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LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

Nel documento Musica e tecnologia nella scuola italiana (pagine 85-95)

ATTREZZATURE, SUSSIDI

5. LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

1. Fiocchetta 2008, in particolare il Capitolo 4.

Non sembra superfluo ricordare come formazione e aggiornamento rappresentino da sempre lo snodo centrale dell’innovazione qualitativa della scuola

INTER

Un dato rilevante che può essere immediatamente evidenziato è il 25% degli alunni e il 12%

dei docenti impegnati in attività musicali con l’uso delle TD

2. Fiocchetta 2008, p. 51.

3. Fiocchetta 2008, p. 62.

to/formazione in servizio per l’uso di tecnologie digitali musicali nella scuola.

I dati presi in considerazione per delineare un primo generale quadro dell’esisten-te si riferiscono, ancora una volta, ai 989 istituti che hanno dell’esisten-terminato la compi-lazione del questionario.

Nelle Figure 5.1 e 5.2 sono riportati i risultati, in valore assoluto e in percentua-le, relativi al numero totale degli alunni e dei docenti coinvolti in attività di in-segnamento della musica mediante le TD.

▼ Figura 5.1 • Numero di alunni e docenti coinvolti in attività di educazione musicale svolta con l’ausilio di Tecnologie Digitali in orario obbligatorio e non (i valori riportati si riferiscono alle scuole che hanno terminato l’indagine dichiarando di avere laboratori e/o attività)

Inf. Pri. Sec. I Lic. Tec. Pro. Art. TOT

1) alunni 9.239 40.645 111.148 18.196 4.938 921 438 185.525

2) docenti 681 2.571 2.627 693 487 77 16 7.152

3) altro personale 46 121 260 161 176 22 6 792

▼ Figura 5.2 • Percentuale di alunni e docenti coinvolti in attività di educazione musicale svolta con l’ausilio di Tecnologie Digitali in orario obbligatorio e non (i valori riportati si riferiscono alle scuole che hanno terminato l’indagine dichiarando di avere laboratori e/o attività)

Inf. Pri. Sec. I Lic. Tec. Pro. Art. TOT

1) alunni 11% 18% 44% 17% 9% 5% 8% 25%

2) docenti 10% 13% 13% 9% 9% 5% 3% 12%

Un dato rilevante che può essere immediatamente evidenziato è il 25% degli alunni e il 12% dei docenti impegnati in attività musicali con l’uso delle TD.

Queste percentuali, riferite ovviamente al totale degli istituti che hanno preso parte all’indagine, stanno a dimostrare come, pur in assenza di precise disposi-zioni ministeriali, le scuole e i docenti hanno saputo utilizzare gli spazi e gli stru-menti dell’autonomia per rispondere al meglio alle potenzialità formative colle-gate all’uso delle TD nella didattica. Qualcuno potrebbe obiettare che, a fron-te di circa sei milioni di alunni presenti nei poco più di 16.000 istituti scolastici (infanzia, primaria e secondaria2), i 185.525 alunni che risultano coinvolti nel-le attività di educazione musicanel-le svolta con l’ausilio di TD rappresentano però solo circa il 3%, mentre a fronte dei quasi 120.000 docenti coinvolti in attività curricolari, di progetto e di insegnamento di uno strumento musicale3, i 7.152 docenti che utilizzano le TD rappresentano solo il 5% circa. È un po’ come

ve-INTER

dere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: in un’ottica complessiva di sistema

il dato potrebbe apparire deficitario. Tuttavia, nella prospettiva di una scuola in cui alcune decisioni vengono lasciate all’autonomia delle scuole e degli insegnan-ti, riteniamo che tale dato possa apparire come segno positivo di una tendenza ad aggiornare contenuti e metodologie dell’educazione musicale.

I ragazzi e i giovani d’oggi hanno ormai una certa dimestichezza con hardware e software di ogni tipo, e quindi, in un certo senso, queste loro competenze di ba-se andrebbero valorizzate in ambito scolastico. Il 5% di docenti che utilizzano le TD anche in campo musicale deve però essere potenziato così da poter rispon-dere in modo adeguato ai bisogni formativi specifici e speciali degli studenti. Se poi consideriamo il fatto che la competenza dei ragazzi cresce con l’età, non si dovrebbe considerare un optional la formazione musicale nelle scuole secondarie di II grado. Al contrario, la musica, praticata anche attraverso le TD, dovrebbe costituire un importante tassello della cultura del cittadino.

A ogni modo, come si può osservare in Figura 5.1, la più alta percentuale dei docenti coinvolti nell’uso delle TD è relativa alle scuole primarie e secondarie di I grado, mentre è interessante e degno di nota anche il 10% dei docenti delle scuole dell’infanzia. Va notato però che mentre nelle scuole secondarie di I gra-do il rapporto gra-docenti (2.627) / alunni (111.148) risulta di 1 a 40 circa, nelle scuole primarie tale rapporto è di 1 (2.571) a 15 (40.645) e di circa 1 a 13 nelle scuole dell’infanzia. Nelle scuole secondarie superiori, prese complessivamente, tale rapporto è di circa 1 a 20. C’è da tener presente comunque che nella scuo-la secondaria di I grado il docente di musica è previsto in organico e scuo-lavora con tutte le classi dei tre anni.

Oltre ai docenti, sempre in Figura 5.2 viene riportato anche il dato relativo ad

«altro personale», che presumibilmente va individuato in docenti ed esperti ester-ni alla scuola.

Ulteriore ambito di osservazione messo a fuoco dall’indagine è quello relativo al profilo professionale degli insegnanti che svolgono attività di insegnamento della musica attraverso le TD e alla possibilità di delinearne un primo generale quadro di riferimento.

Al quesito 3.1 della scheda d’indagine che chiedeva di indicare da «quale tipolo-gia di insegnanti fossero svolte le attività di insegnamento della musica attraverso le TD» hanno risposto ad almeno una modalità presente nell’item 949 scuole, di cui 753 nel I Ciclo e 196 nel II Ciclo.

Nella Figura 5.3 sono riportati i dati assoluti e in percentuale relativi alle 5 prin-cipali tipologie di insegnanti impiegati: a) docenti dell’istituto insegnanti di mu-sica; b) docenti dell’istituto insegnanti di informatica; c) docenti dell’istituto inse-gnanti di altre discipline, ma esperti di informatica musicale; d) docenti dell’isti-tuto in collaborazione con esperti o docenti esterni; e) esperti o docenti esterni.

▼ Figura 5.3 • Tipologia di docenti impegnati nelle scuole in attività di insegnamento della musica attraverso le TD distri-buiti per ciclo d’istruzione (valori assoluti e % rispetto al numero di scuole rispondenti ad almeno un item)

I ciclo II ciclo tutte I ciclo II ciclo tutte A) docenti dell’istituto insegnanti di musica 680 89 769 90% 45% 81%

B) docenti dell’istituto insegnanti di informatica 75 28 103 10% 14% 11%

C) docenti dell’istituto insegnanti di altre discipline,

ma esperti di informatica musicale 83 60 143 11% 31% 15%

D) docenti dell’istituto in collaborazione con esperti

o docenti esterni 138 72 210 18% 37% 22%

E) solo da esperti o docenti esterni 29 44 73 4% 22% 8%

▼ Figura 5.4 • Profilo professionale degli insegnanti che svolgono attività di insegnamento della musica mediante le TD nei due cicli d’istruzione (valori % rispetto al numero di scuole rispondenti ad almeno un item)

45%

51%

88%

82%

55%

60%

16%

5%

16%

72%

35%

63%

83%

53%

77%

29%

18%

28%

51%

48%

83%

83%

54%

64%

19%

8%

18%

A

B

C

D

E

F

G

H

I

I ciclo II ciclo tutte

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Appare evidente che, laddove come nelle scuole secondarie superiori non è pre-vista la presenza di un docente di musica nell’organico, si fa riferimento più alla collaborazione di esperti o docenti esterni (ben il 22% in confronto al 4% del I

INTER

Nello specifico ambito degli insegnanti di musica in ruolo nelle scuole secondarie va inoltre evidenziato che la maggior parte di essi, con ogni probabilità, sono in ruolo nella scuola ormai da molti anni (tenendo conto che l’ultimo concorso risale agli anni Novanta ciclo) che però in buona percentuale (37% nel II ciclo e 18% nel I ciclo) si

av-valgono anche della collaborazione dei docenti dell’Istituto.

Ci sembra interessante segnalare il punto C: i docenti dell’Istituto insegnanti di al-tre discipline, ma esperti di informatica musicale impegnati nelle attività con TD sono ben il 31% nel II ciclo e l’11% nel I ciclo. Un dato questo che da un lato sta a dimostrare come le scuole sappiano valorizzare le competenze interne, ope-rando nel quadro dell’autonomia e, dall’altro, evidenzia che pur in presenza di un certo ritardo del sistema nel supportare la formazione dei docenti in funzio-ne dell’uso attivo e strategico delle tecnologie digitali e della rete funzio-nella didattica, gli insegnanti più interessati all’innovazione tecnologica e, comunque, motivati alla loro crescita professionale e al rinnovamento dei processi di insegnamento e apprendimento nella scuola, si sono via via attrezzati per promuovere e suppor-tare processi di trasformazione dell’offerta formativa e delle metodologie di la-voro nella scuola al passo con le richieste degli studenti e del più generale con-testo economico e sociale.

Nello specifico ambito degli insegnanti di musica in ruolo nelle scuole seconda-rie va inoltre evidenziato che la maggior parte di essi, con ogni probabilità, sono in ruolo nella scuola ormai da molti anni (tenendo conto tra l’altro che l’ultimo concorso per l’immissione in ruolo nelle classi A31 e A32 risale agli anni No-vanta) e che quindi non abbia potuto fruire, negli anni della propria formazione giovanile, di corsi di studio specifici durante gli studi conservatoriali.

Proprio in merito alle competenze dei docenti l’indagine ha voluto verificare al-cuni aspetti dell’iter individuale seguito per la formazione nell’ambito dell’uso delle Tecnologie Digitali musicali.

Nell’item 4.1 innanzitutto si è chiesto alle scuole di indicare «attraverso quali per-corsi di studio i loro insegnanti avessero acquisito le competenze necessarie all’utilizzo delle TD nella educazione e nella pratica musicale».

Nella tabella presente nella Figura 5.5 sono riportati i dati rilevati in valori asso-luti e percentuali e per ciclo d’istruzione.

nologie Digitali nei due cicli d’istruzione (valori assoluti e % sul totale delle scuole che hanno risposto all’indagine) numero

risposte % opzioni disponibili I ciclo II ciclo I ciclo II ciclo

754 76,2% l) come autodidatta… 612 142 78,0% 69,6%

414 41,9% … di cui solo autodidatta (*) 331 83 42,2% 40,7%

263 26,6%

h) Attestato di partecipazione a corsi / aggiornamento promossi / organizzati da istituzioni scolastiche

231 32 29,4% 15,7%

156 15,8%

a) Diploma in musica elettronica, o affini, conseguito presso il Conservatorio (vecchio ordinamento / primo e secondo livello nuovo ordinamento)

117 39 14,9% 19,1%

142 14,4%

i) Attestato di partecipazione a corsi / aggiornamento promossi / organizzati dal MIUR

123 19 15,7% 9,3%

99 10,0%

c) altri Diplomi e Lauree con significativa presenza nel piano di studi di insegnamenti per la conoscenza e l’uso delle TD musicali

74 25 9,4% 12,3%

73 7,4%

g) Attestato di formazione professionale rilasciato da altri Enti e/o Istituzioni private (associazioni disciplinari, accademie, centri di formazione permanente, ecc.)

63 10 8,0% 4,9%

66 6,7%

f) Attestato di formazione professionale rilasciato da istituzioni private (aziende, scuole di musica, ecc.)

48 18 6,1% 8,8%

33 3,3% e) Attestato di formazione professionale

rilasciato da Regioni / Province e/o Comuni 26 7 3,3% 3,4%

29 2,9%

b) Laurea conseguita presso l’Università (informatica musicale, scienza del suono, e affini) triennale e/o specialistica

20 9 2,5% 4,4%

16 1,6% d) Master in ingegneria del suono, sound

designing e affini (di primo e/o secondo livello) 10 6 1,3% 2,9%

* Una parte dei 754 che hanno selezionato la voce «l) come autodidatta» hanno selezionato anche altre opzioni. Nella riga successiva vengono conteggiati solamente quanti hanno selezionato «l)» come unica opzione

Il dato di maggior significatività è il 76,2% d’insegnanti che dichiarano di aver acquisito conoscenze e competenze in questo settore «come autodidatta». Di questi stessi insegnanti, inoltre, ben 414, pari al 41,9% del totale (331 del I ci-clo, 83 del II ciclo), sono da considerarsi come esclusivamente autodidatti, non dichiarano cioè di essere in possesso di altra tipologia di attestati e/o diplomi.

Si tratta qui con tutta evidenza di docenti che hanno sentito l’esigenza di

aggior-INTER

narsi a partire da una propria vocazione/motivazione. Sono insegnanti appassio-nati di musica e di tecnologie che negli anni, attraverso la ricerca e la pratica in-cessante, molto spesso collegata alla ricerca e alla sperimentazione nella propria produzione creativa musicale, hanno acquisito la capacità di manipolare strumen-tazione digitale e hanno poi trasformato la loro vocazione in proposte formati-ve e in concrete esperienze agite e vissute nel tessuto educativo della scuola con i propri studenti. Sarebbe interessante approfondire, attraverso una successiva in-dagine a carattere qualitativo, la natura e lo sviluppo di questi percorsi di acces-so vocazionale a nuove dimensioni culturali e operative da parte degli insegnan-ti, così come le successive forme e i processi d’integrazione di tali esperienze con le richieste e le aspettative degli studenti e le necessità di innovazione dell’offerta formativa della scuola dell’autonomia.

Altro dato interessante, da non sottovalutare nella sua portata d’indicatore di qualità della scuola autonoma, è costituito dal numero di insegnanti che dichia-ra di aver acquisito competenze attdichia-raverso corsi promossi da istituzioni scolasti-che: 26,6% in media tra i due cicli, con il 29,4% nel I ed il 15,7% nel II. Anche in questo caso non può essere eluso almeno un cenno al potenziale della scuola dell’autonomia e alla sua vocazione a promuovere la formazione e l’aggiornamen-to degli insegnanti a supporl’aggiornamen-to dell’innovazione della didattica, dell’ampliamen-to dell’offerta formativa della scuola e della crescita degli studenti. La formazio-ne, infatti, come recita l’articolo 63 del CCNL Scuola 2006-2009 «costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane». Lo stesso Contratto-scuola evidenzia che «la par-tecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo del-le proprie professionalità (articolo 64).

Sono, invece, il 15,8%, con preminenza percentuale 19,1% nel II ciclo contro il 14,9% nel I, gli insegnanti che dichiarano di essere in possesso di un «Diploma in musica elettronica, o affini, conseguito presso il Conservatorio (vecchio ordinamento / primo e secondo livello nuovo ordinamento)». Come già accennato sopra, se con-sideriamo il fatto che i docenti di musica attualmente in ruolo hanno avuto la loro formazione musicale prevalentemente negli anni Ottanta e Novanta, è pro-babile, oltre che inevitabile, che la maggior parte di essi non sia in possesso di ti-toli specifici collegati a corsi di musica elettronica presso i Conservatori (in pas-sato sperimentali e presenti solo in alcuni conservatori) né tanto meno a quelli di informatica musicale (assente nei curricula conservatoriali).

Gli insegnanti in possesso di tali titoli sono probabilmente quelli entrati nella scuola negli ultimi anni e che perciò hanno avuto la possibilità di accedere a cor-si di diploma accademico di I e II livello e/o a corcor-si specialistici in questo setto-re. Molto diversa, infatti, risulta essere la situazione attuale della presenza di corsi di musica elettronica nei Conservatori italiani. Sono ben 35 i Conservatori

do-INTER

Le scuole private, in particolare, collegate o no ad aziende, sono molte e presenti anch’esse, in maniera diffusa, in molte realtà territoriali italiane

ve risultano, attualmente, attivati corsi di diploma di musica elettronica con una dislocazione che copre molte aree dell’intero territorio nazionale.

La presenza di docenti in possesso di altri diplomi di laurea con significativa pre-senza nel piano di studio di insegnamenti specifici sull’uso delle TD si attesta in-torno a una media del 10% anche in questo caso con una preminenza nel II ci-clo con il 12,3% contro il 9,4% del I.

Nell’ultimo decennio le tecnologie applicate alla musica hanno avuto un grande sviluppo anche nel contesto della formazione professionale grazie alla crescen-te sensibilità d’istituzioni privacrescen-te e pubbliche preposcrescen-te alla formazione in que-sto settore quali, per esempio: le associazioni disciplinari, le accademie, i centri di formazione permanente, ecc. Dato confermato dai risultati dell’indagine che evidenziano che gli insegnanti in possesso di attestati di formazione rilasciati da tali enti sono in media il 7,4% con l’8% nel I ciclo ed il 4,9% nel II.

Sempre in ambito privato nello specifico contesto collegato alle aziende di setto-re, alle scuole di musica, ecc., l’offerta formativa presenta già da molti anni una specificità e una varietà di notevole interesse e raccoglie, inoltre, una vastissima utenza (giovani, musicisti, insegnanti, ecc.) essendo un punto di riferimento im-portante per l’innovazione nella formazione in questo settore. Le scuole priva-te, in particolare, collegate o no ad aziende, sono molte e presenti anch’esse, in maniera diffusa, in molte realtà territoriali italiane. La percentuale d’istituzioni scolastiche che dichiara che uno o più insegnanti sono in possesso di attestati di formazione rilasciati da scuole e aziende private è pari al 6,7% in media nei due cicli d’istruzione. Raggiungono, infine, il 3,3%, in media tra i due cicli, la per-centuale di attestati rilasciati da Regioni Province e Comuni, il 2,9% quella del-le lauree d’informatica musicadel-le, scienza del suono, ecc., conseguite presso Uni-versità, e l’1,6% i master in ingegnere del suono, sound design e affini, anco-ra una volta con netta preminenza nel II ciclo con il 2,9% contro l’1,3% del I.

Ulteriori ambiti di analisi relativamente alla formazione sono stati quelli sintetiz-zati nei quesiti 4.2 e 4.3 della scheda di indagine. Nell’item 4.2 si chiedeva alle scuole di «indicare quanti docenti del proprio istituto avessero partecipato ad attivi-tà di formazione/aggiornamento in servizio per l’insegnamento della musica attra-verso le TD» e nel quesito subito successivo (4.3) si chiedeva di indicare, in caso di risposta affermativa, «la tipologia di istituzione che aveva realizzato l’attività di formazione/aggiornamento frequentata dai docenti».

Come evidenziato nella Figura 5.6 la distribuzione degli insegnanti che nell’ulti-mo triennio hanno preso parte ad attività di formazione e aggiornamento sull’uso delle TD risulta sufficientemente omogenea nei diversi ordini e gradi di istru-zione e non particolarmente rilevante in termini percentuali. Tali insegnanti co-stituiscono infatti una percentuale media del 5% di quelli presenti negli istituti che hanno preso parte all’indagine e che nell’ultimo triennio hanno partecipato ad attività di aggiornamento/formazione

INTER

I dati evidenziano che il proprio istituto o, in generale, altre istituzioni scolastiche, sono

i luoghi in cui maggiormente ha avuto luogo la formazione

triennio hanno partecipato ad attività di formazione/aggiornamento distribuiti per ordini e gradi (valori assoluti e %)

Ordine e grado doc. formati doc. istituto %

Infanzia 97 3.075 3%

Primaria 409 8.773 5%

Secondaria I grado 649 9.999 6%

Liceale 113 3.556 3%

Tecnica 106 2.596 4%

Professionale 26 653 4%

Artistica 12 266 5%

TOTALE 1.412 28.918 5%

In riferimento, invece, alle tipologie di istituzioni che hanno realizzato/promosso attività di formazione/aggiornamento sull’uso delle TD nell’insegnamento mu-sicale, i dati riportati in Figura 5.7 evidenziano che il proprio istituto o, in ge-nerale, altre istituzioni scolastiche, sono i luoghi in cui maggiormente ha avuto luogo la formazione (globalmente circa il 40% dei casi), anche se non è da sot-tovalutare il ruolo dei Conservatori (16,1%). Dalle risposte non è possibile in-dividuare la tipologia indicata con «altro», che rappresenta comunque un dato abbastanza significativo (24,2%).

▼ Figura 5.7 • Tipologia di istituzione che ha realizzato l’attività di formazione/aggiorna-mento sull’uso di TD musicali cui hanno partecipato i docenti degli istituti coinvolti nell’indagine (valori assoluti e % rispetto al totale scuole rispondenti all’indagine)

Opzioni disponibili numero risposte %

i) altro 225 24,2%

b) presso altre istituzioni scolastiche 192 20,6%

a) nel proprio istituto 184 19,8%

h) presso Conservatori 150 16,1%

e) presso Scuole di musica 58 6,2%

c) presso Associazioni disciplinari 56 6,0%

d) presso Aziende (con presenza di settori educational) 28 3,0%

f) presso Centri di Formazione Professionale 20 2,2%

g) presso Accademie 17 1,8%

INTER

La recente riformulazione degli ordinamenti didattici dei Conservatori e l’attivazione in via ordinaria dei corsi triennali di I livello e dei corsi biennali di II livello dovrebbe permettere il miglioramento della situazione

La recente riformulazione degli ordinamenti didattici dei Conservatori e l’attiva-zione in via ordinaria dei corsi triennali di I livello e dei corsi biennali di II livel-lo dovrebbe permettere il miglioramento della situazione. In tali percorsi forma-tivi sono infatti previsti corsi specifici relaforma-tivi alle nuove tecnologie. Così come, pure, specifici corsi per l’applicazioni di tecnologie digitali in differenziati ambi-ti musicali (dal trattamento del suono al trattamento della notazione in ambien-ti informaambien-tici) sono inseriambien-ti nei programmi dei bienni a indirizzo didatambien-tico per la formazione iniziale degli insegnanti; ciò in vista anche della definizione delle nuove classi di concorso, tra le quali, in particolare, almeno per quanto riguarda il curricolo del liceo musicale e coreutico, è prevista una specifica classe relativa alla disciplina Nuove Tecnologie. L’attenzione rivolta alle TD non implica ovvia-mente solo lo sviluppo di competenze «tecniche», ma comporta anche l’apertu-ra di nuove prospettive nel campo dell’invenzione e della composizione musica-le, elemento essenziale nella costruzione dei curricoli di educazione e formazio-ne musicale formazio-nei vari ordini e gradi di scuola.

INTER

La possibilità di acquisire elementi d’analisi sulle ricadute didattico/operative

col-legate all’uso delle tecnologie digitali nell’educazione musicale ha costituito il più rilevante obiettivo dell’indagine. La stessa formulazione dei numerosi item, indi-cati quali possibili risposte ai quesiti elaborati in questa direzione (5.3 e 5.4), ha richiesto il maggiore sforzo operativo ai gruppi di lavoro preposti all’individua-zione degli strumenti d’indagine.

I dati emersi dalle risposte agli item 5.03 e 5.04 della scheda d’indagine rappre-sentano il punto focale d’interesse in quanto forniscono la documentazione ag-giornata sulla penetrazione delle TD in ambiente didattico, permettendo di sag-giare competenze e pratiche tecnologicamente orientate che il corpo docente può mettere in opera. Pertanto, le ricadute didattico/operative delle attività promos-se nella scuola sono state considerate il cuore pulsante, l’anima, della grande tra-sformazione registratasi in campo educativo musicale a seguito dell’ingresso nel-la scuonel-la delle tecnologie digitali e delnel-la rete.

Per sondare dunque questi vari aspetti nelle loro possibili sfumature, sono state formulate due distinte domande volte a individuare rispettivamente: 1) gli aspet-ti in cui la didataspet-tica musicale praaspet-ticata sarebbe influenzata e/o modificata dall’uso delle TD; 2) il peso che nella didattica verrebbe ad assumere

Per sondare dunque questi vari aspetti nelle loro possibili sfumature, sono state formulate due distinte domande volte a individuare rispettivamente: 1) gli aspet-ti in cui la didataspet-tica musicale praaspet-ticata sarebbe influenzata e/o modificata dall’uso delle TD; 2) il peso che nella didattica verrebbe ad assumere

Nel documento Musica e tecnologia nella scuola italiana (pagine 85-95)