Incognito, eFrancesco.
Incognitoentraperla particella lateralea de-stra^
da
c i/'aveafatto uscireFrancesco
,
esi avviafuggendoscapigliato, efuori di se allaportadel prospetto.
Fran. guardando adestra.
)
Me
infelicejnon v’èpiudubbio...Essoè illadrochefugge. ' Fermati sciagurato, che dilU corri aliatua rovina.ineo.
Ma
lemura
dell’ortosono circondateda Contadini...insegn.Tmidunque ...Fran. Diqui ...dallaporte del molino...non v’è altro
scampo
per le, (indicandogliuna porla asinistra.
)
ma
prima aspetta. Vedi,
IDUEFORZA.TI 46
chela lua infameazioneè nota echelatua vita è frale mie mani?
IncQ. conmalignosorriso.
)
Ah
tra letue mani?... .Fran.-
Non
voglioperò approfittarmi dellalua .situazione. Resliluiscimi ilfruitodel tuode-litto,etosto io*t’assicurolafuga.
Inco. Grazie dellatua protezione,
ma mi
co-sterebbe troppo cara.(avvicinandosi alla por-taindicata.
)
Fran. FeriiKiti sciagurato. Fermati,enon isde-gnare le mieofferte
, non voler consumare lamia rovina.
È
questi il rendigrazie de’mieibenefici?
Inco. Io faccio
come
te.Mi
aprofittodeli’ oc-casione.Oh
finiscila,elasciami andare.
Fran.
Nò
,che nonfuggiraisenzaavermipri-ma
restituito il sanguemio. Fuori il dena-ro,le ginje, odie ioti abbandonoa tutto ilrigordelleleggi.Inco.Sig. Vallesi....
Fran. Di pianosciagurato,dipiano.
Jnco.
A
che giuoco giochiamo.Fran. Restituiscimiilsangue mio.
Inco.
Che
sangue!Che
corpo?O
lasciami an-dare,Q cheioparlo,eticonsegnoper sem-prealla.vergogna, air infamia.
Fran.
Ah
questoètroppo. Sonostancoallafi-nedelletueminacce, e preferisco la
mor-te
Inco.
La
morte?—
Sila morte— ma
dove?nel fondo d’un’ ergastolo.
Fran.
Ah
scellerato!Inco.
E
saitu chesuplpizio siaquesto peruna
anima come latua, chevantacandore, ed innocenza?Fran. consollennissirnapromuzione disdegno.)
iilizedbyGoogle
ATTO
SECONDO 47 .Ah
Infameassassino.Non
per tantolo spiri-to dell’innocenzascenderk maia pari colde-mone
tutelaredegliOmicidi. Costrettoa sce-glieretr^ilfarmisegnoalla maledizione dimia
famiglia,eiltrovartidinuovo lascian-doli questa voltafuggirenell’orribile posizio-ne incui oggimi
tienidopo
averla deruba-ta diquasi tutto ilsuo avere,preferisco il patibolo,non chelecatene, siaancheil pa-tibolo.... eintrepidomivi preparo, che nonha
infamia, non haterroriper chièinnocen-te
, il supplizio.
Jnco.
Ah
cheiopiù non resisto. Aprimi ilpasso,lasciami fuggire, o trema Giovanni tremaper latua vita.
Frati. Rendimi,ladro, rendimiilsanguemio.
Inco.
Non
costringermiad un’eccesso.Frati,
impugnando
unascure.) Credi, che io non saprò prevenirlo.
Inco. traendounapistola, c minacciandolo.) Indietro,eh’io sfido iltuo.impotente furore.
Frati.
Ah
infame! primadi morirevoglioal-men
vendicarmi d’unassassinoqualetusei.(gli siprecipita incontro.)
-Inco. Muori dunqueinsensato. (glispara con-tro,eloferisce. Odesi grande strepito al di fuoridi genie,che siavvicina. L'
Inco-gnitofogge.)
Frati.
Ah
mostro, non mifuggirai,(/osegue.I
contadini sforzano la porta, ed entrano inscenaintempodi vedereVIncognitochefogge
,eFrancesco chelosegue.IDITEF0R7ATI
4S
SCENA
IX.Contadini
,Albertino
,Emanuele
, LuigiaPietro
, U,Signor timoteo. dietro tutti.Tutti. Eccolo,eccolo.
Piet, V’è cheilsignor Francesco gli corre dietro.
Lui. Dioproteggimio marito.
Jtma. Corri Pietroinsoccorsodi lui.
Pie.
ad
alcuniContadini.) Venite compagni (corre, dietroa Francesco. Odesiun secondo sparo^di pistola.
E
ma.E
impossibile) che gli fugga <1* mano.Ma....
Che
vedo?.... Tornanoin dietro? Pei-chèsitosto?....Lui. conansia timorosa.)
Emanuele
, c’èmio marito?.. ..
SCENA X.
I
Predetti,
Francesco
sostenutoda Pietro
, edaiContadini
*Piei.
Ah
Signori,illadro ci è fuggito dalle mani, eFrancesco....Lui. con grido
)
Gran
Dio!eglisgorgasangue egliè ferito.Alò. Padre mio!
Fran. canfioca voce.)Trasportatemi altrove
,
eh’ellanonsoffraperme.
Ema.
aicontadini.) PrestoilChirurgo, in-tanto iofarò il primo apparecchio. Luigia liohdisperarti, che orailsuo indebolimento ècausatodailSi perdita del sangue,
ma
se)igiltzedbyGoogle
ATTO
SECONDO 4^Dio vuole....(facendolo intanto trasporta-renel Gabinetto.
) Qui,qui amici,in que-stoGabinetto....
Timo. (Se egli
muore
io sarò il terzo mari-to.) (entra dove entranoEmanuele
conErancesco, Pietro
, e Contadini.) Lui. volendosisvincolare dalVuffiziale.)
Ah
signore! lasciatemivedere....
Tim.
No,
nò Luigia,tratteneteviperpietà.Alh.che stava in ascolto versoil Gabinetto.
)
Oh
Dio!Mamma
qual gridòsièudito nelgabinetto. • v
SCENA
XI.IlSignor
Timoteo
inorridito,eisudeiti.' Tim.
Che
orrore.... cheorrore... amici...la...vedetedavoistessi io nonposso
—
Luig.
Che
vuoldirciò! Fosse in pericolo la suavita?(SIstanciamalgrado tuttinel ga-binetto.
)
Sirn. a Timoteo.')Sapreste dirmi o signore...
Tim. dopoavergliparlatoall'orecchio.
)Cosa nediteeh?
Sim.
Che
ascoltomai
!Tim.
E
lo tenevanoper la fenice deiGalàn-' tuomini.
Lui. uscendoscapigliatadal Gabinetto con
gri-do
diterrore., epiombando
poi svenuta fra lebracciadell', uffìziale.)Oh
infamia!Oh
terrore! Sostenetemi
, iomoro.
Alh. Mia madre per carila (abbandonandosi allesue ginocchia.)
Piet. uscendo con gli nitri inorridito.) Chi r avrebbedetto!... Chi mal...
Oh!
nostra1
DUE
FORZATIinfelicePadrona. (circondandola conglial-' 4ricontadinipersoccorrerla.