I DUE FORZATI
>
DRAMMA’
IMITATO DAL TEATRO FRANCESE
NAPOLI
Presso Gaetano Nobile
eC.Editori
1825
PERSONAGGI
v;GIOVANNI VALLESI
sottonome
diFrancescoli, SIGNOR
VALLESI
suo ZioEMANUELE FAVELLI
fratellodiLUIGIA
FaltorALBERTINO
suofigliodelprimolettoli,SIGNOR
TIMOTEO CASALGRANUE
maestro vv'diPostaUN’ INCOGNITO SL'IEONE
vecchio contadinoPIETRO
Garzone delmolino•***
f
CoifTADiNi d’ambo
isessiLa
scenaènellevicinanzedi CasalMonferrato nell'annoi^85.“^Armigeri che nonparlano,
è— iS
4 :/
ATTO PRIMO
H
teatrorappresenta da una
parte la Fattoria di S.Vittore
; e infondo cam- pagna ed una
collina praticabile.SCENA PRIMA
(Quadro animato di Contadini che portando moltimazzi difiorivengono a felicitareil futuro sposo.
— Pietro
esce dalla FattoriaSimeone
èinscena.Piet. All! ah! sietequi?...
Oh
braviamicimiei. ,
Sim. Buon
giornoPietro.Tutti icontadini.
Buon
giorno PieV. E’ lutto prontoper lacerimonia? Sim. Tutto. IlTempio
èriboccante de’nostrivillicisospirosidiveder celebrato questo
ma-
trimonio.Piet.
A
momenti sifara.E
cosi?Avetegià of- fertole vostrefelicitazioni alfuturosposo? Sim.Nò
, perchè non l’abbiamoper anco ve-duto.
Piet.
Ah
sì!Ora
mi ricordo cheèuscitodibuon
mattino.Era
appunto 1’alba, che si portò allafattoriadi S. Michele.Uh
! dove trattasid’amministraregl’interessi della mia buona padrona,la signora Luigia non c’è fatica, ch’einonsopporti,non v’è pericolo, cui non vadaincontro con un coraggio da Paladino. Setanto eifacevaquando erasol- tantoservitore della Fattoria,figurateviora...DigitizedbyGoogle
ATTO
PniAIO7
videlasig. Luigia subiton’èinnammorato...
La
sig. Luigiavedova da soli due annista- vafrailsìeilnò diaderire alle sue pre-mure
, finalmente vi condiscese, edoggi, che che ne dica il sig. pmanuelle di lei fratellooggi seguiranno queste nozze, ela mia padrona dara un successore al defunto, eun secondo padreasuofiglio, alpiccolo Albertino.
_
SCENA
li.Albertino
e deltir
Alb.
Eccomi
....Che
liparePietrodime?
Sto bene conquest’ abitodanozze?Pie.t. Benone '
Alb. Senti,senti
,
come mi
balzail cuorepor rallegrezza.Pici.
Eh!
lo credo sonoquesteleprime nozze che vedrete...giaccheaquelle del vostropri-mo
padrenon eravate presente.Alb.Sciocco!Devi direche non era ancora venutoalmondo. •
Prot.Avete ragione
,
ma
parliamo d’altro.Ora
sarebbetempo
difarvi onore recitandoalla presenza degli amicinostriilcomplimento che io... cioè nonio,ma
il maestro del villag- gio composeev’insegnò per le nozze della caramamina
, edelbuon
amico Francesco.Alb.
Nò
,davvero eh’iononrecitoquelcom-
plimento; ètroppo lungo, eperconseguen-:zanojoso.
Piet.
Come
!E’ troppo lungo?Alb. Si certo;durerei minor tempo ad abbrac-
8 . , II>trEFORZATI
dareventi voltemia
madre
locchètornereb- beamaggiorsoddisfazione delmiocuore.Non
ci pensai
,che del resto avrei dimandato a
mio
zioÉmanuelle che m’insegnasseun com-
plimento. Egli si,cheha
piùspiritodelmae- strodivillaggio, sebbenenon
parli mai in latino.Piet.
A
vostro zioÉmanuelle.SCENA
III.Emakublle
parlando verso laquinta,detti
Ema.
Ci siamointesi, oGiorgio?... CI siamo intesi?..Le
piùbelle fruttadelmioverzie- re,quattro bottiglie divino d’Asti,ed al- trettante diV'Iti chesalta... Nullaèditrop-
po
, nèti'oppobuono
perlenozzedimiaso- rella.Pici. Sig.Émanuelle abbiamo1’onoredisalu- tarvi...
(Tuttiicontadinilosalutano.')
Ema. Buon
giornofigliuoli,
buon
giorno.y4lb.
va ad
abbracciarlo.)
Ema. Oh
Alberiinomiodammi
unbacio.Ca-
spita!... Bell’abitinoèquellocheindossi! e che n’è del tuo futuro padrigno; il sig.
Francesco?
Non
èancora ritornato? Singo- iarcosacheuno
sposo sifaccia aspettare....ma
che dico,setuttoèstraordinario inque-st’
uomo
che nonfamai nientecome
gli al- tri dellasua specie.Piet. aicontadini)Iodireiamiciche gli
an-
dassimo incontro allaFattoria...E
poiglifa-remo
altrettantoonorealballo, eallacena...Su
via movetevi, e vipromettodi farvi faroc
ATTO
TRIMÒ9
tappaalla FattoriadiS. Silvestrodovesapete cheil vino nonècattivo.
Alb.piano a Pietro) ed io vado a terminare
ildisegnodi quelleduelettere iniziali... già giàc’intendiamo.
Pieu Zitto per
non
gustarel’improvvisata,(i
Contadini con Pietro allatestapartono per la collina.^SCENA
IV.Luigia,
Emangelle
L«/g.
Oh!
seiquimio
caro fratello?appuntot’aspettavocon impazienza perchè ho dapar-
larti.
...
Etna.
Ed
iopuresorella mia, avrei jeri vo- luto avereun
colloquio particolareconte.Luis Mi
hai lasciata contanta inditferenza.Ma
possibileEmanuelle che mentre tuttiap- plaudisconoallamia
scelta tu debba esserr
unico che ladisapprovi? . ri- 'Ema. Tuo
fratello vorrebbe vederti felice, e temeassaiche1’uomo
che sta per divenir tuo marito....Lo
sosorellamia
,loso cheti affliggocosì parlando....
ma
tuconosci ilmio
cuore.—
Se dunquemi
sfugge qualche espressione chetidispiaccia,attribuiscilasol- tanto airamore chetiporto,eal desideriocheavreidi contribuireallatuafelicita.
Luis.
Quando
ècosì, credi ame
che France- scoèruomo
fattoper rendermi felice.La
suabuona
condotta’, ilbuon
concetto che godeintutto ilComune
, il tuoamore
perme
eil suoattaccamentopermio figliom
determinaronoadargliilcuore,ela
man
oIO I
DUE
FORZA.TIEma. Ma'
qual opinionevuoi tu eh’io,abbia d’unuomo
chenon
sisa, chi sianedonde venga, eche non haniente a questomondo?
Forse che Tanioretifece dimenticare inqua- lestatoegligiungesselaprimavoltaallano- straFattoria. Seti’anni fa erala mezzanot- te, fralapioggiaj lagrandine, ele saette vennecostaiacercarvi ricovero.... Estenuato dallafaticaemoriente d’inedia ricevè dal defunto
mio
cognatotuttiquegliajutieprov- videnzeche ilmisero suo stato richiedeva.Eglifuoridellasuadisgrazia
non
aveva se- coaltraletteradiraccomandazione. D’allora' inpoiquesto ambulante fenomeno si teovò tanto benefranoi, chenon volle più ab- bandonarci, efra poche ore....
Farmi
diri- petereun
romanzetto.... fra poche ore di- venterà tuo marito.Ah
Luigia., Luigia mia, iononho
saputo, saprei disimulartl,che vedoquestomatrimònio conuna certaripu- gnanzad-animo, dirtiquasi invincibile, e anchejeri, difresco, anchejeri alla sot- toscrizione del contrattomi
sfuggiqualche pa- rola,ma
tufacesti altuo solito T orecchio delmercantej ediodovei ingojarmi la pil- lolacome
cheamara,
e far di necessità, virtù.Luig. Strana prevenzioneche è la tuaì
Non
sarà
dunque
possibileildisingannartirispet- to aquest’infelicecheèassaipiù dacom-
piangereche da biasimare?Ema.
L’uomo
che nascondeilsuo veronome
esicuopred’unvelo impenetrabile,non ha
sempreipiùonestimotivi dirimanere sco- nosciuto. 11 confessare le proprie disgrazieDigitizedbyGoogle
ATTO
PRtMO irnon implica vergogna, massime
quando
sì hala coscienza netta,etranquilla.Lui§.
Ma
ciha eglipurdetto cento volte,cheilsuo segretopotrebbe comprometterelasua famiglia.
Le
mezzerivelazionicheciha
fat- tenon
devono, enon
possono piu lasciarti ilmenomo
dubbio.... Parliamoabassa voce.Tu
sai che Francesco fumilitare.... potreb- beaver disertatoEma. Abbandonare
lesue bandiere.... Vergo-gna Vergogna?.... ,
Luig.
Ed
infatti è assairamaricato, ed ecco caro Emanuellemio
, eccolacausadiquel- laprofonda melanconia senza tregua dalla quale tu poi con molla ingiustizia argo- menti....Ema.
Adagio, adagio sorellacon sìflFattame-
lanconia. Questo suo negroumore non
gli ha impedito però dipensareaiproprii inte- ressi.... econquestamaturila digiudizio.... -Sposareuna
dama
giovine e bella,e diven- tare proprietariod’un
bello, ericco stabi- limento....Luig.
Anche
questo!.... anche questo!....Tu
giungi acrederechesiaguidatodall’interes- se....Egli,cheda piùvolte
ha
protrattol’e-poca
dame
fissataallanuova
unione?Ah!
questo è troppo..
—
edionon posso....Ema.
Stazittavia, sta zitta Luigia mia, enon
andarin collera,che forse io piglie- ròun
granchio a secco sul fatto di que-st’uomo..., evogliapureIddioch’io m’in- ganni!.... Io
me
l’augurodituttocuore:an- zi ti prometto, cheingrazia tua, faròuno sforzo soprame
stesso perdispormiad amar- lo.E
aquest’ora iogiàl’amereicome
i^nli I
DUE
FORZATI' figlio,s’egli
, avendo fiducia in
me
, mi avesseapertoci)suo cuore...,ma
purtroppo mi accorgo eh’io non sono degno della sua confidenza....E
chila meriterebbe più di • le? acui egli-develasua fortuna, esipuò Idireancolavita?In
somma
, quello eh’è fattoè fatto.Frapocheore tusaraisua moglie...,
Ed
io faccio voti al cieloperchè non tene abbiaapentiregiammaijma
seciòun gior- no accadesse;sei lamenti, elelagrimefos- ,
sero ungiorno la tua ricompensa... ;
Luigi con tenera incerlezxa)
Che
farai iu ' quel caso?'
Ema.
abbracciandola con trasporto)
Le
brac- ' eiadi unfratello,e di un amico saranno sempreaperteperte.SCENA
V.Pietro
edettiPiet. Eccoloeccolo.... Ouf! non nepossopiù.
Ho
corsocome un
Daino, volevo essere ilprimo ad annunciarviilritornodelsig.
Fran-
cesco.E
son’iocheperil primol’hoveduto dalontanosulla stradamaestranientepiùdi untiro difuciledallaposta dei Cavalli.. . .Ec-j colo, eccolo.Guardate che voltalacantonata. del muragliopedel parco.
Etna. Imbecille....Quelloèilsig. Timoteo.
Piet, IlmaestrodiPosta?...?
Oh
perbacco!., è vero....Fortuna chenon
1’ho
dettoaglialtri contadini chemi
avrebberopreso agabbo per tuttala giornata.OjgitizedbyGoosle
ATTO
PRIMO l3SCENA
VI.Timoteo
edettiTim.-Salve
Domine
Em^^ràu^. Salveformosa
AloysiaEccomi come
vedete ad accella- l'esenzacerimonieil^graziosissimoinvitovo- stro.Dov’è
Lnigi ildegnissimosig.P’iance- sco?... Ch’io secolaimi congratuli... ch’io lo feliciti.Non ho
mecopoesiedame
scrit- teinonore diquestenozzeperchè da qual- chetempoinqua non ho1’animo tranquil- lo',evoisapetemiocaro Enianuelle, che Carmina proveniunt animo dcduclasevero.Emn.
Percaritàsig. Maestro di posta, non
mi parlatelatino.
Luig, Diteci piuttostosignorTimoteo, diteciil
• perchè non aveteilcuoretranquillo.
Tini, conprofondosospiro, e
un
poco qffet.tato)
Ah
crudelissima!E
avete cuore d’ in- terrogarmi?S’ ionon fossipiù chefilosofo,
avrei giùpreferitola mòrteall’essere testi-
monio
dellafeliciiù d’un rivale...Dicoriva- le,perchè non dipeseda
me
bellaFattora, chevoinon foste, giàdapiù lune celebra- taper
Madama
Luigia, Moglie diTimoteo
deiCasalgrandi , euiocredoParlando
per ver dire, non per odio nè per disprezzo credo che questo
uomo
equivalga a qualun- que altronelMondo.
E man.
E’vero Signore,, che almenosisachi ,voi siete...ma
appunto-perquesto...Timof. Bagattelle! Sesisùchisonio.Comia.*
cerò eoi dirvichierano imieiarcavoli.
2
I
DUE
FORZATIPici.
Oh
isuoi cavolilihoveduti ionell’or-, lo, e sonograndi,egrossipiùdilui.Tirnot. Taci Ir.villanzone. Rustica progenies ììcscithabereet edera.
Prua (Che
seccatura!)Ltiig.
Non
importa,signorTimoteo, chey’iu- comodate perciò. Noisappiamo bene da chi discendete.Tirnot. Sisignora, indrittalineada ungene- rale diCarloVilistabilitosiinPiemontefin da quandoquel
Re
superò le Alpi,cdiede quellamemoranda
battaglia,che fu dettala guerra dei giganti, contro Adelchigeneralis- simodeiLongobardi, efiglio...Oh
Ilio!...- non miricordodichi...
Piet. Di suo Padre,vorrete dire...
Ernan.
Non
vistrazialelamemoria
perqne.STo Signor Timoteo, che giàquaud’anche di- scendesseda CarloMagno
, noisappiamoora chesiete Ufilzialealla posta de’Cavalli.Tim.
Umane
vicissitudini che perònoncangiali ilsanguenellevene, nèoffuscano le perga- mene. L’avolomio caduto inbassostaloper snces.sive vistose perdilefatteal giuoco del lotto,diBarone che eraper untitolo tir<- sferilogli da un suobisnonno, mortoperun
eccesso di gotta all’assedio d’Ascalona da Barona eh’era passò a fare il maestro di scuola,perchè fu poscia per antonomasia chiamato.:
—
Ilpozzodellescienze•,e straric- chi inmodo
che dicevanodilui—
Fenuin.habet incorrai^ e dilui fuingeneralo mio.
padre,
Emarr. Del (pialenon comporla farvilastoria, perchèlaconosco alpari_ divoi.
Eravamo
aniicii.
DigitizedbyGoogl
atto
rnrMo i'5 Piel.Anche
ilmìo paph Simeone mi dicedìaverlo' conosciùto
, echenon vi era ilpiù.
destro dilui per accoppare un Bove d’ uri solcolpodi maglio.
Tim.
Umane
vicis^ilTidini!Ebbene
si,mioPa-
dre eramacellaro.Ma
nullav’èin-ciò d’u- miliante, imperciocché,domando
avoi,co-
sa fosseroal tempo di Pioma antica fjiiesfi
cheorainaria discherho chiamate macel- laj?Erano ivittimar], cioè quelli che al- roccorrenzadeitrionfie deli’orazioni sve- navanoi Tori ele pecore nelCirco mas- simo, o SulCampidoglio.
E
nullamonta che fosseroalloradenominati auspici, edaruspi- ci, chelanomenclaturanon tramuta la so- stanzialitàdellecose.E
dipiù sevifaretea considerarechelacadutadeiDecemviri se*CUI in
Roma
perconseguenza immediatadel-r
uccisionecommossa
daVirginio sulla pro- pria sua figliacolcoltellod’un macellaro, nededurrete..£man. Oh
percai'itùSignorTimoteonon
'ci rompetepiù iltimpanocolle vostre genalo-.gichecau’tafei'e. Siete
uomo
onesto,epoipo-
coci
preme
che discendiatedaRomolo
otla Bertoldo.Tini’
Dunque
amonte. (traendo Vorologio) Passiamo adinterrogare il mio inft^ibile...Oh
!perilfegatodiPrometeo!sonc già die- ciore,eadesso mi accorgo chefu
saròfat- toaspettareperlacerimonia?., non ècos'i ? Perdonatemi per carità.Ma
quei benedetti postiglioni sonocos'itrascurati... eiviaggia- tori sonotantoesigentiche...Oh
a propo- sitodi viaggiatori,bisogna,che vi racconti.
l6 I
DUE
PORZA.TI Piet.cheera alle vedette)
Oh
! questa volta non ni'iugauao,èdesso, è desso infaliibil«meule.
SCENA
VII.Frahcesco
dalla collina, e dettiTim.
Oh
dilettissimosignorFrancesco permet- tetemid’abbracciarvi.Fran. losalutainchinando appenala(està ) Tirn. Mille, emille augurj diprosperità e^di
salutealfelice sposodella vezzosa Fattora.
Ma come
?Anche
in belgiornoho
dave- dervimelanconico econcentrato?Che
sarò iodunque?... Iosfortunato rivale?,Luig.
La
tualunga assenza, caromio,
co-•minciavagiàadinquietarmi.
Frati.
Non
fu davveromiacolpa senon tor- naipiù presto vicino aquantoho
dipiu ca- ro almondo.- Tini.
Ah
! voipurevisietefattoaspettare?E
ancor iosapete, ancorio
,
ma
eccone lara- gionesufficiente che slavoappunto per ren-' derealla vostrasposaquando voi sietearri- vato... Bisogna superedie aveva appena
mes-
so unpiedefuori dicasamia quando vennero -adacquartierarsi unaventina di carabinieri.Frati, rCarabinieri!)
Titn. l'oavalli cascavano perlafatica, egli uomini morivanoperlafame, questimi chiese- robestemmiando dabere,e quellifacendo risuo- uarei campi de’loro nitriti,
mi
richiedevan dibiada,eh’ioforliorigli somministrai.
E-
rano in
cammino
da piùdi tregiorni,figu-
ATTd
PRIMOratevise avean,bisogno di cibo, e- di ri- covero. Finalmenfe
come
Dio volle, itz ca-{
»oadun’ora,edopo aver fallo inmiacasa epiudiligenliperquisizioni,sene sono an- dati, esisono sparsiper la
campagna
de- terminatidi continuarelaprelustrazione.Pri-ma
del tramonto sarannoqui, egiungeran- noiocredo, appuntoall’ora della celebra- zione dellenozze.Fran. affettando lamaggior calma')
E
di chi vannoincerca costoro?Tim,
Da
quantoho
potuto scoprire, per
mio
giudizio... nonvorrei esser compromesso(sì guarda attorno)..
Vanno
inseguendo molli disertori,e parecchj forzali che sfuggirono allaforza armata, mentrequesta li condu- ceva all’ergastolo nellacittadella d’Alessan- dria.. d’Alessandria della paglia veh!..non
gih quellad’Egitto.Luig.
guardando
Fj'ancesco)
Oh
Dio!.. Di-sertori!
E
man.guardando pur
egli Francesco) For- zati!Tim. Cos'i s'i dice;anzi si tienepercerto,ch*2 moltidi costoroda qualchetempo inqua^si- ensirifugiali neinostri contorni
ma
si ben presesonlemisure, cheintermiraculuseri- heseadun
cotalediessi riescadi più ol- tre sottrarsiall’occhio vigilante della ginsli- zia; eselicolgono nonisfuggono pihdalle loro zanne.
Fran. Infelici! ^
Tim. Voilicompiangete?.
Oh!
Io sarei ine- sorabile contro sifatta canaglia, enon
mi
fareiil
menomo
scrupolo.Fran. Signore,lionproseguite. Quest’infelici
"j
l8 1
DUE
F0R8ATIbenchécolpévoli hanno
un
dritto al)’'indul- genza di lutti i cuori compassionevoli.E
d’altrondechi ardirebbe alFermare, chetra coloronon vifossequalche vittima deica- pricci dellasorte,oppuredell’ingiustiziade- gliuomini?
Tìm.
Eh
iononaffermo niente., io dicosol- tantolamiaopinione. Soggiungo poi, che qualunque soldato abbandoni gli stendardi del suosovrano èun traditore, eche nel nostropaese,siccomelutto ilmondo, nonci èrabitudine dimandar
ingaleradeigalan- tuomini, conciosiache...Che rumore
èmai questo?..SCENA
Vili.Albertino — Simeone — Contadini
Rilornano conghirlande^emazzidi fiori fa--cendoeccheggiore /’aere d'evviva! Giunti in isrenacircondano Francesco, eLuigia felicitandoli delprossimo matrimonio. Odesi dalontano la
campana
della Chiesa, che’nunzialeprossimecerimonie.
j4lltt,.presentandosiaffettuosamente^Diojbe- nedu^a1’ottimo amicoFrancesco, eglicon- cedaà prospero stalo disalute, edifortuna darendere sempre piùfelice1’amorosa mia
madre
,*e da oliiiile imezzidifardare ame
unaAjuqna educazionedellaqualeappró- (itteròper imitarelesuevirtù.Frun. ponendogli una
mano
sulcapo')Dio mi
ascolti, Dìo mi punisca se
manco
allamia
promessa.Tu
saraimiofiglio .--lo adempiròDigitizedbyGoogle
‘ATTO PRIMO 19
'Tersodi te tutti idoverid’un padre acosto diqualunque sacrifizio,{lo baciapià volte) Tini. Bravò Alberiino! quel vostrodiscorsetto
mipiacque.
Ema.
piano a Timoteo')E’un bravofanciullo, chesviluppa untalentoprecace.Tiih.
E
questo èmale perchècaditantesenem, qui sapitante diem.Ema. da
secon dispetto) (Costui vuolam-
mazzarmi colsuo latino.)
Sim.
Buon
Francesco! Tutto èpronto per la cerimonia. Noi vogliamofarvi coronaadac-' compagnarviall’altare,augurandovi luttoil'
bene, che ilcielo concederà,ad una bilona creatura,
come
siete voi. Viva Francesco!VivaLuigia!
Tutti.Viva!
Tim. (
Ah
perchè io nonho
potuto impal- marla!)•
Erari. Vi ringrazioamici della vostra cordiale- dimostrazione,ea tempo e luogo mi ado- preròaricompensarvi
come
meritale.(a Lui~
già con commozione)Luigia... pochi
momen-
tiancora, e poi saremouniti per sempre.
Lo
saIddio, sequestomatrimonio oltrepas- sila miasperanza... ed appaga tutti i luiei^desiderj...
ma
nondimeno io sono disposto dovesse costarmi la vita,iosonodisposto, sefaduopoasacrificare^il miobuon essere alla vostra felicita. Infelicebersaglioquell’ iomi
sonodell’avversafortuna,senza patria
,
senza sostanze,senzaaltroappoggionel
mon-
do fuordivoi, fuor divoi solao Luigia, a cuisonodebitoredi tutto.— Tn
si misera condizione qual cosa possoioofferirviin ri-'
cambio
ditantevostrebeneficenze?Un
cuo-20 I
DUE
POEZATIre presoallevostre attrattive,evinto dalle vostrevirlìr,
ma
umiliato, avvilitodal... piìt profondodolore.. Luigia., pensatebene fin- chev’ètempo... Io voglio piuttosto deplora- rela vostra perdita,che sentire opprimermi ungiorno dai vostririmproveri,.edamu
Ito- lirealsuonodei vostritardilamenti.Luig. con bontà')
Non ho
piu considerazioni dafare...(dirigendosi a Francesco)
An-
diamo alTempio.Ema,
(Eh
noIno! Questo nonèillinguag- giodeibirbanti..Ora
costuicominciaadandar- mi asangue.) Francesco,
mi
consoloconvoi, e'conme
dei sentimentichemi
avete ester- nato... t)iminuisceper essi .neir.animomio
quella specied’antipatia, ch’io aveva con- trovoiconcepita, ed orami prometto che lavostra condottalafarainteramente svani- re. Fate felicequestamia buona sorella, e sopra tuttoricordatevidella promessa fattaa suofiglio. Delrestotroveretesempre inme
un buonparente, parente di moltifatti,e di pocheparole.Fran. co inmosso,afferrafortementela
mano^
che glivienpresentata
da Emanuele^
e se laporlaalcuore.Tiinot.procurandodinascondereildispetto.) Uli! quantesmorfie... quante caricature?
DigitizedbyGoogle
AITO
PRIMO SISCliNA
IX.L’IifcoGMiTo ,e detti
L'incognitocomparisce sulVeminensa
cammi- nando
astento; iltimoreèscolpitosututti isuoilineamenti}eallorquando s'accorge deicircostantirimane per alcunpoco inter- detto,Incog.
(Gran
Dio!... quantagente!... Evitia-mo
i suoisguardi, {sirintanadietro le col- line.)Fran.
ad
Emanuelle.') Si, Emanuelle... Si, che sondegno della vostra amiciziaesarò meritevoledella vostrastima...Ioluiperlun- gotempo
infelice...ma
noncolpevole...Oh
colpevole mai!...
E
tantopossogiurareavan-ti
r
Eterno, di cui fallaremiaspeU.iapro- nunciarviil più santo, ed inviolabilegiura- mento... Parliamo.Tutti si
muovono
per andare.I
contadiniadue
a du^^Emanuele dà
ilbraccio a Lui- gia. Francesco tiene Albertino permano
,TimoteolisegueedhavicinoPietrochepian- ge, Mentreficorteggioparteperillatoop- postodellacollina^ ricomparisce ITncognito.
SCENA X.
L’Incognitosolo
Incog, Finalmente sonopartiti...Nessuno...non c’òpiùnessunoche qui possavedermi; po- tròriposarmi almenoperpoco ( sigettaa
2”2 IDTJEFOnZATI
sederesottoun'albero.')Riposo]... "Nonven’è piaper
me
(si alzaquasi delirante scorre vacillando la scena.') Fra mezzolarimem-
branzadimille colpe,edelitti^ quelin d’un uccisofratellomi perseguila daper tutto...E
ilpugnale concuilo uccisi gli sta inma^
notuttoancorastillante delsuosangue....
dello stessomio sangue(volgendosi all'im- provvisocomefosse sorpreso.)
Oh
Dio !...Chièqui?... Chi
mi
ascolta ?... Chi è...Chiè...
Ah!
sonogrida, di giubilo...None
niente... ricomponiti
,edesci daltuodelirio:
(^tornaasedere esimettelatestafrale
ma-
ni.)
Oh
quantomi costòa fuggiredimano
aiCarabinieri. Piùvoltegiù fecerofuoco so- pradime,eper fortunami sottrassi adessi loro... per sola fortuna... Ah!... questaòuna vita,cui vièda preferirsi mille volte la morte.
— La
morte?... Ah... deRossi!.’..
rinfratìmentodelletue forzefisicheindeboli- sce lafacolth del tuospiritoa segnodi tion accorgerli, chehai ricuperatoilprimo dei beni nella tua liberti? Pensa quel chehai soffertoedipoise ragione Irli di lagnarli delpresente tuostato, (^guardandolacasa.) BellaCasa cheèquesta!... Ma... quivi abi- terannouominifelici...
Ed
io sono errabon- do,fuggitivo, obbligatoa celarmi aglioc- cbFditutti, ecostretto avivere dellamia
ipdustria...o dell’altrui eompassione
—
In- giustissimasorte!Mi
fra duegiorni al più avròoltrepassatoi confini, é‘qualsiasil’oc- casioiieche misi afferripercangiaredifor- tuna,ralTerrerò senza scrupoli, esenza ri- serva1...chefilialmente songiovane,etem- po
mi
restadilavMareàllagrand’operadelDigitizedbyGoogl(
ATTO
PRIMO 23 penlimenlo;Su
via De-Rossi, coraggio!....J’adi seguitarelatuastrada.
(Si.prova
ad
ascendercelacollinae glimancano
leforte) Al colmodi miasciaguraI Esauritesono le mieforze... 11 coraggiomiabbandona... ela famel’orribilefamemi
fasentire angoscie crudeli... Ma... tentisidi mano... Ah...non posso... nonposso misi è scatenalo contro luttorinferno...Oh
Dio...Eccoli... ecco iCarabinieri... son preso..
—
Ah!., piuttosto morire, cheritornarenelleloro mani...si..&i... {^facendo gliidtimi sforziperfuggire.
) piuttostomorire.Cvacillandosiritiraafor- ia dalla collina.)
SCENA
XI.Pietro, Albertino, Contadini, cheentrano tuttiallegramente
Piet. Presto,presto... ciascuno allesueincom- benze... che quandoritornalosposaliziosu- bitopossa, mettersi a tavola. (
I
Contadinisidisperdono^
Pietronell'avviarsia casave~de V
Incognitostesoaterra.)Alh.
Che
staidunque apensare?...Bisogna soc- correrlo.Piet. Eh!... sicuro,chebisogna soccorrerlo.
(^se
ne
allontanaguardandolo mentreAlberti^no
siadoperaad
assisterlo.)(Ma
vedi,che combinazione? Setteannifa, appunto alle falde dellacollina, mezzo mortocom’è colui si trovò danoi ilnostrobuon padrone Fran- cesco. E’ singolare quest’accidente... voglio piocare al lotto.) ,
'
AIO.
Wa
insomma
cosa faitulàduròcome.24 IDUE FORZATI
un pilasti-0, enonm’ajuti asoccorrere quo- topovero uomo.
Piet.
Ah
si, vengo...(hotalpaurade’morti!..)Oh
amici correte...-,correte... (chiamando i Contadini.') Per diqua...perdiqua(csco- nomolti Contadini cheinsiemeed predetti alzanopian pianoda
terraVIncognito.) ineog. volgendointornoocchiate di paura.
Ah
!che non hopotutoevitare... ) Piet. Galantuomo, senon m’inganno... CosaDiavoloavete
,checifate quegliocchi da spiritato... Temetediqualcheduno?... Nien- tepaura,che sono quaio, ebasto ioper tutti. Nessuno vi torcerà un capello finché sietecon noi...
Non
èvero compagni? Tutti. Nessuno, nessuno.Piet.
A
voibevete... (presentandogli del vi^no
, che Albertinoavràportato di casa)e’
vinod’asti, chefa morireivivi e risusci- tareimorti. Cioè no,farisuscitare i vivi., e Iodirò domani...Allegri,che
uomo
'alle- gro ilCielrajuta.Ineog.
da
sedopo di averhevi^
) Ioquasi tradiva
me
stessodallospaventi Viringrazio buona gente, dellecortesie, chemi
pratica- te. Stanco dal lungo viaggio, edoppresso dal gran caldo, chefa... si eranoestenuate lemieforze...ma
orastomeglio... ed assai meglio... eseguitolamiastradaAlbert,trattenendolo')*\ì pare, non lo per- metteremomai.Sepoteteappenareggervi in piedi.Fatea
modo
mio,passate qui ilre- stodella giornata. Si celebra appuntouno
sposalizio, evidivertirete, ed iomi diver- tirò asentireilracconto del'avostraistoria.Piet.Dice bene‘Alberiino,dice bene. Detto,
ATTO
PRIMO 0-5 efatto. Rimarrete qui fra di noi.Non
è vero?Incog. Sivia... si.. poiché
me
lopermettete, io rimarrò...(Non
vorrei rifiutando nwtfer sospetti dove non sono, e d’altronde nel trambustodellafestapotrò facilmente sottrar- mi. (Grida
di dentrocheannunziano l'ar- rivodeglisposi.)
Albert.
Ecco
laMamma-,
che ritornadall’ es- sersi maritataal mio nuovo paph.SCENA
XII.Emanuellb,
Francesco, Ltjigu,Timoteo, Simeone,
Contadini, edettiAlbert, andandogli incontro) Cara
mamma
,mio buon papa, non miripiglierete spero
,
diaver soccorso questo pover’uomo. L’ab- biamtrovatosi
può
dire moribondo.' vicino allacollina, ediogli offersiricoveroinca- sa vostra, e piu dal vostroesempio, dal?
ualeimparai,che ilsoccorreregl’infeliciè aprima^irlùdegliuomini.
Luig. Haitpttobene, caro.
E
man. Eccellentemente!Fran.
E
temevi,ch’iotisgridassi?Anzi tene dò lode,etiringrazio.(alVIncognito JChi-
unque
siate, abbiateviilbenvenuto.
Anche
iofuiinfelice ond’è,che lasventura perse- guitatatroveràsempreun'asiloincasamia.
inedg. squadrando Francesco e se)(Ilsuo-
no
diquella voce hacolpito altroveilnaie orecchio.)
Fran. (
Ho
pure altrevoltevedutaquellafiso- nomia. Giusto cielo!...Fosse mai...)3
I
DUE
FORZATI a6Incog.
(Eh
no,che'non m’inganno!.,non
c’è più dubbio...èdesso!..)Frane. (Funestissima rimembranza!) irteog. alzandosiora
da
ferra')Camerata... oeh’io prendo un granchio, o che noici siamoveduti altravolta.
Frati, interdetto)Altra volta!.
Vi
pare?.Jneog.
Oh
! ne sonosicuro.Fran.(Gran Dio!Egli mi haravvisato.
) Jneog. Camerata
,guardatemi
— Eh
via—
che nontornabeneall’uomoildimenticarsi cosi de’suoi amici.Fran. Amici!.noiamici!
Jneog,
E
dichesorte!nontiricordi che fum-mo
insiemeincatenati..Fran.
(Misero
me
!)
Jneog. Coi piùfortivincoli dell’amicizia?Più non rimembriimieilineamenti?Il mio no-
me? Oh
!iopoi, graziealcielo, ho una
memoria
eccellente, e miricordo, cheti
chiami...
Frati, coll'aecentodel terrore afferrandogli
,
e stringendoglieoa forzala
mano
) (Zitto,
sciagurato!)
a
Piet.
A
tavola signora, atavola|Pchetuttoè prontoJ^uig.
prendendo
dolcemente,permano
Fran-^eesco )
Andiamo
, Francesco, e il nostro nuovo ospitecisegnirh.
Fran. Precedimi, Luigia, ch’iovoglioprima distribuiredeldeijaro a’queipoveri
, che ci
seguivano.
Juig. Esercitapure, ocaro quest’ operadipie- tà,epoivieniatavola, che t’aspettiamo (incaminandosi
)Grazie,ocielo,chela
mia
ATTO
PRIMOfelicita è assicurata.
Kma
miele sono con te.{entrain casaa braccio diEnianueUe,,se-
^’iitodaglialtrifuoridi Pietro, inseguito odorisi-spari difucile
) Incog. consoprassaltodi
paura
)
TOh
Dio!) Fran. con isgomento)Pietro... dièquesto?Piet. Oli bella!Salve d’artiglieria dei nostri • Contadini
, che festeggiano il rostromatri- monio.
Incog.
Ma
ne seitu sicuro?Piet.Voi tremate
come
unafoglia...Tanta pau- raavetedel fuoco?Incog, Io?., no... chividice ch’iotremi?
Fran, Pietro,va adattendere alletueincom- benze.
Piet. Vi servo subito
(Uh!
coluiha unafac- cia controletentazioni,{entrain casa.L'In- cognitoe.Francescoda
lati oppostisiguar-dano
perbrevetempo tacendo.)
Fran. Siete voi... ch’io rivedo... inquesti luoghi?
Incog. consfrontatezza., ed avocealta')
Sono
io, degnissimosig. GiovanniVailesi.Fran, cormmdoglivicino
)Zitto- miserabile!"
Incog.
Ma*
Fran. scagliandoglisiadesso
,cponendogli
una mano
sullabocca.) Zittoper carità{pausa) Incog. Caritli
; Dici bene
— Tu
nehai biso-- gno— Ed
ioardisco dire, che adesso noncangereilamia sortecollatuaperciochè io non honientedaperdere, elatua sorteda
me
solo dipende.Fran.
Che
ravvolgi, sciagurato, nella tua , mente.
Incog. Puoi beneimmaginartelo.
^2
IDUE FORZATI«
Fran. Il
Demone
diCaino ha dunque spezza- te letue catene?Jncog. Iofareia te Tistessa
domanda
se sa- pessiilnome
delprimoladro delmondo.Fran. Io ladro!
Oh
rettile insanguinato!Tu
nonsei degnodi strisciarsullapolvere che iocalpesto.Jncog. Sig. Giovanni...
Freni, volendogliturar la bocca) Per cari- tà!..
(
Oh
situazione d’inferno!) Jncog. con malignafreddezza)
A
monte, v>a, amonte.Saremo ambidue innocenti; solita canzonede’condannati. Iosono,
come
tuve- di, sfinitoperlafame,fuggitivo, persegui- tato, enon hoinsoccocciaunaliradacom-
praredi chereficiarmiper isfuggire alle ri-cerchedellagiustizia.
Fran. Eccoli ,eccoti del denaro.... Di qui nonlungiv’èun’osteria.... Partisubito.
Jncog. guardandoildenaro,edicecon
ma-
ligno sorriso.) Argento! Oh!.... nonho
poi tantafretta, lasciami terminare...Frane.Percarila.... Eccoti oro
....
Fuggi Salvati
— mm
Jncog. c. s.)Treluigi!
(
E
vedrebbe uscire abuon mercato)Peroranonho asilo più sicurodi casatua, epoichého bisogno di cibo, ediriposo
mi
ricoveroin essa, do- ve poi a piùbell’agio accojnodereino leno- stre partite.Frane. Ebbene, entraci sciagurato
ma
prima promettimi diescirnebentostomunitod’unasomma
cheti darò.Jncog.
Una somma
!Ah
si—
perunasomma
leiopi’ometto
— Dammi
braccio, che
mi
sipieganoleginocchia.
DtgilizedbyGoogic
ATTO
PRIMO20
Frati. (Il contratto di questomostro,mi
fatremar tullelefibre.
) Jncog. (
O
cinquemilafranchi,o eh’iolo pa-
leso.
)
Frati. Dio! Dio
buono
,tuchevedilamia innocenza trammi,deh! trammi,presto da questabarbarasituazione.
( entra in casa reggendol'Incognitomentrequesti loguar-
da
con maligno sorriso,eyrontata sicu- rezza.)
Fine
deW
Atto Primo.ATTO SECONDO
Il
Teatro rappresenta una
salaaperta in prospetto; a destra, e a sinistra visono
parecchie porte. notte.Arde una lampada
sopraun
piccolo tavolino.SCENA PRIMA.
AW
alzar del sipariosi vedeVIncognitodor- miresopraunaseggiola, eFrancesco
se- dutodallato,chelocontempla.
Fran.
Dorme
profondamenle.—
Costui chemena
unavitacontaminaladaun enormede- litto, eche da uumomento
all’ altro può incaminarsfi aipatibolo, costui dorme tran- quillo,ed io,infelicissimo acuinonj’imor- delacoscienza, iononposso assaporare
un
ora dibene,unmomento
solodiriposo.—
Ma
v’èundestinopiù crudele^el mio?Se costuiparla,io avròperduto sempre la miacara Luigia, il disonore cuventera il
mio
soloretaggio, eTunicamiarisorsa la morte.Oh
!Dioeterno.?svolgi, dehsvolgi il fulmine,che sta per incenerirmi....non
già perme
,.chetroppo funestodonoiorice- veinellavita....ma
permia moglie li pre- go, perleiincuiora vivo, per lei, che
* ora viveunicamentea
me
stesso.(breve
pau-
>sa.,indiVoriolodel villaggio suonale 6:') Sei ore....? ètempo, checostuis'allontanidi casamia.
(s'avvicina all'incognito, e
Din" 'byGoogle'
ATTO
SFcoTrno 3r scuotendololodesta.)
Animo
, sregliaievi, eh’è orad’andarvene.ineog. Andarmene!camerata! Perchè rompermi
ilpiù belsonno, eh’io dormissiin.vitamia?
Fran.
E
che? Manchereste forse alla vostra promessa?La
notte,assaibuona, vi favo- risce....partite, chefraun’ orasaranno qui giuntii carabinieri.Ineog.
Che
venganopure.— E
seioti dicessi che dapoichèho
avuto ilbene dirivederti,codesti Carabinierim’ispirano minor temen- za!
E
ciòèben naturale, cheil tuo gran torna conto ediben celarmialleindaginilo- ro.Perchè se iovenissipreso potrei parlare eseioparlo, povero cameratamio..'... ad- diomoglie, addio sostanze; addio dote
—
E
mi
vien detto cheladotesiaassai riguarde- vole.Dimmi
digraziasu quali fondiglie l’hai tuassicurata?Va
la, che puoi dirti vero figliodella fortuna. Io avrei dato del pazzo achiavesse dettoseti’anni fa....jFmn.Basta, viabasta.... nontipared’avermi umiliatoabbastanza?
ineo.
Con ^^uone
camerata conlebuone!Io partirò, i^^ai benea quali condizioni.Fran.
Adempirò
imieiimpegni.Ineo.
Venga
denaro,esono contento.Di
que- stoho
dibisogno pernonaver più imbarazziconla giustizia. . »
SCENA
II.I
predetti—
LuigiafLuig.
Eh
!Francesco.,.Fran.(Luigia! )
32 I
DUE
PORZATt Liii^. Ioveniva appuntointracciadi te.Fran. pianoalt*incognito') Entrate in quello stanzino, quantoprimasarò davoi.
Jnco.
(
E
fa purea tuo bell’agio, che nonho
poi tantafrettad’abbandonarti.) ( se)
(Bella moglie.... riccadote..*. Io gli lascio laprima....
ma
'su quest’ ultima farò valere lemieragioni. (entranello stanzino indi- catogli.)
Luig. Francesco mio.... permettimi, eh’io tì dica, d’aver notato,che dopo 1’arrivo di quest’
uomo
tusembria bello studio evitar- mi... diròdipiùsfuggire la mìa presenza.Che
vuoldirciò?....Che ho
io fatto!....Rispondimiamico mio.
Frati, confuso.)Luigia.... tu sai bene.... che leapparenze....
Luig.
Eh
!Che
apparenzecaronùo
che ap- parenze...Scusami,ma
nonpossotacerti, cheiosperavad’essermidatemeritatanaag- gicr fiducia.E
questonon gih in ricompen- sadiquanto feciper te,ma
sibbene del- Tamore cheperteconcepii, e che oggiho
giurato diconservarli fino all’j|kimomio
re- spiro....Io senza conoscertil^Pliviso,ead- dolciti ituoipatimenti, e rispettato il tuo segreto\ma
ora; siamginstinaio caroy ora che sonodivenuta tuamoglie, orami
cre- doindirittoricercardate unisincera rive- lazione de’casituoi.—
Parla viaFrancesco rene scongiuro.—
Se non vuoi, enon
puoi aprirmi1’animo tuo,assicurami almeno di nonesserminacciato daninno,non
che im- minente neppur lontano pericolo.— E
di tantolatuaLuigiaandrh soddisfatta.*Fran. Luigia mia rinfrancati, ch’io
non ho
OlgitìzedbyGoogl
ATTO
SECOICDO 33» tlatemer cosa pertefunesta.
— E
vero ben-sì, chelavista d'un’infelice, del qualefui per lungotempo compagnonelle avversiti
mi
ha cagionato unatalcommozione
perme
in- vincibile.... eda nonpotersi abbastanza espri- mere conleparole.... tanto fortenefu pre- soranimomio;Quest’uomobramò
favellarmi da solo, asolo,edionon potei ricusarmi airinchiestadi lui.Luìg.
Ma
chi èquest’nomo
misterioso? verso3
nal partecamina?
E
qual progetto èilsuo’involarsi dalla nostrapresenza?
E
qualtu stessoperchèticeliallosguardo dell’amoro- satua famiglia?Fran. Luigia,perdonami,
ma
non posso far notoilsuosegreto.Luig. dopo breve istante di riflessione.
)
Ed
iomi prometto di averlo indovinato; quei carabinieri chefanno esatteperquisizioni per ogni casadeinostri contorni...
Le
confettu- repiù,omen
vere delsig. Timoteo suquei sciaguratidi cui vannoin traccia.... tu po- cheparole insomma
, che *»u stesso ti sei lasciato ft|É||[ire....Ah
che pur troppoho
dato nel segno.Fran.
(Non
hofibrache nonmi tremi.) Luig. Francesco mio—
Questo miserabile...Fran. (
Oh
giusto Cielo!) Luig. È’ undisertore....FrfPi.
(Ah
! respiro!)La-'g.
E
tu, tuFrancescosei colpevole, dello stessosuofallo, quindi semprelirnoroso del- lo stessosuocastigo.Fran.
Ah
tolgaloIddio.(co«involontariomo^
to d'orrore.
)
Luig. SìIoripeto, colpevoletu- sei dell’istes-
34
IDUE
FORZATISOSUOfallo,eriservatoper falsavergogna,e paurosodiperderela mia tenerezza non ti dièr animodiconfessarmelo
— ma
io^iada lungotempo avea benlettonella tua anima escrutatalarettitudinedeltuo cuoreperloc- chèpossogiurarti, che la tua confessione- nonmi
avrebberimossada mieiprogetti.Frati. (
— Ed
ionon possodisingannarla?) Luig.Ed
ecco,ecco ilmotivo di quella tuacontinuamelanconia,che soventeindel>olisce le tueforze, alienalamente, intorpidiscei
tuoisensi,edatterraletuefattezze a tale, che tutt’altrifuori di
me
sicurissima della tuavirtùavrebbeper lo addietro fattoragione chetutti questifussèroindizi d'un’animadi- voratadaipiù crudeli rimorsi.Frati.
Ah
Luigia!....Come
spesso va errato l’umanointelletto....quasicheTistantaneapro- strazionedellospiriloprovassecontroilcan- doredella società.Luig.
Ah
nòmiocaro. Io so bene, clje gli stessifenomeni ponno eziandio comparire in chi scevrodicolpa avesse,
come
appuntotu.ben rifletteviquesta mattina
so^aciuto
o al-l’ingiustizia degliuomini, o
W un
funestocapricciodellafortuna,dal che gli fossero derivatibenchéinnocente,e patimenti, ed infamia.
Frati. (Infamia!....
Ah!
vedi chi mi lacera ilcuoresenza saperlo,)
Luig.
Ma
lùFrancesco,tu non seicompreso
in nessunadiquestedue«lassi. Iltuo fù
un
errore,chegiàespiasticon moltelagrime, elun- ghissimasofferenza.Ora, asentirmio nonc’èpiù nullada temereperte,chesemaicodestoscono- sciuto volessetradirti,perderebbead untempo
se" fcyGoCJglc
atto
secondo 35 stesso esarebbe irragionevole ilcredere5ohe pervogliadinuocerealtrui, sidesseda per sestessoinmano
aisuoi persecutori. Inquan- ' topoi air indagini, che. attualmente si l'an- no,s'io mi faccioaconsiderareillungotem- potrascorsodel tuoerrorein poi, tosto ildubbio svanisce, chetu possaesserToggetto di quellericerche. Consolatidunque mioca- rosposo,epoichéiosonotranquilla, sban- discitupureogni
ombra
d’incertoe funestoav- venire...chese iocredoalcuormio—
sara per essereaccompagnato da ogniprosperit’a....Ma
dove maiper avverso destino,o dirò meglio perprova che ilCielofarvolessedellano- strarassegnazione, ecostanza, ove mai io
mi
vedessidelusanelle mie speranze, io ti giuroFiancesco, che mitroveraisempredi- spostaad operare per tua salvezzatutti quei sacrifici5 *’aspettanoa faread una vera amica, ad un amorosa,ad unasvisceratacon- sortequal’iomi
protestodiesserti.Fran. fortementecommosso.')
Ah
Luigia mia., mogliedilettai... virtuosaLuigia.... (^sigettafra U braa^
della sposa, che intenerita "versa
lagri^
inseno dilui.)SCENA
III.Emanuele
,pochiContadini
, edelti.Urna.
Che
diaminefatevoiqui-appartalidalla conversazione?Colh dentrosiride,sìcanta, tuttoèinmoto, tuttoètrambusto,enondi- ^-meno
funotata la vostra lontananza, esidomanda
divoicon premura, sperando cheappena
giunti farete incominciare il festi-IDUE FORZATI 36
no.
Ma
che fateroi cola immobili comedue pietrediconfine?Mi
pare seio non ho letraveggole. Voi avetegliocchigonfiigon- fi eleguancerossecome
la bragia... Co- sa diavoloavetefatto?Oh
si davero,che questacorona1’opera!piangerelaprimanot- tedel^uomatrimonio— Buon
auguriodavve-ro. Francescoparloconvoi... piano a Lui- gia stringendola.') Luigia, Luigia sarehbonsi mai avveratiimieifunestipresentimenti) Luig. con voce commossa.^ Tutto è schia-
ritofratello
mio
,tuttoèschiarito....Etna.
Oh
! sialodeal cielo, che finalmente mispiegherai....Luig. Noi dubitavamoatortodilui, ed ora abbiamotutteleragionidiviverquietietran- quilli.
(via
Ema. Ecco
per esempio-) una spiegazione assai più oscuradel testo.Oh
! dite dunque voi sig. Cognato?E
poiché tutto è schiarito, nonavrete piùdiiB&colta di rilevare ame
pure....
Fran. dopobrevepausa prendendolo amiche- volmente per mano.
)
Cognat^
amabilissimo.XJn poeta del nostro secolo
dWe
,che sono- vi certecorde nel cuoreumano
danon-poter tasteggiare senzache tramandinoun
suono do- loróso.(siallontana^ eva asedere in
fon-
do alla scena.)
Sma. Oh
perlabarbadiGiove! Iodomando
una spiegazione, ecostuimi
sputafuoriunasen- tenza, sig. Cognato, amatissimo, nonispe- rate, cheiovilasciuscire
come
si suoldi- rein Toscana pel rotto della cuffia.Sono
stucco, eristuccodellevostre risposte eva- sive. Perora facciomonte per nonturbareATTO
SECONDO '^7leserenila d’animo de’convitati.
E
voian- cora pertuttar[uesta nottediverlilevi pure con lavostramelanconia ;menire tulli gli altrisi pasconodi allegrezza, chein(pian- toame
per non farmi ridicolo,rilorno a quellabuonagente, ela conduco di botto inquestasala.
E
ciò vi sappia Iniono, o
malgrado non importasig. Cognato; volere, o nonvolerefra un quartod’ora dev’ esse- re incomincialalab'Sta.
(per andare.) Fran. Fermatevi Emanuele. Perchè volete
condur qui i convitali'. Se io vi prometto sbrigato che abbiaun piccolo affare
Ema. Non
c’èaffare, che tenga. Se sapestela bellaimprovisata, cheil nostro Albertinociha
preparala.Quando
vi sifaccia nota, vi
pentirete di averne ritardato il godinieillo,
Vado
,eritorno, (e. s.) Fran.
Non
c’èmodo
diliberarsi.^
Ema. A
proposito cognato.Dove
si èfittoquel- ruomo
da noi leste ricoveralo? Io notai, che vedendovoifecedellemaraviglie, eche voiguardandolo vi faceste bianco in viso.Non
ve nechiederò ora lacagione per rispar- miarvi.lafaticad’im’altrasentenza,ma
potete almeno dirmi cosasia statodilui.Fran.Quell’uomo... noirivedrete più.
Ema.
Tanto meglio pernoi—
cheperverodi- re la sua fisonoinìa mi era antipaticaanzi- ché nò—
Udite, uditequaleschiamazzo fa cola fuori quellabuona gente— Mi
chiama- ^no —
(verso la porta")Vengo
, vengo^(a Francesco
)Aspettatemi,che amomenti ri-
• torno con tutto il corteggio nuziale e con essolui anderemopoi insieme allasala del
4
58 IDUE FORCATI festino (versolaporla) Sono da roi
, sono
davoi (esce.
)
yrau.Feste... convito... èson minacciato del- rinfamia.
—
Ali! presto, che siallontani dal mioasiloquestospiritodel terrore(op/tvi-p
do
laporta.)
SGENA
IV.Francesco,
Incognito uscendodallo stanzino.Jnco.
Ah
sei tu camerata?Che
nuove ab- biamo?Fran.
Non
c’è unmomento
daperdere...Tene- tequesta borsa., pi’ovedelecon essa ai vo- stribisogni. Ogni anno ali’istessa epoca vi spedirò una qualchesomma
, purché mi pro- mettiatediconservareilpiù profoudosilen-.zio?
Jnco.Siamo d’accordo.
Ve
Ioprometto. (Afa se non holadoteiononparto diqui.)
Fran. Biinquechefate orachev’ha piùosta- coliallavostrapartenza? Andate, andate a nasconderviin unluogo remoto, esolitario, dove
immune
da ognipericolo potrete con sicurezza abjurare i vostrierrori, espiarne. idelitti, ed aprendo l’anima vostraaleale contrizione, rifugiarvicon sicurezza sotto le grand’ali delperdonodi Dio.
Lieo.
Ah
io sono già pentito(pernonaverfi- noraimpiegatomeglio ilmio tempo,ma
se possotornarmene inoservato,eintrodurmi..) Fran. dopo essersiassicurato die nessuno so- prnps'iunga,econducendo rincQgnitoad una
porlicella.) Fuggite. Il
momento
è opportu-ATTO
SECONTìd 09 no... Siale^uardigno... che nessuno viveda ad uscire,questo mi premeassai.Tnco.
Eh
losò?Frati. Questaporticella
mena
adun corridoio^che mette ad un cortile. Scalate.ilmuricello deirOrto, scavalcate la siepe, e in
meno
cheio il dicosiete fuori dicasamia.Inco. (Ottimamente. Tal mezKo appuntoiocer- cavo per rientrarvi.) forte afferrando la
mano
di Francesco., chenon impedisce unmo-
lo di repugnanza. Camerata addio
—
ci lasciam di buon animo, non è vero?Fra
pochigiorni tisar'a manifestato il luogo del mioritiro^ quiviiofarò capitale ditue pro- messesta sano,emanda
al diavololamelan- conia. (Sitentiilcolpo,e sesonoscopertos.irk costui lamia
ancoradel salvamento.) s’al- lontana perlaporticella indicataglida Fran-
cesco.
Fran.
Oh
finalmentesiallontana costui. Cielo ti ringrazio.Ora
èduopo
di ricomporsi, e ragiungere queibuoni villici, che
mi
atten- dono.Ma
ètardi—
che eglinostessivengo- no adinvitarmialla festa.SCENA
V.Albertiko
, entra precedendoi villicid'amlo. isessi
, dopo i quali
Lmcia Emanuele
,Pietro
,che entralenendo inmano una
picca di cui alla superiorità sarà appeso unaspecie dimedaglione, copertoda
unve- loda
toglierea tempo. Simeone.Luig.
A
teAlbertino,ecco iltuonuovo papa, fagliriinprovisala, chehai preparata.4o ' IDUE FORZATI
Etna. Fattionore Albertino, esarairicompen- satodal
comune
aggradimento.All).
Mi
proverò orFrancesco')Padre mio in sibel giornoin cui ognunoe. sollecito di fe- steggiarvi, ioho
volutooll’rireunsaggio del- la mia abilita, efarvinel
tempo
stesso una grata sorpresa. In questo medaglione, che oravi scoprirò vedrete dame
segnate alla meglio duelettere grosse, chea te tocche- rà aindovinare diquali parole sieno inizia- li—
Pietroate.Pie. alzando
da
un trattoilvelo.)Presto co- jneun baleno.(scopertoil medaglionevisi leggono leduelettereL. F. in caratteri cu- bitali.
)
Fran. compreso dal massimo terrore, )
Gian
Dio\(Lavori forzati!..(cade) Tutti,gridando.)
Oh
Dio!..Sime. Pietro,presto recamiquelsolito spirilo.
Pie.t. Basta così, (esce etostoritorna.
)
All.
Non
impaurirtimamma
, chesaraunodei solitisuoi deliqui!.Ema.
intanto passeggia pensoso per lascenaguardando
di tratto intratto Francesco) (Io escodal secolo^
Tutto èincompreusi- hilcperquest’uomo.E
lapovera miasorella dovrà cosìtrascinare la sua vita, sempre piangendo, sempre temendo perquelladisuo marito?— Eh
cuormio... tumi haisempre dettogravisciagure. Quindi io sconsigliavo Luigia...ma
tardi sono orai ridessi... L’a-- bissoè aperto
,enon c’èviadiritorno.