4. Analisi delle proposte di intervento e di miglioramento
1.3. Fragilità comunicativo-relazionali
1.3.1. Elementi caratteristici del profilo delineato
Gli studenti inseriti in questo profilo presentano come caratteristiche difficoltà relazio-nali, comunicative e di inserimento nel gruppo classe.
a) Difficoltà relazionali
Negli istituti presi in considerazione nella ricerca emergono quelle che vengono gene-ralmente definite “difficoltà relazionali con i pari e con gli adulti”. Tale espressione si può ritrovare all’interno delle documentazioni fornite dalle scuole con molteplici sinonimi (“problemi relazionali”, “disagio relazionale”, “fatica a relazionarsi”, “difficoltà di gestire le relazioni”, “problematiche nel rapportarsi”, “rapporti difficoltosi”), ma mancano le ca-ratteristiche descrittive essenziali di queste difficoltà, riferite in modo generico.
Nei lacerti di seguito riportati è possibile cogliere invece alcuni dettagli significativi rispetto alle criticità precedentemente accennate. Dalle parole dei referenti è possi-bile scorgere relazioni deboli, superficiali, poco serene e non positive (“è accentuato il confronto con le compagne ed è vissuto poco serenamente” – SP; “ha sviluppato debolissime relazioni con i compagni” – FP). I compagni di classe possono non venire
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percepiti e le interazioni possono risultare sporadiche oppure riferite ad un numero ristretto di persone (“si relaziona con poche compagne di classe” – SSPG), fino ad arrivare alla richiesta di una relazione esclusiva. I problemi relazionali, infine, possono avere origine nell’ambiente familiare (“voglia di partecipare alla vita sociale frenata dalla famiglia” – SP), oppure essere presenti anche nei contesti altri rispetto alla scuo-la (“difficoltà nelscuo-la rescuo-lazione con i pari in ambito extrascoscuo-lastico” – SP). Tali criticità risultano spesso dare origine a conflittualità di piccola e media entità, come riportato negli esempi che seguono: “lievi scontri con i pari dovuti spesso ad un atteggiamento di difficoltà” (SSPG), “è in continuo conflitto con compagni e insegnanti” (SSPG).
b) Difficoltà di inserimento
È possibile cogliere, di pari passo con le difficoltà relazionali, anche problemi di in-serimento e di integrazione nel gruppo classe. Tali problematiche si traducono prin-cipalmente in atteggiamenti di chiusura (“atteggiamento di chiusura nei confronti dei compagni” – SP) e di isolamento (“durante la ricreazione tende ad isolarsi” – SSPG;
“non ama nessun coinvolgimento nel gruppo classe” – FP).
c) Difficoltà comunicative
Seppur sporadiche, vengono esplicitate infine alcune difficoltà comunicative nei con-fronti dei pari e degli insegnanti: “Estrema riservatezza: interviene solo se sollecitata esprimendosi con risposte brevi e non sempre appropriate” (SP), “fatica a comunicare con i pari e gli insegnanti” (SP), “fatica ad esprimere pensieri e sentimenti” (SSPG).
1.3.2. Altri elementi che concorrono a definire il profilo 1.3.2.1. Difficoltà psico-emotive
Nei profili dei bambini e dei ragazzi con difficoltà di tipo comunicativo-relazionale risultano frequentemente presenti anche criticità afferenti alla più ampia sfera psico-e-motiva. Esse trovano concretizzazione in stati di irrequietezza, ansia, paura, nervosismo, pianto (“pianto per senso di esclusione dal gruppo” – SP; “ansia accompagnata da di-sturbi fisici se in situazioni di stress” – SSSG), “manifestazione di comportamenti non adeguati all’età, alunna immatura” (SP), atteggiamenti disfunzionali (“si notano inoltre persistenti stereotipie quali ad esempio l’arrotolarsi i capelli” – SP) e frequenti cambi di stati d’animo (“alterna momenti di euforia ad altri di rabbia e apatia” – SP).
Si rilevano inoltre una non piena consapevolezza delle proprie azioni (“assume atteg-giamenti inconsapevoli e non adeguati” – SP), accompagnata da una “scarsa stima di sé e delle proprie capacità” (SSPG). Emergono infine sentimenti di timidezza e introversione (“l’alunna è molto riservata e timida con i docenti” – SSPG; “molto silenziosa” – FP) e difficoltà nell’autoregolazione emotiva (“fatica nel controllo del proprio comportamento”
– SP; “presenta crolli emotivi preoccupanti con ira alternata a pianto” – SSPG).
1.3.2.2. Comportamenti oppositivi – ostili
I bambini e i ragazzi con difficoltà di tipo comunicativo-relazionale mettono frequente-mente in atto comportamenti inadeguati, a volte scorretti e di disturbo: “comportamento
sregolato, linguaggio non corretto” (SP), “non riesce a lavorare in gruppo: dispetti, vio-lenza verbale” (SSSG), “cerca l’attenzione dei compagni mettendo in atto comportamenti scorretti” (FP). Risultano inoltre presenti anche comportamenti e atteggiamenti di tipo oppositivo (“non accetta indicazioni date dall’adulto” – SSPG) e aggressivo (“contatti fisici e aggressivi e atteggiamenti di comando tipici degli adulti” – SP). Sono bambini e ragazzi che a volte reagiscono impulsivamente (“atteggiamenti che denotano scarso autocontrollo” – SSPG) e che difficilmente rispettano le regole concordate (“insofferenza alle regole di classe” – SSPG).
1.3.2.3. Adattamento al ruolo
Nelle schede di rilevazione di bambini e ragazzi con problemi relazionali vengono evidenziate anche difficoltà di adattamento rispetto al ruolo. Esse riguardano in par-ticolare “tempi di attenzione e di concentrazione molto brevi” (SSPG) e di tenuta del compito (“difficoltà nel seguire il regolare svolgimento delle attività” – SP). Vengono registrate anche “grosse difficoltà nell’organizzazione dei materiali, degli spazi e dei tempi” (SP). Emergono inoltre, saltuariamente, demotivazione e mancanza di impe-gno: “l’alunna manifesta scarso impegno e scarsa motivazione” (SSPG), “disimpegno e disinteresse nei confronti delle attività proposte” (SSSG). Risultano infine numerose le assenze e i ritardi: “numerose assenze scaglionate senza il recupero delle attività svolte” (SSPG).
1.3.2.4. Problemi di apprendimento
I bambini e ragazzi con problemi relazionali possono presentare anche generali “dif-ficoltà di apprendimento”. Analizzando i lacerti maggiormente significativi è possibile individuare criticità inerenti sia le conoscenze e le competenze di base, come la let-to-scrittura (“difficoltà nella strumentalità della scrittura” – SP), l’area logico-matematica (“difficoltà nelle materie di studio, specialmente in ambito matematico” – SSPG) e le competenze linguistiche (“difficoltà nell’esposizione orale” – SSSG), sia le funzioni co-gnitive di tipo superiore, ed in particolare quelle relative alla comprensione (“difficoltà a comprendere le consegne e i lavori assegnati” – SSPG), alla memorizzazione (“gravi difficoltà nel memorizzare semplici concetti” – SP) e alla tempistica di esecuzione (“lenta e significativamente scorretta nella decifrazione di liste di parole e non parole. Scambio di grafemi s/z. Automatizzazione dei meccanismi non completa, lentezza quindi in lettura lessicale e fonologica” – SP).
1.3.2.5. Comportamenti resistenti – passivi
I bambini e i ragazzi con problemi relazionali possono infine manifestare atteggiamen-ti di apaatteggiamen-tia, disinteresse e indolenza (“insofferenza al contesto classe” – SSPG; “anche il pomeriggio o dorme o guarda la TV” – SSPG; “non ha manifestato interessi particolari a parte il PC, né desiderio di andare a lavorare” – FP), nonché scarsa partecipazione alle attività scolastiche proposte (“tendenza a voler scomparire e non intervenire” – SSPG; “in classe assume ruoli passivi” – SSPG).
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