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Problemi di apprendimento

4. Analisi delle proposte di intervento e di miglioramento

1.5. Problemi di apprendimento

1.5.1. Elementi caratteristici del profilo delineato

Gli studenti inseriti in questo profilo presentano carenze nelle competenze di base, problematiche di tipo cognitivo e insuccesso scolastico.

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a) Carenze nelle competenze di base

Principalmente nella scuola primaria e secondaria di primo grado, oltre a generiche

“difficoltà di apprendimento”, i referenti che hanno compilato i questionari hanno evi-denziato criticità relative a specifiche competenze di base, ovvero:

• la lettura (“la lettura appare poco scorrevole” – SSPG);

• la scrittura (“si nota anche una difficoltà nel riportare per iscritto ciò che ha ap-preso. Il più delle volte le frasi non hanno un senso logico” – SP; “difficoltà nella composizione di testi coerenti, necessita di domande guida e programmazione del lavoro” – SSPG);

• il lessico (“povertà di strutturazione logica e lessicale” – SSPG; “carenze a livello lessicale, semantico e morfo-sintattico, sia nella comprensione che nella produzio-ne” – SSPG);

• la grammatica e l’ortografia (“difficoltà nell’analisi grammaticale e logica” – SSPG;

”compie errori ortografici e morfo-sintattici” – SSPG);

• la grafia (“l’alunno presenta una grafia poco chiara e spesso illeggibile” – SP; “pro-blemi nella regolarità del tratto grafico” – SSPG);

• le competenze linguistiche (“difficoltà di tipo linguistico dovute al subentro di una seconda lingua: bilinguismo secondario” – SSPG; “lacune di base dovute al pre-gresso scolastico: non piena assimilazione della lingua” – SSSG; “difficoltà nel corretto utilizzo della lingua” – FP);

• l’espressione orale (“difficoltà di pronuncia di alcuni suoni” – SP; “difficoltà fono-logiche: omissione di vocali, scambio di consonanti” – SP; “difficoltà nell’esposi-zione orale per quanto riguarda il rispetto del senso logico e cronologico” – SP;

“difficoltà nella chiarezza della comunicazione” – SSPG);

• l’area logico-matematica (“difficoltà nell’applicare strategie nel calcolo mentale, nella rappresentazione astratta della quantità del numero e nella risoluzione di pro-blemi in cui è necessario l’utilizzo della logica” – SP; “ha difficoltà nel comprendere e tradurre il linguaggio delle discipline matematiche” – SSPG; “difficoltà a risolve-re anche semplici problemi matematici, stentato sia il calcolo mentale che quello scritto” – SSPG; “difficoltà nei calcoli complessi” – SSPG; “difficoltà nel recupero delle procedure per risolvere operazioni” – SSSG).

b) Problematiche cognitive

Nelle schede raccolte si individua anche una serie di difficoltà afferenti alla più ampia sfera cognitiva. Analizzando i dati nello specifico, è possibile comprendere come esse siano riconducibili alle seguenti dimensioni:

• comprensione (“difficoltà di comprensione dei concetti più astratti” – SSPG; “dif-ficoltà nella comprensione del testo e delle consegne in quasi tutte le discipline”

– SSPG; “fatica a comprendere il concetto di causa ed effetto” – SSPG; “problemi di comprensione del linguaggio specifico, delle consegne, dei testi” – FP);

• elaborazione della conoscenza (“difficoltà di problem solving” – SP; “difficoltà di rielaborare e collegare le informazioni lette” – SP; “assenza di rielaborazione perso-nale” – SP; “difficoltà legate al ragionamento fluido a agli aspetti logici non verbali”

– SSPG);

• memoria (“difficoltà nel memorizzare sequenze e procedure” – SP; “difficoltà nel recuperare informazioni acquisite precedentemente” – SP; “difficoltà nella memo-ria di lavoro” – FP);

• lentezza esecutiva (“lentezza nell’esecuzione di qualsiasi compito” – SSPG; “resta indietro” – SSPG; “ha difficoltà nel prendere appunti; necessita di tempi più lunghi per la rielaborazione personale delle conoscenze e a volte di selezione dei conte-nuti” – SSPG; “lentezza nell’elaborazione di concetti matematici e nell’esecuzione di esercizi; lentezza nell’elaborazione di concetti di analisi logica e nell’esecuzione di esercizi” – SSPG; “difficoltà nell’ambito della lettura, velocità poco fluente e va sotto i limiti della norma sia nella lettura di brani, parole e di non parole” – SSSG).

c) Insuccesso scolastico

Numerosi referenti di scuole e istituti di ogni ordine e grado hanno indicato che, fra gli elementi di fragilità degli alunni inseriti in questo profilo, si ritrovano anche proble-matiche di insuccesso scolastico: raggiungimento di risultati insufficienti (“pessima resa scolastica” – SSSG; “rendimento non commisurato all’impegno profuso” – FP), nonché ripetenze (“bocciatura nella classe prima” – SSPG) e una “mancata scolariz-zazione” (SSPG).

Nella scuola primaria e secondaria di primo grado, in particolare, vengono evidenziate lacune negli apprendimenti di base di media e grave entità: “mancanza dei prerequi-siti di base” (SP) “non ha ancora acquisito le abilità e le conoscenze di base previste in molti ambiti del sapere” (SSPG).

1.5.2. Altri elementi che concorrono a definire il profilo a) Adattamento al ruolo

Nei profili di bambini e di ragazzi con difficoltà di apprendimento risultano partico-larmente frequenti i riferimenti a difficoltà di adattamento al ruolo. Sono stati identi-ficati, in primo luogo, problemi di attenzione e di concentrazione (“forte distraibilità”

– SSPG; “ipercinesi, mancanza di concentrazione per un tempo prolungato” – SSPG), nonché difficoltà nella tenuta del compito (“si stanca facilmente” – SP; “difficoltà nel sostenere ritmi e vincoli della frequenza scolastica” – FP; “difficoltà a permanere in classe” – SSSG).

In secondo luogo, vengono evidenziate difficoltà organizzative nello studio (“man-canza di un appropriato metodo di studio influenzato da difficoltà emotive in fase di verifica” – SSSG; “difficoltà nell’elaborare strategie personali per risolvere anche i più piccoli problemi di base” – SSPG), nelle attività in aula (“difficoltà nella pianificazione delle attività didattiche” – SP) e nella gestione del materiale (“difficoltà di gestione dei materiali didattici” – SSPG).

Conseguentemente, dalle schede emerge anche una generale mancanza di autono-mia: “dimostra alcune difficoltà per quanto riguarda l’autonomia operativa” (SP), “il metodo di lavoro non è ancora completamente autonomo” (SSPG), “continuo biso-gno di sostebiso-gno e rinforzo da parte dell’adulto” (SSPG).

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b) Difficoltà psico-emotive

Nella documentazione relativa ai bambini e ai ragazzi con difficoltà di apprendimento è possibile notare anche la presenza di stati di “ansia” (SSSG) e di “irrequietezza”

(SP), nonché qualche difficoltà nell’autoregolazione emozionale e comportamentale (“difficoltà autocontrollo/iperattivo” – SP; “non sopporta la frustrazione” – SP).

Si denota inoltre anche una non piena consapevolezza di sé e delle proprie azioni (“mancanza di consapevolezza dei propri gusti o preferenze” – SP; “l’alunna non ha consapevolezza delle sue difficoltà e non ne parla” – SSPG; “presenza in classe non consapevole” – SSSG) e una generale mancanza di autostima e “senso di inadegua-tezza” (SP), “immagine di sé molto negativa, messaggi verbali, mimati e scritti, morte, suicidio” (SP), “insicurezza nello svolgere i compiti assegnati” (FP).

Emerge infine la presenza di comportamenti descritti come infantili o immaturi: “com-portamenti non del tutto adeguati all’età con la produzione di smorfie e versi tipici di ragazzini più piccoli” (SSPG).

c) Fragilità comunicativo-relazionali

Oltre a generali difficoltà di socializzazione e di relazione con i pari e gli adulti, è possi-bile cogliere in particolare alcune problematiche relative alla sfera del ruolo: “mancan-za di punti di riferimento degli adulti” (SP), “modelli di riferimento inadeguati” (SSPG),

“difficoltà di riconoscimento-distinzione dei ruoli fra pari e adulto” (SSPG).

Dalle schede emergono inoltre atteggiamenti e comportamenti di chiusura e di isolamen-to (“estrema chiusura e difficoltà ad interagire anche verbalmente all’interno del gruppo classe” – SP), attestanti, a volte, una “scarsa integrazione nel gruppo classe” (SP).

Si rilevano, infine, anche alcune “difficoltà di comunicazione-espressione” (SSPG).

d) Comportamenti oppositivi – ostili

In relazione ad elementi caratteristici del profilo oppositivo-ostile, anche nei bambini e nei ragazzi con difficoltà di apprendimento si denotano comportamenti a volte inade-guati, irrispettosi e di disturbo: “incapacità di intervenire in maniera pertinente ad un confronto all’interno della classe” (SSPG), “comportamenti di disturbo, polemici” (FP).

I referenti evidenziano inoltre atteggiamenti di carattere chiaramente oppositivo: “di fronte alle difficoltà talvolta assume comportamenti oppositivi” (SP), “rifiuto di scrittu-ra” (SP), “non accettazione di differenziazione” (SSPG), “rifiuto di svolgere i compiti a casa” (SSSG), “atteggiamenti oppositivi nei confronti di docenti” (SSSG).

Viene infine fatto riferimento ad atteggiamenti caratterizzati da scarso autocontrollo (“atteggiamento di carattere iperattivo” – SP; “fatica a stare fermo e seduto com-posto” – SP; “ha difficoltà nel contenere la sua vivacità” – SSPG) e aggressività (“è aggressivo verso gli oggetti e verbalmente verso le persone” – SSPG).

e) Comportamenti resistenti – passivi

Nella scuola primaria e secondaria di primo grado, in particolare, viene episodica-mente riscontrata una scarsa partecipazione: “la bambina molto raraepisodica-mente partecipa alle uscite didattiche” (SP), “poco attiva nella conversazione” (SP), “passiva e mostra scarso interesse per le attività” (SP).

A questo elemento vengono affiancati atteggiamenti di indolenza (“insofferenza verso i richiami degli insegnanti” – SSPG) e apatia (“si dimostra indifferente ai richiami” – SP;

“tendenza ad astrarsi dalla realtà” – SSPG).