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Le grandi idee nei grandi popoli che sono al massimo delle loro forze e al culmine del loro potere, non sono in alcun modo un

miracolo eppure stupiscono. La concezione di Strossmayer è ancor

più maestosa perché è sorta nella prima fase d'avvio del movimento culturale e risveglio popolare e sotto il dominio della signoria straniera; ed è ancor più maestosa perché l'ha saputa realizzare fino ai confini dell'impossibile e convincere tutte le anime [personalità scelte] della sua necessità, sua possibilità e realizzabilità e così conquistare la loro collaborazione.788

Per capire come è venuta a maturare in Strossmayer la visione

jugoslavista, come si è sviluppata e consolidata negli anni, è

necessario risalire agli inizi del suo percorso biografico. Negli anni

della sua formazione

789

Strossmayer era entrato in contatto con le idee

politiche “panslaviste”

790

degli slovacchi Ján Kollár e Pavel Jozef

Šafárik, padri della filologia slava,

791

sul ruolo che i popoli slavi

avrebbero dovuto avere nella Monarchia ausburgica.

Se da un lato, seguendo le idee di Herder e Kollár, Strossmayer credeva che la lingua e l'appartenenza nazionale fossero doni di Dio, dall'altro, in pieno spirito romantico, creò una particolare sintesi che

788 In Spomen Spis. Prigodom otkrivenja spomenika hrvatskom rodoljubu i narodnom prosvjetitelju, a cura di Svetozar Rittig, Rudolf Maixner, Zagreb, 1926, pp. 9-12. In

lingua originale: “Velike ideje kod velikih naroda, u naponu njihove snage na vrhuncu njihove moći, nijesu nikakvo čudo a ipak zadivjuju. Strossmayerova koncepcija mnogo je divnija jer je nastala u prvom začetku kulturnog pokreta i narodnog osviješćivanja i pod jarmom tudjeg gospodstva, a još je divnija za to što ju je on znao ostvariti do skrajnih granica mogućnosti i uvjeriti sve odabrane duhove o njezinoj potrebi, mogućnosti i ostvarenju i zadobiti njihovu saradnju”.

789 Supra I parte, I capitolo.

790 T. SMIČIKLAS, Nacrt života i djela biskupa J.J.Strossmayera i izabrani njegovi spisi: govori, rasprave i okružnice, p. 4; MATIJA PAVIĆ, MILKO CEPELIĆ, Josip Juraj Strossmayer biskup bosansko-đakovački i srijemski, God. 1850-1900, cap. XXIII,

“Biskup na obćem saboru crkve u Vatikanu (1869-1870)”, Tisak dioničke tiskare, Zagreb, 1900 - 1904. Ed.rist., Đakovo, 1994, p. 30.

si richiamava a una primitiva tradizione democratica del popolo slavo.792

L'influsso della tradizione romantica in Strossmayer, in una forma culturale

più che di speculazione filosofica, è tangibile nei suoi scritti ed emerge

abbastanza chiaramente in riferimento al suo interesse per la cultura

popolare propriamente detta, in una cornice concettuale che ritiene

inscindibile la triade, tipicamente di derivazione romantica, tradizione-

popolo-nazione.

793

Nell'uso che Strossmayer faceva dell'idea di “tradizione” emerge l'influenza delle idee romantiche: il “possedere delle tradizioni” significava possedere un racconto continuo che dimostrava la strada percorsa, l'eredità collettiva trasmessa dagli antenati senza interruzione. Le raccolte di racconti popolari diventavano, così, simboli della patria […] Strossmayer […] divenne il patrocinatore delle pubblicazioni di varie raccolte in diverse lingue slave tra cui i

Vetera Momumenta Slavorum meridionalum di padre Theiner, una

raccolta di canti popolari croati, pubblicata a Roman nel 1863, e la raccolta di poesie popolari bulgare dei fratelli macedoni Miladinov.794

Un'altra fonte a cui aveva attinto durante gli anni della sua formazione, anni

fondamentali per la maturazione della sua riflessione ed esplicitazione di

una consapevolezza sul ruolo, se non propriamente della missione storica,

dei popoli slavi, era quella del letterato croato Ljudevit Gaj, seguace delle

teorie politiche del conte Janko Drašković “principale ideologo

dell'illirismo”,

795

che aveva elaborato uno standard linguistico illirico, una

792 MONICA PRIANTE, Josip Juraj Strossmayer: un immagine di liberalismo in Croazia, p.

11. Il corsivo nel testo è mio.

793 M. PRIANTE, Josip Juraj Strossmayer... pp. 10-12. Cfr. anche NATKA BADURINA, Nezakonite kćeri Ilirije. Hrvatska književnost i ideologija u 19. i 20. stoljeću, Zagreb,

2009, pp. 136-140.

794 M. PRIANTE, ibidem.

grammatica e un alfabeto fondato sullo variante štokava del croato

796

con

l'intento di dare una dimensione linguistica alla vagheggiata Illiria,

797

ma

soprattutto per modernizzare e unificare le tre parlate con cui si esprimevano

e scrivevano i croati.

798

A monte dell'illirismo c'era quindi una più o meno consapevole strategia per salvare il croatismo, che era circoscritto alla Croazia civile ed era minacciato dall'espansione culturale ungherese e tedesca tra i ceti nobili e notabili. Non minore era il pericolo del nascente modello nazionale serbo, elaborato da Vuk a Vienna […] Gaj adottò la formula dello slavismo kollariano per creare l'illirismo croato, in sostanza per trasformare il croatismo in qualcosa di indefinito, ma certamente di più grande, più esteso. Con lo štokavo presentato come illirico si era rafforzata la lingua e la cultura croata e si era “neutralizzata” la potenziale concorrenza del serbo e dello sloveno. Si può dire […] che Gaj aveva rifondato il croatismo

attraverso l'illirismo, o aveva mascherato di illirismo un'idea pancroata. O ancora: il proto-jugoslavismo aveva salvato il

croatismo dalla marginalizzazione tra gli slavi meridionali o da una divaricazione dei croati tra le lingue e culture serba e slovena.799

i Hrvati », Scrinia slavonica 6 (2006), pp. 629-648. Su Ljudevit Gaj vedi JOSIP HORVAT, Ljudevit Gaj, Zagreb 1975. Sull' “illirismo” come movimento culturale vedi l'opera del

Conte Janko Drašković (1770-1856), Disertacija iliti razgovor a cura di F. Fancev, “Dokumenti za naše podrijetlo hrvatskog preporoda (1790-1832)”, Građa za povijest književnosti Hrvatske, sv. XII, Zagreb 1933, pp. 297-315.

796 E. IVETIĆ, Jugoslavia sognata..., pp. 97-107. Cfr. JAROSLAV ŠIDAK, Ljudevit Gaj kao

historiografski problem [Ljudevit Gaj come questione storiografica], in ŠIDAK, Kroz per

stoljeća hrvatske povijesti, Zagreb, Sveučilište u Zagrebu – Institut za hrvatsku povijest,

1981, pp. 251-252.

797 E. IVETIĆ, Jugoslavia sognata.., p. 15. L'idea dell'unità dei popoli Slavi del sud ha

addirittura una sua preistoria a partire dal secolo XV quando alcuni eruditi, in particolare tra il clero cattolico, si convinsero che ci potesse essere una patria comune per gli slavi dell'Illiria; idea che assunse poi contorni più definiti a partire dal XVIII secolo: “Il movimento illirista croato degli anni 1835-1848 rappresenta indubbiamente la fase d'avvio, per quanto tale esperienza culturale e politica non condividesse del tutto lo slavismo come base teorica, bensì, piuttosto, il senso d'appartenenza ai territori illirici e croati”.

798 E. IVETIĆ, Jugoslavia sognata...., p. 91.

Dunque, secondo molti studiosi croati, è stato proprio il pensiero di Gaj ad

aver avuto maggior influenza sulla genesi dell'idea jugoslavista di

Strossmayer, così ad esempio anche per Dubravko Jelčić

che arriva a

sostenere che nella rielaborazione del panslavismo di Kollàr e Šafarik

operata da Gaj possiamo scorgere la fonte della successiva idea jugoslavista

di Strossmayer, il quale non avrebbe fatto nient'altro che “riprendere una

vecchia tesi di Gaj per darle una nuova veste”.

800

E' importante dunque constatare che Gaj ha unito la loro idea panslavista (Kollàr e Šafarik) alla propria sui Croati quali diretti discendenti degli antichi illiri. Entrambe queste idee le ha unificate e connesse una con l'altra, e in questo modo precisando e definendo la propria concezione dell'illirismo e della Grande Illiria.801

Il procedimento analitico di Jelčić apre una serie di questioni, di ordine

storico ma anche di ordine più propriamente ermeneutico. In primo luogo

l'accostamento, un po' sbrigativo si potrebbe dire, tra quello che lo studioso

chiama croatocentrismo, e qui il rimando immediato è alla figura storica e al

ruolo culturale e politico per la Croazia di Ante Starčević,

802

e lo

jugoslavismo inteso come la visione culturale riferibile a Strossmayer, se

800 D. JELČIĆ, Jugoslavenstvo Biskupa Strossmayera, p. 5.

801 D. JELČIĆ, Jugoslavenstvo Biskupa Strossmayera ..., p. 5. In originale: “važno samo

konstatirati da je Gaj njihovu panslavensku ideju pridružio svojoj ideji o Hrvatima kao izravnim potomcima drevnih ilira, da ih je obje prožeo jednu drugom i tako zaokružio i definirao svoju kroatocentričnu koncepciju ilirizma i Velike Ilirije...”. Sul “rinascimento illirico” in NIKŠA STANČIĆ, Hrvatski narodni preporod (1798-1840), in HL, II, Zagreb,

Školska knjiga Stvarnost, 1985, pp. 160-162.

802 Ante Starčević (1823 -1896), politico croato, pubblicista, letterato e politico croato.

Annoverato ancora durante la sua vita tra i “padri della Patria”. Studiò filosofia e teologia a Budapest senza ricevere gli ordini sacri. Ottenuta la laurea in filosofia divenne assistente legale presso un importante studio di Zagabria. Nel 1861 fu eletto gran cancelliere della contea di Fiume ma venne incarcerato poco dopo per uno scandalo amministrativo. Venne arrestato di nuovo nel 1871 per motivi politici. Fu eletto più volte deputato al Parlamento Croato. Per una biografia e bibliografia completa si veda: “Ante Starčević i njegovo djelo”: zbornik radova: znanstveni skup o 100. obljetnici smrti Oca domovine 18. i 19. travnja 1996. u Zagrebu pod visokim pokroviteljstvom Predsjednika Republike dr. Franje Tuđmana. A cura di DUBRAVKO

JELČIĆ, TOMISLAV SABLJAK, Hazu, 1997. Cfr. anche Znameniti i zaslužni Hrvati..., cit.,

non propriamente come ad una vera dottrina politica a sè stante. Questo

accostamento risulta problematico, oltre che per motivi prettamente

ermeneutici, anche perché è reso possibile, e pensabile, in uno specifico

contesto storico e politico: quello della nascita della Croazia indipendente

negli anni novanta del '900 sulla spinta di un forte e rinnovato spirito

nazionalista che ha determinato la realizzazione di tale evento storico. Molti

studiosi croati, come è comprensibile, sono stati essi stessi veicoli di questo

spirito, e in alcuni casi ne sono stati anche dei veri e propri artefici. Quello

che è utile sottolineare è che il concetto stesso di croatocentricità, è una

concettualizzazione piuttosto recente e tendenzialmente inedita nella storia

delle idee nell'area balcanica.

803