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La gestione delle sofferenze a livello tecnico e normativo

CAPITOLO 3: Le criticità e le implicazioni della cartolarizzazione

3.1 I Non Performing Loans

3.1.2 La gestione delle sofferenze a livello tecnico e normativo

Le tre tecniche più utilizzate per ripulire i bilanci dai crediti deteriorati sono: 1. la cessione;

2. la cartolarizzazione; 3. la creazione di Bad Bank.

L’ipotesi della cessione, ovvero la vendita del portafoglio selezionato a investitori specializzati, deve esser valutata ricordando che, a oggi, non esiste un mercato secondario specializzato e che le remunerazioni richieste dagli investitori di mercato riflettono una rischiosità molto alta. Ne deriva che il MktP (prezzo di mercato) di un portafoglio dipende dai seguenti fattori: la presenza e la tipologia di garanzia che determina la percentuale attesa di recupero del credito, la distribuzione dei flussi di cassa, il tempo di recupero del credito, i costi di servicing e la remunerazione richiesta dall’investitore per assumere il rischio. Risultato: un divario molto ampio tra il valore contabile del credito e il suo valore di mercato, che mette in discussione l’economicità dell’operazione.

Una valida alternativa nella gestione dei NPL si può ravvisare nella cartolarizzazione, e di recente, come anticipato nel primo capitolo è stato varato lo Schema di garanzie pubbliche sulle cartolarizzazioni di prestiti in sofferenza (GACS), in particolare: l’operazione avviene con la cessione da parte della “società cedente84” di un portafoglio

di crediti in sofferenza a una SPV creata ad hoc, con management diverso ed autonomo,

84 Art. 3, Decreto-Legge n. 18/2016 <<banche e intermediari finanziari iscritti all’albo di cui

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che dovrà gestirne (anche ricorrendo a funzioni in outsourcing) la fase di recupero; per un importo non superiore al valore contabile netto delle rettifiche alla data di cessione. A seguito dell'acquisto delle sofferenze, la SPV emetterà titoli asset-backed securities di almeno due classi diverse, una senior e l'altra junior, caratterizzate da differenti priorità di pagamento:

i titoli senior, emessi con interessi a tasso variabile, verranno pagati in priorità rispetto a tutti gli altri titoli; <<il rimborso del capitale prima della data di scadenza viene parametrato ai flussi di cassa derivanti dai recuperi e dagli incassi realizzati in relazione ai crediti ceduti, al netto di tutti i costi relativi all’attività di recupero e di incasso, invece il pagamento degli interessi è effettuato in via posticipata a scadenza trimestrale, semestrale o annuale, in funzione del valore nominale residuo del titolo all'inizio del periodo di interessi di riferimento>>85. Inoltre, i titoli senior dovranno essere dotati di un rating non inferiore all’ultimo scalino dell'investment grade rilasciato da una un’agenzia di rating ECAI accettati dalla BCE.

i titoli junior che rappresentano la classe maggiormente subordinata, potranno ricevere il rimborso del capitale, il pagamento degli interessi o altra forma di remunerazione solamente dopo il completo rimborso delle altre classi.

La SPV potrà emettere anche una o più classi di titoli mezzanine, con remunerazione a tasso variabile e pagamento degli interessi successivo al pagamento degli interessi dei titoli senior, ma precedente al rimborso del capitale di questi ultimi anche se al ricorrere di determinate condizioni (obiettivi di performance), il rimborso potrà essere postergato alla completa remunerazione del capitale dei titoli senior.

Solamente sui titoli senior così emessi, sarà concessa la GACS con decreto del Ministero dell'Economia e delle finanze, su istanza documentata della società cedente.

La garanzia è incondizionata, irrevocabile e a prima richiesta ma diviene efficace solo quando la banca cedente trasferisce a titolo oneroso almeno il 50% + 1 dei titoli junior o, in ogni caso, un ammontare che consenta l’eliminazione contabile (derecognition) dei crediti oggetto dell’operazione dalla contabilità della banca cedente.

È concessa a fronte di un corrispettivo annuo determinato a condizioni di mercato: calcolato prendendo come riferimento i prezzi dei credit default swaps con un livello di rischio corrispondente a quello dei titoli garantiti ed è crescente nel tempo, sia per tenere

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conto dei maggiori rischi connessi a una maggiore durata delle note, sia per introdurre nello schema un forte incentivo a recuperare velocemente i crediti86.

Il beneficiario della GACS potrà escutere la garanzia entro nove mesi dall’avvenuta scadenza dei titoli senior, in caso di mancato pagamento, anche parziale, delle somme dovute per capitale o interessi che si protragga per almeno 60 giorni dalla scadenza del relativo termine per l’adempimento. Prima di poter escutere la garanzia, i detentori dei titoli senior, in concerto e tramite il rappresentante dei detentori dei titoli (RON), dovranno inviare alla società cessionaria la richiesta per il pagamento dell’importo scaduto e non pagato. Una volta decorsi 30 giorni, ed entro sei mesi, dall’invio della richiesta alla società cessionaria i detentori dei titoli senior potranno richiedere l’intervento della garanzia dello Stato. Successivamente al ricevimento della richiesta di escussione della garanzia, il Ministero dell'Economia e delle finanze provvederà a corrispondere l'importo spettante senza aggravio di interessi o spese (di seguito una breve schematizzazione).

Figura 3.1

Fonte: www.linkerblog.biz

86 Per ulteriori dettagli sulle modalità di calcolo del corrispettivo della garanzia si veda l'art. 9 del

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Per finanziare la GACS, il MEF istituisce un apposito fondo con una dotazione per l'anno 2016 di 120 milioni di euro, che sarà poi ulteriormente alimentato con i corrispettivi annui delle garanzie concesse. Il fatto che la garanzia sia prezzata a condizioni di mercato esclude la costituzione di un aiuto di Stato (richiesto espressamente dalla Commissione Europea) e, nelle previsioni, l'entrata generata dalle commissioni dovrebbe superare i costi, senza generare alcun onere per il bilancio dello Stato87.

la Bad Bank, terminologia recentemente nuova, è un Asset Management Company (AMC), una società costituita ad hoc per fare da “contenitore” della componente tossica di un istituto bancario. Il disinvestimento di tali portafogli “malati” permette alle banche di beneficiare di miglior ratios patrimoniali (gli istituti non devono più allocare capitale a fronte di eventuali perdite su crediti), di liquidità (il payoff del disinvestimento è solitamente in cash) e di recuperare il più possibile da tali crediti con strumenti e professionalità specifiche. Solitamente è una società ad azionariato misto, pubblico‐ privato, con la presenza dello Stato sotto il 50% del capitale sociale.

Una volta isolati i titoli tossici, nella Bad Bank avviene una scissione azionaria in due

step:

 attraverso la sottoscrizione di azioni privilegiate da parte del Governo;  mediante l’emissione di titoli ordinari vendibili sul mercato.

A questo punto, la società liquiderà gli asset ottenuti quando sarà diminuito il differenziale tra valore di mercato e valore nominale.

87 F. Dagnino, A. Agostini, La garanzia dello Stato sulla cartolarizzazione delle sofferenze ("GACS"): è legge il nuovo strumento per smaltire i crediti in sofferenza, in il Sole 24 Ore (Diritto 24), 19 Giugno 2016, disponibile su www.lexia.it.

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Figura 3.2 Come funziona una Bank Bank

Fonte: Borsa Italiana

Il maggiore beneficio di questa alternativa di gestione dei NPL è la riduzione della minusvalenza che la banca contabilizza rispetto a quella che rischia di subire nel caso di una pura cessione; ma ci sono degli aspetti che scoraggiano il suo utilizzo. Nel momento in cui avviene lo spin‐off dei bad assets, la banca immediatamente registra una perdita, che viene spesso colmata con una ricapitalizzazione della banca stessa ad opera dei propri azionisti o attraverso un contributo statale. Nella migliore delle ipotesi l’AMC riuscirà a recuperare tutti i crediti, addirittura ad un prezzo più alto di quello che li ha pagati; ma se il contesto economico non migliora questo potrebbe non accadere, portando una perdita all’AMC e un aggravio del bilancio statale (aumento debito pubblico) per il difficile rientro del denaro anticipato nell’operazione da parte dello Stato.

Inoltre, è difficile stimare quanti crediti dubbi debbano essere ceduti per garantire una chiara pulizia dei bilanci bancari e con essi di quanto dovrebbe ammontare l’intervento statale, mentre ciò che è chiaro ed elevato è il rischio di un impatto negativo sullo standing creditizio del Paese.

La GACS e la possibilità di costituire una Bad Bank derivano da atti regolamentari volti a migliorare le procedure di gestione dei crediti deteriorati perché dall’inizio della crisi ad oggi, l’ammontare dei NPL si è pressoché triplicato, questo non deriva solamente dalla recessione in atto ma anche da un quadro regolamentare inadeguato. In Italia hanno

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contribuito all’aumento della consistenza dei NPL i tempi eccessivamente lunghi di recupero dei crediti, sia per via giudiziaria sia stragiudiziale: se in Italia avessimo goduto di tempi di recupero in linea con quanto osservato nei principali paesi europei il rapporto tra le sofferenze e i prestiti sarebbe, oggi, pari a circa la metà di quello effettivamente registrato, non discostandosi molto dalla media europea88.

Generalmente, la Banca d’Italia e la BCE hanno il compito di tenere sotto osservazione il livello complessivo dei NPL nell’area euro e verificare se le singole banche sono dotate di strategie, strutture di governance e processi idonei a gestire adeguatamente il rischio dei propri crediti. Questo compito rientra nel processo di revisione e valutazione prudenziale comune (supervisory review and evaluation process, SREP) condotto ogni anno per ciascuna banca.

Negli ultimi anni, l’attività delle autorità di vigilanza è stata particolarmente intensa. Nel 2012 la Banca d’Italia, diede vita a una iniziativa ad hoc su larga scala che consentì di individuare venti gruppi bancari grandi e medi i cui accantonamenti, a fronte dei prestiti deteriorati, erano inferiori alla media di sistema o avevano registrato diminuzioni significative negli anni precedenti. Per tali gruppi furono disposte ispezioni mirate a valutare approfonditamente l’adeguatezza delle rettifiche di valore e ad esaminare le politiche aziendali adottate. In seguito a questa azione, il tasso di copertura delle esposizioni deteriorate invertì la tendenza e riprese ad aumentare89.

Nel 2014, in vista dell’avvio ufficiale dell’SSM90 (Single Supervisory Mechanism)

ovvero della Vigilanza unica europea fissata per il 4 novembre, le maggiori 15 banche italiane parteciparono al Comprehensive Assessment composto da due parti: i) Asset

Quality Review (AQR), un’ampia verifica della qualità degli attivi; ii) Stress Test,

valutazioni prospettiche della capacità di assorbire perdite in scenari di stress.

Tale esercizio, primo nel suo genere a livello europeo, è stato condotto dalla BCE con la collaborazione delle banche centrali nazionali e ha verificato le condizioni attuali e prospettiche di 130 istituti considerati significativi, prima dell'assunzione da parte della BCE della funzione di supervisore unico, per avere un quadro generale dello stato di salute delle banche europee. L’esercizio comportò un incremento sia dei crediti deteriorati

88 In Italia, secondo i dati del Ministero della Giustizia, le procedure fallimentari alla fine del 2005

avevano una durata media di 7,6 anni, quelle esecutive immobiliari di 4,2 anni.

89 F. Panetta, Seminario istituzionale sulle tematiche legate ai non-performing loans, Intervento

in Camera dei Deputati VI Commissione permanente (Finanze), Roma il 15 maggio 2017.

90 È il Meccanismo di Vigilanza Unico che insieme al Meccanismo di risoluzione unico, è uno

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(per le banche italiane più contenuto rispetto alla media degli intermediari dell’SSM) sia delle rettifiche di valore (relativamente più elevato per le banche italiane)91.

Dal 2015, il Governo italiano sta mettendo in atto una serie di misure legislative e regolamentari volte a sostenere lo sviluppo del mercato dei crediti deteriorati.

Seguono alcune tra le manovre più importanti oltre la GACS (discussa precedentemente): 1. il Fondo Atlante, è un fondo d'investimento alternativo istituito e gestito da

Quaestio Capital Management SGR Spa, di dimensione circa 5 miliardi di euro,

volto a sostenere banche italiane nelle proprie operazioni di ricapitalizzazione e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore.

Il Fondo in una info-grafica:

Fonte: www.soldionline.it

L’obiettivo di rendimento (IRR) che si pone è del 6% annuo e prevede un utilizzo del 70% delle sue dotazioni per le banche e del 30% per i NPL concentrando i

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propri investimenti sulle tranche junior lasciando quelle senior ad altri, visto il grande interesse da parte degli investitori per questa categoria di titoli.

Va sottolineato che il rendimento obiettivo di Atlante è notevolmente inferiore rispetto a quelli attualmente richiesti dagli investitori specializzati (superiori al 15%) e grazie anche al contributo della GACS si prevede che il Fondo possa contribuire a un incremento potenziale dei prezzi di dismissione degli NPL di oltre 10 punti percentuali rispetto ad una vendita diretta senza ricorso a cartolarizzazioni92, divenendo una sorte di benchmark in termini di tassi di rendimento sulle tranche junior;

2. Patto Marciano, è l’accordo in base al quale, ai sensi del d.lgs. n. 59/201693, la banca finanziatrice e la società debitrice concordano che, in caso di default, la banca acquisti l’immobile di proprietà dell’impresa finanziata (o di un terzo datore di garanzia). In questo caso, la banca può procedere alla vendita senza attivare procedure esecutive, contribuendo così a semplificare e abbreviare le procedure giudiziarie di insolvenza;

3. cambiamento nel trattamento fiscale delle rettifiche su crediti, che prevede la loro deduzione integrale nell’esercizio in cui si manifestano (prima potevano esser dedotte per un periodo di cinque anni creando delle forme di disincentivazione fiscale nel processo di provisioning sui crediti);

4. una serie di innovazioni introdotte dal d.lgs. n. 132/2015, con l’obiettivo di ottimizzare le procedure legali legate al recupero del credito come la digitalizzazione dei documenti94.

Le riforme hanno messo a disposizione utili strumenti e la loro efficacia dipenderà dal grado di utilizzo da parte delle banche.

L’ultimo provvedimento preso in materia è la versione finale delle “Linee guida per le

banche sui crediti deteriorati (NPL)” pubblicato dalla BCE il 20 marzo 2017, rivolti a

tutti gli “enti significativi” sottoposti a vigilanza diretta nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU).

92 A. Pallini, Le sfide del sistema bancario italiano tra mercato e regolamentazione, in Banche &

Banchieri, n. 2, 2016, pp. 145-166.

93 Il Patto Marciano è disciplinato dall’art. 2 del d.lgs. n. 59 del 2016 con Legge 119/2016 in

vigore dal 3 luglio 2016.

94 E. Bolognesi, C. Compagno, M. Galdiolo, S. Miani, La gestione dei crediti deteriorati: un confronto tra cessione e cartolarizzazione del portafoglio, in Bancaria, 73 (2), 2017, pp. 40-50.

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L’adozione delle Linee Guida si è resa necessaria al fine di istituire un quadro d’azione armonizzato a livello europeo in ambito di gestione dei crediti deteriorati, volto a ridurne in modo sostanziale la presenza nei bilanci bancari con benefici per l’economia in una prospettiva sia micro sia macro prudenziale.

Il documento definisce le misure, i processi e le migliori prassi che andrebbero integrate per gestire attivamente i NPL e pone le basi per un dialogo continuo tra la governance e la vigilanza; non costituiscono un corpus di regole vincolanti, ma la BCE si aspetta piena collaborazione e adesione a quanto suggerito, ricordando che taluni impegni potranno essere resi vincolanti su base individuale nell’ambito del procedimento dello SREP. La Banca d’Italia sta lavorando per adattarlo alle altre banche, sulle quali vigila direttamente.

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