• Non ci sono risultati.

Parte terza: i casi studio

Misura 6.4: risorse umane e società

5. gestione, verifica e controllo Erogazione delle agevolazioni per stato d’avanzamento.

7 dicembre 2005 Pubblicazione PIA 7 marzo 2006 Scadenza manifestazione interesse 3 novembre 2006 approvazione manifestazioni di interesse 31 dicembre 2007 Termine investimenti

L’Avviso Pubblico del PIA relativo al PIT n. 2 - Area Nord Barese è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 152, supplemento del 7 dicembre 2005, ed ha previsto il 07/03/2006 come data di scadenza per la presentazione delle manifestazioni d'interesse. Il 3 novembre 2006 la Regione ha approvato le manifestazioni di interesse ammesse e quelle

183

escluse136. Gli investimenti dovevano concludersi entro il 31 dicembre 2007, pena la revoca delle

agevolazioni. Complessivamente per l’agevolazione dei progetti del PIA/PIT2 sono state previste risorse per un ammontare di 26.307.657,00 euro.

I Programmi Integrati di Agevolazioni hanno avuto come obiettivo principale l’industrializzazione dei risultati derivanti da interventi di trasferimento tecnologico e/o da interventi di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo da realizzare o anche già realizzati (ma solo se non era stata avanzata una precedente richiesta di finanziamento). Era possibile completare questo tipo di proposta progettuale con investimenti per l’acquisizione di servizi reali e per azioni di formazione specifica.

Nella tabella che segue sono illustrate le tre tipologie di investimenti legati all’innovazione ammessi dal PIA.

Tipologia di investimenti

ammessi per il PIA Descrizione

Ricerca industriale

Indagini aventi lo scopo di acquisire nuove conoscenze utili per la realizzazione di nuovi prodotti, nuovi processi produttivi o nuovi servizi, o

volte a migliorare prodotti, processi o servizi già esistenti

Sviluppo precompetitivo Concretizzazione dei risultati della ricerca industriale in un piano, progetto o

disegno e realizzazione di un prototipo o di una dimostrazione

Trasferimento tecnologico

Attività di sviluppo precompetitivo finalizzata alla realizzazione di miglioramenti nei prodotti o processi aziendali a partire dall’acquisizione dello

stato dell’arte specifico

Il processo di industrializzazione delle ricerche attivato dal PIA

136 Regione Puglia, Determinazione del dirigente Settore Industria 3 novembre 2006, n. 1672, POR Puglia 2000 /2006 -

“Programmi integrati di agevolazioni” - PIT n. 2 - Area Nord Barese - Approvazione delle risultanze istruttorie e pubblicazione graduatorie delle Manifestazioni d’interesse ai sensi dei bandi PIA/PIT, Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, n. 151 del 16/11/2006.

RICERCA INDUSTRIALIZZAZIONE Ingegnerizzazione Analisi di mercato Produzione COMMERCIALIZZAZIONE Programma di investimento Risorse PIA Risorse proprie Ricerca interna e/o collaborazione con centro di ricerca esterno In maniera singola o tramite consorzio

184

Il PIA è stato strutturato per finanziare (parte delle risorse finanziarie devono essere proprie dell’imprenditore) un programma di investimento finalizzato alla ricerca, da fare con strumenti interni o ricorrendo alla collaborazione di un centro di ricerca riconosciuto, e che preveda la trasformazione dei risultati della ricerca attraverso un processo di industrializzazione condotto dall’impresa, o dal consorzio di imprese, titolare del progetto, per realizzare un prodotto, un servizio o un processo, nuovi o migliorati, e raggiungere una posizione economicamente più vantaggiosa sul mercato (vedi schema sottostante).

Le Misure che hanno finanziato il PIA sono state le seguenti: ∼ Misura 3.11 - Azione a) “Aiuti all’occupazione”;

∼ Misura 3.13 - “Trasferimento tecnologico” e “Ricerca industriale e sviluppo precompetitivo”; ∼ Misura 4.1 - Azione a) “Acquisizione di servizi reali”;

∼ Misura 4.1 - Azione c) “Ampliamento della base produttiva”; ∼ Misura 4.20 - Azione c) “Formazione specifica”.

Per presentare domanda di partecipazione al bando PIA/PIT2 era necessario essere un’azienda di media dimensione o un consorzio di PMI, far parte di uno dei settori ammessi (in pratica quasi tutto il settore manifatturiero) ed essere localizzati in uno dei comuni del PIT2.

All’interno del bando PIA sono stati individuati i criteri di valutazione dei progetti. Il punteggio di ciascuna proposta presentata è stato calcolato in funzione:

∼ della compatibilità del progetto con il tessuto economico caratteristico dell’area PIT (10 o 8 punti);

∼ della realizzazione di stabili sinergie produttive tecnologiche commerciali (massimo 10 punti);

∼ delle Misure attivate dal progetto (massimo 10 punti); ∼ della cantierabilità del progetto (massimo 10 punti); ∼ dell’innovatività del progetto (massimo 10 punti);

∼ della correlazione con la qualità dell’occupazione (massimo 15 punti); ∼ dell’applicazione di sistemi di gestione ambientale (10 o 7 punti); ∼ dell’applicazione delle pari opportunità (massimo 5 punti).

Per i progetti presentati da consorzi è stata prevista una premialità aggiuntiva di 5 punti.

I meccanismi del PIA/PIT2 - Area Nord Barese

Seguendo lo schema della valutazione realista la prima attività da intraprendere è l’elaborazione della teoria sul funzionamento del programma. Questo vuol dire che bisogna costruire (o ricostruire) quella particolare Configurazione di Contesto-Meccanismo-Esito (CME) che ha caratterizzato il PIA/PIT2 e che, sottoposta a verifica, può spiegare il perché di certi risultati. Per far questo partiamo con la descrizione del contesto in cui lo strumento agevolativo si è inserito e poi individuiamo, ricorrendo alla strategia del PIT2 e a quella del PIA, i meccanismi che si è supposto abbiano operato.

Dall’analisi inserita nel programma del PIT2 (vedi paragrafi iniziali del capitolo) riferita al 2001 l’Area Nord Barese si caratterizza per essere un territorio con una popolazione giovane (ma con prospettive di lavoro difficili dato che la voglia di lavoro qualificato dei giovani si scontra con la richiesta, da parte delle aziende, di figure poco specializzate), che ha avuto una crescita nel livello di scolarizzazione, dal clima sociale poco conflittuale e favorevole allo sviluppo, con una bassa presenza della criminalità organizzata. La dotazione infrastrutturale dell’area, pur

185

essendo inferiore a quella media nazionale, risulta essere superiore a quella della Puglia. Dal punto di vista economico, negli anni a cavallo del 2000, si è assistito al calo della produttività del settore agricolo a cui ha fatto da contraltare la “tenuta” del terziario, ma soprattutto quella del settore industriale, per il quale si è registrata una crescita nel valore aggiunto tra il 1995 ed il 2002. La capacità dell’industria di supportare l’economia locale è dovuta in particolar modo all’esistenza di due sistemi produttivi di tipo distrettuale, quello tessile e dell’abbigliamento “Conca Nord Barese” e quello calzaturiero “Nord Barese Ofantino”, caratterizzati dalla piccola dimensione delle imprese e dalla conduzione di tipo familiare. Questi due poli produttivi hanno mantenuto nel tempo buone capacità di creazione di valore aggiunto, hanno saputo resistere alla concorrenza internazionale grazie all’elevata flessibilità, hanno confermato la loro vocazione all’esportazione e hanno rappresentato un’opportunità occupazionale per molti lavoratori dell’area. Se l’analisi del valore aggiunto procapite mostra un miglioramento del territorio PIT tra il 1995 ed il 2001, il livello del reddito procapite risulta essere ancora inferiore a quello medio della Provincia di Bari e della Regione Puglia. I passi avanti nello sviluppo sono contrastati dalla bassa presenza di attività di tipo terziario, da un sistema creditizio e finanziario debole, dalla tendenza del sistema produttivo a prediligere la riduzione dei costi e non la qualità come fattore concorrenziale, dalla mancanza di servizi di progettazione, dalla fragilità finanziaria delle imprese locali e dalla loro difficoltà a cooperare, dalla ridotta propensione all’innovazione.

Dopo la descrizione del contesto di riferimento, il passo successivo nella costruzione della teoria sul funzionamento del PIA/PIT2 è l’individuazione dei meccanismi che si sarebbero dovuti attivare con l’implementazione dello strumento agevolativo. Per fare questo andiamo alla ricerca, all’interno del quadro strategico del PIT2 precedentemente schematizzato, di quelle parti del programma da attuare con il PIA (sono quelle evidenziate in giallo) per confrontarle ed incrociarle con il sistema di funzionamento e gli obiettivi del Programma Integrato di Agevolazione.

Il PIT2 ha l’0biettivo di consolidare e rinnovare il sistema manifatturiero locale, e per farlo, oltre ad azioni di contesto generale, ha scelto di agire con aiuti diretti alle imprese strutturati in modo integrato per stimolare le diverse “facce” del mondo azienda. Questi aiuti (PIA), che mettono insieme 4 Misure (Misura 3.11 - Aiuti all’occupazione, Misura 3.13 - Ricerca e sviluppo tecnologico, Misura 4.1 - Aiuti al sistema industriale, Misura 4.20 - Azioni per le risorse umane), sono lo strumento con il quale si è stabilito di intervenire sul sistema produttivo dell’Area Nord Barese modificando la propensione all’innovazione ed alla ricerca delle aziende, favorendo la creazione di reti tra le imprese e sostenendo la formazione della manodopera, con il fine di far crescere l’integrazione di filiera nel TAC e nella meccanica di precisione, di qualificare le risorse umane, di posizionare le produzioni ad un livello più alto di valore aggiunto, di sostenere la diversificazione produttiva e di diffondere la ricerca applicata e l’innovazione.

186 Quadro strategico del PIT2

In sintesi, il meccanismo che con il PIA si vuole attivare è composto da tre ingranaggi: il primo è il potenziamento della rete di PMI, il secondo è il sostegno dei processi di innovazione, il terzo è la valorizzazione del capitale umano (nel quadro sottostante è schematizzata questa CME).

Crescita integrazione TAC e meccanica di precisione. Qualificazione risorse umane.

Riallineamento verso produzioni a maggior valore aggiunto. Sostegno alla diversificazione produttiva.

Diffusione della ricerca applicata e dell’innovazione. Alta formazione.

Internazionalizzazione delle imprese. Servizi alle imprese.

Sviluppo società dell’informazione.

Miglioramento infrastrutture Rafforzamento sicurezza e legalità Rinnovamento mercato del lavoro e servizi pubblici

Sostegno alla ricerca e allo sviluppo tecnologico

Azioni di contesto

Sostegno agli investimenti nelle filiere produttive Sostegno all’innovazione ed alla diversificazione

Sostegno all’internazionalizzazione Professionalizzazione della manodopera

Azioni dirette alle imprese

Consolidamento e rinnovamento del sistema manifatturiero locale

Misura 3.7 - Formazione superiore Misura 3.11 - Aiuti all’occupazione

Misura 3.12 - Risorse umane nella ricerca e sviluppo tecnologico Misura 3.13 - Ricerca e sviluppo tecnologico

Misura 3.14 - Partecipazione femminile al mercato del lavoro Misura 4.1 - Aiuti al sistema industriale

Misura 4.2 - Infrastrutture di supporto

Misura 4.19 - Capitalizzazione e consolidamento imprese Misura 4.20 - Azioni per le risorse umane

Misura 6.2 - Società dell’informazione

187 L’ipotesi di Configurazione Contesto-Meccanismo-Esito macro alla base del PIA/PIT2 - Area Nord Barese

CON T E ST O M E CC A NI S M O E S IT O

Distretti TAC di buone potenzialità. Significativa presenza

imprenditoriale. Manodopera a basso costo e sufficientemente qualificata. Ridotta dimensione delle imprese.

Struttura finanziaria spesso squilibrata.

Debole tessuto relazionale tra imprese.

Bassa propensione all’innovazione. Buona propensione

all’esportazione. Tendenza a concorrere sulla riduzione dei costi e non sulla qualità o la diversificazione dei

prodotti.

Carenza di servizi alle imprese. Attivazione del PIA/PIT2 (sistema

integrato di incentivi a sostegno degli investimenti imprenditoriali).

Gli incentivi PIA stimolano e sostengono gli investimenti delle

imprese in innovazione e in formazione specifica, e spingono al rafforzamento delle reti tra aziende.

Può essere positivo o negativo a seconda se il sistema di meccanismi riesce, o non riesce, a potenziare la

rete delle PMI, a rafforzare le attività di R&S, a migliorare la professionalità delle risorse umane

e a rilanciare il settore manifatturiero locale.

Fonte: ns. elaborazione

Così come fatto per il PIA/PIT9, anche questa teoria generale (macro CME), che è simile a quella individuata per il PIA/PIT9 da cui differisce solo per il contesto, può essere meglio verificata se scomposta in una serie di teorie particolari (micro CME), in cui sono posti sotto osservazione i modelli decisionali degli individui che spiegano le scelte soggettive. Le micro Configurazioni di Contesto-Meccanismo-Esito del PIA/PIT2, che sono derivate sia dall’analisi documentale che dalla letteratura137 che dalle interviste agli attori principali, sono le stesse prese in considerazione per il PIA/PIT9.

Le ipotesi di micro Configurazioni Contesto-Meccanismo-Esito del PIA/PIT2

n . CON T E ST O M E CC A NI S M O E S IT O

1 Il PIA/PIT2 è uno strumento agevolativo complesso che richiede ottime capacità progettuali e un impegno notevole nella presentazione di

una proposta di investimento.

La difficoltà di presentare un progetto di agevolazione può scoraggiare le imprese che non si

sentono sufficientemente forti per partecipare.

Oppure, può sostenere l’orgoglio delle imprese che si sentono forti e che vogliono misurarsi con una

nuova sfida in grado di sottolineare, ancora una volta, la

loro forza.

Il numero di progetti presentati dipende dal prevalere dello scoraggiamento o dell’orgoglio.

2 L’amministrazione più vicina alle imprese, grazie alla gestione

Se il clientelismo non è percepito come unica alternativa possibile, si

La partecipazione al PIA dipende dal prevalere della propensione o

137 Marchesi, G., Tagle, L., Befani, B., Approcci alla valutazione degli effetti delle politiche di sviluppo regionale, Materiali Uval n° 2/2011, UVAL, Roma, 2011.

188

locale del PIT2 in cui si inserisce il PIA; l’integrazione del PIA con gli altri progetti del PIT2 che lo rende

uno strumento agevolativo non isolato ma inserito in un programma di sviluppo del territorio; e la difficoltà di redigere

una buona proposta progettuale, sono elementi che concorrono a

ridurre la possibilità di azioni clientelari.

stimola la propensione al rischio e si alimenta la fiducia delle imprese

nelle proprie possibilità di successo.

dell’avversione al rischio.

3 Il PIA prevede una premialità per i progetti presentati dai consorzi.

La premialità e la possibilità del successo stimolano l’imprenditore

a superare la paura di uscire dal proprio circolo ristretto e ad

interagire per costruire reti lunghe.

Il successo di questo meccanismo dipende dal tipo di legame che si

instaura tra le imprese.

4 Il PIA contiene incentivi per l’innovazione.

L’incentivo stimola la propensione al rischio e al cambiamento.

L’incentivo è valutato positivamente se contribuisce al

superamento dell’avversione al rischio e al cambiamento. 5 Il PIA prevede la collaborazione

(obbligatoria) con centri di ricerca specializzati per le attività di trasferimento tecnologico ed il sostegno per le spese sostenute.

In questo modo si stimola la propensione ad interagire e si riduce la percezione del rischio legato ai processi generativi di

innovazione.

Se questo meccanismo ha successo si rafforza il sistema della ricerca delle imprese e si potenzia il collegamento tra il mondo della ricerca e quello produttivo e si generano ricadute

occupazionali. 6 Il PIA prevede incentivi volti a

sostenere l’ampliamento della base produttiva.

L’incentivo stimola l’imprenditore a superare la paura del cambiamento e lo spinge a realizzare l’investimento che deve

determinare maggiori ricavi e nuova occupazione.

Il successo di questo meccanismo determina il rafforzamento

dell’impresa.

7 Il PIA prevede incentivi per sostenere le spese per progetti aziendali di formazione specifica.

Il finanziamento di parte delle spese di formazione e la possibilità di presentare un proprio piano di formazione interna abbatte i dubbi sull’utilità dei corsi di formazione e ne facilita

l’implementazione.

Se il meccanismo ha successo si otterrà la riqualificazione di parte

del personale aziendale.

8 All’interno del PIA l’affidabilità finanziaria e patrimoniale del proponente è considerata un elemento importante nella

valutazione del progetto.

Per ottenere il finanziamento gli imprenditori sono spinti a raggiungere un discreto equilibrio

finanziario interno.

Se questo meccanismo funziona migliora la solidità finanziaria delle

imprese.

9 Il PIA prevede una premialità per i settori tradizionali, ed in

particolare del TAC.

La premialità aumenta la speranza del successo per gli imprenditori

di questi comparti e gli spinge a presentare una proposta di

investimento.

Se questo meccanismo ha successo il tessuto imprenditoriale

dei settori tradizionali si rafforzerà. Fonte: ns. elaborazione

La formazione delle ipotesi sulla teoria generale e sulle teorie particolari (le varie Configurazioni di Contesto-Meccanismo-Esito) che cercano di spiegare il funzionamento del PIA/PIT2 sono il primo passo dell’indagine valutativa sullo strumento di agevolazione dell’Area Nord Barese. La

189

verifica di queste ipotesi è il passo successivo e prevede l’elaborazione dei dati raccolti con l’analisi documentale e l’analisi sul campo. Queste attività sono oggetto del capitolo successivo.

191 CAPITOLO 7