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Parte terza: i casi studio

LA VALUTAZIONE DEL PIA/PIT2 AREA NORD BARESE

Introduzione

In questo capitolo ci si sofferma sui risultati della valutazione del PIA riferito al PIT2 - Area Nord Barese. L’impostazione è la stessa seguita per la valutazione del PIA/PIT9 – Territorio Salentino Leccese, per cui la prima parte del capitolo è dedicata all’analisi dei progetti presentati, alla verifica dei risultati ottenuti e alla formulazione di un giudizio sull’intervento. La seconda parte, invece, contiene l’esame del funzionamento del PIA e la verifica delle ipotesi di Configurazioni di Contesto-Meccanismo-Esito individuate.

L’analisi dei progetti di investimento avanzati dalle imprese nell’ambito del PIA/PIT2 espone le risultanze dello studio accurato della documentazione progettuale relativa agli interventi che sono stati proposti. Segue, poi, la presentazione dei risultati della ricerca sul campo, realizzata attraverso le interviste agli imprenditori, ai responsabili istituzionali e ai testimoni privilegiati, e con sopralluoghi per verificare gli investimenti e per far emergere quanto fatto dalla imprese.

Analisi documentale

L’obiettivo principale dell’analisi documentale è stato quello di approfondire i progetti presentati nell’ambito del PIA/PIT2 per definirne le caratteristiche.

L’analisi sui progetti ha seguito due modalità:

° la modalità macro o integrata, che ha preso in considerazione come unità d’analisi il progetto complessivo presentato da ciascun raggruppamento di impresa o dalle imprese singole quando non facevano parte di un consorzio;

° la modalità micro, che ha focalizzato l’attenzione su ciascun programma presentato da ogni singola impresa.

In questo modo il progetto PIA è osservato sia come progetto complesso frutto della cooperazione formale tra le imprese, senza considerare il ruolo di ogni componente il consorzio promotore, sia come progetto singolo che tiene conto delle esigenze di investimento di ogni singola unità produttiva. In altre parole, quando il progetto è presentato da un consorzio comparirà nella modalità di analisi macro come un unico investimento e sarà conteggiato una sola volta, mentre nella modalità di analisi micro sarà scisso in funzione dell’investimento realizzato da ciascuna impresa componente il consorzio per percepirne le specificità.

L’analisi dei progetti secondo la modalità macro

Se osserviamo i progetti del PIA/PIT2 secondo la modalità macro, e quindi ponendo ad unità d’analisi il progetto complessivo presentato da ciascun raggruppamento di impresa, i progetti che hanno partecipato alla manifestazione di interesse sono stati 18: 12 sono stati ammessi alla fase successiva e 6, invece, non hanno superato questa prima selezione (vedi quadro sottostante). Il motivo principale di esclusione è il non rispetto dei requisiti previsti dal bando PIA, come, per esempio, non rientrare tra le tipologie di attività ammesse, non soddisfare il

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principio di selezione relativo alla capacità di integrazione con il tessuto economico dell’area o il principio relativo al grado di innovazione tecnologica del programma di investimento.

PIA/PIT2 - Progetti che hanno partecipato alla manifestazione di interesse

progetti ammessi 12

progetti non ammessi 6

totale 18

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Dei 12 progetti ammessi quelli che sono arrivati a conclusione sono solo 6, perché 5 sono decaduti per rinuncia del proponente (in genere legata a problemi di reperibilità delle risorse proprie con cui far fronte agli investimenti) e 1, nonostante fosse andato avanti nella realizzazione del progetto, è decaduto per la revoca del finanziamento da parte della Regione a causa di inadempienze.

PIA/PIT2 - Quadro sintetico dei progetti ammessi

progetti conclusi 6

progetti decaduti per rinuncia del proponente 5

progetti revocati 1

totale 12

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Meno della metà dei progetti ammessi (5 su 12, il 41,7%) sono stati presentati da raggruppamenti di imprese (tab. 1). Nei progetti portati a termine la percentuale di quelli realizzati da consorzi è del 33,3% (2 su 6).

tab. 1 - PIA/PIT2, programmi di investimento ammessi per tipologia di soggetto proponente

stato progetto soggetto proponente

concluso rinunciato revocato totale

Consorzio 2 2 1 5

impresa singola 4 3 0 7

totale 6 5 1 12

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Una prima considerazione da fare è che su 18 progetti presentati solo 6 hanno superato tutte le fasi previste dal PIA e sono stati portati a termine. In pratica il tasso di successo138 è appena del 33,3%. Le cause di questa estrema selezione sono legate alla complessità del PIA, alla difficoltà di strutturare un progetto in grado di rispondere ai requisiti richiesti, all’insorgere di problematiche di tipo finanziario, amministrativo, economico o progettuale durante le fasi di perfezionamento del programma di investimento o nel corso della sua realizzazione.

193 Tasso di successo dei progetti macro

33,3% 66,7% 0 20 40 60 80 progetti conclusi progetti decaduti

Se si considera il settore produttivo dei soggetti proponenti in riferimento ai progetti ammessi (tab. 2), si nota che i 12 progetti ammessi si dividono tra 7 diversi settori. Il comparto che prevale è quello del TAC (settori DB e DC), con 4 progetti su 12 (il 33,3% del totale). In realtà di questi progetti solo uno è stato concluso. Due progetti provengono da industrie alimentari (entrambi portati a termine), due dal settore della fabbricazione di macchine e di apparecchi meccanici (solo uno è stato concluso), uno dalla produzione di macchine elettriche ed ottiche (ma è stato revocato), due nel settore della logistica dei trasporti e delle comunicazioni (entrambi conclusi), uno nel campo dell’informatica (ma ha rinunciato).

tab. 2 – PIA/PIT2, programmi di investimento ammessi per settore produttivo dei proponenti

stato progetto classificazione ATECO

concluso rinunciato revocato totale

DA - Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 2 0 0 2

DB - Industrie tessili e dell'abbigliamento 0 1 0 1

DC - Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in

cuoio, pelle e similari 1 2 0 3

DK - Fabbricazione macchine ed apparecchi meccanici;

installazione e riparazione 1 1 0 2

DL - Fabbricazione macchine elettriche e apparecchiature

elettriche ed ottiche 0 0 1 1

I - Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 2 0 0 2

K - Attivita' immobiliari, noleggio, informatica, ricerca,

profess. ed imprendit. 0 1 0 1

totale 6 5 1 12

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Prendendo in considerazione le tipologie di programma di investimento dei progetti ammessi, sui 12 presentati la maggior parte (7, il 58% del totale) hanno riguardato l’ampliamento di un’unità produttiva preesistente, mentre i restanti 5 hanno riguardato la realizzazione di un nuovo impianto produttivo (tab. 3).

tab. 3 - Pia/PIT2, progetti ammessi per tipologia di programma di investimento

stato progetto tipologia programma investimento

concluso rinunciato revocato totale

Ampliamento 3 3 1 7

Nuovo impianto 3 2 0 5

totale 6 5 1 12

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I 6 progetti conclusi si dividono equamente tra messa in opera di un nuovo impianto e ampliamento di una vecchia unità. Nessun progetto è stato presentato per la ristrutturazione aziendale, comunque ammessa dal bando PIA.

Il PIA/PIT2 è stato finanziato con diverse azioni di 4 Misure (Misura 3.11, Misura 3.13, Misura 4.1 e 4.20). Per ogni Misura sono state attivate delle azioni specifiche. Per la Misura 3.11 è stata utilizzata l’Azione C (aiuti all’occupazione). La Misura 3.13 è stata suddivisa in spese per la ricerca industriale, spese per lo sviluppo precompetitivo e spese per il trasferimento tecnologico. La Misura 4.1 ha previsto l’utilizzo dell’Azione C (investimenti per l’ampliamento della base produttiva) e dell’Azione A (investimenti per l’acquisizione di servizi reali). La Misura 4.20 ha considerato l’utilizzo della sola Azione C (investimenti per attività di formazione specifica). Se guardiamo ai programmi ammessi in funzione delle Misure attivate da ogni progetto presentato (tab. 4) risulta che:

° la “Misura 3.11 - Aiuti all’occupazione” è stata inserita in 7 progetti d’investimento, di questi 4 sono quelli conclusi, 2 hanno rinunciato e 1 è il progetto che è stato revocato;

° la “Misura 3.13 - Spese per Ricerca Industriale” è inserita in 10 programmi, in particolare in 4 di quelli conclusi, in 5 di quelli che non sono stati portati a termine per la rinuncia del proponente, e nell’unico programma che ha subito la revoca;

° la “Misura 3.13 - Spese per lo Sviluppo Precompetitivo” è prevista in 10 programmi di investimento, 5 conclusi e 5 non conclusi per rinuncia;

° la “Misura 3.13 - Spese per il Trasferimento Tecnologico” compare solo in 3 programmi, tutti facenti capo a soggetti che hanno rinunciato all’investimento;

° la “Misura 4.1 azione C - Investimenti per l'ampliamento della base produttiva” è stata attivata da tutti i programmi d’investimento; di questi 6 sono quelli conclusi, 5 sono quelli legati a soggetti che hanno rinunciato e 1 è quello che ha subito la revoca;

° la “Misura 4.1 azione A - Investimenti per acquisizione di servizi reali” è inserita in 10 programma d’investimento ammessi: 5 sono quelli conclusi, 4 quelli per cui si è rinunciato all’investimento e 1 quello revocato;

° la “Misura 4.20 azione C - Investimenti per azioni di formazione specifica” è prevista in 8 programmi, di cui 4 conclusi, 3 per i quali è intervenuta la rinuncia e 1 che ha subito la revoca.

tab. 4 PIA/PIT2, i programmi di investimento ammessi e le diverse misure di finanziamento

stato progetto misura

concluso rinunciato revocato totale

Misura 3.11 azione C - Aiuti

all'occupazione 4 2 1 7

Misura 3.13 - Spese per Ricerca Industriale 4 5 1 10

Misura 3.13 - Spese per Sviluppo

Precompetitivo 5 5 0 10

Misura 3.13 - Spese per Trasferimento

Tecnologico 0 3 0 3

Misura 4.1 azione C - Investimenti per

l'ampliamento della base produttiva 6 5 1 12

Misura 4.1 azione A - Investimenti per

acquisizione di servizi reali 5 4 1 10

Misura 4.20 azione C - Investimenti per

azioni di formazione specifica 4 3 1 8

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L’ammontare complessivo degli investimenti contenuti nei programmi ammessi è di 54.993.675,14 di euro. Di questi 54 milioni quasi 30 riguardano progetti conclusi e quindi investimenti effettivamente realizzati, mentre 15 milioni sono l’ammontare degli investimenti non realizzati per rinuncia del proponente e circa 10 milioni gli investimenti facenti capo al progetto a cui è stato revocato il contributo (tab. 5). Se posiamo l’attenzione su ogni singola Misura139 notiamo che quella che ha attratto più investimenti è la “Misura 4.1 azione C - Investimenti per l’ampliamento della base produttiva” con un totale complessivo di circa 35 milioni di euro; seguono le due prime azioni della Misura 3.13 (Spese per la ricerca industriale e Spese per lo sviluppo precompetitivo). Per quanto riguarda i progetti che hanno portato a termine tutto l’iter previsto, dei 30 milioni di investimento complessivo 18 milioni hanno riguardato l’ampliamento della base produttiva (Misura 4.1 Azione C), 6,4 milioni lo sviluppo precompetitivo (Misura 3.13), circa 4 milioni la ricerca industriale (Misura 3.13), meno di 1 milione l’acquisizione di servizi reali (Misura 4.1 Azione A) e 215.200,00 euro le azioni di formazione specifica (Misura 4.20).

tab. 5 - PIA/PIT2, spese dei programmi di investimento divise per misura

stato progetto misura

concluso rinunciato revocato totale

Misura 3.13 - Spese per Ricerca Industriale 3.788.080,00 2.426.095,57 500.000,00 6.714.175,57

Misura 3.13 - Spese per Sviluppo

Precompetitivo 6.377.642,00 2.444.670,57 0,00 8.822.312,57

Misura 3.13 - Spese per Trasferimento

Tecnologico 0,00 1.048.085,00 0,00 1.048.085,00

Misura 4.1 azione C - Investimenti per

l'ampliamento della base produttiva 18.128.812,00 8.264.500,00 9.353.000,00 35.746.312,00 Misura 4.1 azione A - Investimenti per

acquisizione di servizi reali 789.150,00 1.015.000,00 70.000,00 1.874.150,00 Misura 4.20 azione C - investimenti per

azioni di formazione specifica 215.200,00 523.440,00 50.000,00 788.640,00

totale spese del programma di

investimento 29.298.884,00 15.721.791,14 9.973.000,00 54.993.675,14

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Il PIA, nell’ambito della misura 3.13, ha previsto la possibilità di ricorrere a soggetti esterni con cui collaborare nelle attività di ricerca e di sviluppo. I programmi che hanno usufruito dell’aiuto di questi soggetti sono in tutto 6 su 12 (tab. 6): 2 per i progetti conclusi, 3 per i progetti presentati da imprese che hanno rinunciato al finanziamento, 1 per l’impresa a cui è stato revocato il finanziamento. Tra i soggetti esterni prevale l’Università di Bari (in particolare il Dipartimento di Chimica, il Dipartimento di Informatica e il Dipartimento di Scienze dell’Antichità) che ha collaborato in 4 progetti di ricerca. Gli altri soggetti esterni sono:

∼ il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo (PSTG), che è una società consortile partecipata dalle Camere di Commercio di Padova, Treviso, Vicenza e Belluno, dall'Università di Padova, dal Comune e dalla Provincia di Padova, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e da Veneto Innovazione, e che si occupa di sostenere la capacità competitiva delle imprese realizzando ed offrendo attività e servizi di diffusione dell'innovazione, del trasferimento tecnologico e dei risultati della ricerca applicata;

139 La “Misura 3.11 azione C - Aiuti all’occupazione” non è considerata nella tab. 5 perché non ha comportato spese di investimento, prevedendo solo la possibilità di un sostegno finanziario in funzione della nuova occupazione generata dal programma di investimenti.

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∼ ASA srl, società di consulenza aziendale di Bitonto (Bari) specializzata in processi di certificazione;

∼ DNV, ente di certificazione di Bari;

∼ CRATI s.c.r.l., Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di Tecnologie Innovative, è un consorzio universitario senza fini di lucro costituito dalle tre Università calabresi, dall’Università di Roma “Tor Vergata”, dall’Università di Perugia, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dalla finanziaria regionale Fincalabra e da sei piccole imprese;

∼ Plasma Solution srl, spin off dell’Università degli Studi di Bari con sede operativa in Valenzano c/o Tecnopolis, e che si occupa di studiare i processi via plasma per applicazioni industriali, la progettazione e realizzazione di reattori al plasma ed il trasferimento industriale; ∼ Il Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione dell’Università di Lecce.

Tra i 6 progetti conclusi solo 2 hanno fatto ricorso a collaborazioni esterne alle imprese, un progetto ha coinvolto il CRATI s.c.r.l., l’altro il Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione dell’Università di Lecce. La collaborazione con il CRATI s.c.r.l. ha portato alla realizzazione di un centro servizi televisivo all’avanguardia dotato di un’innovativa piattaforma multicanale, in grado di erogare servizi e contenuti interattivi sia per le imprese che per i consumatori. Invece, la collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione dell’Università di Lecce ha permesso di realizzare una struttura organizzata per la gestione della catena del freddo per attività di trasporto e logistica.

tab. 6 - PIA/PIT2, programmi di investimento per soggetto esterno collaboratore

stato progetto soggetto esterno collaboratore

concluso rinunciato revocato totale

PSTG - Parco Scientifico e Tecnologico Galileo. Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Chimica. ASA S.r.l.. DNV. 0 1 0 1 CRATI s.c.r.l. 1 0 0 1 Plasma Solution srl.

Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Chimica.

0 1 1 2

Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Informatica.

Università degli Studi di Bari - Dipartimento di Scienza dell’Antichità.

0 1 0 1

Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione

Università di Lecce 1 0 0 1

Nessuno 4 2 0 6

totale 6 5 1 12

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Uno degli obiettivi funzionali del PIA/PIT è il grado di attenzione alle dinamiche ambientali. A tal proposito, in sede di valutazione dei progetti per l’ammissione al finanziamento, è stato assegnato un premio di 10 punti per l’adozione della certificazione ambientale EMAS e un premio di 7 punti per l’adozione della certificazione ambientale UNI EN ISO 14002. Tra i 12 progetti ammessi 7 hanno previsto l’adozione di una delle due certificazioni ambientali: 5 hanno optato per la EMAS e 2 per la UNI EN ISO 14002. tra i progetti conclusi 2 hanno previsto l’adozione della EMAS e 2 della UNI EN ISO 14002.

197 tab. 7 - PIA/PIT2, programmi di investimento per certificazione ambientale adottata

stato progetto certificazione ambientale

concluso rinunciato revocato totale

EMAS 2 2 1 5

UNI EN ISO 14002 2 0 0 2

totale 4 2 1 7

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Passiamo ad analizzare la nuova occupazione prevista dai progetti PIA/PIT2 (tab. 8). In totale tutti i progetti ammessi avrebbero dovuto dare lavoro a 193 persone. Se da questo valore sottraiamo i nuovi occupati previsti dal progetto che ha subito la revoca (35) e quelli previsti dai progetti che hanno rinunciato alla realizzazione del programma di investimenti (26), risulta che l’effettiva nuova occupazione prevista dai progetti conclusi è di 132 unità. Si tratta, ovviamente, di un dato previsionale inserito all’interno dei progetti presentati e che nel corso del capitolo sarà confrontato con l’occupazione effettiva riscontrata nell’indagine sul campo. Considerando che l’ammontare degli investimenti inseriti nei progetti PIA/PIT2 conclusi è di 29.458.884,00 di euro, si dovrebbe generare un occupato ogni 223.173,36 euro di spese di investimento.

tab. 8 - PIA/PIT2, programmi di investimento per nuova occupazione prevista

stato progetto soggetto proponente140

concluso rinunciato revocato totale

Impresa 1 PIA/PIT2 4 4 Impresa 2 PIA/PIT2 23 23 Impresa 3 PIA/PIT2 10 10 Impresa 4 PIA/PIT2 35 35 Impresa 5 PIA/PIT2 7 7 Impresa 6 PIA/PIT2 2 2 Impresa 7 PIA/PIT2 1 1 Impresa 8 PIA/PIT2 8 8 Impresa 9 PIA/PIT2 70 70 Impresa 10 PIA/PIT2 24 24 Impresa 11 PIA/PIT2 7 7 Impresa 12 PIA/PIT2 2 2 totale 132 26 35 193

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

L’analisi dei progetti secondo la modalità micro

Abbandoniamo l’angolo di visuale macro che ha guidato la nostra analisi sino a questo momento, per cui ogni programma di investimento presentato da una coalizione di imprese è stato considerato come un “pezzo unico”, e passiamo ad una visione micro, per focalizzare l’attenzione sui progetti presentati da ogni singola impresa, anche quando ognuno di questi progetti è parte di un progetto più grande facente capo al consorzio nel quale l’impresa è inserita.

Che osservazioni si possono fare?

Innanzitutto i progetti ammessi non sono più 12 ma 40 (quadro sintetico sottostante). Di questi quelli conclusi sono 16, mentre quelli decaduti per la rinuncia del proponente sono 20 e quelli legati alle imprese a cui è stato revocato il finanziamento sono 4.

198 PIA/PIT2 - Quadro sintetico dei progetti ammessi da ogni singola impresa

progetti conclusi 16

progetti decaduti per rinuncia del proponente 20

progetti revocati 4

totale 40

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Il tasso di successo, ossia la percentuale di progetti presentati che si sono conclusi, è del 40%, leggermente superiore al 33,3% della progettazione macro. Questo vuol dire che il 60% delle imprese che ha partecipato alla manifestazione di interesse non è riuscito a concludere l’investimento previsto con il finanziamento del PIA/PIT2.

Tasso di successo dei progetti micro

40% 60% 0 20 40 60 80 progetti conclusi progetti decaduti

Se analizziamo i programmi di investimento in funzione della Provincia di appartenenza del soggetto proponente (tab. 9), emerge che la maggioranza dei progetti presentati sono riconducibili ad imprese del barese (ben 31 progetti su 40, il 77,5% del totale). E gli altri? Quattro sono di imprese della Provincia di Foggia, 2 di imprese della Provincia di Roma, e uno a testa di imprese della Provincia di Crotone, di Milano e di Trani. In tutto i progetti “pugliesi” sono 36 (il 90%). Tra i 16 progetti conclusi 12 (il 75%) fanno riferimento ad aziende baresi, 2 ad aziende di Roma, 1 ad un’azienda del milanese e 1 ad un’azienda di Trani. È evidente come il PIA/PIT2 abbia mobilitato prevalentemente risorse locali e non sia riuscito a stimolare l’afflusso di investimenti extra regionali.

tab. 9 - PIA/PIT2, progetti d’impresa per provincia di appartenenza del proponente

stato progetto provincia

concluso rinunciato revocato totale

Bari 12 19 31 Crotone 1 1 Foggia 4 4 Milano 1 1 Roma 2 2 Trani 1 1 totale 16 20 4 40

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Per descrivere la distribuzione degli investimenti sul territorio dell’Area Nord Barese ricorriamo a due diversi parametri: il comune in cui si realizzano gli interventi e l’area distrettuale di appartenenza (tab. 10).

Il comune di Bitonto è quello che ha attratto più progetti di investimento: 15 (il 37,5% del totale), di cui 8 conclusi e 7 decaduti per rinuncia del proponente. Gli 8 progetti conclusi del comune di Bitonto rappresentano il 50% di tutti i progetti conclusi. L’altro comune che concentra molti progetti conclusi è Trani (5 progetti). Sul territorio del comune di Trinitapoli ricadono i 4 progetti a cui sono stati revocati i finanziamenti.

tab. 10 - PIA/PIT2, progetti d’impresa per comune e d.i. in cui si realizzano gli investimenti

stato progetto comune in cui si

realizzeranno gli investimenti

Area di appartenenza del

comune concluso rinunciato revocato totale

Barletta d.i. Nord Barese Ofantino 1 2 3

Bitonto d.i. Conca Nord Barese 8 7 15

Canosa di Puglia d.i. Nord Barese Ofantino 3 3

Corato d.i. Conca Nord Barese 1 1

Molfetta d.i. Conca Nord Barese 1 6 7

Terlizzi d.i. Conca Nord Barese 1 1

Trani d.i. Nord Barese Ofantino 5 1 6

Trinitapoli d.i. Nord Barese Ofantino 4 4

totale 16 20 4 40

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Se consideriamo le due aree distrettuali che caratterizzano il PIT2 (tab. 11) abbiamo che il distretto industriale delle calzature “Nord Barese Ofantino” ha attratto 16 progetti di investimento a valere sul PIA/PIT2 (il 40%), di cui 6 si sono conclusi (il 37,5%). Sul territorio del distretto dell’abbigliamento “Conca Nord Barese” sono ricaduti 24 progetti di investimento (il 60% dei progetti ammessi), di questi 10 sono stati portati a termine (il 41,7%).

tab. 11 - PIA/PIT2, progetti d’impresa per area di appartenenza del comune in cui si realizzano gli investimenti

stato progetto Area di appartenenza del comune

concluso rinunciato revocato totale

d.i. Nord Barese Ofantino 6 6 4 16

d.i. Conca Nord Barese 10 14 24

totale 16 20 4 40

Fonte: ns. elaborazione su dati della Regione Puglia

Analizziamo il settore produttivo delle società proponenti l’investimento (tab. 12). La maggior parte di queste società è impegnata nella logistica, nei trasporti e nelle comunicazioni (voce I della classificazione ATECO): su 40 imprese 10 (il 25%) appartengono a questa categoria; di queste 8 hanno portato a termine l’investimento. Seguono:

∼ il settore dell’informatica e delle attività professionali (K) con 9 imprese titolari di programmi ammessi (il 22,5%) e 4 che hanno concluso gli investimenti;

∼ il settore delle industrie tessili e dell’abbigliamento (DB) con 8 imprese titolari di programmi ammessi (il 20%), ma che hanno tutte rinunciato al finanziamento;

∼ il settore della fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (DK) con 5 imprese titolari di programmi ammessi (il 12,5%), di cui una sola ha concluso l’investimento;

200

∼ il settore della fabbricazione scarpe (DC) con 3 imprese titolari di programmi ammessi (il 7,5%) e una che ha concluso l’investimento;

∼ il settore delle industrie alimentari (DA) con 2 imprese titolari di programmi ammessi (il 5%) e che hanno concluso l’investimento;

∼ il settore della fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali (DG) con una impresa (2,5%) a cui è stato revocato il finanziamento;