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Come gestire il colloquio di accoglienza

Nel documento Porte aperte all'istruzione (pagine 78-81)

e la somministrazione dei test

4.2 Come gestire il colloquio di accoglienza

Il primo momento di accoglienza è dedicato alla raccolta di importan-ti informazioni relaimportan-tive ai daimportan-ti dell’apprendente, alla sua storia formaimportan-tiva e linguistica, alle motivazioni sottese al suo rientro in formazione. Queste in-formazioni si rivelano assai utili al docente ai fini di un orientamento effica-ce: spesso, infatti, gli adulti che si presentano al Centro EDA richiedono, genericamente, un corso di italiano o di alfabetizzazione funzionale (lin-gue straniere o informatica). Ad un’indagine competente e più approfon-dita, tuttavia, emergono bisogni differenziati; di sovente, inoltre, le persone esprimono il desiderio di intraprendere un percorso di studi mai concluso o solamente iniziato, come per esempio quello della SSPG.

L’accoglienza ha lo scopo di «trasformare in motivazione l’atto

burocra-2 Ibid.

tico, che ha portato un adulto a riempire un modulo di iscrizione a scuo-la»3. In tale ottica, il colloquio iniziale è fondamentale per socializzare ed interagire con lo studente, per far emergere le sue reali necessità e le com-petenze possedute, per sostenerlo nella scelta di rientrare in formazione che sta compiendo.

È bene ricordare che talvolta gli adulti hanno avuto, in passato, un rap-porto negativo con l’istituzione scolastica e abbisognano di tempo per superare l’ansia e fidarsi dell’interlocutore. L’interazione con il docente è anche finalizzata, pertanto, alla creazione di un clima positivo; per questo deve svolgersi possibilmente in un ambiente tranquillo e con tempi adeguati in quanto è un momento fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia ed empatia e per spingere l’apprendente a narrare le proprie esperienze.

L’accoglienza è articolata in più momenti:

a. il primo stabilisce un contatto iniziale e conoscitivo con lo studente e verifi-ca le competenze di ascolto e comprensione, di produzione orale e di inte-razione tenendo conto dei descrittori della rubrica di colloquio (Materiale di lavoro: Rubrica di osservazione Italiano - Colloquio);

b. il secondo prevede la somministrazione di un test di ingresso per rilevare le competenze linguistiche di lettura e comprensione, di produzione e intera-zione scritta (vedi Accertare il livello di competenza in lingua italiana: il test di ingresso di Italiano) e, nell’ambito matematico, la conoscenza dei numeri, le abilità di calcolo e di risoluzione di problemi (vedi Misurare le competenze dell’asse matematico);

c. il terzo, conclusivo, è finalizzato alla correzione del test e alla restituzione dei risultati al corsista.

Prima del colloquio, in alcuni Centri viene consegnato allo studente il modulo di iscrizione: osservando come lo compila (con o senza ausilio di documenti personali) e rilevando eventuali difficoltà nel completarne le varie parti, il docente inizia a raccogliere alcune informazioni sulla competenza di scrittura della persona che ha davanti.

Per il colloquio vero e proprio, di solito gli strumenti adottati sono i mo-delli di intervista e di test in uso all’interno dei diversi Centri EDA4.

L’intervista si rivela particolarmente adatta all’utenza EDA, poiché «con-sente [...] di mettere a proprio agio il soggetto che decide di rientrare in for-mazione, permette di instaurare un dialogo non burocratico né eccessiva-mente formale e, non da ultimo, supporta lo stato emotivo dell’utente»5. Il ricorso all’approccio autobiografico dà modo all’individuo di avvicinarsi

3 L. Albert, V. Gallina e M. Lichtner (1998), Tornare a scuola da grandi. Educazione degli adulti e rientri scolastici: guida per gli insegnanti (Milano: Franco Angeli), 77.

4 Si veda A. Borri e C. Civettini (a cura di) (2018), L’Educazione degli Adulti in Trentino. Esiti di un percorso formativo e materiali di lavoro (Trento: IPRASE).

5 C. Civettini, E. Zuin (a cura di) (2018), L’educazione degli adulti nella Provincia Autonoma di

globalmente alle proprie esperienze e di «valorizzare ricchezze e comples-sità dell’esistere»6.

Attraverso l’intervista l’utente è chiamato a condividere con il docente la propria biografia linguistica (lingua madre, lingue parlate) e di apprendimen-to (scolarizzazione nel paese d’origine con frequenza in scuole private e/o religiose, corsi di lingua e/o professionali in Italia, esperienze e conoscenze formali e informali). Il docente, da parte sua, cercherà di capire i bisogni, le motivazioni e gli eventuali progetti futuri dello studente, assumerà un atteggiamento positivo e di rinforzo, parlerà lentamente e userà frasi brevi e termini appartenenti al lessico fondamentale.

Il colloquio ha anche lo scopo di accertare il livello di competenza co-municativa dell’apprendente e, nello specifico, di verificare se sia in grado di esprimersi ed interloquire in italiano in modo sufficientemente adeguato.

Poiché a questo stadio di conoscenza della lingua, che il QCER definisce

“di contatto”, uno straniero non riesce a controllare gli aspetti morfosintat-tici, nella conduzione del colloquio e nella valutazione dello stesso l’inse-gnante non porrà attenzione alla sola competenza grammaticale e struttu-rale, quanto, piuttosto, all’efficacia comunicativa.

Il docente, attraverso una rubrica di osservazione (Materiale di lavoro:

Rubrica di osservazione Italiano - Colloquio), rileverà la maggiore o minore comprensione delle domande-stimolo dell’intervista e la capacità di inte-ragire in riferimento alle informazioni da dare e/o da chiedere e ai tempi di presa di parola.

Nell’interazione, inducendo la persona, in modo rispettoso e mai inva-dente, a parlare di sé, l’insegnante potrà anche verificare, avvalendosi di un planisfero, la padronanza dei concetti topologici e le conoscenze geogra-fiche e storico-sociali apprese in modo formale e informale. Ad esempio, avrà modo di accertare se lo studente conosce e sa leggere una cartina, se è in grado di individuare il proprio paese, di riferire informazioni relative alle condizioni socio-economiche del territorio di appartenenza, di individuare relazioni con il territorio d’arrivo.

Al termine del colloquio, inizierà il secondo momento dell’accoglienza, dedicato alla somministrazione dei test, fondamentale per rilevare le com-petenze nella lingua italiana (vedi Testare Accertare il livello di competenza in lingua italiana: il test di ingresso di Italiano) e nella matematica (vedi Mi-surare le competenze dell’asse matematico).

Concluse le prove del test, la correzione verrà effettuata immediatamen-te – o comunque a breve distanza di immediatamen-tempo – dagli insegnanti che, sulla base dei risultati e dell’esito del colloquio svolto in precedenza, decideran-no se l’utente abbia o medecideran-no un livello di competenza linguistica e mate-matica sufficiente e la giusta motivazione per frequentare il Propedeutico.

Trento. Dai piani di studio ai materiali didattici (Trento: IPRASE), 116.

6 L. Albert, V. Gallina, M. Lichtner (1998), Tornare a scuola da grandi. Educazione degli adulti e rientri scolastici, 78.

Qualora l’utente dimostri una competenza troppo fragile o poco ade-guata, verrà iscritto ad un corso di italiano.

Dopo qualche settimana e/o mese di scuola, a seguito di un’attenta osservazione del percorso di studi degli studenti e dei risultati conseguiti, sarà possibile prevedere, sulla base dei loro bisogni e delle loro capacità, la frequenza ad altri corsi di italiano per un rinforzo delle abilità legate alla lingua oppure, per alcune discipline, la possibilità di partecipare alle lezioni della SSPG, secondo la logica di flessibilità e personalizzazione propria dei percorsi EDA. Occorre non dimenticare, però, che apprendenti vulnerabili come quelli del Propedeutico necessitano e necessiteranno a lungo - an-che nel percorso di SSPG - di un’azione didattica attenta e di un accompa-gnamento costante nella ricerca delle strategie più consone alla soluzione di problemi, allo svolgimento di compiti ed esercizi, allo studio.

Materiale di lavoro

RUBRICA DI OSSERVAZIONE – ITALIANO Colloquio

ASCOLTO/INTERAZIONE Risultato Osservazioni

del docente

• Comprende le domande autobiografiche che l’in-segnante pone

Non comprende le doman-de

Comprende solo le doman-de riferite ai dati anagrafici, al luogo di provenienza, all’età

Sì, comprende le domande

• Risponde alle domande Non risponde

Ripete solo le parole dell’in-segnante

Risponde con parole chiave (es. scuola Pakistan)

Risponde con semplici frasi

• Efficacia comunicativa Assente

Essenziale

Completa Fonte: elaborazione personale

4.3 Accertare il livello di competenza in lingua italiana: il test di

Nel documento Porte aperte all'istruzione (pagine 78-81)