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Impiego del lapbook nella didattica e schede di progettazione La realizzazione di un lapbook non è solo un’attività “pratica”

Nel documento Porte aperte all'istruzione (pagine 121-124)

“a mediazione sociale” per le classi ad abilità differenziate dell’EDA

6.3 Impiego del lapbook nella didattica e schede di progettazione La realizzazione di un lapbook non è solo un’attività “pratica”

(piega-re, taglia(piega-re, incollare) ma è, principalmente e innanzitutto, un’operazione mentale, cognitiva e didattica articolata e composita, non disgiunta dalle lezioni e dalle attività d’aula. Per questo richiede una profonda riflessione in merito agli obiettivi che si intendono perseguire, alle competenze che si vogliono sviluppare, ai saperi che ci si propone di veicolare, ai compiti che si assegnano agli studenti, ed un’attenta e dettagliata programmazione che tenga conto di tutti questi aspetti. Il lapbook non va considerato come fine ultimo dell’attività didattica ma come strumento della stessa; in tale ottica deve necessariamente essere inserito in modo opportuno all’interno del piano di lavoro del docente e della progettazione modulare delle Unità di Apprendimento26.

Le possibilità in merito all’impiego del lapbook come strumento didatti-co sono molteplici; le più rilevanti paiono essere tre:

• lapbook come mappa di sintesi di un percorso svolto.

Dopo aver lavorato su un argomento disciplinare o un tema interdiscipli-nare, aver visionato ed utilizzato fonti diverse (schede, fotografie, testi, im-magini, video, …), aver costruito insieme conoscenze ed esercitato abilità specifiche, gli studenti organizzano i saperi nel proprio lapbook (in piccoli gruppi, in gruppi allargati o nell’intero gruppo classe), elemento conclusivo dell’unità o del modulo affrontati;

• lapbook come mezzo di costruzione collettiva in itinere dei saperi.

Gli studenti realizzano il lapbook con l’insegnante mentre affrontano un nuovo argomento, linguistico o disciplinare.

Elaborare insieme template, testi e minibook mano a mano che ci si adden-tra nella adden-trattazione della tematica oggetto di lavoro consente di ritornare

25 Lo strumento del lapbook e le modalità didattiche di costruzione del sapere ad esso legate, quali, ad esempio, l’impiego delle immagini per indurre gli studenti a descrivere e a confrontar-si (espoconfrontar-sizione orale monologica ed interazione orale), a scrivere didascalie (transcodificazio-ne), a formulare ipotesi induttive afferenti agli argomenti di studio proposti (interazione orale), a verificare tali ipotesi, a pervenire allo studio di concetti e definizioni disciplinari (sviluppo delle CALP), ad aprire la strada ad altri temi e ad ulteriori abilità (produzione e/o lettura di grafici, transcodificazione: da testo non continuo a testo continuo o viceversa) e così via, in un’ottica a tutti gli effetti interdisciplinare, rispecchiano in larga misura alcune sperimentazioni documentate dell’approccio MALP, attualmente in larga diffusione, in America, per la sua efficacia. Interessanti, a questo proposito, gli articoli: H. W. Marshall and A. De Capua (2010),

“The Newcomer Booklet: a project for limited formally schooled students,” ELT Journal, 64 (4):

396-404; H. W. Marshall, A. De Capua and C. Antolini (2010), “Engaging English Language Learners with Limited or Interrupted Formal Education,” Educator’s Voice, III: 56-69.

26 Si vedano par. 7.1 e seguenti della presente pubblicazione.

in modo puntuale su quanto si sta apprendendo, di focalizzare e fissare efficacemente le parole-chiave, di evidenziare o inferire collegamenti tra un concetto e l’altro, di rilevare interessi particolari, piste di approfondimento, elementi poco chiari;

• lapbook come strumento di autovalutazione conclusiva di un’attività, un’u-nità, un modulo.

L’insegnante predispone, su un cartoncino pieghevole a tre lembi, una gri-glia divisa in tre parti afferenti rispettivamente alle conoscenze («Alla fine di questo lavoro so: …»), alle abilità («Alla fine di questo lavoro so fare:

…»), alle abilità relazionali e sociali («Nel lavoro con i compagni: …») proprie dell’attività, dell’unità, del modulo e corredata di una scala di valutazione (per esempio, «1: Sì», «2: Abbastanza», «3: Non ancora», «4: No»). Tale griglia consente agli studenti di ripercorrere il lavoro svolto e di segnare, con una crocetta, quello che essi ritengono essere il proprio grado di padronan-za delle conoscenze e abilità indicate.

Il lapbook con la griglia di autovalutazione può, inoltre, costituire l’indice de-gli argomenti affrontati, una sorta di pro-memoria rispetto alle conoscenze e abilità esercitate nel corso del lavoro.

La costruzione di un lapbook è piuttosto lunga e complessa e, per que-sto, occorre sia preceduta da un’accurata fase progettuale, svolta dal do-cente in autonomia o condivisa con la classe.

La progettazione di un lapbook si articola nelle seguenti fasi:

• individuazione del tema e dei suoi contenuti essenziali

• ricerca e reperimento dei materiali

• scelta della modalità di presentazione degli stessi e dei template

• organizzazione interna degli spazi

• stesura dei testi.

Per facilitare la disposizione dei materiali nel lapbook, soprattutto se gestita da gruppi di corsisti, ci si può avvalere di schede progettuali, prati-che e di uso immediato. Sulle sprati-chede è utile riportare le parti della pagina oggetto di lavoro, i materiali che si ritengono necessari o che si prevede di utilizzare e le fonti (siti internet, fotografie di uno studente – nome –, disegni personali, disegni forniti dal docente…), i testi che si vogliono inserire (ar-gomento, tipologia – testo continuo o non continuo –), le persone che ela-borano il testo (studenti in plenum, gruppi di studenti – nomi –, insegnante).

La tabella seguente mostra, a titolo esemplificativo, le schede proget-tuali di alcune pagine di un lapbook.

Tab. 4: esempi di schede progettuali di alcune pagine di un lapbook Scheda progettuale per la realizzazione

del frontespizio e la suddivisione degli argomenti nelle pagine interne (salvo esigenze di spazio particolari, ad ogni argomento indicato nell’indice si de-dica una pagina del lapbook. L’indice riporta gli argomenti in successione ordinata).

Scheda progettuale per la realizzazione di una pagina interna con un template a flip flap e uno centrale a bustina.

Scheda progettuale per la realizzazione di una pagina con minibook

Fonte: elaborazione personale

Progetto di partenza, contenuti, immagini e testi possono essere de-sunti da modelli di lapbook precostituiti27 o preparati dall’insegnante

oppu-27 Esistono in rete molti lapbook, disponibili gratuitamente, relativi a varie tematiche e afferenti a discipline diverse; essi sono spesso già impostati e consentono all’insegnante di stampare e ritagliare il format, i template, le immagini e talora anche i testi e di assemblare il tutto con gli studenti. L’utenza adulta dei percorsi di Primo livello – ed ancor più quella delle “200 ore” –, però, è tanto particolare da richiedere delle attenzioni specifiche sia in merito ai saperi e alle

re essere frutto della creatività, delle capacità ideative e delle scelte condi-vise del docente e degli studenti.

Qualora si realizzi un lapbook attraverso un percorso di pianificazione collettivo, il suo valore, dal punto di vista didattico, si accentua ulterior-mente poiché gli apprendenti sono chiamati a seguire fattivaulterior-mente l’intero processo e non corrono il rischio di concentrarsi meramente sul prodotto finale. Il lapbook diviene, così, occasione di ricerca e vaglio delle fonti, di co-costruzione e formalizzazione di saperi, di interazione e negoziazione delle scelte, di produzione e revisione di testi scritti, di semplici parafrasi e brevi riscritture a partire da altri testi, anche mediante transcodificazione (da testo iconico a testo scritto, da testo non continuo a testo continuo,

…).

Si rende necessaria un’ulteriore precisazione. Poiché progettare e co-struire un lapbook con i corsisti, anche se adulti, richiede parecchio tempo, si ritiene infruttuoso realizzarne più di due/tre nel corso di un anno scolastico.

6.4 Perché il lapbook nel Propedeutico? Motivazioni a supporto

Nel documento Porte aperte all'istruzione (pagine 121-124)