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3.4 I distretti industriali: in brasiliano Arranjos Produtivos Locais

3.4.2 Gli Apl in Brasile: diffusione e distribuzione

Solo capendo le dimensioni e la diffusione degli Apl in Brasile si può fare un confronto con i distretti italiani e verificare se questi possono fungere da modello propulsore ed integratore per gli aggregati brasiliani. Si procede perciò nelle prossime righe con la descrizione di come e quanto siano radicati nel territorio brasiliano.

Anche in Brasile, negli ultimi decenni, la questione della valorizzazione e potenziamento delle piccole aree ha acquisito attenzione e questo è dovuto principalmente dall’arrivo dell’ideologia neoliberale in campo politico-economico, la quale critica il forte interventismo e le teorie classiciste delle politiche industriali, e dal successo dello sviluppo economico verificatosi negli ultimi venticinque anni in Italia e nella Silicon Valley (USA), grazie alla creazione di distretti e clusters. Nel momento in cui gli aggregati di imprese, o meglio detti i complessi, se considerati all’inizio della loro espansione, sono diventati un tema a cui dare importanza, sono cresciuti anche i progetti e le politiche in loro favore, ovvero a partire dagli anni ’50 ma con più fervore ed iniziativa dagli anni ’70 in poi. In tale fase si stava puntando alla sostituzione delle importazioni con la produzione propria e si stava cercando, a livello regionale, di sviluppare le aree più arretrate, ma fornite di buoni potenziali, per competere nel mercato. Negli anni ’80 e ’90, vedendo i risultati ottenuti in Italia e negli Stati Uniti in particolar modo nel Pil, nel numero dei posti di lavoro e nell’aumento del benessere generale, si è consolidato in Brasile il concetto degli Apl. Esso è stato modellato sulla base delle esperienze italiane e statunitensi ed importato con la loro impronta. Ciò che è stato preso da entrambi è la dimensione territoriale, mentre quello che deve essere accentuato dal Brasile è il livello di cooperazione tra privati, imprese ed istituzioni (Dalla Vecchia, 2008).

Al giorno d’oggi gli Apl non hanno raggiunto le dimensioni dei distretti italiani, ma risultano comunque avviati in diversi stati del Paese e danno risultati positivi, nonostante il loro stadio primitivo. L’istituzione brasiliana che si occupa di raccogliere informazioni e dati sugli Apl è il Grupo de Trabalho Permanente para Arranjos Produtivos Locais (GTP APL) che, oltre a censire gli aggregati, si assicura che vengano implementate le politiche volute dal Governo e dalle associazioni partner in favore degli Apl e del loro sviluppo in tutto il territorio nazionale.

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Nel 2004 lo GTP APL identificò un totale di 460 diversi aggregati, dato però non del tutto sicuro.

Figura 7: Mappa di diffusione degli Apl in Brasile nel 2004

Fonte: GTP APL, 2004

Dalla mappa si può notare che la diffusione degli Apl è avvenuta pressappoco in tutti gli stati, anche se si vede che essi sono principalmente concentrati nella parte Sud-Est e Nord-Ovest del Paese, che sono le sue zone più ricche ed evolute. Gli aggregati brasiliani si sono sviluppati principalmente nel settore relativo alla produzione agricola, nel settore tessile e delle calzature, in quello dell’arredamento ed infine in quello minerario (www.mdic.gov.br). 3.4.2.1 Gli Apl nello stato Rio Grande do Sul

Un approfondimento della diffusione degli Apl nello stato Rio Grande do Sul è utile al fine di identificare le principali ricchezze dell’area geografica e capire il livello di sviluppo dei suoi specifici aggregati. Tale è infatti la nazionalità dell’aggregato di imprese su cui si affronterà l’analisi delle catene lattiero-casearia e del tabacco, di conseguenza servono nozioni di carattere socio-economico prettamente inerenti al territorio. Ci si limita in questo piccolo paragrafo agli Apl dello Stato, nel paragrafo 5.1 invece i dettagli geografico-economici saranno maggiori.

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Tra gli enti dello stato in questione, ce n’è uno di fondamentale importanza per le Mpe chiamato Agência Gaúcha de Desenvolvimento e Promoção do Investimento (AGDI), il quale studia i giovani Apl della zona ed elabora progetti e programmi in loro favore anche per favorire il dialogo tra tutti i partecipanti delle reti produttive. Il programma principale orientato all’appoggio esclusivo degli aggregati è chiamato Fortalecimento das Cadeias de

Arranjos Produtivos Locais. Esso appoggia tutti gli Apl del territorio che sono stati

identificati e catalogati come tali prima dall’AGDI, e poi confermati dallo Stato. Secondo la mappa riportata in Figura 8, gli Apl che godono dell’appoggio del governo di Rio Grande do Sul sono 20 (nell’anno 2012), distribuiti in 19 regioni e suddivisi nei seguenti settori: 6 agroindustriali a conduzione familiare, 3 legati alla nuova economia, 2 focalizzati sulla tecnologia dell’informazione ed i restanti 9 specializzati in settori tradizionali dell’economia come ad esempio il settore minerario, del mobile, dell’elettronica e tessile (www.agdi.rs.gov.br).

Figura 8: Mappa dei 20 Apl dello stato Rio Grande do Sul identificati dall’AGDI

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Oltre agli aggregati, sono stati identificati nell’area anche 16 nuclei chiamati di estensione (in portoghese: Núcleos de Extensão) che sono stati creati con l’aiuto delle università e delle regioni in cui sono localizzati per dare supporto di tipo informativo-istruttivo alle imprese (Ibid.).

Figura 9: Mappa dei 16 Núcleos de Extensão dello stato di Rio Grande do Sul

Fonte: sito web AGDI (www.agdi.rs.gov.br)

Il programma di Fortalecimento das Cadeias de Arranjos Produtivos Locais ha come obbiettivo quello di dare sostegno e stimolare agglomerati settoriali che si auto-organizzano nella produzione, con il fine di promuovere lo sviluppo territoriale. Si tratta infatti di accrescere la governance e le capacità tecniche degli Apl, ma allo stesso tempo di spingere anche i suoi fattori endogeni ad arricchire le abilità per dare maggiore valore aggiunto alla produzione e generare guadagno nel locale. Determinanti risultano essere la cooperazione tra le istituzioni pubbliche e private e la coordinazione di tutte le azioni trasversali, le quali sono responsabili della generazione di esternalità economiche specifiche dell’area. Del lato dei rapporti tra i vari partecipanti degli aggregati si preoccupa il programma associato al programma appena descritto chiamato Projeto Extensão Produtiva e Inovacão (i cui centri sono riportati in alto in Figura 9). Esso ha creato dei nuclei regionali di partnership tra le

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università pubbliche e gli Apl in modo da appoggiare i piccoli e medi imprenditori qui inseriti e sostenere le loro catene del valore. Punta, in questo modo, ad aumentare l’innovazione e le conoscenze grazie alle ricerche condotte dalle università e a diffondere la cultura di elaborare progetti di investimento per crescere e rinnovare continuamente le tecniche di produzione con lo scopo di competere (Ibid.).

L’AGDI cerca di favorire il dialogo tra tutti coloro che sono inseriti nel sistema di produzione, perciò conferenze periodiche a cui tutti sono invitati a partecipare vengono organizzate. L’ultima si è svolta ad ottobre del 2013 e da questa è emerso che, nello stato Rio Grande do Sul, gli aggregati sono ancora lontani dal riuscire a sfruttare le potenzialità del territorio e le regioni sono ancora in fase di consolidazione delle loro attività. Nella conferenza si è parlato di definire i ruoli di ogni partecipante (governo, imprese, lavoratori, produttori e istituzioni) che devono adottare azioni tra loro complementari per ottenere un miglioramento nella produzione, nelle entrate e nel benessere sociale. Il meeting deve essere quindi visto come un sussidio per direzionare l’appoggio di tutte le istituzioni verso gli Apl perché riconosciuti come una buona opportunità per lo sviluppo dello Stato. Le attuali debolezze individuate sono sostanzialmente quelle che si riscontrano anche in generale in tutto il Brasile, tra le quali:

 mancanza di spirito di cooperazione;

 carenza di comprensione del significato profondo di Apl e quindi di motivazione nella partecipazione da parte degli imprenditori;

assenza di risorse finanziarie per il funzionamento della governance degli Apl;

 inadeguatezza delle leggi municipali;

 mancanza di qualifica per elaborare progetti consoni e per gestire gli aggregati; e

 bassa integrazione delle istituzioni.

Ancora una volta viene richiesto sostegno sia economico che sociale in cui la componente monetaria è sì necessaria, ma dove è fondamentale l’associazione di diverse istituzioni, aventi obbiettivi comuni, che possono creare un clima di fiducia e conferire aiuti di tipo tecnico- legislativo agli imprenditori ancora insicuri. La conoscenza costituisce la base di partenza e l’elemento che fa la differenza anche nel momento successivo di crescita e di upgrading della posizione nell’economia. Un assetto legislativo appropriato per definire e tutelare gli Apl è inoltre richiesto (Ibid.).

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La formula di elaborazione delle soluzioni potrebbe essere la seguente: