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GLI ATTACCHI TERRORISTICI IN EUROPA

6. L’UNIONE EUROPEA E LA SICUREZZA INTERNAZIONALE:

6.4. GLI ATTACCHI TERRORISTICI IN EUROPA

Sono 352 i morti per gli attentati in Europa a partire dal 2010, da quando il terrorismo è diventato una strategia di destabilizzazione e di guerra anche nel Vecchio continente. Va sottolineato l’incremento delle operazioni di polizia che nel 2015 ha portato a oltre mille arresti in Europa, di cui la metà circa nella sola Francia e va riportato che l’Europol ha dichiarato che non tutti gli attacchi rivendicati da organizzazioni terroristiche in Europa sono effettivamente riconducibili, sulla base delle indagini svolte, al fondamentalismo islamico.

Prima di esaminare alcune delle possibili cause che hanno portato al compimento di questi attacchi e le possibili mancanze delle Agenzie di Sicurezza Statali e Comunitarie, riporto l’elenco cronologico degli eventi.

1 dicembre 2010 – Stoccolma, un attentatore suicida si fa esplodere nell’area di Drottningatan, nella capitale svedese. A morire è solo l’attentatore.

2 marzo 2011 – Francoforte, un uomo spara all’aeroporto della città, l’attentato è rivendicato dal gruppo musulmano kosovaro Arid Uka138. Muoiono due persone.

15 marzo 2012 – Montauban, davanti al centro commerciale della città avviene una sparatoria in cui muoiono due soldati. La matrice dell’attacco è antisemita, riconducibile al tunisino Mohammed Merah.

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Arid Uka (nato il 8 febbraio 1990) è un musulmano albanese kosovaro, responsabile dell’attentato nel quale morirono due militari americani all'aeroporto di Francoforte il 2 marzo 2011. Uka viveva in Germania dal 1991; la sua famiglia aveva vissuto nel paese per quattro decenni. Suo nonno è un imam albanese del Kosovo.

Mesi prima dell’attacco, Uka aveva interrotto i legami con tutti i suoi amici. Durante questo periodo di isolamento volontario, visitò siti web con contenuti jihadisti.

Su Internet, Uka era riuscito a stabilire un contatto con Sheik Abdellatif del cosiddetto gruppo Da'wa, che predicava in due moschee a Francoforte. La moschea Salafi di questi due è considerata un punto di incontro per gli islamisti radicali. Sono stati visti numerosi islamisti ben noti.

Secondo le indagini, la motivazione che ha spinto Uka all’attacco era da ritrovare in un video su YouTube, che mostrava dei soldati americani che violentano le donne irachene musulmane. Uka era convinto che il video fosse autentico, ma venne rivelato che il video era stato tratto da “Redacted”, un film americano basato sul massacro di Mahmudiyah. Su Internet, Uka lo “postò” su diversi forum islamisti, poi affermando che attraverso i contenuti e le discussioni in questi forum, è venuto alla convinzione che i suoi musulmani erano in guerra mondiale con gli Stati Uniti.

Durante il processo di Uka, il suo avvocato difensore lo descrisse come un criminale violento non tipico che non è né religiosamente motivato né terrorista islamico. La Corte regionale superiore dell'Hessia (Oberlandesgericht Frankfurt am Main) ha deciso il 10 febbraio 2012 di agire sulle domande presentate dal procuratore generale della Germania. Uka è stato condannato a prigionia di vita con la determinazione di una "gravità eccezionale di colpa", il che significa che non potrà essere ammesso alla libertà dopo aver servito quindici anni.

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19 marzo 2012 – Tolosa, un altro attacco riconducibile al tunisino Mohamed Merah di natura antisemita. Sono 4 i morti davanti a una scuola ebraica.

18 luglio 2012 – Burgas, sono 7 i morti in Romania per un attacco suicida rivendicato da Hezbollah.

22 luglio 2013 – Londra, due estremisti islamici non aderenti a gruppi combattenti specifici aprono il fuoco con delle pistole. Muore un soldato britannico.

24 maggio 2014 – Brussels, il primo degli attentati rivendicati dallo Stato Islamico (IS o ISIS). l’attentato avviene davanti a un museo ebraico, i morti sono 4.

7 gennaio 2015 – Parigi, giorno dell’attacco al quotidiano satirico Charlie Hebdo, rivendicato da Al-Qaeda. Muoiono 20 persone.

14 febbraio 2015 – Copenhagen, tre morti nell’attentato organizzato dal danese di origine palestinese (addestratosi in Giordania) Omar Abdel Hamid El Hussein.

13 novembre 2015 – Parigi, diversi attentati colpiscono in varie aree della città. È il più grave attacco legato all’organizzazione terroristica Stato Islamico in Europa. L’attacco più grave è al locale Bataclan. Complessivamente i morti saranno 137.

22 marzo 2016 – Brussels, la capitale belga è sconvolta da una serie di attacchi contemporanei all’aeroporto della città e alla metro che uccidono 35 persone.

14 luglio 2016 – Nizza.ottantacinque morti sul lungomare durante i festeggiamenti per l’anniversario della presa della Bastiglia.

6 agosto 2016 – Charleroi, un algerino di 33 anni attacca due poliziotte con un machete ferendole. Un terzo poliziotto apre il fuoco ed uccide l’aggressore. L’attacco è stato rivendicato dall’organizzazione Stato Islamico il giorno seguente.

19 dicembre 2016 – Berlino, un camion si lancia ad alta velocità tra i banchi di un mercato di Natale nei pressi del quartiere Charlottenburg. Muoiono 12 persone (tra cui un’italiana) mentre 56 restano ferite. Il sospetto attentatore, Anis Amri139, viene ucciso tre giorni dopo,

139 Anis Amri apparteneva alla rete salafita chiamata "La vera religione" cresciuta intorno a Abu Walaa, un

noto reclutatore dell'ISIS in Germania recentemente arrestato.

In Tunisia, Amri era stato già condannato in contumacia a cinque anni di carcere per furto aggravato con violenza ed era stato arrestato più volte per uso e possesso di droga. Secondo la sua famiglia, Amri era un alcolizzato, tossicodipendente e non religioso, ma era stato radicalizzato nelle carceri italiane. Arrivato in Germania nel luglio 2015, il successivo aprile 2016 ha presentato domanda di asilo. Durante il soggiorno in Germania, ha poi utilizzato almeno sei alias diversi, dichiarando di essere cittadino siriano, egiziano e libanese. La polizia tedesca ha riferito che Amri aveva cercato di reclutare dei partecipanti per un attacco terroristico a partire dalla primavera 2016 e aveva tentato di acquistare una pistola da un agente di polizia sotto copertura. Interrogato dai servizi di sicurezza tedeschi, che avevano intercettato un suo proposito di attacco suicida, ma le autorità tedesche decisero di non arrestarlo, considerandolo semplicemente uno sbandato. Coinvolto in una rissa in un bar e nello spaccio di droga, in seguito è stato coinvolto in una rapina con un coltello nel mese di luglio 2016, ma poi è scomparso prima che la polizia lo interrogasse.

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il 22 dicembre, a Sesto San Giovanni in Italia durante uno scontro a fuoco seguito a un controllo di polizia vicino alla stazione locale.

22 marzo 2017 – Londra, un suv si lancia sui passanti sul ponte davanti a Westminster poi si scaglia contro uno dei cancelli che proteggono il Parlamento inglese. L’attentatore al volante viene ucciso dalle forze di sicurezza britanniche. I feriti sono una decina mentre i morti sono quattro, incluso l’attentatore. Tra di loro anche l’agente di polizia Keith Palmer. 7 aprile 2017 – Stoccolma, un uomo di nazionalità uzbeka si scaglia contro la folla alla guida di un camion nel quartiere commerciale di Drottninggatan. I morti alla fine sono stati cinque. Il terrorista, Rakhmat Akilov, ha poi dichiarato di aver agito per vendicare i bombardamenti sulle roccaforti dell’organizzazione Stato Islamico in Siria.

22 maggio 2017 – Manchester, gli attentati colpiscono di nuovo in Inghilterra. Una bomba esplode alla fine del concerto della pop star Ariana Grande nella Manchester Arena. Muoiono 22 persone tra le quali diversi teenager e bambini presenti allo spettacolo. L’attacco è stato rivendicato dai membri dello Stato Islamico.

3 giugno 2017 – Londra, un camion colpisce i passanti sul London Bridge nella capitale inglese nella tarda serata di sabato. Poi un gruppo di tre terroristi si lancia sui passanti uccidendone diversi con dei coltelli. La polizia interviene in pochissimi minuti e atterra

Amri nel febbraio 2011 all'età di 18 anni si trasferisce in Italia, a Lampedusa, grazie a una delle tante imbarcazioni di trafficanti di esseri umani, in piena Primavera araba. Mentendo, dichiara di essere nato nel 1994, quindi di essere minorenne, e viene mandato a Belpasso (Catania), in un centro d'accoglienza per minori, in attesa della valutazione della sua richiesta di diritto di asilo; qui si segnala per numerose azioni di protesta lamentando scarsa qualità di cibo e lungaggini burocratiche. La notte del 22 ottobre, assieme ad altri quattro tunisini minaccia e aggredisce il custode del centro e incendia dei materassi. Amri viene arrestato, e successivamente condannato a Catania a una pena di 4 anni di carcere per minacce aggravate, lesioni personali e incendio doloso; il tunisino sconta la pena inizialmente all'"Istituto Penale per I Minorenni Bicocca" di Catania, mentre dal 2012, anno in cui per le autorità italiane diviene maggiorenne, in quanto segnalatosi come detenuto violento viene spostato per varie carceri siciliane; come ultima tappa, il 10 gennaio 2015 giunge al carcere dell'Ucciardone di Palermo. Esce in anticipo il 18 maggio con un provvedimento di espulsione, che si rivela impossibile da attuare per una mancata risposta della Tunisia. A fine giugno Amri si sposta da clandestino in Germania, e staziona in Renania Settentrionale-Vestfalia; a febbraio 2016 si stabilisce nella capitale Berlino, che già frequentava spesso, e si mantiene spacciando droga. Viene presto sorvegliato dalle autorità per sospetta pericolosità e arrestato per due giorni causa possesso di falsi documenti italiani, senza però che sussistano le condizioni per un suo rimpatrio. In questo periodo conosce Ahmad Abdulaziz Abdullah Abdullah, un affiliato allo Stato Islamico noto come Abu Walaa, il quale lo spinge a convertirsi all'Islam radicale.

Il tardo pomeriggio di lunedì 19 dicembre 2016, tra le 16.30 e le 17.30, Amri ruba un tir polacco proveniente dal Piemonte, accoltellando il camionista Lukasz Urban e sparandogli un colpo di pistola alla testa. Attorno alle 20.15, Amri alla guida del tir giunge a un affollato mercatino di Natale allestito nella Breitscheidplatz. Compiuto l'attentato, nel caos generale Amri riesce a dileguarsi.

Il mattino dopo l'attentato (martedì 20 dicembre) Anis Amri, sempre a Berlino, gira il suo videotestamento, riprendendo se stesso per 2 minuti e 40 secondi sul ponte pedonale Kieler, a pochi chilometri da Breitscheidplatz; nel video, Amri afferma di essere ancora vivo, dichiara obbedienza totale al califfo "comandante dei credenti" Abu Bakr al-Baghdadi ed esplica il suo totale impegno nel combattere per l'affermazione di uno Stato Islamico universale.

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tutti e tre gli attentatori uccidendoli. Il bilancio alla fine è di sette vittime. Il giorno seguente la rivendicazione dell’attacco da parte dell’organizzazione Stato Islamico.140

Figura 4 – Attentati Terroristici avvenuti in Europa negli ultimi anni – fonte ansa

“Il 3 gennaio del 2014, pochi minuti dopo mezzogiorno, la polizia greca fermò un taxi nella città di Orestiada, a sei chilometri dal confine con la Turchia. A bordo c’era un cittadino francese di 23 anni di nome Ibrahim Boudina, che stava tornando dalla Siria: nel suo bagaglio gli agenti trovarono 1.500 euro e un documento scritto in francese e intitolato «come fabbricare una bomba artigianale nel nome di Allah». Boudina fu lasciato andare, perché a suo carico non c’era alcun mandato di arresto internazionale o europeo. In realtà le autorità francesi sapevano già chi fosse Boudina: faceva parte di un gruppo di 22 persone che si era radicalizzato in una moschea di Cannes, nota località turistica della Costa Azzurra e sede del festival di cinema più importante d’Europa. Oggi l’intelligence francese considera Boudina il primo cittadino europeo conosciuto che viaggiò in Siria, si

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http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/07/15/nizza-la-scia-di-sangue-del-terrorismo-in- europa_f024e1a3-177a-492a-a628-decdd64a5785.html

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unì allo Stato Islamico e tornò con l’obiettivo di compiere un attentato terroristico in Europa”.141

In realtà Boundina non fu l’unico Europeo ad arruolarsi nell’IS, le Agenzie di Intelligence dei Paesi Europei, in particolare quella Francese stimano che un gran numero di combattenti Europei si unirono allo Stato Islamico in Siria, dove con molta probabilità furono addestrati oltre che al combattimento anche al compimento di azioni terroristiche in Europa.

Secondo i rapporti delle Agenzie di Sicurezza, gran parte dei combattenti che fece ritorno in Europa tra il 2014 e il 2015 erano francofoni. Molti di questi furono fermati dai Servizi di Polizia in Italia, Spagna, Grecia, Turchia e Libano.

Fino al 2014 gli attentati non potevano ufficialmente essere ricondotti allo Stato Islamico , fino al 22 Settembre 2014 quando il Capo delle Operazioni Estere dell’IS, Abu Muhammad al Adnani142, diffuse un messaggio in cui invitava tutti i mussulmani a colpire l’Europa.

Dopo l’annuncio vennero effettuati tutti gli attacchi nel continente Europeo.

Prima di vagliare alcune delle possibili cause che hanno portato al compimento delle stragi, è necessario dare uno sguardo alle informazioni riportate dalla Rivista Limes su riflessioni storiografiche inerenti alla Francia e il terrorismo.

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http://www.ilpost.it/2016/03/30/isis-europa/

142 Ṭāhā Ṣubḥī Falāḥa (Binnish, 1977 – Governatorato di Aleppo, 30 agosto 2016) è stato un terrorista

gihadista di Da'esh, siriano, noto con il nome di battaglia Abū Muḥammad al-ʿAdnānī e stretto collaboratore di Abū Bakr al-Baghdādī. Al-ʿAdnānī è stato uno dei primi "combattenti stranieri" (foreign fighters) a raggiungere l'insurrezione irachena (2003–2011), per combattere in armi le forze della Coalizione multinazionale a guida statunitense. Nel maggio del 2005 fu arrestato dalle forze della Coalizione nel Governatorato di al-Anbar in Iraq, sotto il falso nome di “Yāser Khalaf Ḥusayn Naẓal al-Rāwī”, prima di essere rimesso in libertà nel 2010. Nel giugno 2014 annunciò ufficialmente la nascita dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante. Secondo fonti statunitensi al-'Adnani assunse la guida dell'Emni, i servizi segreti esteri dello Stato Islamico. Al-'Adnani avrebbe quindi organizzato stragi e attacchi all'estero, in particolare era sospettato di aver diretto gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi e del 22 marzo 2016 a Bruxelles. Il 15 agosto 2014, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU approvò il suo inserimento nella lista di individui ed enti stilato dal "Comitato per le sanzioni ad al-Qāʿida", assoggettati a sanzioni finanziarie e all'embargo di armamenti, in base al dettato del paragrafo 1 della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza n. 2161 del 2014, adottato in osservanza del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite.

Il 18 agosto 2014, il Dipartimento di Stato statunitense ha inserito al-ʿAdnānī nell'elenco dei "Specially Designated Global Terrorist".

Il 22 settembre 2014, al-ʿAdnānī pronunciò un importante discorso, intitolato 'Invero, il tuo Signore è sempre attento', che rappresentava la prima istruzione ufficiale fornita da Da'esh ai suoi sostenitori di uccidere i miscredenti nei Paesi occidentali. Al-ʿAdnānī disse in tale occasione:

“Se puoi uccidere un miscredente americano o europeo – specialmente un malvagio e zozzo Francese – o un Australiano, o un Canadese, oppure ogni altro miscredente che fa la guerra, inclusi i cittadini dei Paesi che sono entrati in una coalizione contro lo Stato Islamico, fai affidamento ad Allah e uccidilo in ogni modo o maniera possano esserci. Schiaccia la sua testa con una pietra, o sgozzalo con un coltello, o investilo con la tua vettura, o precipitalo da un luogo elevato, o soffocalo, o avvelenalo”.

Fu ucciso il 30 agosto 2016 e la notizia fu immediatamente confermata dallo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.

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Secondo Edoardo Boldaro e Silvia D’Amato, autori di “Islamizzazione dell’(in)sicurezza Nazionale in Francia”, articolo apparso su Limes nel mese di Novembre 2015, il primo incontro della Francia con il mondo Islamico risale alle spedizioni Napoleoniche in Egitto nel 1798143.

È in questo periodo che i francesi si avvicinano a questa cultura studiandone l’arte e la letteratura.

Dobbiamo arrivare alla fine della Seconda Guerra Mondiale affinché il territorio francese faccia realmente conoscenza con la cultura mussulmana. In questo periodo un gran numero di lavoratori maghrebini, provenienti principalmente dall’Algeria, si trasferirono in Francia in una prospettiva temporanea. In questo periodo non si hanno evidenze storiche della nascita di movimenti religiosi.

Dopo il 1965, viene accordata agli emigrati la possibilità di ricongiungersi con la propria famiglia, da questo momento in poi fanno ingresso nella storia francese i primi movimenti associativi di natura sindacale a connotazione religiosa.

È negli anni Ottanta che si propongono nuove forme di associazionismo, precisamente a partire dal 1981, anno in cui viene riconosciuto agli stranieri il diritto di riunirsi pubblicamente in associazioni.

Verso la fine degli anni Ottanta, si concretizzano le prime richieste di riconoscimenti istituzionali a carattere religioso.

Nel 1990 a seguito della presa di potere del “Fronte Islamico di Salvezza” (FIS) in Algeria, si organizza in Francia il primo “Consiglio di Riflessione sull’Islam di Francia” (CORIF). Successivamente nel 2003 l’allora ministro dell’interno francese Nicholas Sarkozy, permise la fondazione del “Consiglio Francese del Culto Mussulmano” (CFCM), un’entità incaricata di interloquire con le autorità francesi sulle questioni di interesse Mussulmano.

143 Per campagna d'Egitto si intendono l'insieme delle operazioni militari svolte in Egitto e Siria nel periodo

1798-1801 iniziate con lo sbarco ad Alessandria dell'Armata d'Oriente francese guidata dal generale Napoleone Bonaparte. Costellata da battaglie ed episodi celebri dell'epopea napoleonica, contribuì, nonostante il fallimento finale, ad accrescere la fama e il prestigio del generale Bonaparte ed ebbe grande importanza politica e culturale per la storia dell'Egitto e del Medio Oriente. Un aspetto inusuale della spedizione egiziana fu l'aggregamento di un grande gruppo di studiosi alla forza francese d'invasione. Il gruppo fu costituito da oltre 150 studiosi, quasi tutti appartenenti alla Commission des Sciences et des Arts e fu guidato da Joseph Fourier che divenne anche il responsabile dell'Institut d'Égypte. I resoconti dei lavori del gruppo scientifico spaziarono dalle esplorazioni archeologiche agli studi sulla storia naturale dell'Egitto e su fenomeni chimici e fisici, il tutto raccolto in 7000 pagine di memorie. Fra le tante scoperte fatte da questi scienziati, la più importante è sicuramente il ritrovamento della stele di Rosetta.

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“La storia tra Francia e Jihad internazionale ha inizio ben prima che l’attacco delle Torri Gemelle lo rendesse un tema e una sfida globale”.144

La Francia tra la fine degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, venne travolta da una serie di attentati condotti anche in risposta alla politica interna ed estera Francese.

La Francia da anni aveva dato accoglienza ad oppositori politici e organizzazioni terroristiche di origine meridionale, con la richiesta in cambio di non condurre azioni sul territorio Francese.

La situazione di equilibrio precipitò quando la Francia nel suo interventismo in Medio Oriente iniziò a scontrarsi con gli interessi dei gruppi che ospitava.

Il primo attentato venne sferrato il 3 Ottobre 1980145 ad opera di una fazione “dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina”, come risposta all’appoggio della Francia a Yasser Arafat146.

Nel 1986 Parigi venne colpita per ben 12 volte, è l’Iran di Khomeini147

, la Siria di Hafiz148 al Asad e Hizbullah149 ad orchestrare gli attentati.

144 BALDARO e D’AMATO, “L’Islamizzazione dell’(in)sicurezza Nazionale in Francia”, LIMES, Novembre 2015,

pag. 209.

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Attentato alla Sinagoga di Rue Copernic 3 Ottobre 1980, è considerato il primo attentato, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale in cui vennero colpiti degli Ebrei.

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Arafāt Yasser è lo pseudonimo dell'uomo politico palestinese Mohammed ῾Abd ar-Ra'uf (Gerusalemme 1929 - Clamart, Parigi, 2004). Leader di al-Fatàh, la principale organizzazione della resistenza armata palestinese, e presidente dal 1969 del Comitato esecutivo dell'OLP, nel 1994 divenne presidente e ministro dell'Interno dell'Autorità nazionale palestinese, nata dagli accordi di Oslo, per i quali, insieme a Y. Rabin e S. Peres, ricevette il premio Nobel per la pace (1994). Portavoce e rappresentante della causa palestinese nel difficile processo negoziale con Israele, Arafat continuò sulla via del dialogo per tutta la seconda metà degli anni Novanta. In seguito, il fallimento dei negoziati di Camp David (2000), l'esplosione di nuove violenze e i numerosi attacchi terroristici compiuti dai gruppi estremisti portarono a una progressiva emarginazione di Arafat come interlocutore nei processi di pace da parte del governo israeliano.

147 Khomeini Ruhollah è stato un politico iraniano (Qumm 1900 - Teheran 1989). Dedicatosi

all'insegnamento teologico, nel 1962 successe all'ayatollah Kāshānī nelle funzioni di capo della comunità sciita iraniana. Politicamente ostile alla dinastia Pahlavī, nel 1963, a causa del ruolo molto attivo svolto nel movimento di opposizione popolare alle riforme agrarie dello scià, fu costretto all'esilio, prima in Turchia, poi nella città santa sciita di an-Nagiaf (Iraq) e infine in Francia. Nel corso del 1978 assunse la direzione politico-spirituale del movimento di opposizione, che portò alla caduta del regime dello scià. Tornato in patria nel febbr. 1979 impresse alla nascente repubblica islamica un carattere fortemente integralista e ispirato ai più rigidi principî della religione islamica. Come supremo capo religioso mantenne un ampio

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