• Non ci sono risultati.

4 L ’ OCM PRE – RIFORMA ED IL MERCATO DELLO ZUCCHERO

4.2 Gli strumenti ed il funzionamento dell’OCM pre-riforma

A livello mondiale le politiche per il sostegno del settore dello zucchero sono molto diffuse. Accanto all’Unione Europea i Paesi dove gli interventi pubblici nel settore hanno un ruolo rilevante sono Stati Uniti, India e Cina. Nell’area OCSE le stime del livello di protezione del settore, misurato attraverso il Producer Support Estimate5 erano, nel periodo pre-riforma, pari a 3,3 miliardi

5 Il PSE (stima del sostegno ai produttori) è definito come un “indicatore del valore annuale monetario dei trasferimenti lordidai consumatori e dai contribuenti, misurato a livello aziendale, che deriva da misure di

di euro rappresentando il 56% della produzione. Questa situazione comporta un livello di prezzi che non rispecchia le reali condizioni di equilibrio del mercato: sempre prendendo in considerazione l’area OCSE, il prezzo è in media il 126% di quello che si forma sul libero mercato (Zezza, 2006). Nell’Unione Europea la politica di sostegno al settore dello zucchero ha una storia lunga quanto quella della PAC e, nel corso dei suoi cinquant’anni di vita, ha subito pochissimi cambiamenti, lasciando praticamente inalterati sia i principi base sia gli strumenti. Nello specifico, l’OCM zucchero, all’epoca della riforma, era governata dal Regolamento del Consiglio No 1260/2001, le cui componenti principali erano un sistema di prezzi istituzionali per il sostegno del mercato interno, un sistema di quote di produzione articolato e complesso, ed infine un sistema di protezione delle frontiere. Vediamo nel dettaglio gli strumenti dell’OCM zucchero pre-riforma.

Prezzi

Il controllo dei prezzi è garantito dal meccanismo dell’intervento e dal prezzo minino per i bieticoltori. Il prezzo di intervento, il cui livello è congelato dalla campagna 1993/1994, è pari a 631,90 €/t per lo zucchero bianco e 523.7 €/t per lo zucchero grezzo. Il prezzo di intervento è concepito come una rete di sicurezza che garantisce un prezzo minimo per lo zucchero all’interno del mercato Europeo.

Ogni volta che il prezzo sul mercato interno si abbassa sotto il livello di intervento, le agenzie nazionali sono obbligate a comperare dall’industria lo zucchero a loro offerto.

Il prezzo minimo per le barbabietole da zucchero è il prezzo che i produttori di zucchero sono obbligati a pagare ai bieticoltori la materia prima. L’OCM zucchero fissa a 46,72 €/t il prezzo per le bietole utilizzate per produrre zucchero in quota A, e a 32,42 €/t il prezzo per le bietole destinate alla produzione di zucchero in quota B. Il meccanismo dell’intervento ed il prezzo minimo per gli agricoltori sono garantiti solo per lo zucchero prodotto all’interno della quota assegnata ai singoli produttori e, secondo il regolamento, il sistema avrebbe dovuto smettere di funzionare dalla campagna 2005/2006.

politica che sostengono l’agricoltura, indipendentemente dalla loro natura, obiettivi o impatti sulla produzione o sul reddito aziendale” (OCSE 1999). In altre parole il calcolo del PSE include tutti i trasferimenti che giungono agli agricoltori da diverse strade: il mercato, i bilanci pubblici, riduzioni di trasferimenti dovuti dagli agricoltori (agevolazioni fiscali e contributive).

Quote

Per il settore dello zucchero sono previsti due tipi di quota: la A e la B. Le quote sono fissate per ogni Stato membro e stabiliscono il quantitativo di zucchero che può essere soggetto all’intervento. Il sistema delle quote ha tre finalità:

1. Garantire un certo livello di produzione in ognuno degli Stati membri;

2. Limitare la quantità di zucchero che annualmente poteva essere introdotta nel mercato Europeo;

3. Limitare i costi del meccanismo dell’intervento.

La quota totale per il mercato europeo è pari a 17,4 milioni di tonnellate ed è divisa in 82% di quota A e 18% di quota B per Stato membro. Le quote A e B corrispondono rispettivamente ad una approssimazione del fabbisogno interno di ogni Stato membro e alla quota di esportazione che ogni Paese può produrre avendo garantiti i sussidi all’esportazione.

Figura 4.1: Schema di funzionamento del sistema delle quote

Per lo zucchero fuori quota non vi è alcun supporto, e non può essere scambiato all’interno del mercato Europeo, ma deve essere esportato sul mercato mondiale a prezzi correnti ed a spese del produttore di zucchero o dei bieticoltori. Lo zucchero in eccesso viene declassificato a zucchero C. Per ridurre l’impatto del meccanismo di declassificazione dello zucchero l’OCM prevede il meccanismo del riporto o carry-over. Questo meccanismo prevede la possibilità di stoccare lo zucchero prodotto in eccesso rispetto alla quota da un’industria saccarifera per dodici mesi. Alla

fine di questo periodo lo zucchero in questione può essere trattato come lo zucchero proveniente da quota A ed entra a far parte della produzione di quell’anno. Se l’azienda decide di non attivare il meccanismo del carry-over lo zucchero deve essere obbligatoriamente smaltito sul mercato mondiale a prezzi correnti. Infine, accanto alla quota A e alla quota B, sono previste quote addizionali per la produzione di isoglucosio (0,5 milioni di tonnellate) ed sciroppo di inulina (0,3 milioni di tonnellate).

Protezione alle frontiere

Per proteggere il mercato comunitario dall’entrata di zucchero dal mercato mondiale che vanificherebbe l’effetto del meccanismo di intervento sono in vigore due strumenti: tariffe all’importazione e sussidi all’esportazione.

Per quel che riguarda le tariffe, ne sono previste di due tipi: fisse e mobili. Quest’ultime furono introdotte in applicazione della clausola di salvaguardia per limitare l’effetto dell’estrema volatilità dei prezzi sul mercato mondiale. La tariffa fissa (CN 1701) è pari a 419 €/t, nel caso di zucchero grezzo scende a 339 €/t; la tariffa variabile invece è stata in media 87 €/t per il 2002 e 115 €/t per il 2003.

Tabella 4.1: Sintesi degli Strumenti dell'OCM zucchero pre-riforma

631,9 €/t si 523,7 €/t si 46,72 €/t si 32,42 €/t 2006 2006 419 €/t 17,4 mln t 115 €/t* 0,8 mln t 485 €/t** 2006 2006 * Media 2003 - ** valore 2002/2003 Fonte: Commissione Europea

Zucchero Grezzo Barbabietola quota A Protezione alle Frontiere Tariffa Fissa Tariffa Mobile Restituzioni Esportazioni Durata Regime Strumenti di Mercato Declas. Quote Carry-over Durata Regime Prezzo di Intervento Quote Livello Durata Regime Quota Supplement. Prezzi Zucchero Bianco Barbabietola quota B Scadenza Regime

I sussidi all’esportazione sono concepiti per coprire la differenza di prezzo tra il mercato interno dell’UE e il mercato mondiale, permettendo la vendita dello zucchero all’esterno del mercato continentale. Il sussidio all’esportazione quindi varia nel corso dell’anno in base alle fluttuazioni del

mercato mondiale ed europeo. Nell’anno commerciale 2001/2002 la media del sussidio è stata 485€/t, nell’anno successivo la media è scesa a 433 €/t. Le restituzioni sono dedicate allo zucchero prodotto da barbabietola o da canna da zucchero all’interno dell’Unione e sono garantite anche alle importazioni privilegiate secondo i protocolli stipulati con i Paesi ACP e l’India.

Gli strumenti descritti sono finanziati direttamente dal budget europeo e rappresentano una fonte di spesa rilevante all’interno del FEOGA – Garanzia, che in media negli anni 2001 – 2003 è stata intorno ai 1650 milioni di euro. La voce più rilevante per il budget sono i sussidi all’esportazione che nello stesso periodo rappresentavano complessivamente circa l’80% della spesa complessiva per l’OCM.

Dalla descrizione appena conclusa emerge una politica molto complessa che influisce sia sui redditi dei produttori di barbabietola, attraverso il prezzo minimo per i bieticoltori, sia sulla redditività dell’industria di trasformazione, attraverso la protezione delle frontiere ed il meccanismo dell’intervento. Inoltre ha un ruolo determinante nella distribuzione della produzione sul territorio europeo attraverso il sistema delle quote.

Nella tabella che 4.1 sono sinteticamente indicati gli strumenti appena descritti.