1. Corpi di polizia e visione storica
1.3. La Guardia di Finanza
La nascita della Guardia di Finanza avviene il 1°ottobre 1774,
quando Vittorio Amedeo III, re di Sardegna, costituisce la "Legione
Truppe Leggere". Questa costituiva per l'Italia il primo corpo
speciale destinato al servizio di vigilanza finanziaria dei confini oltre
ai compiti militari.
Nel 1862 in seguito all'unificazione i diversi corpi di finanza dei
precedenti Stati italiani si fondono nel "Corpo delle Guardie
Doganali"; in seguito63 diventerà "Corpo della Regia Guardia di
Finanza" con funzioni di lotta al contrabbando, tutela di leggi e
regolamenti di finanza e funzioni di tutela dell'ordine e della
sicurezza pubblica. Nel 1906 acquisisce un ordinamento autonomo
con la costituzione del Comando Generale e nel 1923 viene creata la
"Polizia Tributaria Investigativa" come sezione specializzata della
Guardia di Finanza, con compiti speciali di investigazione reprimere
62 Decreto legislativo n.177/2016. 63 Legge 8 aprile 1881, n.149.
il contrabbando, combattere l'evasione dei tributi e la criminalità
organizzata.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale il corpo riceve grandi
cambiamenti: vengono istituiti il Servizio Statistico, il Servizio Aereo
e il Servizio Cinofili, aumentando le sezioni speciali del corpo.
Negli anni successivi diverse riforme64 avvicinano il corpo alla sua
forma attuale, in particolare il D. Lgs. n. 68 del 2001, con la
conferma del ruolo militare del corpo ma andando a rafforzare il
ruolo di forza di polizia con competenza generale in materia
finanziaria ed economica.
Come abbiamo già visto per l'Arma dei Carabinieri, un ruolo
fondamentale è rivestito dalla legge del 3 giugno 2010, n.79 che ha
previsto la possibilità per la Guardia di Finanza di nominare il
Comandante Generale scegliendo tra i propri Generali di Corpo
d'Armata.
L'ultima riforma65, entrata in vigore il 1° gennaio 2017, ha fatto
diventare la Guardia di Finanza l'unica forza di polizia con
competenza sul mare.
1.4. La Polizia Penitenziaria
64 La legge n.189 del 1959, il D.P.R. n.34 del 1999 e il D.Lgs. n.68 del 2001. 65 D. Lgs. n.177 del 2016.
In comune all'Arma dei Carabinieri e alla Polizia di Stato, anche la
nascita della Polizia Penitenziaria è da ritrovare nelle Regie Patenti
del 1817 con l'approvazione del "Regolamento della Famiglia di
Giustizia Modificato". Questo rappresenta l'atto ufficiale di nascita
dei custodi delle carceri denominati "guardiani".
In seguito all'unità d'Italia vengono emanati cinque regolamenti tra il
1860 e il 1862, uno per ogni diversa tipologia di stabilimento
carcerario66. Di particolare rilevanza il R. D. del 29 novembre 1866,
che rappresenta il passaggio di parte del personale dal ministero della
Marina al ministero dell'Interno67; un unico organico nazionale per il
personale di custodia si avrà solo a partire dal 1873.
In quell'anno infatti il regolamento del 27 luglio68 introdurrà una
diversificazione delle qualifiche del personale di custodia delle
carceri e attribuirà un organizzazione e lo status di militare al corpo
di custodia.
Gli sviluppi successivi risalgono al 189069 con l'istituzione del
"Corpo degli Agenti di Custodia" ed il relativo regolamento70; da
66 R.D. settembre 1860 per i bagni penali, R.D. n.4681 del27 gennaio 1861 per le carceri giudiziarie del Regno, R.D. n.413 del 13 gennaio 1862 per le case penali, R.D. n.813 del 28 agosto 1862 per le case di relegazione, R.D. n.1018 del 27 novembre 1862 per le case di custodia.
67 Avvenuto con il passaggio dei Bagni penali al ministero dell'Interno.
68 Derivante dalla legge n.1404 del 23giugno 1873 "Riordinamento del Personale di Custodia delle Carceri e dei Luoghi di Pena ".
69 R.D. n.7011 del 6 luglio 1890. 70 R.D. n.1921 del 23 dicembre 1920.
sottolineare nel 192371 il passaggio della "Direzione generale dei
carceri e dei riformatori" e di tutti i servizi relativi dal Ministero
dell'interno a quello della Giustizia.
Nel 1928 la direzione generale dei carceri e dei riformatori assumerà
la nuova denominazione di "Direzione generale per gli istituti di
Prevenzione e di Pena" e verranno emanati due relativi regolamenti72
nel 1931 e nel 1937.
Il primo documento legislativo73 del dopoguerra del 1945 attribuisce
agli agenti di custodia la qualifica di polizia giudiziaria e
l'appartenenza alle Forze Armate dello Stato.
Le ultime due riforme, attualmente ancora in vigore, hanno portato
radicali cambiamenti alla concezione del carcere e al corpo che oggi
individuiamo nella polizia penitenziaria.
La riforma74 del 1975 muta completamente l'idea di carcere, con
nuove idee riguardo l'esecuzione della pena, l'introduzione di regole
minime per il trattamento dei detenuti e l'introduzione di diritti e
facoltà che oggi riteniamo fondamentali per i carcerati,
corrispondenti al concetto di "ordinamento penitenziario".
Nel 1990 invece avviene la riforma75 del Corpo degli Agenti di
Custodia con l'istituzione del "Dipartimento dell'Amministrazione
71 R.D. n.1718 del 31 dicembre 1922.
72 R.D. n.787 del 18 giugno 1931 e R.D. n.2584 del 30 dicembre 1937. 73 Decreto Lgs.vo Luog.le 21 agosto 1945.
74 Legge del 26 luglio 1975. 75 Legge 395/1990.
Penitenziaria" e la smilitarizzazione del corpo. Questo non è solo un
cambiamento formale, perché permette di affidare agli agenti anche
compiti diversi dal solo assicurare la sicurezza all'interno degli
istituti penitenziari, permettendo loro la partecipazione al trattamento
rieducativo.
1.5. Il Corpo Forestale dello Stato
La creazione dell'amministrazione forestale come la conosciamo oggi
risale alla prima metà dell'800, nel periodo successivo al Consiglio di
Vienna. La ricostituzione della situazione pre-napoleonica porta gli
Stati a legiferare in numerose materie tra le quali il settore forestale.
In Italia questo processo ha inizio con le "Regie patenti del 15
ottobre 1822" con le quali il re Carlo Felice76 stabilisce la
costituzione dell'Amministrazione Forestale. La conclusione di
questo processo si avrà con le Regie patenti del 1883 emanate da
Carlo Alberto che porteranno l'Amministrazione Forestale ad avere
una struttura organizzativa più complessa e articolata.
In seguito alla proclamazione del Regno D'Italia si avverte la
necessità di uniformare le leggi ed i decreti degli Stati pre-unitari77.
L'Amministrazione Forestale si svilupperà ed amplierà con tutta una
76 Re di Sardegna e duca di Savoia.
77 Nel 1862 verrà stabilita una uniforme statale e nel 1864 un simbolo comune (il martello).
serie di leggi, due delle quali ci interessano maggiormente. La prima
è la legge che da origine al Demanio forestale dichiarando
inalienabili ventuno boschi dello Stato78 ponendo un vincolo
forestale, un vincolo idrogeologico, la regolamentazione dei tagli
boschivi e l'istituzione di consorzi di rimboschimento. La seconda
legge79 articola l'Amministrazione Forestale in Direzione generale
delle foreste, Consiglio superiore delle acque e delle foreste e Corpo
Reale delle Foreste.
Il Corpo Reale delle Foreste poteva contare su più di tremila uomini
distribuiti sul territorio in compartimenti, ripartimenti e distretti che
avevano il compito di vegliare sui territori del Demanio, che avranno
sempre maggiore estensione negli anni successivi. Durante la prima
guerra mondiale il Corpo viene impiegato come polizia militare e per
gli approvvigionamenti di legname e tornerà a svolgere i suoi
compiti originali alla fine della guerra. Con l'avvento del Fascismo
viene rinominato "Milizia Nazionale Forestale" e viene inquadrato
tra i corpi dello Stato. Come per la prima, anche nella seconda guerra
mondiale svolgerà funzioni aggiuntive quali il rifornimento di
legname e carbone.
Nel 194880 viene inquadrato il Corpo Forestale dello Stato che negli
78 Legge n.283 del 20 giugno 1871. 79 Legge n.277 del 2 giugno 1910.
80 D.Lgs. n.804 che attua il R.D.L. Del 1943 che inizialmente doveva rispristinare il Real Corpo delle Foreste.
anni si adatterà al mutare del concetto di foresta81 restando sempre
"il principale organismo tecnico operativo di tutela dei boschi e delle
foreste"82. Le funzioni83 del corpo sono: protezione e difesa del suolo,
tutela e sviluppo dei boschi, promozione economica, informazione e
ricerca, gestione dei parchi e delle riserve, vigilanza e sorveglianza.
Negli anni 70'84 tutte le funzioni relative a boschi, foreste ed
economia montana vengono trasferiti alle regioni. Questi decreti di
trasferimento permettono alle regioni di scegliere se impiegare il
CFS; questa regolamentazione non del tutto soddisfacente crea una
situazione in cui alcune regioni lasciano svolgere al Corpo le stesse
funzioni che già esercitava mentre altre hanno lasciato ad esso
solamente compiti marginali.
A partire dal 1982 diverse convenzioni stipulate tra il Corpo e le
regioni normalizzano il rapporto tra questi soggetti. Queste
convenzioni regolano il rapporto tra Ministero dell'agricoltura e
foreste e le regioni, permettendo di assegnare al Corpo numerose
funzioni di competenza regionale.
Uno sviluppo fondamentale è costituito dalla legge 121 del 1981 che
inserisce il Corpo forestale tra le cinque forze di Polizia dello Stato e
81 Inizialmente si parte da una concezione produttivistica dei beni forestali, fino ad arrivare ad avere come fine principale la tutela e la salvaguardia di essi. 82 Cit. A. Fioritto, paragrafo "boschi e foreste", Corpo forestale dello Stato; in
Cassese S. Trattato di Diritto Amministrativo. 83 Indicate dal d. lgs. n.804 del 1948.
84 Leggi n.281 del 16 maggio 1970 e n.382 del 22 luglio 1975 con i relativi decreti delegati del 1972 e del 1977.
nel 199285 diventa struttura operativa del Servizio di protezione
civile. Il Corpo può essere chiamato a concorrere alle funzioni di
polizia; non può autonomamente svolgere queste funzioni, ma può
essere chiamato ad aderirvi da altri organi dello Stato (es: Ministero
dell'interno).
L'evoluzione del Corpo, che come abbiamo anticipato è strettamente
legata al concetto di agricoltura, porta al suo trasferimento al
Ministero dell'ambiente. Diverse norme86 completano la
trasformazione trasferendo le funzioni del Corpo riguardanti
l'agricoltura alle regioni e lasciandogli mantenere solo le competenze
in materia di protezione dell'ambiente. Questo grande cambiamento
porta ad un sostanziale ridimensionamento del Corpo che subisce il
trasferimento di competenze, beni e risorse alle regioni. Solo la parte
del Corpo non trasferita alle regioni viene invece trasferita al
Ministero dell'ambiente con i seguenti compiti87: tutela del territorio
e funzione di polizia forestale ambientale.
L'ultima novità normativa era invece rappresentata dalla legge88 di
riordino del 2004 che introduce il "Nuovo ordinamento del Corpo
Forestale dello Stato". Il "nuovo ordinamento" rappresenta una
riforma strutturale e normativa dell'Amministrazione, che va a
85 Legge n.225 del 24 febbraio 1992. 86 D.lg. n. 143/1997 e d.lg. n. 112/1998.
87 Come attribuiti al Ministero dell'ambiente dagli art.35-36 del d.lg. n. 300/1999, da esercitare attraverso il Corpo forestale (art.55).
riconfermare tutti i diversi compiti di polizia affidati al Corpo
Forestale: polizia forestale e ambientale, polizia giudiziaria, di
ordine, di sicurezza pubblica e di protezione civile.