servizio sociale
GUI Visto, il Guardasigilli: R eale
Registrato alla Corte dei Conti, addì 28 maggio 1966
Atti del Governo, registro n. 203, foglio n. 9k - Villa
Tesi discusse al CEPAS nella prima sessione del 1966
F. Bonora Trupia. Criteri orien tativi per l’introduzione del servi- vio sociale nell’ENPAS. La tesi
inizia con una illustrazione della struttura e della organizzazione di due enti previdenziali: ENPAS e INAM.
Il lavoro affronta quindi il tema del servizio sociale negli enti pre videnziali attraverso un’analisi del lo sviluppo storico della mutualità. Viene poi valutata criticamente l’esperienza del servizio sociale svolta da alcuni anni nellTNAM e viene formulata una proposta per l’ inserimento del servizio nel l’ENPAS.
Lo studio si conclude con un capitolo sul servizio sociale nel l’ambito della riforma degli enti previdenziali prevista dal program ma di sviluppo economico quin
quennale. *
Rossana Cellini, Nicolina Di
Lauro, Carla Maria Rampelli, Il volontariato negli enti di azione sociale presenti a Roma. Il concetto
di « azione volontaria » che, secon do il Beveridge, è rappresentato storicamente dall’attività di asso ciazioni umanitarie capaci di risol vere esigenze di natura particolare alle quali lo stato difficilmente po trebbe provvedere, o per le quali lo stato non ha ancora creato i necessari servizi, presuppone, se condo gli autori, una struttura as sistenziale e un tipo di rapporto fra enti pubblici e privati presso
ché mancante in Italia. In base a queste considerazioni è stato adot tato in questa ricerca il termine di « volontariato » in una accezione più ampia e più aderente alla real tà del nostro paese. Questa scelta » tiene conto anche delle particolari finalità deH’indagine, che non si oc cupa del rapporto fra enti pubblici e di « azione volontaria », ma vuole accertare la presenza di operatori volontari, indipendentemente dal fatto che lavorino in enti pubblici e privati, e precisarne il ruolo.
La collaborazione del volontaria to è considerata nello studio in rapporto agli operatori sociali pro fessionali e tra questi in modo par ticolare all’assistente sociale.
L’indagine considera enti inte ressati all’azione sociale nei quali operino persone volontarie, non re tribuite. Degli 87 enti pubblici e privati con sede sociale a Roma, che la ricerca ha preso in esame, il volontariato è risultato presente in 38, e solo in 19 insieme al ser vizio sociale.
Dalle interviste, rivolte al per sonale degli enti, si rileva fra l’al tro che i volontari, fatta eccezione per le associazioni giovanili, hanno un’età media piuttosto elevata, in torno ai 57 anni, che per l’80% dei casi osservati sono persone di sesso femminile e di agiate con dizioni economiche e che il 67% non possiede alcuna qualificazione relativa ai compiti loro affidati.
Per ciò che riguarda i rapporti di lavoro fra assistenti sociali e volontari si osserva che tali
rappor-ti esistono solo nel 30% degli enrappor-ti in cui operano sia gli assistenti sociali che i volontari. Inoltre nel la maggior parte degli enti si rile vano notevoli resistenze da parte dei volontari ad accettare una gui da sia che provenga dall’assistente sociale che da qualsiasi altro im piegato dell’ente.
Antonio Ciocca e Guido Gio-
v a n n in i. Analisi del lavoro della figura professionale dell’assistente sociale giudiziario. E’ la prima di
una serie di tesi riguardanti Tana- lisi del lavoro degli operatori so ciali. Lo studio fa parte della ri cerca sugli operatori sociali che il Centro di Educazione Professio nale per Assistenti Sociali sta con ducendo con il contributo finanzia rio del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Nel quadro della ricerca, di cui abbiamo dato notizia nel n. 65-66, 1965 di questa rivista, la tesi rappresenta un contributo per la scelta e la sperimentazione di procedimenti metodologici adeguati all’analisi delle mansioni, da rea lizzare secondo le linee previste nella seconda fase del piano della ricerca stessa.
Lo studio è stato effettuato sul la figura professionale dell’assi stente sociale giudiziario, operante presso il Centro di Rieducazione dei Minorenni del Lazio, del Mini stero di Grazia e Giustizia.
Nell’ambito del procedimento ge neralmente seguito nell’analisi delle mansioni sono stati adottati tecni che e strumenti particolari. Per l’identificazione della mansione,
prima fase del procedimento di analisi, è stato utilizzato un que stionario preparato ad hoc dal l’équipe della ricerca, mentre per la descrizione dei fatti riguardanti la mansione è stata seguita una tecnica che si ispira al modello delle comunicazioni e alla relativa teoria delle informazioni, che oggi rappresenta forse uno dei sistemi più avanzati per Tanalisi del la voro. Dalla sperimentazione delle tecniche di analisi scaturiscono al cune indicazioni di carattere meto dologico che tuttavia, dovranno essere confrontate con i risultati degli altri studi, in corso di svol gimento, per una completa utiliz zazione.
Nu n z ia t in a Er am o. Situazione attuale dei Centri sociali in Italia ( dai dati emersi dalla indagine promossa nel 1965 dalla Federa zione Italiana dei Centri Sociali).
Questa studio utilizza alcuni dati ricavati dal censimento dei Centri sociali effettuato dalla FICS; si è valso cioè di una ricerca già impo stata, i cui dati erano stati rac colti, anche se non ancora elaborati. Dopo una breve premessa sulla funzione dei Centri sociali e sul programma attuale di questi orga nismi in Italia, la tesi illustra la metodologia seguita ed in partico lare il modo col quale è stato uti lizzato il questionario.
La parte centrale del lavoro con siste nell’esame e nella valutazione critica dei dati più importanti del questionario, quali, ad esempio, la distribuzione geografica dei centri
sociali, l’ambito di intervento, resi stenza o meno di un consiglio di rettivo formato dagli utenti ed i suoi eventuali compiti, il personale, il volontariato', le attività, l’atteg giamento della popolazione e delle autorità nei confronti del centro, i principali problemi che i centri sociali si trovano ad affrontare.
La tesi si conclude con alcune considerazioni di carattere gene rale e con una bibliografia sul- l’argomento.
Pier Giorgio Ra d ael li, Problemi di metodo e di organizzazione nel l’affidamento familiare. L’idea del
la tesi è nata in occasione della proposta di legge n. 1489 presen tata nel 1964 dall’on. Dal Canton in tema di legislazione familiare; l’attenzione della tesi si è centrata sugli articoli che riguardano la «legittimazione per adozione». Pertanto, come si rileva dal titolo lo studio affronta le questioni re lative ai diversi momenti dell’azio ne che conduce all’affidamento di un bambino ad una famiglia sosti tutiva di quella originaria.
La tesi si articola in tre parti ; la prima considera i soggetti e le situazioni che possono portare al l’affidamento familiare. Questa par te comprende anche un panorama delle altre possibili soluzioni al problema del fanciullo privo di fa miglia o con famiglia non idonea, al fine di proporre più chiaramente la soluzione dell’affidamento ad una famiglia e di considerare i criteri e le condizioni necessarie e
consi-182
gliabili perché questo venga effet tuato.
Nella seconda parte la tesi esa mina le fasi attraverso le quali si attua l’affidamento' : il reperimento dei casi, la diagnosi, la scelta, della » famiglia affidataria, la preparazio
ne sia nei confronti del bambino che della famiglia, il primo periodo di ambientamento.
Dopo avere esaurito i problemi di metodo, fautore nella terza parte tratta argomenti di carattere orga nizzativo. Partendo da dati della situazione italiana e integrando questi con informazioni derivate dalla bibliografia straniera, la tesi tenta di individuare il ruolo di un servizio tecnico accanto all’opera del giudice tutelare, e come questo servizio si potrebbe configurare nell’ambito della legge Dal Canton. Infine l’ultimo capitolo considera quali delle attuali strutture po trebbero comprendere un servizio tecnico destinato in modo specifico all’affidamento familiare.
Così leggiamo nell’ introduzione della tesi : « Esistono molte leggi che si presentano come ottime in sé, ma in effetti non sono applicate, per la mancanza in esse della previ sione degli organi tecnici che devo no renderle operanti e degli stru menti operativi che devono essere utilizzati... L’apporto del tecnico do vrebbe essere ritenuto un fattore assai importante nel procedimento che conduce alla formazione di una legge. Il presente lavoro, con tutti i limiti che derivano dal fatto che si tratta di una tesi di diploma,
vorrebbe essere appunto il contri buto offerto da un tecnico dell’as sistenza al legislatore ».
T . C. 0 .
Esercitazione di allievi su articoli di lavoro di gruppo
Pubblichiamo un terzo elenco di articoli relativi ut lavoro di gruppo estratti dalle riviste italiane e stra niere citate nel fascicolo n. 57-60, 1964, pagg. 218-219, di questa ri vista. Le schede che seguono sono state redatte dagli allievi del CEPAS e della Scuola Nazionale per Dirigenti del Lavoro Sociale.
Duynstee S., Il Servizio Sociale di gruppo nella sviluppo di co munità, « Assistenza d’oggi », n. 2, 1962, pagg. 58-80.
Radif F., Centro Sociale e Centro
di lettura, « Assistenza d’oggi »,
n. 3-4, 1962, pagg. 55-64.
Vetere C., Nuovi concetti dell’as sistenza ospedaliera, « Assistenza
d’oggi », n. 1, 1963, pagg. 31-45. Gastaldi E., I Centri sociali gio
vanili, « Assistenza d’oggi », n. 2,
1963, pagg.33-53.
Panizzi G., Un esperimento di ria
bilitazione negli istituti di pena,
« Assistenza d’oggi », n. 3, 1963, pagg. 38-52.
Meister A., Ricerca sociologica e sviluppo di comunità, « Centro
sociale », n. 43-44, 1962, pagi ne 165-185.
D ’Angeli M ., La dinamica alla par tecipazione, « Centro sociale »,
n. 49-50, 1963, pagg. 97-104.
Dolci D., Risultati e limiti di un
tipo di riunioni sperimentato con, i contadini, « Cultura popo
lare », n. 1, 1962, pagg. 1-18.
Capoccia F., La- preparazione al l’ingresso di un « nuovo giunto »,
« Esperienze di rieducazione », n. 3, 1964, pagg. 5-10.
Greco F., La vita di gruppo in un
focolare per ragazzi, « Esperien
ze di rieducazione », n. 5, 1964, pagg. 25-32.
Sturniolo I., Minori transitanti in un istituto di osservazione,
« Esperienze di rieducazione », n. 6, 1964, pagg. 4-11.
Ca s a l e M. A ., La nuova scuola media e gli istituti di rieduca zione, « Esperienze di rieduca
zione », n. 7-8, 1964, pagg. 19-27.
Boschi F ., Le classi differenziali di scuola media negli istituti di rieducazione, « Esperienze di rieducazione », n. 9, 1964, pagi ne 52-60.
Vari, Le Centre Social élément de l’équipement résidentiel (Il Cen
tro sociale elemento dell’attrez zatura residenziale), « Informa tions Sociales», n. 4-5, 1964, pagg. 12-35.
Vari, Une fonction qui se précise
« Una f unzione che si va preci sando », « Informations Socia les », n. 4-5, 1964, pagg. 100-110.
Vari, Les activités du Centre de Santé mentale infantile (Le atti
vità del Centro di igiene mentale infantile), « Informations Socia les », n. 6, 1964, pagg. 44-71.
Muldworf B., Individu et groupe socio-professionnel (Individuo e
gruppo socio-professionale), « In formations Sociales », n. 10, 1964, pagg. 43-49.
M. L., Les groupes d’inadaptés (I gruppi di disadattati), « Infor mations Sociales », n. 10, 1964, pagg. 49-54.
Unesco, La scuola e il disadatta mento sociale giovanile, « Qua
derni di sociologia dell’educazio ne », n. 8, 1964.
Di Giacomo Chimenz V., Il con
corso del Serv. Soc. nel raggiun gimento delle finalità educative della scuola déWobbligo, « Qua
derni di sociologia dell’educa zione », n. 9, 1964, pagg. 24-31.
Busnelli Fiorentino E., La. pre parazione degli assistenti sociali in rapporto a specifiche esigen ze del servizio sociale scolastico,
« Quaderni di sociologia dell’edu cazione », n. 9, 1964.
Ventrice Schira G., La scuola al l’aperto « Casa del Sole » di Mi lano, « Quaderni di sociologia
dell’educazione », n. 9, 1964, pa gine 205-206.
Bausi R., Viaggio attraverso un
cineclub, « Ragazzi d’oggi », n. 3,
1963, pagg. 40-42.
Le v in so n Be a t m a n F ., L’addestra mento e la preparazione degli A.S. per il trattamento del grup po familiare, « Rassegna di ser
vizio sociale », n. 3, 1964, pagi ne 7-16.
De Rosa Pa n iz z o l o M ., Aspetti e problemi del reinserimento pro fessionale degli ex degenti in un sanatorio, « Rassegna di servi
zio sociale », n. 3, 1964, pagi ne 56-60.
Sa l ís F ., Le attività di educazione degli adulti: finalità e metodi, « Realtà e problemi dell’educa
zione degli adulti », n. 1, 1964, pagg. 31-38.
Vo l p ic e l l i L., Schede di lettura e cultura popolare, « Realtà e pro
blemi dell’educazione degli adul ti », n. 5-6, 1964, pagg. 3-9.
De l l’Acqua U. Il ragazzo caratte riale e la vita in istituto, « Ra
gazzi d’oggi », n. 2, 1963, pagi ne 21-26.
Cancro R., Centro di cultura po
polare di Salerno - Fratte,
« Realtà e problemi dell’educa zione degli adulti », n. 7, 1965, pagg. 27-51.
Be vilacq u a Se t t im i P., Psicotera pia di gruppo e servizio sociale di gruppo : uno studio sui loro aspetti comuni e contras tanti,
« La rivista di servizio sociale », n. 4, 1963, pagg. 8-23.
Bar tolesc h i B. e Mayer R., Pro
psicoso-ciali dei disturbi del carattere in età evolutiva, « Scuola e cit
t à», n. 2, 1964, pagg. 57-60.
Berardi R., I convegni storici stu denteschi di Torino, « Scuola e
città », n. 3, 1964, pagg. 203-205.
Laporta R., Esigenze psicologiche e strutturali della nuova scuola,
« Scuola e città », n. 7-8, 1964, pagg. 449-454.
Bartoleschi B., Lo psicodramma nel quadro delle psicoterapie di gruppo, « Scuola e città », n. 11,
1964, pagg. 593-596.
Mel e L., Valore educativo e tera
peutico del gioco drammatico,
« Scuola e città », n. 11, 1964, pagg. 602-603.
Corda Costa M ., La sociometría
nella psicologia sociale contempo ranea, « Scuola e città », n. 11,
1964, pagg. 604-607.
Tornatore L., Tecniche sociome
triche e educazione alla sponta neità, « Scuola e città », n. 11,
1964, pagg. 608-612.
Tr is c iu z z i L., Elementi di socio metría, « Scuola e città », in. 11,
1964.
Vari, Ricerca sulla dinamica dei rapporti interindividuali median te il test sociometrico, « Scuola
e città », n. 11, 1964, pagi ne 617-621.
Ca v a l l in i G., I ragazzi del « Bec
caria » all’aria aperta, « Scuola e
città », n. 12, 1964, pagg. 658-659.
Luzzàti F., Breve esperienza di servizio sociale con gli immi grati italiani a Monaco, « Servi
zio sociale », n. 7, 1961-62, pa gine 65-71.
Howell G., L’arte della collabora
zione, « Servizio sociale », n. 10-
11, 1963, pagg. 43-51.
Neri G., La comunicazione in
terpersonale in una comunità di nuova industrializzazione,
«Servizio sociale», n. 12-13, 1963, pagg. 7-64.
Frey L. e Kolodny R. L., Illusione and Realities in Current Social Work with Groups (Illusioni e
realtà nell’attuale lavoro sociale con i gruppi), « Social Work », n. 2, 1964, pagg. 80-89.
VinikA., Role of thè Group Service
Agency (Ruolo degli enti di ser
vizio sociale di gruppo), « Social Work », n. 3, 1964, pagg. 98-105.
Hyman W., Social Change and So
cial Group Work Practice (Il
cambiamento sociale e il lavoro sociale di gruppo), « Social Work », n. 3, 1964, pagg. 106-112.
LEMIT W., A propos de l’organi-
sation de la me colledive en colonie (A proposito dell’organiz
zazione della vita collettivH in colonia), « Vers l’éducation nuo- velle», n. 183, 1964, pagg. 7-16.