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L’INDUSTRIA AUTOMOTIVE.

2.3.4. Guida autonoma.

Il megatrend della guida autonoma sta spingendo rapidamente l’innovazione, soprattutto grazie alla continua evoluzione delle tecnologie necessarie e alle pressioni governative (Roland Berger; 2018). Per automazione applicata alla guida su strada, si intende l’insieme di tecnologie necessarie a far funzionare un’autovettura, alleggerendo, o in alcuni casi addirittura evitando, l’intervento umano. Alcuni degli elementi più importanti che compongono l’automazione alla guida sono: la guida autonoma, il parcheggio automatico, la comunicazione e la connettività, la rilevazione

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ambientale, la sicurezza esterna e quella interna per il guidatore e i passeggeri (radio24.ilsole24ore; 2018).

Intel ha stimato che la guida autonoma raggiungerà i 7000 miliardi di dollari entro il 2050 (M. Notarianni, ilSole24ore; 2018). Nonostante questo ottimismo, la questione delle auto senza pilota va presa molto seriamente, come purtroppo dimostra l’incidente mortale avvenuto in Arizona. In questa circostanza una vettura Volvo elaborata da Uber ha investito una donna che attraversava la strada con la bicicletta durante la notte (S. Pini, ilSole24ore; 2018).

Questo non ha fermato le sperimentazioni, ma sicuramente ha lanciato un campanello d'allarme. Uber ha temporaneamente sospeso i test, mentre gli altri grandi player hanno continuato la loro normale attività. Al momento in California ci sono 110 veicoli di Cruise Automation (affiliata GM), 45 gestiti da Apple, 38 di Tesla e 24 di Waymo (M. Notarianni, ilSole24ore; 2018).

Uno studio condotto da Roland Berger, società tedesca di consulenza strategica, individua delle differenze strutturali tra le diverse aree geografiche che influenzeranno l’adozione della guida autonoma verso una nuova forma di mobilità (Figura 26, M. Berret, F. Mogge, E. Fellhauer, M. Schmid; Roland Berger, 2018). Secondo tale ricerca, gli USA saranno i primi a raggiungere l’obiettivo grazie al forte supporto regolativo da parte del governo, la leadership per quanto concerne le tecnologie necessarie allo sviluppo di questa innovazione, e la predisposizione urbana dovuta alle grandi aree metropolitane.

Tali dinamiche si ripetono anche per la Cina, che oltre ad essere il soggetto più spinto verso il motore elettrico, viene anche sollecitato da grandi player riguardo alla guida autonoma.

Ai primi due segue l’Europa, più lenta nel contributo governativo ma spinta da questioni di sostenibilità ambientale. Infine, nella traiettoria più lenta, ci sono i mercati emergenti, limitati soprattutto dalla mancanza di infrastrutture.

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Figura 26: Analisi di scenario verso la mobilità del futuro, Roland Berger, 2018.

La SAE (Society of Automotive Engineers) ha proposto 5 livelli di automazione possibili

(radio24.ilsole24ore; 2018):

- Livello 1: il veicolo supporta il guidatore attraverso informazioni acustiche o visive senza intervenire in alcun modo sulle sue scelte di guida. Tale livello è presente nella quasi totalità delle vetture oggi circolanti.

- Livello 2: Il guidatore ha pieno controllo sulla direzione e la gestione del traffico ma il veicolo interviene con diversi sistemi come per esempio la frenata o il parcheggio assistiti. - Livello 3: L’auto è in grado di guidare da sola decidendo accelerazioni, frenate e direzione del traffico. Il pilota è però obbligato a prestare attenzione alla strada e ad intervenire in caso di situazioni di emergenza.

- Livello 4: Il veicolo è completamente autonomo. Può gestire qualunque tipo di traffico e percorrenza ma il conducente ha la possibilità di riprendere il controllo del veicolo in qualsiasi momento.

- Livello 5: Si parla di guida totalmente autonoma, in cui il pilota può disinteressarsi dell’attività di guida limitandosi a dare al veicolo le istruzioni necessarie per guidarlo a destinazione nel miglior modo possibile.

Un’ipotetica evoluzione verso il raggiungimento dei livelli più alti è rappresentata nella Figura 27 (M. Berret, F. Mogge, E. Fellhauer, M. Schmid; Roland Berger, 2018), dove vengono anche

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collocati i vari ADAS (Advance driver assistance system). Questi indicano una lista di funzionalità e di dispositivi su cui si basa la guida autonoma.

Figura 27: I vari livelli di guida autonoma e gli ADAS (Figura X, Roland Berger, 2018).

Una delle innovazioni più importanti per il futuro della mobilità su strada riguarda la navigazione satellitare. In Europa la navigazione sarà basata sul sistema satellitare di navigazione detto “Galileo”, che vanta 22 satelliti (radio24.ilsole24ore; 2018).

Mentre la precisione dei sistemi di navigazione dei primi anni Duemila era nell’ordine dei 200 metri, quella attuale si aggira attorno ai 10 metri o poco meno, ma con gli sviluppi recenti dei microprocessori si riuscirà a ottenere una precisione nella definizione della posizione nell’ordine dei 30-40 centimetri. Tale definizione permetterà, nel caso della guida su strada, di definire con precisione quale sia la corsia in cui ci si trova (asi.it.; 2018).

Purtroppo, le problematiche che rallentano l’avvento della guida autonoma sono ancora molte. Per esempio, uno degli elementi più importanti delle vetture autonome sarà la comunicazione tra veicoli; un veicolo connesso ha più sottosistemi, e uno di questi sarà proprio la comunicazione. Questa dovrebbe avvenire secondo un protocollo 5G, che non è altro che lo standard della frequenza di comunicazione e delle caratteristiche che questa deve avere.

Ma se la connessione viene a mancare? La soluzione a questa criticità è ancora sconosciuta, ma è certo che il veicolo autonomo deve potersi fermare in sicurezza (gazzettaufficiale.it, 2018). Un’altra tematica molto critica è legata al cosiddetto dilemma del carrello o dilemma del trolley (technologyreview.com). Gli oggetti fanno quello che noi prevediamo, quindi tutto ciò che fa

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l’automobile è qualcosa di indotto e codificato dall’uomo. La situazione critica è quella non prevista a priori. L’uomo gestisce tale imprevisto tramite considerazioni istintive: “vedo un pallone

che rotola in strada, penso che probabilmente stia per arrivare un bambino, e quindi sterzo”. Ma

se dall’altra parte della carreggiata c’è una donna anziana in bicicletta, qual è la scelta giusta da fare? La persona alla guida, di fronte a questa situazione di emergenza, prende una decisione istantanea dettata dall’istinto. La macchina però non agisce per istinto, ma secondo delle procedure che le sono state imposte e che deve rispettare. Non è facile emanare delle regole quando ci sono temi etici di mezzo. A conferma di quanto detto, in Germania sono state allestite delle commissioni per la definizione di questi principi, composte non solo da ingegneri e tecnici, ma anche teologi, e soggetti provenienti da altri ambiti (gazzettaufficiale.it, 2018).

Solo analizzando più attentamente la complessità di tali argomenti ci si può rendere conto che la seducente prospettiva di un’automobile che si gestisce completamente da sola è ancora lontana: gli sforzi da fare, soprattutto dal punto di vista economico e legislativo, sono ancora molti. In conclusione, la guida autonoma si baserà sull’interazione di una serie di dispositivi e sensori che segnaleranno ostacoli a breve raggio, aiutati da un sistema di navigazione molto preciso. Ma stabilire quando tali sistemi saranno effettivamente disponibili per la mobilità di massa è ancora difficile. I costruttori sono pronti, ma il legislatore sta giustamente operando in maniera cauta, valutando con la giusta prudenza il giusto momento per dare libera circolazione a questi veicoli.

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