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Insieme alla documentazione epigrafica un’altra caratteristica che interessa e che riguarda la classe ceramica di terra sigillata italica, tardo italica e le lucerne risulta essere l’apparato iconografico rappresentato.

L’attenzione dedicata al materiale privo di firme risulta inferiore perché le informazioni che si possono ricavare sono spesso scarse. Per quanto riguarda la terra sigillata decorata a matrice, grazie al ritrovamento di pezzi firmati, si può cercare di ottenere notizie sulle figlinae anche tramite lo studio dell’iconografia dei punzoni utilizzati reperendo confronti con decorazioni di altri pezzi editi.

La presenza dell’apparato iconografico presenta due livelli di lettura:

- il primo livello, più immediato, riguarda il decoro in se stesso come una rappresentazione o abbellimento dell’oggetto seguendo il gusto e la moda del periodo - il secondo livello può avere diverse letture come la religiosità, i commerci delle

figlinae, la propaganda politica codificando un linguaggio comune all’interno

dell’impero894.

La TSI all’inizio della produzione si presenta esternamente completamente liscio e sul fondo interno è decorata con una semplice rotellatura e solchi concentrici; il contatto prima con la ceramica di tradizione orientale, in particolar modo la italo - megarese895, e poi la notevole commercializzazione della sigillata sud gallica, che porta a modificare i gusti nella popolazione, crea decorazioni sempre più complesse, tipiche della Sigillata Tardo Italica. Dal punto di vista tecnico gli esemplari possono essere decorati tramite diverse tecniche896:

- a rotellatura897: decorazione in negativo, creata tramite piccolo attrezzo, un rullo, che girando su se stesso produce un motivo sull’argilla, localizzato il più delle volte nel bordo al di sotto dell’orlo e sul listello nel punto di carena della parete,

- ad “appliques à la barbotine”898, decorazioni in positivo che potevano essere modellate a mano libera, ma per rendere più precisa e veloce la produzione, venivano

894 Un esempio si può osservare nelle diverse corone vegetali localizzate all’interno o sulle spalle delle lucerne a

disco: CHRZANOVSKI 2005, pp. 109 – 115.

895 MARABINI MOEVS 2006, p. 81. 896 CUOMO DI CAPRIO 2007, p. 442. 897 CUOMO DI CAPRIO 2007, pp. 447 – 448.

898 E’ anche stata proposta una suddivisione per questa tecnica decorativa “à la barbotine” intendendo la

decorazione a rilievo ottenuta spruzzando col pennello, o spalmando con la spatola, argilla diluita sulla superficie fresca, diffusa in età neroniana e flavia; ad “appliques” cioè il motivo decorativo applicato in rilievo vero e proprio:RIZZO 1998, p. 814;CUOMO DI CAPRIO 2007, pp. 450– 453.

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create in serie grazie a lastre dove precedentemente era stato impresso più volte il punzone. Una volta solidificate queste appliques erano incollate prima della cottura al vaso tramite l’argilla liquida soprattutto sul bordo, al di sotto dell’orlo e sul listello899.

- a matrice900, decorazione in positivo, creata tramite punzoni, in maniera tale da

realizzare schemi decorativi spesso in maniera sequenziale su più registri suddivisi da cornicette, formando un unico corpo con il resto del pezzo ceramico.

I primi tre tipi di decorazione risultano caratteristici principalmente del vasellame liscio901 (piatti, scodelle, bicchieri, coppe) mentre la matrice risulta propriamente del vasellame cosiddetto decorato (coppe, calici, bicchieri) a cui potevano essere aggiunti i decori a rotellatura o a rilievo applicato, soprattutto nella parte dell’orlo, che restava al di fuori della matrice.

Rispetto la datazione delle diverse tecniche si può osservare che la decorazione della rotellatura, fatta prima del completo consolidamento dell’argilla sulla superficie esterna dei pezzi, si diffonde circa a partire dal 10 a.C.902, mentre la decorazione a rilievo applicato appare intorno al 9 a.C. per restare in uso fino alla metà del I sec.d.C. 903.

La situazione cambia con la terra sigillata tardo italica che, soprattutto dall’epoca flavia904, imitando la sigillata sud gallica905 crea anch’essa degli apparati decorativi che occupano tutto il pezzo ceramico cercando in questo modo di risultare competitivo e mantenere le reti commerciali che avevano caratterizzato il periodo iniziale di fabbricazione.

In particolare si tratta di decorazione su diversi registri suddivisibili per fasce dove la fascia superiore di solito risulta decorata da elementi geometrico/vegetali e corre lungo tutto il perimetro del vaso, mentre nella parte sottostante viene proposto un motivo decorativo più complesso e sovente ripetitivo.

I punzoni vengono variamente combinati per essere utilizzati nella creazione delle matrici; ad esempio in Navarra, nel sito di Bezares dove la sigillata ispanica risulta derivare dalla sigillata italica e dalla sud gallica906, se ne sono localizzati due tipologie: una riporta immagini mentre un secondo tipo, di minore spessore e a forma di disco, presenta sul bordo un piccolo becco sporgente per imprimere scanalature orizzontali.

899 PUCCI 1985, pp. 367 - 368. 900 CUOMO DI CAPRIO 2007, pp. 454 – 455. 901 MAFFIOLI 2010, p. 40. 902 POLITO 2009, p. 35. 903 POLITO 2009, p. 36. 904 RIZZO 1998, p. 803.

905 Gli stessi meccanismi di produzione e decorazione si possono osservare nella sigillata ispanica: MEZQUIRIZ

2004, p. 509.

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Per quanto riguarda il repertorio decorativo vero e proprio, accanto ai motivi vegetali o puramente ornamentali come colonne, festoni e corde907 compaiono anche temi figurativi, che talvolta compongono delle vere e proprie scene narrative: soggetti dionisiaci con satiri, menadi, danzatori; cicli mitologici tipo le fatiche di Ercole, gli episodi dei poemi omerici, scene del circo, elementi in relazione con avvenimenti legati a un determinato periodo, diverse creazioni artistiche precedenti come statue o fregi908.

Nella prima fase gli stessi bolli fanno parte del decoro venendo collocati nella parte esterna proprio in mezzo alle diverse figure.

Tramite queste tecniche si può affermare che i vasi in sigillata interamente decorati accontentavano un ceto medio che non potendosi permettere un vasellame in metallo, quindi di un certo prestigio, trovava in questi manufatti uno status simbol che faceva risaltare il livello sociale ed economico del proprietario; al contrario la stragrande maggioranza della popolazione doveva accontentarsi di vasi più semplici ed economici, magari con piccole decorazioni come rotellature ed appliques.

Sulle lucerne il decoro a rilievo inizialmente viene a collocarsi sulla spalla/vasca, sul becco e, per un periodo si riflette anche nella forma stessa dell’ansa che imita le ricche ed elaborate lucerne in bronzo, riportando decori.

Il maggior sviluppo decorativo avviene prima con la creazione delle lucerne a volute e poi, intorno la metà del I sec.d.C., con la creazione delle lucerne a disco, dove si ha una semplificazione del becco e dell’ansa; nell’ampia parte centrale sono raffigurate iconografie diverse, sovente riportando singole immagini o gruppi oppure semplificando scene osservate su altri supporti di maggiori dimensioni.909 La spalla può risultare liscia o presentare delle decorazioni che vanno da semplici ovuli alle più elaborate rappresentazioni di corone vegetali. Anche per le lucerne la decorazione diventa testimonianza dei gusti della società di quel periodo all’interno di tutto l’impero romano: in Sardegna oltre ad avere alcuni decori poco noti o inediti si possono osservare diverse variazioni su temi già noti come ad esempio le rappresentazioni mitologiche di divinità, eroi, leggende, miti e animali910.

907 MARINI 2012, p. 6.

908 PUCCI 1981, pp. 101 -121; MARABINI MOEVS 2006, pp. 77 - 80; GUERRINI, MANCINI 2007, p. 206. 909 CHRZANOVSKI 2000, p. 26.

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Catalogo:

In ambiente sardo i motivi iconografici rientrano nel repertorio decorativo proprio di queste classi ceramiche, e riportano a collegamenti con la penisola italica e con l’Africa Proconsolare, avvalorando i dati noti già dai bolli.

Le terre sigillate sono suddivise per tecniche di decorazione utilizzate; ogni tecnica al suo interno presenta un termine generico per indicare la decorazione (es. foglie d’acqua, volute) che è inventariata riportando quindi il numero di frammenti, datazione e località di ritrovamento. Invece per la decorazione a matrice, che interessa tutta la parete del vaso ed è utilizzata in particolar modo nella sigillata tardo italica, il decoro a bande si può presentare o su un unico frammento o su più frammenti facilitando la lettura del pezzo, poiché pochi esemplari sono integri.

Per le lucerne non si è fatta una suddivisione per tecniche, essendo tutte fabbricate a matrice, ma per dove è localizzato il decoro (becco, ansa, spalla, disco). In caso di pezzi integri si è considerata prevalente la decorazione del disco.

Ove presenti sono stati riportati anche i bolli.

Quando si hanno più frammenti di uno stesso esemplare, che presentano tracce di decorazione, si è optato per catalogarli secondo il decoro più significativo.

3.1.1 - Terra Sigillata Italica e Terra Sigillata Tardo Italica: