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Idee e obiettivi dell’ASSEFA

3.1 I MATRIMONI COMUNITARI: DA DOVE VENGONO, DOVE VANNO

3.1.2 Idee e obiettivi dell’ASSEFA

Giovanni Ermiglia, co-fondatore dell’ASSEFA, racconta cosa rimase impresso nella sua memoria durante il primo viaggio indiano: “I contadini, appena hanno un padrone fisso, cercano di sposare le figlie e questo vuol dire dare loro una dote e organizzare una grande festa. Tutto ciò comporta una spesa notevole e i contadini sono costretti a chiedere al proprio padrone i denari necessari, dando in cambio l’unica cosa di cui dispongono: la forza lavoro, cioè mediamente circa tre anni di servizio gratuito.

238 “Notably, not a single woman in the group suggested that her son or daughter also partecipate in this community marriage. Though it was never made explicit, it was clear that this mass marriage was aimed at the lower and lower-middle classes. Though the organizers could eventually claim valuable cultural capital and social credit for dowryless marriages, the politics of class privilege were clear.”

239 Lucio Flavio Arriano (Nicomedia 95 d.C. – 175 d.C.), greco di origine, ma con cittadinanza romana, fu senatore e storico sotto l’imperatore Adriano. Scrisse la Anàbasis Alexàndru verso la metà del secondo secolo dopo Cristo.

240 http://www.unification.org

241 http://www.info.gov.za/speeches/2006/06013115451002.htm

242 http://www.kataweb.it/multimedia/media/401199

243 Anche Giovanni Paolo II ha celebrato 77 matrimoni di massa durante tutto il suo pontificato.

Essi si trasformano quindi da contadini liberi a contadini legati, cioè totalmente dipendenti dal padrone.” (Daniele, 2003: p. 37) Era il 1968 e l’ASSEFA non era ancora nata, ma le nozze erano già allora una delle più grandi preoccupazioni di una famiglia rurale.

I matrimoni comunitari, però, avrebbero atteso quasi trent’anni prima di entrare a far parte dei programmi ASSEFA. L’idea è nata a metà degli anni ’90 in due progetti distinti: Wardha in Maharashtra e Rangasamudra in Karnataka. Sundaresan spiega che

“molti gruppi di donne (SHG) chiedevano crediti per attività che non erano legate alla micro-imprenditoria o allo sviluppo di terreni coltivabili. Le famiglie contadine si venivano a trovare spesso in difficoltà a causa dei debiti contratti per pagare le nozze o la dote. I crediti elargiti dall’ASSEFA finivano per ripianare quei debiti. Era chiaro che bisognava intervenire alla radice del problema: si doveva trovare un metodo per fermare il circolo vizioso dei debiti e permettere alle famiglie di utilizzare i prestiti ASSEFA in altro modo.”244 Influenzati dalle numerose esperienze di altre ONG con fini sociali, anche i due progetti ASSEFA decisero di provare l’esperimento dei matrimoni comunitari. Non è un caso che l’idea sia partita dallo stato in cui i matrimoni di massa avevano preso piede circa trentacinque anni prima: il Karnataka.

In precedenza si è sottolineata la specificità della cultura tamil, il legame dell’ASSEFA con la sua lingua e le sue tradizioni e la verticalità della struttura decisionale dell’associazione.245 La conseguenza diretta è che i progetti dell’associazione negli altri stati dell’India sono relativamente più autonomi. Anche per questo motivo i matrimoni comunitari si sono sviluppati in luoghi diversi dal Tamil Nadu. Essi hanno coinvolto poche decine di coppie, ma, secondo Kumar, direttore del Sarvodaya Action Research Center di Madurai,246 “questi programmi hanno aiutato soprattutto lo sviluppo della comunità. Da allora non si sono svolti in maniera regolare, ma quando l’ASSEFA ne ha avuto bisogno per stimolare la popolazione o prevenire fenomeni di degenerazione nell’utilizzo del credito li ha riproposti. Infine, talvolta sono state proprio alcune persone dei villaggi attorno a Wardha e Rangasamudra a chiedere agli staff e ai direttori di progetto ASSEFA di organizzare un matrimonio comunitario.

Se è possibile, andare incontro alle popolazioni locali è una delle nostre priorità.”247

244 Da un dialogo personale il 27 marzo 2006.

245 Cfr. 1.1.4 e 1.2.3

246 L’acronimo è SARC e si tratta del centro di produzione intellettuale ed editoriale dell’ASSEFA.

Kumar è il figlio del direttore dell’ASSEFA, Loganathan.

247 Da un dialogo personale il 12 agosto 2006.

I programmi in Maharashtra e in Karnataka erano estremamente circoscritti, ma visto il loro successo a livello locale, l’ASSEFA decise di provare ad estenderli al Tamil Nadu.

Sankarapuram, nell’area Viluppuram, si rivelò per diverse ragioni adatto a questo tipo di esperimento. Duraiarasan, direttore del progetto dal 1993, spiega:

“Abbiamo cominciato a lavorare in quest’area all’inizio degli anni ’90. Era un periodo di grande espansione dell’ASSEFA, grazie al supporto dell’IFAD e del NABARD.248 Sankarapuram era ancora un villaggio e molti dei servizi che erano arrivati sulla costa, come infrastrutture, scuole, ma anche industrie e quindi lavoro, qui ancora non c’erano.”249

Un rapporto relativamente recente sulle condizioni di quest’area sostiene che parte di quei problemi è ancora presente: “Il tasso di alfabetizzazione è molto basso in confronto con la media dello stato … I piccoli possidenti costituiscono la maggior parte degli agricoltori … Per questo il distretto offre ottimi motivi per la formazione di Self Help Groups … L’attività industriale non si sta sviluppando in maniera significativa a causa di mancanza di spirito imprenditoriale fra la gente.”250 (AA.VV. 2002: p. 29)

“In questa situazione” – continua Duraiarasan – “ci siamo trovati di fronte a un paradosso. I progetti di micro-credito sono partiti nel 1991 e dopo alcuni anni abbiamo raggiunto dei buoni risultati: i gruppi di donne avevano già superato il centinaio, mentre nel 1993 abbiamo aperto una piccola industria casearia per il trattamento e la commercializzazione del latte. D’altro canto, però, i villaggi attorno a Sankarapuram vivevano una situazione di grande instabilità: moltissime migrazioni e situazioni di grande tensione, che spesso sfociavano in dispute e scontri intercomunitari. L’ASSEFA andava in un senso e Sankarapuram in un altro. Abbiamo chiesto aiuto ad Annachi:251 lui ci ha mandato Bal Vijay e poi ha suggerito anche a noi di provare coi matrimoni comunitari.”252

Bal Vijay è un anziano membro del movimento Sarvodaya conosciuto in tutta l’India. Proviene dal Maharashtra, non conosce il tamil, ma in passato è stato il segretario personale di Vinoba Bhave, col quale ha percorso oltre 10mila chilometri a piedi (Harris, 1998). Oggi è il padrino di molte associazioni d’ispirazione gandhiana, tra

248 Cfr. 1.1.2

249 Dall’intervista allo staff ASSEFA di Sankarapuram il 4 marzo 2006.

250 “The literacy rate is very low when compared to the state average ... Small and Marginal Farmers constitute the major chunk of the cultivators ... Thus the district offers good scope for formation of Self Help Groups ... The industrial activity is not picking up due to lack of enterprise among the people.”

251 Annachi è l’appellativo con il quale tutti i lavoratori ASSEFA chiamano Loganathan (cfr. 1.1.4). Da qui in avanti sarà utilizzato più volte.

252 Dall’intervista allo staff ASSEFA di Sankarapuram il 4 marzo 2006.

cui l’ASSEFA: “A Sankarapuram abbiamo deciso di organizzare una lunga marcia di sensibilizzazione (padayatra), per stimolare la popolazione locale. Abbiamo visto che la maggiore preoccupazione delle persone era di natura economica e questo influenzava anche i rapporti sociali. Bisognava lanciare un programma che non fosse solo settoriale, ma capace di coinvolgere tutta la comunità. Vedi, qui in India il termine comunità si usa per parlare delle caste, invece io lo intendo nel senso impiegato da Gandhi. La comunità è l’insieme di tutta la popolazione di uno stesso villaggio, senza distinzione di casta o di religione. Ecco perché i matrimoni si chiamano comunitari.”253

È così che nel 1998 a Sankarapuram si celebrano le prime nozze sponsorizzate dall’ASSEFA: vi partecipano 22 coppie e diverse centinaia di persone, fra organizzatori, invitati e famiglie degli sposi. L’evento viene replicato in altre due occasioni, con numeri sempre più importanti: 32 coppie nel 2000 e 45 nel 2003.

Loganathan sostiene che “l’idea dei matrimoni comunitari viene dalla gente. Noi l’abbiamo raccolta e dopo averne verificata la fattibilità nel progetto pilota254 di Sankarapuram, abbiamo deciso di estenderla su larga scala. Il banco di prova saranno proprio i sette matrimoni comunitari”255 dell’area Viluppuram e di Nilakottai.

Secondo un documento interno dell’ASSEFA il programma di matrimoni comunitari ha sei obiettivi: “creare consapevolezza nel prendersi la responsabilità per organizzare i matrimoni delle persone povere all’interno degli SHG; poichè persone da tutte le religioni e tutte le caste prendono parte ai matrimoni, questo riduce litigi e dispute tra di loro; creare cooperazione fra i villaggi; sradicare il sistema della dote;

creare consapevolezza all’interno dei Self Help Groups; ridurre i costi del matrimonio.”256

Secondo uno studio promosso dal network online ruralfinance.org “una delle caratteristiche delle famiglie povere delle campagne è che sostengono molte spese che sono inutili e quindi evitabili … Un’area dove le spese potrebbero essere ridotte è quella dei costumi sociali come le cerimonie matrimoniali, i funerali e così via. Sebbene questi

253 L’incontro con Bal Vijay, avvenuto il 3 febbraio 2006, pur nella sua brevità (l’arco di un pomeriggio) è stato uno dei più ricchi del mio soggiorno in India. Purtroppo in questa tesi non c’è lo spazio né l’opportunità per descriverlo più a fondo.

254 Cfr. 1.1.2

255 Questo dialogo personale è avvenuto il 21 dicembre 2006, prima dello svolgimento dei matrimoni comunitari. Per questo motivo Loganathan ne parla al futuro (cfr. 3.3).

256 Si tratta del documento con il quale l’ASSEFA ha promsso i matrimoni comunitari all’interno dei suoi progetti: ASSEFA Community marriages: an istrument for the promotion of communal harmony and religious amity, 16 pp., scritto direttamente da Loganathan, in tamil, tradotto molto gentilmente in inglese da Sundaresan e controllato e correto da Satish Kumar il 16 marzo 2006 (traduttore residente a Ooty, nel distretto tamil delle Nilgiris).

siano necessari per mantenere un legame sociale, con degli interventi appropriati possono essere ridotte. Un esempio sono i matrimoni comunitari, organizzati regolarmente dall’ASSEFA … E’ interessante sottolineare che … risparmiare nei costumi sociali e ridurre l’abuso di alcol può accrescere la somma disponibile per cibo, vestiti, case, educazione e salute dal 30% al 50%. Ciò è più di quello che si può raggiungere attraverso qualsiasi altro tipo d’intervento.”257 (Mahajan, 2004: p. 29)

Le attività dell’ASSEFA riguardano per la maggior parte il micro-credito258 e infatti l’autore di questo articolo fa parte del suo comitato esecutivo. Quindi si può dire che il credito, attraverso i matrimoni comunitari, è trasformato in micro-risparmio.

Questo obiettivo è sicuramente la priorità principale dell’ASSEFA, ma gli scopi

“comunitari” non sono di certo in secondo piano. Le finalità dichiarate da Duraiarasan e Bal Vijay, a proposito del matrimonio di Sankarapuram, sono valide anche per gli altri sei progetti. I matrimoni comunitari si propongono di coinvolgere in un’unica celebrazione coppie indù, cristiane e musulmane e caste differenti. Inoltre, le famiglie degli sposi fanno parte di una stessa area, ma non di uno stesso villaggio: in questo senso la partecipazione a una cerimonia unica e allo stesso pranzo di nozze può facilitare la conoscenza reciproca e l’instaurazione di rapporti di collaborazione.

L’aggettivo “comunitario”, però, è usato pure in un altro senso: queste nozze sono anche uno strumento per rafforzare la “comunità ASSEFA”. Infatti, per poter partecipare a uno dei suoi matrimoni l’ASSEFA ha previsto dieci criteri di selezione.

Entrambi i futuri coniugi devono rispettarne almeno uno. La tabella qui di seguito illustra la situazione nei sette progetti presi in esame.

257 “one of the characteristics of poor households is that they incur a lot of expenditure which is avoidable and even wasteful … An area where expenditure can be reduced is in social customs, such as marriage functions, death feasts and so on. While these are essential to maintain their reciprocal social networks, through the right interventions, the expenditure can be reduced. An example is “community marriages”, which are regularly organized by ASSEFA … What is remarkable is that … observing economy in social customs and reducing alcohol abuse, can increase the amount available to a household for food, clothing, shelter, education and health by anywhere from 30% to 50%, which is more than what can be achieved by increasing incomes through any other interventions.”

258 Cfr. 1.1.3

I due criteri che ricorrono maggiormente sono il primo e il sesto, ovvero il far parte di una famiglia molto povera o il fatto che la madre sia membro di un Self Help Group. In realtà ho potuto verificare che, allargando il criterio dell’appartenenza ai gruppi di donne ASSEFA, anche ad altri membri della famiglia (sorelle, cugine, zie o nonne) nell’83% delle coppie, almeno uno degli sposi ha un legame di parentela con una donna di un SHG. Questo significa che nella stragrande maggioranza dei casi le famiglie dei due coniugi sono già legate all’associazione. Quindi, i matrimoni comunitari servono proprio a rinsaldare questo vincolo e a rafforzarlo.

L’ultimo obiettivo dichiarato dell’ASSEFA è provare a sradicare il costume della dote. Secondo Sundaresan “il fatto che si offrano alle coppie diversi regali aiuta a eliminare il dovere di doni da parte della famiglia della sposa verso quella dello sposo.

E, in ogni caso, nei nostri progetti vigiliamo affinché questo costume non sia praticato.”259

Anche se non viene dichiarato in maniera esplicita da parte dei leader dell’associazione, mi è parso evidente dalle numerose conversazioni avute con dirigenti e personale, che i matrimoni comunitari siano comunque un’importante occasione di visibilità da parte dell’ASSEFA.

259 Da un dialogo personale il 27 marzo 2007.

Nell’immaginario collettivo tamil i matrimoni comunitari e i matrimoni di massa sono soprattutto appannaggio del governo e di grandi associazioni che hanno un sostegno economico dall’estero, come i Lions Club o i Rotary Club.260 Una giovane sposa comunitaria, Tawayee, racconta: “Non immaginavo che l’ASSEFA organizzasse nozze così imponenti, con migliaia di invitati e tanti VIP.261 Finora sapevo che il governo di Jayalalithaa aveva fatto le cose in grande, non me lo aspettavo da parte loro.”262

È chiaro che un’operazione di questo genere accresce il prestigio dell’associazione, non solo nei confronti della popolazione locale, ma anche nei confronti dei finanziatori esterni. I dirigenti ASSEFA ne hanno sempre parlato con orgoglio e fierezza.

Loganathan dice che “non vogliamo fermarci qui. I matrimoni comunitari diventeranno un programma regolare dell’ASSEFA e cercheremo di seguire da vicino le famiglie. Daremo incentivi per l’istruzione dei figli e così via. Insomma, questi matrimoni comunitari saranno una sorta di movimento sociale, una marcia silenziosa verso la costruzione di una vera e propria comunità con la C maiuscola.”263

Tutti gli obiettivi dell’ASSEFA fanno sì che queste nozze corrispondano a pieno titolo alla definizione di matrimoni comunitari data all’inizio del paragrafo. Inoltre, tra i cinque gruppi nei quali abbiamo diviso i matrimoni comunitari e i matrimoni di massa quelli dell’ASSEFA hanno tutte le caratteristiche del primo.264

260 I Lions Clubs International e il Rotary International sono due associazioni elitarie, che hanno avuto origine negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso e oggi sono diffusi in tutto il mondo. Solo nell’area Viluppuram vi sono 20 Lions club e 14 Rotary club. I Lions sono presenti in tutte le sette cittadine dei progetti ASSEFA, salvo Sankarapuram e Tandrampattu, mentre i Rotary sono presenti a Chinnasalem, Sankarapuram, Kallakurichi e Vriddachalam. Entrambi si occupano di opere caritatevoli e ricevono finanziamenti dai club collocati nei paesi occidentali.

261 Non si stupisca il lettore, qui e nel prosieguo del testo, dell’utilizzo del termine VIP. Si tratta della parola usata da tutti i tamil per identificare persone importanti, notabili, leader religiosi, politici e tutti quelli che hanno un ruolo di rilievo nella società (d’altra parte VIP è l’acronimo inglese di Very Important Person). Non ho trovato un termine simile per la traduzione italiana e credo che VIP renda bene l’idea anche della deferenza che tutti prestano verso questo genere di persone, in particolare nelle aree rurali.

262 Dall’intervista alla coppia 13.

263 Da un dialogo personale il 12 luglio 2007.

264 Cfr. 3.1.1

3.2 L’ORGANIZZAZIONE265

Se l’idea dei matrimoni comunitari affonda le sue radici sia nelle problematiche che l’ASSEFA si trova ad affrontare sin dalla sua nascita, che nella tradizione dell’India storica e contemporanea, la loro organizzazione, invece, ha diverse peculiarità proprie solo dell’associazione.

La decisione di cominciare il programma su larga scala è venuta direttamente da Loganathan. I direttori dei progetti selezionati sono stati coinvolti in una serie di riunioni preliminari nel giugno 2005 e, dopo aver ricevuto istruzioni precise sulle modalità organizzative, sono stati invitati a cominciare il loro lavoro.

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