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Il ruolo dei progetti

3.1 I MATRIMONI COMUNITARI: DA DOVE VENGONO, DOVE VANNO

3.2.1 Il ruolo dei progetti

Il ruolo dei sette direttori di progetto ASSEFA è organizzare i matrimoni comunitari su diversi livelli. A questo proposito vengono istituiti alcuni comitati, che hanno compiti differenti. Il comitato più importante è quello per la selezione delle coppie. Un altro si occupa del pranzo di nozze. Un terzo comitato provvede all’acquisto dei vestiti per gli sposi e ai regali. Il quarto pensa all’organizzazione di un programma culturale la vigilia del matrimonio. Un gruppo predispone tutto il necessario per la celebrazione. L’ultimo comitato è responsabile della gestione finanziaria dell’evento.

In realtà, visto il numero relativamente esiguo degli staff ASSEFA molte persone fanno parte di più comitati e in diversi casi è difficile distinguere l’uno dall’altro. In ultima istanza, è sempre il direttore di progetto che cerca di avere tutta la situazione sotto controllo.

La vera particolarità dell’organizzazione ASSEFA, però, è il tentativo di coinvolgere la comunità, non solo il giorno delle nozze, ma anche in tutta la fase di preparazione. Il legame più importante fra l’associazione e la comunità è costituito dalle donne dei Self Help Groups.

Durante le prime riunioni, i direttori di progetto coinvolgono tutto lo staff nella formazione dei vari comitati. Il passo immediatamente successivo è la proposta di partecipazione fatta dagli animatori sociali agli SHG. Al coinvolgimento delle donne

265 In questo paragrafo si farà spesso riferimento alle varie componenti della struttura ASSEFA. Per qualsiasi chiarimento cfr. 1.1.2, 1.1.3 e 1.1.4.

sarà dedicato il sottoparagrafo seguente; per ora sia sufficiente descrivere in breve le possibili modalità d’interazione. I Self Help Groups si occupano di trovare le coppie interessate ai matrimoni comunitari e ne danno comunicazione agli animatori sociali, i quali, nel loro insieme, costituiscono il comitato di selezione delle coppie. Alle donne che offrono le loro competenze e disponibilità viene richiesto di entrare a far parte dei vari comitati. I direttori di progetto propongono la partecipazione all’interno dei comitati anche ai leader dei villaggi dove sono presenti gli SHG e ad altre persone della loro area di competenza, che pensano di poter fornire un contributo utile.

Le riunioni preparatorie e la formazione dei comitati durano circa un mese e, difatti, i vari direttori di progetto hanno dichiarato di averle terminate verso metà luglio 2005. A questo punto tutta la macchina organizzativa si è interrotta fino a metà agosto.

Infatti, in tale periodo, si entra nel mese tamil di aadi, nefasto sia per la celebrazione, che per la preparazione dei matrimoni.

Alla ripresa delle attività, tutti i progetti sono attesi dalla fase più difficile: la selezione delle coppie. Infatti, cinque comitati su sei hanno dei compiti tecnici. Alcuni relativamente semplici: incaricare un ristorante locale o un gruppo di donne volenterose di preparare il pranzo di nozze e acquistare vestiti e regali; altri complessi:

l’organizzazione del programma culturale e della celebrazione, insieme ai leader religiosi dell’area, e il reperimento dei fondi per le spese.

Il comitato per la selezione delle coppie, invece, ha soprattutto un compito umano e deve avere delle profonde capacità di mediazione. La prima difficoltà è trovare delle famiglie che siano interessate al programma.

E’ proprio a questo punto che la metà dei progetti è entrata in crisi. Vasunathan, direttore a Kallakurichi, confida: “All’inizio è stata dura. La cosa era totalmente nuova per noi: non sapevamo da che parte cominciare per trovare famiglie interessate. Io personalmente mi sono occupato di organizzare dei meeting, ho spiegato l’idea, ho spiegato quali erano i vantaggi, ho detto che c’era la benedizione di Annachi e che sarebbe venuto lui direttamente il giorno delle nozze. Ma le persone non sembravano interessate. Le donne dei Self Help Groups hanno trovato solo quattro o cinque coppie e non erano neanche tutte sicure di partecipare. Mi fischiavano le orecchie. Le famiglie potenzialmente interessate erano preoccupate: dicevano che il nome della loro comunità ne avrebbe risentito; se non avessero celebrato il matrimonio secondo la tradizione, i

loro antenati si sarebbero vendicati. C’era tanta superstizione e tante persone che remavano contro.”266

Sundararejan, responsabile del progetto di Vriddachalam, aggiunge: “Di fronte a questa situazione noi ci siamo scoraggiati. Abbiamo pensato che era meglio abbandonare, meglio tornare alle cose che sapevamo fare, ai progetti che l’ASSEFA porta avanti ormai da decenni.”267

La via d’uscita da questa situazione, secondo Maniam, direttore del progetto di Nilakottai, è stata la seguente: “Abbiamo fatto una serie di incontri di motivazione con Annachi. Poi è venuto anche Durairasan, che aveva già organizzato questi matrimoni a Sankarapuram. Ci hanno spiegato che è normale attraversare un periodo di crisi tra settembre e novembre. E’ il periodo del monsone, si lavora tanto, la stagione dei matrimoni è ancora lontana, anche i Self Help Groups non sono ancora convinti. Ma bisogna insistere, coinvolgere maggiormente i Gram Sabha,268 cominciare i preparativi, dimostrare che non sono solo chiacchiere, ma che facciamo sul serio. «Vedrete che ce la potete fare e per qualsiasi problema economico, non vi preoccupate: vi aiuterà il comitato centrale.» Insomma, Annachi ci ha convinto e abbiamo ripreso fiducia. Tra novembre e dicembre si sono iscritte un buon numero di coppie e noi abbiamo capito che, questa volta, i matrimoni comunitari si sarebbero fatti sul serio.”269

In questo senso fra i vari direttori di progetto vi è un grande senso di solidarietà e sostegno reciproco.

Il processo di selezione, però, non si esaurisce con l’individuare le coppie potenzialmente interessate, ma prevede anche altri passaggi. Infatti, i due futuri sposi devono sottostare ad almeno uno dei dieci criteri fissati dall’ASSEFA per la partecipazione. Loganathan, nelle riunioni con i direttori di progetto, si raccomanda sempre che ciò sia controllato in maniera particolarmente precisa.

Gli animatori sociali sono incaricati di verificare anche altri due elementi necessari all’idoneità degli sposi. In primo luogo l’età, poiché l’ASSEFA non vuole contravvenire alla legge.270 In secondo luogo, e più importante, l’associazione intende assicurarsi che i due sposi vogliano veramente contrarre un nuovo matrimonio.

266 Questa conversazione è la ricostruzione di una serie di conversazioni con Vasunathan e non posso identificarla con una data precisa.

267 Dall’intervista allo staff ASSEFA di Vriddachalam il 9 marzo 2006.

268 Cfr. nota 38.

269 Dall’intervista allo staff ASSEFA di Nilakottai il 14 febbraio 2006.

270 Cfr. 2.1

Infatti, nei matrimoni comunitari, ma soprattutto nei matrimoni di massa il rischio di coppie già sposate o coppie fittizie, che fingono di volersi (ri)sposare è sempre piuttosto alto. Il motivo di questa pratica è che per due persone usufruire di questo tipo di nozze è quasi sempre un gioco a somma positiva. La quota d’iscrizione, se c’è, è molto bassa, mentre i regali hanno un valore ben superiore. Quindi, partecipare può essere conveniente anche se non ci si deve sposare per davvero.

Al fine di prevenire entrambi i “rischi”, l’ASSEFA richiede sempre dei certificati che dimostrino lo stato civile e, quando questi non sono reperibili, cosa non rara nell’India rurale,271 è necessario presentare una dichiarazione del capo villaggio e del leader religioso di riferimento.272

Le difficoltà legate alla selezione, però, continuano. Per ogni coppia l’ASSEFA pretende che vi sia il consenso dei genitori, dei propri leader religiosi e delle autorità del villaggio. Per questo motivo vengono organizzati almeno tre incontri nei quali si possa discutere l’idoneità degli sposi con queste persone. I meeting possono essere individuali o collettivi. In quest’ultimo caso si riuniscono tutte le coppie potenziali, i rispettivi genitori, leader religiosi e di villaggio.

In alcuni casi le persone si iscrivono singolarmente, nella speranza che sia l’ASSEFA a svolgere il ruolo del matchmaker. Se ciò non accade, queste persone sono obbligate a rinunciare.

Infine, vi è anche un processo di autoselezione. Molte famiglie in un primo momento danno il consenso alla loro partecipazione, spesso convinte dal fattore economico. Poi, riuscendo a contrarre un prestito relativamente vantaggioso, si ritirano.

Oppure accade il contrario. Alcune famiglie si accorgono solo all’ultimo che questa potrebbe essere un’occasione da non perdere e chiedono di iscriversi anche solo una settimana prima del matrimonio.

A titolo di esempio, si tenga conto che il 10 gennaio, ovvero solo a una settimana e mezzo dalle prime nozze comunitarie, a Chinnasalem erano previste 61 coppie, a Kallakurichi 37 e a Vriddachalam 23. Come è possibile notare dalla tabella seguente non pochi cambiamenti sono occorsi in questo breve lasso di tempo.

271 Questi certificati, così come il certificato di nascita, sono stati introdotti come obbligatori in tutto il Tamil Nadu solo a partire dal 2001.

272 Questi erano richiesti in particolar modo alle persone cristiane e musulmane, visto che i rappresentanti di queste due religioni sono soliti tenere dei loro registri autonomi.

Tab. 7 Partecipanti ed esclusi Persone / progetto Persone registrate Persone

selezionate

Sankarapuram 118 118 108 108 10 10

Tandrampattu 29 30 27 27 2 3

Totale per genere 392 396 340 340 52 56

Totale 788 680 108

E’ necessario avvertire il lettore che le persone respinte sono in numero superiore rispetto a quelle da me riportate. Infatti, nei dialoghi con gli animatori sociali di Kallakurichi e Chinnasalem è emerso che sui registri ASSEFA sono state segnate solo le persone respinte, dopo essere passate tramite l’ufficio del progetto. In realtà, il processo di selezione viene fatto, in un primo momento, dai Self Help Groups e dal comitato per la selezione, formato dagli animatori sociali. Quindi, le persone escluse sono molte di più.

Ad ogni modo, sulla base di questi dati, i respinti sono il 14% delle persone iscrittesi. La casistica e le motivazioni sono molto varie, quindi non è stato possibile stilare una tabella.

Cinque casi hanno una ricorrenza superiore al 10%. Al primo posto vi sono le persone che si sono inserite nel programma senza avere un partner. Per vari motivi, tra cui, in particolar modo, la mancata corrispondenza astrologica e la mancata corrispondenza di casta non è stato possibile trovarne uno adatto alle proprie caratteristiche.

Molte persone erano già sposate: questo problema si è verificato soprattutto a Nilakottai, dove ben nove coppie avevano già contratto un matrimonio in precedenza.

Secondo il direttore di progetto, Maniam, “ciò è dovuto alla mancanza di certificati e alla vastità dell’area da controllare. Mi sono accorto solo all’ultimo del problema.”273

Talvolta l’età delle persone era inferiore a quella consentita dalla legge. A Sankarapuram due coppie, composte da zio e nipote, sono state rifiutate perché la differenza d’età fra i due era superiore a vent’anni. In un caso lo zio aveva 37 anni e la nipote 15.

273 Da un dialogo personale il 14 febbrio 2006.

In alcune circostanze i genitori o alcuni membri della casta hanno manifestato il loro dissenso e così non è stato possibile procedere verso le nozze. Si tratta soprattutto di matrimoni d’amore, intercasta o interreligiosi, per i quali è molto difficile trovare il consenso dei parenti o dei leader della propria comunità.

In rare occasioni le coppie sono riuscite a trovare i soldi per sposarsi, prima della cerimonia comunitaria.

Infine due casi eccezionali, ma importanti. A Vriddachalam due coppie non sono riuscite a partecipare poiché “erano così povere, da non poter versare neppure la quota d’iscrizione.”274 A Sankarapuram, una coppia ST (i gruppi tribali) non si è potuta sposare perché non aveva i certificati in regola.

Quando tutto il processo di selezione è terminato c’è sempre un incontro conclusivo fra tutti i partecipanti. Il direttore di progetto fornisce le ultime raccomandazioni per la cerimonia. E a quel punto, non resta che attendere.

274 Dall’intervista allo staff ASSEFA di Vriddachalam il 9 marzo 2006.

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