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1. Perché intervenire sul costruito?

1.2. Il costruito postbellico

1.2.4. Il Boom economico

Lacittàavanzandohapresodentrointeri borghi agricoli […], ma la campagna distrutta, debole e pallida come il cielo, sembra che non si difenda e che non la rimpiangapiùnessuno.42

Nel comprendere la storia dell’Italia del Dopoguerra, e il contesto in cui dunque sono state costruite le abitazioni di cui ci si vuole occupare, bisogna considerare che si può far riferimento a due fasi: la prima, dellaricostruzioneverae propria,

caratterizzata dalle problematiche economiche e sociali accennate prima, la seconda,delboomeconomico,connotatadall’aumentodelbenessereeconomico

e sociale. Parallelamente possono identificarsi due periodi costruttivi per raccontarel’ediliziadellametàdelsecoloXIXinItalia.E’possibileriscontrareper questidueperiodicaratteristichecostruttivespecifiche,edanalizzarelepatologie di degrado maggiormente ricorrenti in questo tipo di edificato, cui verrà fatto cennonellepaginesuccessive.

Gli anni tra il 1958 e il 1963 possono considerarsi gli anni di punta del miracolo economico. Si parla di miracolo, perché le condizioni in cui Italia si trovava alla finedellaguerraeranodisastrose:rapportataallasituazionedipovertàemiseria raccontata dall’inchiesta parlamentare agli inizi degli anni Cinquanta, la nuova situazionedibenessereparevafruttodiuneventomiracoloso.

Allacrescitaeconomicafannodacontraltaremassicciprocessidimigrazioneedi urbanizzazione del territorio. Nonostante infatti il reddito nazionale netto raddoppia nell’arco di un decennio (dal 1954 al 1964), e anche il reddito pro capite subisce un incremento di quasi il 70%, l’emigrazione all’estero non si arresta,anziaumenta(Crainz2005).  42  OTTIERIO.,Tempistretti,Torino1964citatoinCRAINZG.,Storiadelmiracoloitaliano,Donzelli, Roma2005,p.101. Migrazioni 

1.Perchéinterveniresulcostruito?  35 Maiflussimigratorisonodidiversotipo:seèverocheunapartedegliItalianiin cercadicondizionidivitamigliorimigraoltreoceano,comeavvenivaancheprima dellaguerra,echeanchenazionidelNordEuroparientranonellemetefrequenti (tra queste il Belgio e la Germania in misura maggiore), sono però i fenomeni migratoriinternialterritorionazionaleacostituireildatopiùinteressante.Questi, infatti,contribuirannoamodificarel’assettoterritorialedelpaese,producendola massiccia urbanizzazione con cui oggi ci troviamo a fare i conti. Gli spostamenti cheinteressanol’internodelpaesecostituiscono,altresì,unveroeproprioesodo, e fanno capo a diversi processi. Da un lato sono I territori rurali più poveri e più interni,comeilPolesine,adessereabbandonatiinfavoredizonedicampagnapiù riccheecostiere.Dall’altrosono,icentrirurali,ingenere,adessereabbandonati per le aree urbane. Le città si ingrandiscono parallelamente all’abbandono dell’edificatorurale.Sebbenefinoal1961saràancorinvigoreunaleggefascista43 cheimpediscedispostarsiversoluoghiurbani,ediabbandonarelecampagne,le migrazioniversolacittàcoinvolgerannomoltissimepersone.Unulterioreaspetto di tale processo è infine costituito, dalla massiccia migrazione da parte della popolazione meridionale, verso il Nord Italia ed In particolare verso la zona definita come Triangolo industriale: saranno le periferie di Torino, ma anche MilanoeGenovaadaccoglieregranpartedellapopolazionemigrante.Peravere un’idea dell’entità di tali fenomeni di migrazione interna, basti considerare che saranno 25 milioni di italiani a cambiare comune di residenza e 15 milioni a cambiareregione,nell’arcodiunaquindicinadianni.

Lo spostamento avviene, dunque, in modo tendenziale, dalle periferie verso i “centri”, o, meglio, verso i luoghi maggiormente investiti dalla modernità: dai paesiedallecaseisolatealleareeurbane,dallecampagnepiùpoveredelnorde poi del sud, verso i centri rurali più ricchi. A tutto ciò contribuisce, a partire dal 1954, l’avvio delle trasmissioni televisive, che, tramite la diffusione di immagini, notifica l’esistenza di una modernità prima di allora sconosciuta, nelle aree più ricche del paese, e partecipa all’innesco dei meccanismi di migrazione, verso i  43 Unaleggeapprovatadalgovernofascistanel1928impediscel’emigrazioneinterna:senonsiha casaeunpostodilavorofissonellaprovinciaincuisiemigra,sièrespintinelpaesed’origine. Figura1.11: Correntimigratorie interregionalitrail 1955edil1970.

Ilimitidellariqualificazioneedilizia

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territori che apparivano carichi di maggiori opportunità dibenessere.  Il 1958,

rappresenta, in questo processo un anno cruciale: il numero degli italiani che lavoranelleindustriesuperaquellodeilavoratoriagricoli(Crainz2005).

Talicambiamenti dell’assettosociale delpaese modificanoilterritorioitalianoin tempi brevi e in modo profondo. Oltre allo sviluppo industriale, identificato in alcune zone circoscritte del centronord e in alcune grandi industrie installate a sud, è l’edilizia uno dei settori che traina la crescita del paese. I volumi edificati subiscono un notevole incremento dal 1950 al 1960; e, come si è visto, la manodoperachealimentailsettoreprovienedallecampagne,edècompostada operai poco specializzati che si trovano spesso lavorare in nero, e a dover mantenere ritmi di lavoro pressanti, al fine di terminare in tempi brevi le costruzioni. Nonostante alcune sperimentazioni avvenute nell’immediato dopoguerra44, come visto, il ricorso ad elementi prefabbricati non interessa la produzione edilizia del periodo della ricostruzione, che rimane legata all’uso di manodoperapocospecializzataedimetodicostruttivitradizionali.

Soltanto a partire dagli anni Sessanta, nel contesto di alcuni interventi di Edilizia Economica e Popolare, iniziano ad essere utilizzati elementi prefabbricati. Le pubblicazioni di riferimento per l’introduzione di tali sistemi in edilizia possono essere considerateLa prefabbricazione residenziale ed industriale45, pubblicato

nel1962eunacircolareministerialepubblicatanel1970dalMinisterodeilavori pubblici dal titoloGuida alla progettazione modulare46. I sistemi prefabbricati,

troveranno impiego nell’edilizia residenziale pubblica, per la quale si farà spesso ricorsoallaprefabbricazionepesantedicuifannoparteisistemiatunneledemi tunnelimportatidallaFrancia,alcontempo,l’ediliziascolasticaricorreinvecealla prefabbricazioneleggera,eall’impiegodisistemichevengonoinvecedalcontesto

britannico(Franco2009).

Le condizioni politicosociali si riflettono, dunque, nella qualità dell’edilizia che viene costruita in quegli anni ed, a parte alcuni casi di eccellenza, le costruzioni sonocaratterizzatedallabassaqualitàdeimaterialiedellepratichecostruttive.Il patrimonio ereditato dagli anni del cosiddetto miracolo italiano è caratterizzato da insufficienze tecnicocostruttive che hanno portato velocemente allo sviluppo difenomenididegrado,che,comedetto,sarannoanalizzatisuccessivamente.

 



44

 Si ricordi la costruzione di alloggi al QT8 avvenuta a Milano nel 1947, dove venne utilizzato un sistemadielementiprefabbricatiincementoarmato,ilCep,sviluppatoinItalia.

45

 KONCZ T., La prefabbricazione residenziale e industriale : progettazione, fabbricazione, montaggio,EdizionitecnicheBauverlag,Milano1962.

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1.Perchéinterveniresulcostruito?

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