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di Andrea Fiorucc

3. Il bullismo omofobico nel panorama internazionale

Il bullismo omofobico un problema transculturale diffuso in tutto il mondo (UN SCO, 2016).

Negli Stati Uniti, le celeberrime National School Climate surveys del

Gay, Lesbian & Straight Education Network (GLS N) offrono biennalmente

una puntuale fotografia del bullismo omofobico all’interno delle istituzioni scolastiche americane. L’indagine pi recente ( osci et al., 2018) ha coin- volto pi di 23.000 studenti americani di età compresa tra 13 e 21 anni, raf- figurando la scuola come uno tra gli ambienti pi ostili per gli studenti LGBT . I dati emersi, infatti, non sono per nulla rassicuranti: il 59,5 degli studenti LGBT si sentito insicuro a scuola a causa del proprio orienta- mento sessuale, il 34,8 ha perso almeno un giorno intero di scuola nell’ul- timo mese perch non si sentiva al sicuro, cos come, per lo stesso motivo, 4 studenti su 10 hanno dichiarato di aver evitato ambienti scolastici separati in

base al genere (bagni: 42,7 spogliatoi: 40,6 ) o di aver evitato di prendere

parte ad attività e tracurricolari (70,5 ). uasi tutti gli studenti intervistati (98,5 ) hanno sentito usare il termine gay in modo negativo e affiancato da epiteti denigratori, mentre il 56,6 degli studenti ha riferito di aver ascol- tato osservazioni omofobe dai propri insegnanti o dal personale scolastico.

Le percentuali diventano ancora pi alte uando descrivono le esperienze degli studenti LGBT americani sottoposti ad ulteriori stigmatizzazioni, come l’essere di colore e/o latini (Truong, ongrone e osci , 2020 on- grone, Truong e osci , 2020). Ottiene risultati molto simili la Youth Risk

Behaviour Survey del 2017, promossa dal Centers for Disease Control and Prevention U.S.A del Department of Health and Human Services (2018).

Nelle scuole afferenti all’area Asia-Pacifico, come stato rilevato dal rap- porto UN SCO (2015b) From insult to inclusion, il uadro un po’ pi complesso. Si tratta di un’area che copre pi di 40 paesi oltre la metà della popolazione mondiale , affiancando ad un’incredibile gamma di culture, re- ligioni e lingue una varietà di atteggiamenti nei confronti delle persone LGBT . Atteggiamenti che affondano le radici nella tradizione e nella storia di uesti paesi. In molte parti dell’Asia, ad esempio, ancora oggi le persone transgender sono legate a ruoli sociali speciali come medium, guaritori o ar- tisti (si pensi al caso della Thailandia), cos come in molti gruppi etnici riconosciuto il terzo genere. Tuttavia, in ambito scolastico, ueste premesse vengono tradite dall’attestazione di episodi bullistici ampiamente pervasivi e diffusi. Il uadro generale, infatti, soprattutto nell’area sudest (Afghani- stan, Pa istan, Sri Lan a) ed est Asiatica (Cina, ong ong Giappone, Co- rea) non molto confortante ( ida a, 2014). In Thailandia, ad esempio, il 56 degli studenti LGBT intervistati ha riferito di essere stato vittima di bullismo, cos come nel 2015 il governo della Corea del Sud ha vietato la menzione dell’omosessualità nei percorsi di educazione sessuale.

Nell’area del Pacifico (Australia e Ne ealand), i livelli di bullismo ri- mangono preoccupanti ( emphill et al., 2011 Boyd e Bar ic , 2011), ma si rilevano politiche e azioni educative maggiormente solerti nell’affrontare l’emergenza omofobia a scuola.

Per il continente africano esistono pochi dati sulla natura e la prevalenza della violenza omofobica nei contesti educativi. In parte ci dovuto alla presenza di paesi che tutt’oggi criminalizzano persone e temi LGBT . Nel 2014-2015, l’UN SCO (2015a) ha portato avanti uno studio sulla violenza nelle scuole inclusa la violenza di genere e il bullismo nell’Africa meri- dionale (Bots ana, Lesotho, Namibia, Sudafrica e S aziland), ad eccezione del Sudafrica, dove la situazione sembra essere maggiormente sotto con- trollo. Nei paesi attenzionati, invece, si registrano livelli di violenza omofo- bica molto alti: il 70,8 degli intervistati in S aziland e il 96,4 in Bo- ts ana ha affermato di assistere molto spesso ad atti di violenza e discrimi- nazione all’interno della propria scuola.

Anche in America Latina si registra una situazione emergenziale: moltis- simi studenti LGBT hanno riferito di aver subito violenza pi fre uente- mente dei loro coetanei eterosessuali. Ad esempio, nel primo sondaggio na- zionale sul bullismo omofobico in Messico condotto dalla Coalizione gio- vanile, CO SS M ico ed neache (2012) il 75 dei ragazzi gay, il 50 delle ragazze lesbiche e il 66 dei giovani transgender hanno riferito di es- sere sottoposti a ualche tipo di bullismo a scuola, principalmente attraverso insulti e beffe, ma anche attraverso la violenza fisica e sessuale. Lo stesso accade in Cile, Guatemala, Messico, Per (C ceres et al., 2011) e Brasile (Gonz lez- im nez e Fischer, 2017).

In uropa la situazione nelle scuole rimane ancora critica a causa del per- sistere di pregiudizi, discriminazione e violenza motivati dall’odio omofo- bico. La paura, la violenza e la discriminazione rimangono elevate, secondo

uanto mostrano i risultati dell’indagine dell’Agenzia per i diritti fondamen- tali dell’U sulle esperienze delle persone LGBT in uropa (FRA, 2020). Il confronto con l’indagine di sette anni prima (FRA, 2012) rivela pochi pro- gressi: in alcuni Paesi, oltre il 70 degli intervistati LGBT afferma che la società pi tollerante, mentre in altri fino al 68 degli intervistati la ritiene meno tollerante.

In riferimento all’ambito scolastico, i risultati dell’indagine rivelano che esiste una parte considerevole di studenti che decide ancora di non dichiarare la propria identità o orientamento sessuale a scuola. I paesi con le percentuali pi alte per uesta categoria di risposta sono Grecia (76 ), Cipro (71 ), Macedonia settentrionale (65 ), mentre i paesi con le percentuali pi basse sono Danimarca (38 ), Paesi Bassi (40 ), Svezia (41 ).

In tema di abbandono o trasferimento scolastico a causa della propria identità o orientamento sessuale, i paesi con le percentuali pi alte sono in- vece Bulgaria (19 ), Macedonia del Nord (18 ), Serbia (16 ), a cui fanno da contraltare, con fre uenze pi basse, i Paesi Bassi (8 ), la Slovenia (8 ) e la Germania (9 ).

Infine, tra i paesi in cui gli intervistati hanno dichiarato di non aver regi- strato a scuola nessun percorso di supporto o di formazione su tematiche LGBT troviamo Francia (81 ), Germania (77 ) e Italia (76 ).

Livelli elevati di bullismo omofobico nei confronti di giovani LGBT , come rilevano ulteriori indagini, si registrano anche nei Paesi europei definiti friendly , ad esempio, il Belgio (DeSmet et al., 2018), la Spagna ( lipe, de la Oliva Mu oz e Del Rey, 2018), Portogallo (Carrera-Fernandez et al. 2018) l’Olanda (Baams et al., 2017), il Regno Unito (Guasp, 2012).

In uesta pi che essenziale rassegna internazionale, occorre ricordare l’apporto delle organizzazioni internazionali nel sostenere il settore educa- tivo nel contrasto alla violenza omofobica (UN SCO, UNIC F, Save the Children), cos come importante richiamare il contributo offerto in uesti anni dall’American Psychological Association (APA) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dal uadro internazionale tracciato emerge non solo un contesto scola- stico provato dall’emergenza omofobia, ma anche un dibattito politico-cul- turale vivace e pronto a contrastare l’omofobia e il bullismo nelle istituzioni scolastiche.