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IL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI ATTILA JÓZSEF

CAPITOLO QUARTO

4.3 IL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI ATTILA JÓZSEF

Nel 1952 l’Istituto ungherese per i rapporti culturali pubblicò un manuale in lingua russa sulla poesia di Endre Ady, János Arany e Attila József. Anche in questa occasione le poesie da inserire dovettero essere quelle presenti nell’Антология венгерской поэзии della Krasnova e Hidas. Date le difficili premesse, già nel settembre 1952 l’Istituto decise tempestivamente di suggerire all’ambasciata ungherese di Mosca di segnalare agli organi sovietici competenti e alla stampa russa l’avvicinarsi del cinquantesimo anniversario della nascita di Attila József. Ma nel 1955, anno

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Ivi, p. 255. “Restituiamo il materiale che ci è stato mandato per la recensione. Non abbiamo intenzione di occuparci di questo materiale, non solo perché l’articolo è ignorante e politicamente sbagliato, ma anche perché è scritto di nuovo dal malintenzionato e pasticcione A. Gerškovič, del quale avevamo già parlato con Voi ma, purtroppo, senza risultato”.

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dell’anniversario, la speranza di poter pubblicare una raccolta dei versi del poeta risultò ancora vana. I tentativi di combattere la resistenza non interessarono solo i canali diplomatici ma anche iniziative personali, come quella di István Kulcsár.

Kulcsár, studente ungherese della facoltà di giornalismo e in seguito corrispondente a Mosca e New York per una radio magiara, il 4 aprile 1955 scrisse una lettera all’Unione degli scrittori sovietici per esortare la pubblicazione di una raccolta di poesie del celebre scrittore ungherese. Nella sua lettera egli sollevava la questione della scarsa popolarità di Attila József in Russia e di questo, con coraggio, accusava l’Антология di Hidas e Anna Krasnova. Kulcsár così commenta:

1. В своей вступительной статье А. Гидаш глубоко неправильно освещает творчество А. Йожефа. 2. Количество стихов (...) напечатанных в этом сборнике, явно не соответствуют тому месту, которое Йожеф занимает в венгерской поэзии. 3. Подбор стихотворений не выдерживает никакой крити ки. 4. Часть переводов (...) мягковыражаясь, очень невысокого уровня182.

István Kulcsár, nel suo tentativo di dare accesso al poeta ungherese alla stampa sovietica, sosteneva inoltre che Attila József sarebbe rimasto comunista anche dopo la sua espulsione dal partito e accusava Hidas e la Krasnova di aver volontariamente sorvolato su questo particolare. Secondo l’opinione di Kulcsár, l’odio di Hidas nei confronti di Attila József sarebbe stato motivato da due principali ragioni. La prima sarebbe di carattere personale, data dall’invidia per il successo letterario del poeta suo contemporaneo. La seconda sarebbe invece una questione di principio: Hidas emigrò dall’Ungheria nel 1925 e nelle sue opinioni critico-letterarie si erano pertanto radicate quelle linee di pensiero di sinistra che alla fine degli Venti, inizio degli anni Trenta prevalevano in determinati ambienti del comunismo ungherese. Purtroppo nemmeno l’iniziativa del giovane Kulcsár, sostenuta senza dubbio anche dalla sua famiglia, i cui membri ebbero parte attiva nel comunismo ungherese, ebbe successo.

In seguito all’insuccesso dei tentativi di István Kulcsár di far ammettere Attila József nella poesia russa sovietica, l’addetto alla cultura dell’ambasciata ungherese di Mosca, Peter Lukács, scrisse una relazione sulla difficile ricezione e divulgazione della letteratura ungherese in Russia e, in

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Ivi, p. 258. “1. Nel suo articolo inziale A. Hidas tratta molto male dell’opera di A. József. 2. La quantità di versi (…) stampati in questa raccolta chiaramente non corrisponde a quel posto che József occupa nella poesia ungherese. 3. La scelta dei versi non regge nessuna critica. 4. La parte delle traduzioni (…) dice molto poco e non è di alto livello”.

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particolare, della poesia di Attila József. Egli sosteneva che il principale responsabile fosse il poeta, consulente ungherese per l’Unione degli scrittori sovietici e compagno Antal Hidas. Lukács scrisse:

Популяризацией венгерской литературы в Советском Союзе в настояшее время занимаются 5 - 6 человек. Эти товарищи - в основном еще молодые литераторы, хорошо знающие отдельные области венгерской литературы, однако, будучу еще начинающими критиками, в литературных дискуссиях они не могут высказываться достаточно веско и авторитетно. В Союзе писателей СССР и другихорганах культуры все проблемы и спорные вопросы, связанные с венгерской литературой, до сих пор также решались всегда на основе мнения товарища Гидаша. […] Я считаю, что в интересах по пуляризации венгерской литературы эту монополию нужно пресечь183.

Lukács riconosceva a Hidas una grande autorità all’interno dell’Unione degli scrittori sovietici, e non solo come divulgatore della letteratura ungherese in Russia, ma anche come poeta e scrittore. Ciononostante egli sosteneva che le sue decisioni avessero più peso di quelle dell’Unione degli scrittori ungheresi o della stessa ambasciata e proponeva pertanto di affidare ad altre personalità il compito di divulgare la letteratura e la poesia magiara in Russia, ad esempio al letterato Gerškovič.

Negli anni Quaranta e Cinquanta la fama di Hidas come “esempio internazionale della poesia sovietica”184 si era ridotta, anche se non era scomparsa del tutto. In patria si continuava, inoltre, a tacere sulla sua poesia, e questo, riteneva Lukács, aveva alimentato notevolmente la sua gelosia e le informazioni travisate che egli avrebbe divulgato su Attila József, specialmente quelle legate al suo presunto pessimismo sulle sorti del movimento rivoluzionario e del partito comunista. Egli temeva che se i lettori sovietici avessero saputo della grandezza di Attila József in Ungheria, allora l’importanza di quest’ultimo l’avrebbe superato. A causa sua, era convinto Lukács, nella seconda metà del XX secolo i russi non conoscevano ancora la poesia di Attila József. E’ vero che nell’

Антология egli ne aveva pubblicato quattordici componimenti, ma volutamente questi non erano

i migliori e nemmeno i più rappresentativi della sua poetica. Perciò nel settembre 1955 di Attila József era stata fatta menzione solamente nell’Антология венгерской поэзии e nella

183 Ivi, pp. 260-261. “Attualmente 5 – 6 persone si occupano della divulgazione della letteratura ungherese in Unione Sovietica. Questi compagni sono essenzialmente ancora giovani letterati, che conoscono bene i singoli campi della letteratura ungherese. Tuttavia, essendo ancora dei critici alle prime armi, essi non possono esprimersi nelle questioni letterarie con sufficiente autorevolezza. Nell’Unione degli scrittori sovietici e negli altri organi culturali tutti i problemi e le questioni discutibili sono collegati alla letteratura ungherese e risolti tuttora sulla base delle opinioni del compagno Hidas. […] Io ritengo che, nell’interesse della divulgazione della letteratura ungherese, si debba porre fine a questo monopolio”.

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Большая Советская Энциклопедия. Di conseguenza, qualsiasi celebrazione in occasione del

cinquantesimo anniversario della nascita del poeta non fu ritenuta necessaria. Nel 1955 l’Istituto ungherese per i rapporti culturali era stato instancabile nell’intraprendere le più disparate iniziative per promuovere i festeggiamenti dell’anniversario ma nemmeno l’indignazione espressa dal Comitato centrale del partito comunista dell’Unione Sovietica servì a cambiare le cose. Quell’anno fu pubblicato un solo articolo su Attila József in tutta l’Unione Sovietica, e precisamente a Leopoli, nell’odierna Ucraina, scritto dal giornalista ungherese Tibor Vágó nel «Сабад Неп». Invece nel numero del sei dicembre della rivista «Иностранная литература» (La letteratura straniera) fu pubblicata una piccola raccolta di solo quattro poesie del poeta. Un risultato di ben poco conto se si considera l’enorme lavoro di propaganda che aveva svolto l’ambasciata ungherese.