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Il dumping in Russia

Nel documento Dumping: aspetti economici e sociali (pagine 134-151)

Esportazioni di acciaio

4.2 Il dumping in Russia

Nel dicembre 2011 l’ottava conferenza ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ha approvato all’unanimità l’ingresso della Federazione russa nel sistema multilaterale commerciale ed il 22 agosto 2012, dopo 18 anni di trattative, Mosca è ufficialmente diventata il 156esimo membro dell’Organizzazione (si tratta del negoziato più lungo e difficile nella storia dell’Organizzazione mondiale del commercio infatti Pascal Lamy, direttore generale dell’Organizzazione, ha paragonato l’ingresso della Russia ad una maratona durata 18 anni).

La Russia è una delle nazioni più potenti del mondo ma, come la storia ci insegna, con il potere vengono nemici.

La Commissione interdipartimentale dell'Ucraina sul commercio internazionale (MKMT) ha rinnovato le misure antidumping sulle importazioni dalla Russia di fertilizzanti di urea e di nitrato di ammonio di urea (UAN).

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I dati, le informazioni e tale conclusione finale relative ai vari casi di dumping verificatesi negli ultimi anni in Cina sono tratti principalmente dal sito internet www.corriereasia.com

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Alle importazioni di urea russa e di nitrato di ammonio (UAN) si applica un dazio del 31.84%.

Negli ultimi anni la produzione di azoto in Ucraina si ferma spesso a causa di interruzioni delle forniture di gas, ma anche a causa del debito accumulato per il gas; questa circostanza ha creato per gli esportatori russi un posto temporaneo sul mercato locale

Il MKMT ha dichiarato che una recente indagine ha scoperto che le importazioni di fertilizzanti russi a basso costo in Ucraina sono stati dannosi per i produttori nazionali. Le importazioni di fertilizzanti russi in Ucraina a prezzi di dumping causano infatti danni ai produttori di fertilizzanti chimici ucraini e costituiscono una minaccia per la sicurezza alimentare dell'Ucraina; la Russia è il principale fornitore di fertilizzanti in Ucraina (80-90% del volume totale) per cui le importazioni a prezzi di dumping mettono gli agricoltori ucraini in una pericolosa dipendenza dalle loro forniture in futuro.

L'importazione di fertilizzanti a prezzi più bassi rende i contadini ucraini "pericolosamente" dipendenti dalla loro fornitura e le interruzioni impreviste potrebbero diventare un altro strumento "di aggressione" che la Russia potrebbe utilizzare contro l'Ucraina nel settore commerciale, ha detto il MKMT.

Per contrastare l’ascesa russa, la Commissione ha chiesto all'Ucraina di iniziare ad utilizzare fonti di approvvigionamento alternative come la Cina, il Medio Oriente e gli Stati Uniti ed inoltre, il governo aveva già annullato un dazio antidumping sulle importazioni di urea e UAN, che doveva entrare in vigore il 1° marzo per cinque anni, a 4,19-31,48%.

La decisione è stata però invertita per fermare una possibile carenza di fertilizzanti e un forte aumento dei prezzi in Ucraina durante la stagione nazionale di punta.

I produttori russi che vendono tonnellate significative in Ucraina sono Eurochem123, PhosAgro124, Kemerovo Azot125 e Kuibyshev Azot126.

123 EuroChem è una società agrochimica leader mondiale, con sede a Zug in Svizzera, che produce

principalmente fertilizzanti azotati e fosfati, nonché alcuni prodotti organici di sintesi e minerale di ferro. Ha attività minerarie in Kovdor , Murmansk Oblast , in Russia e in Kazakistan, oltre che in operazioni di petrolio e gas a Novy Urengoy , Yamalo-Nenets Autonomous Okrug, Russia . Il Gruppo è integrato

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Nel 2016 l'Ucraina ha importato 301.379 tonnellate di urea dalla Russia, con un incremento del 54% rispetto alle 195.710 tonnellate importate nell'anno precedente. L'urea russa rappresentava l'89% della quota di mercato in Ucraina nel 2016.

Per UAN, l'Ucraina ha importato 174.828 tonnellate dalla Russia nel 2016, in crescita del 24% rispetto all'anno precedente; l'UAN russo ha rappresentato il 66% della quota di mercato in Ucraina nel 2016.

Il grande produttore di fertilizzanti EuroChem mira però a sfidare i dazi antidumping (31.84%) dell'Ucraina sull'importazione di carbamide e miscela carbamide-ammoniaca dalla Russia; il ministero dello sviluppo economico e del commercio dell'Ucraina ha segnalato, nel maggio 2017, il rinnovo dei dazi antidumping sulle importazioni dalla Russia di alcuni tipi di fertilizzanti azotati, miscele di urea e urea-ammonio.

Il principale fornitore di carbamide in Ucraina "EuroChem” intende sfidare la tassa; infatti la società, che possiede la maggiore rete di distribuzione in Ucraina, considera tale misura illegale e intende fare appello ai tribunali ucraini.

verticalmente con attività che vanno dall'estrazione mineraria e idrocarburi alla produzione, alla logistica e alla distribuzione di fertilizzanti. EuroChem sta sviluppando attualmente due grandi depositi di potassio in Russia con i suoi progetti greenfield VolgaKaliy e Usolskiy Potash. Il Gruppo gestisce impianti produttivi in Belgio, Cina, Kazakistan, Lituania e Russia, sostenendo le attività di distribuzione in Europa, CIS, Asia e Nord e Sud America. EuroChem impiega più di 25.000 persone in tutto il mondo. Nel 2013 EuroChem ha un fatturato di US $ 5,6 miliardi, di cui azoto 3,2 miliardi di dollari e fosfato US $ 1,8 miliardi

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PhosAgro è una società chimica russa che produce fertilizzanti, fosfati e fosfati alimentari . La società ha sede a Mosca, Russia, e le sue filiali includono Apatit, una società con sede nella regione di

Murmansk e impegnata nell'estrazione di apatite.

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Oggi JSC AZOT Kemerovo è una delle più grandi società chimiche in Russia e il singolo produttore di fertilizzanti minerali per il settore agricolo, esplosivi per estrattori di carbone, caprolattame per l'industria chimica e prodotti sintesi organici per materie plastiche e coloranti produttori. La qualità dei prodotti JSC AZOT Kemerovo è ben nota ai clienti in Russia, Europa occidentale, America e paesi della regione Asia-Pacifico. È un potente complesso produttivo costituito da 50 impianti principali e complementari. L'impresa lavora costantemente e si sviluppa in modo dinamico, eseguendo annualmente profondi programmi di investimento per l'aggiornamento delle attrezzature e la

ristrutturazione tecnica, attuando le più moderne tecnologie per aumentare la qualità dei prodotti e la sicurezza produttiva nonché per ridurre l'effetto dannoso sull'ambiente.

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KuibyshevAzot è una delle aziende leader dell'industria chimica russa. L'azienda svolge attività in due settori: produzione di caprolattame e dei suoi prodotti derivati (filati tessili e industriali, cordone pneumatico, poliammide e tessuti miscelati, materie plastiche di ingegneria); produzione di fertilizzanti di ammoniaca e azoto. Inoltre KuibyshevAzot produce gas di processo che soddisfano i requisiti delle principali direzioni aziendali e allo stesso tempo sono prodotti di merce indipendente. La società si trova a Togliatti, nella regione di Samara, ed è stata fondata nel 1966.

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"Le consegne dei prodotti russi verranno sostituiti dalle importazioni nella rete di distribuzione di Eurochem provenienti da altre regioni del mondo in quanto tutte le imprese dell'Ucraina, che producono fertilizzanti per la fornitura del mercato nazionale, al momento si sono arrestati; inoltre il mercato agrario dell'Ucraina, che è cresciuto l'anno scorso del 30%, richiede l'approvvigionamento di grandi quantità di fertilizzanti ", ha specificato un rappresentante della società.

Al contrario EuroChem Group AG ("EuroChem" o "Gruppo"), azienda leader nel settore agrochimico globale, accoglie con favore la decisione del Dipartimento del Commercio americano127 di porre fine ad un dazio antidumping del 64,93% imposto 30 anni fa alle spedizioni di urea dalla Russia, in vigore dal 20 dicembre 2016.

Ciò segue la risoluzione del 20 agosto 2016 da parte del Dipartimento del Commercio americano (DOC) di un altro dazio antidumping del 253,98% su nitrato di ammonio russo.

I dazi antidumping contro i fertilizzanti prodotti in Russia sono stati introdotti per la prima volta alla fine degli anni ottanta, quando l'apertura dell'Unione Sovietica al commercio internazionale è stata percepita come una minaccia che avrebbe potuto inondare il mercato statunitense con prodotti a prezzi inferiori.

EuroChem ha attivamente seguito l'attività di rimozione di tali dazi antidumping da parte delle autorità statunitensi sin dai primi anni 2000 e ha avviato diverse procedure antidumping con il Dipartimento del Commercio americano e la US International Trade Commission128.

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Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d'America è il dicastero del governo federale

statunitense che si occupa delle politiche commerciali. Il dicastero nasce nel 1913, quando venne diviso in due dipartimenti distinti il Dipartimento del Commercio e del Lavoro. Il ruolo del dipartimento è quello di promuovere il commercio statunitense e di sviluppare le infrastrutture e le tecnologie per migliorare lo scambio delle merci. Per compiti appare simile all'italiano Ministero dello sviluppo economico. A capo del dipartimento c'è il Segretario al Commercio, un ministro che siede nel gabinetto presidenziale. L'attuale segretario è Wilbur Ross.

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Us International Trade Commission è un'agenzia federale indipendente e quasi giudiziaria degli Stati Uniti che fornisce competenze commerciali sia ai settori legislativi che esecutivi . Inoltre, l'agenzia controlla e valuta l'impatto delle importazioni sulle industrie americane e dirige azioni contro pratiche commerciali sleali come sovvenzioni , dumping , brevetti , marchi e violazioni del diritto d'autore. Us International Trade Commission cerca di: amministrare le legislazioni statunitensi per definire le leggi del suo mandato in modo equo e oggettivo; fornire il Presidente , l'ufficio del Rappresentante

commerciale degli Stati Uniti e il Congresso con un'analisi, un'informazione e un sostegno indipendenti in materia di tariffe, commercio internazionale e competitività e mantenere la tabella tariffaria

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Questi sforzi hanno portato a EuroChem un dazio individuale dello 0% sulle consegne di urea nel 2008 e un dazio preferenziale, sempre dello 0%, su nitrato di ammonio nel 2014.

Dmitry Strezhnev, amministratore delegato di EuroChem, ha commentato: "Siamo soddisfatti di questa decisione del Dipartimento del Commercio statunitense di revocare questi lunghi dazi antidumping. Questo segna il culmine di molti anni di duro lavoro. Ringrazio il nostro team dedicato di manager, avvocati, contabili e personale di vendita che hanno contribuito a raggiungere questo risultato critico, nonché a esprimere il nostro apprezzamento per il team di consulenti legali che hanno contribuito in questi sforzi ".

Come già trattato in precedenza per la “collega ” Cina, la Commissione Europea ha introdotto dei dazi antidumping su alcuni tipi di acciaio importati dalla Russia (in particolare sui laminati a freddo, utilizzati tra l’altro, nell’industria meccanica).

Tale decisione sarebbe motivata dal fatto che le società russe diminuirebbero artificiosamente i loro prezzi.

Secondo le stime di Eurostat dal 2011 al 2014 la quota delle società russe sul mercato dell’Ue sarebbe aumentata di 1,7 volte passando dal 5,9 al 10,1%. Il volume delle forniture sarebbe cresciuto di una volta e mezzo passando da 466.000 a 724.000 tonnellate mentre il prezzo medio si sarebbe ridotto del 21% passando da 630 a 499 euro a tonnellata.

Da Bruxelles arrivano infatti nuove misure anti-dumping sull’acciaio venduto a basso costo in Europa da parte della Russia; la decisione definitiva della Commissione è stata presa per rispondere ai timori dell’industria siderurgica europea che lamenta seri problemi di concorrenza per le importazioni da quei Paesi che offrono prodotti a prezzi inferiori rispetto a quelli del loro mercato (che appunto fanno “dumping”).

armonizzata degli Stati Uniti. In tal modo, la Commissione serve al pubblico attuando la legge americana e contribuendo allo sviluppo e all'attuazione di una politica commerciale sana e informata degli Stati Uniti. Le cinque operazioni dell'USITC sono: investigazioni dell'inchiesta di importazione, investigazioni basate su importazioni di proprietà intellettuale, programma di ricerca, servizi di informazione commerciale e supporto alle politiche commerciali.

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I dazi imposti oggi dall’esecutivo comunitario resteranno in vigore per cinque anni e per la prima volta avranno anche un effetto retroattivo, riguardando anche le importazioni avvenute fino a due mesi prima dell’adozione delle misure provvisorie (decise nel febbraio 2016).

La decisione riguarda in particolare l’acciaio laminato a freddo, utilizzato per la produzione di imballaggi, elettrodomestici, nell’industria automobilistica e in quella delle costruzioni.

Per le industrie russe i dazi vanno dal 18,7% al 36,1%; attualmente l’Unione Europea applica più di cento misure “difensive” di questo tipo, di cui 37 per concorrenza sleale nell’import dell’acciaio129

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L’inchiesta antidumping relativa alle aziende metallurgiche russe è stata avviata nel maggio 2015.

A provocarla era stata una denuncia presentata, per conto di produttori che rappresentano il 25% della produzione totale dell’Unione, dall’Associazione europea dei produttori di acciaio (Eurofer) che aveva accusato le società russe di avere artificiosamente abbassato le tariffe dei laminati a freddo; a detta dell’associazione ciò avrebbe danneggiato la situazione finanziaria dei produttori d’acciaio europei130.

Con la segnalazione all'Esecutivo Ue, l'associazione di rappresentanza del settore siderurgico europeo accusa di fatto la Russia di operare, su tali prodotti, specifiche pratiche di dumping ovvero di esportare la merce a prezzi molto più bassi rispetto a quelli con cui gli stessi prodotti sono venduti sui rispettivi mercati interni, con conseguenti danni alla concorrenza e alla competitività del settore Ue.

Un mese più tardi, sul caso parte l'indagine di Bruxelles.

Nel Febbraio 2016 la Commissione ha deciso di intervenire sulla base di un “rischio di danni” senza aspettare che il danno si materializzasse imponendo dei dazi antidumping provvisori.

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Fonte: www.lastampa.it

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Si tratta di un’azione preventiva precoce, che è un passo eccezionale nei procedimenti di difesa commerciale; la Commissione europea ha infatti deciso di attivare questo strumento dal momento che ha ritenuto che la denuncia presentata dall’industria contenesse elementi di prova sufficienti131

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Inizialmente (febbraio 2016) la Commissione Europea aveva istituito dazi antidumping provvisori sull'acciaio laminato a freddo prodotto in Russia per i seguenti importi: per la società metallurgica di Magnitogorsk132 il dazio era del 19,8% del valore del prodotto, per la società Severstal133 del 25,4% mentre per la società di Novolipetsk134 del 26,2%.

PRODUTTORI DI ACCIAIO LAMINATO A FREDDO DAZI (febbraio) Magnitogorsk 19.8% Severstal 25.4% Novolipetsk 26.2%

A giugno il livello del dazio è stato portato per la Severstal al 34,1%, per le altre aziende siderurgiche e la società di Novolipetsk al 36,1%, al contrario per la società di Magnitogorsk il dazio è stato ridotto al 18,7%135.

131 Fonte: www.eunews.it 132

Magnitogorsk è una città dell'Oblast di Čeljabinsk in Russia. È situata nella sezione meridionale dei monti Urali sul fiume Ural. Prende il nome dal monte Magnitnaja, una montagna quasi interamente fatta di ferro puro. Ospita il più grande impianto metallurgico russo per la produzione e lavorazione dell'acciaio, il famoso kombinat metallurgico di Magnitogorsk ("MMK") costruito a tappe forzate durante il primo piano quinquennale dell'Unione Sovietica.

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Il gruppo Severstal (in russo “acciaio del Nord”) è un gruppo siderurgico russo, uno dei più grandi al mondo. È stato uno dei primi gruppi industriali russi a fare acquisizioni all'estero.

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Novolipetsk Steel è una delle 4 più grandi compagnie russe produttrici di acciaio, nel 2006 il suo fatturato ha superato i 6 miliardi di dollari americani, la società è gestita da Vladimir Lisin che ne è anche il principale azionista, Vladimir Lisin è anche, secondo la rivista di economia americana Forbes, il 36º uomo più ricco del mondo con un patrimonio stimato in 14,3 miliardi di dollari americani e il terzo uomo più ricco di Russia.

141 PRODUTTORI DI ACCIAIO LAMINATO A FREDDO DAZI (giugno) Magnitogorsk 18.7% Severstal 34.1% Novolipetsk 36.1%

Come specificato in precedenza, grazie ad una precedente registrazione delle importazioni la Commissione ha anche la possibilità di decidere in un secondo momento di riscuotere tali dazi retroattivamente a partire dal dicembre 2015. Tuttavia le società russe considerano i nuovi dazi restrittivi e si batteranno affinché vengano aboliti.

“Il Gruppo Nlmk (Novolipetsk) è stato accusato di dumping sulla base di una serie di accuse inesistenti e di valutazioni inattendibili. Abbiamo intenzione di appellarci al Tribunale dell’Ue e anche al Wto per contestare tali accuse”, dice Sergej Babichenko, responsabile dell’ufficio relazioni pubbliche del Gruppo Nlmk (Complesso metallurgico di Novolipetsk)136.

Gli operatori russi ritengono che l’inchiesta violi le norme previste e che sia in contrasto con il diritto internazionale: “I dati esaurienti che abbiamo presentato nel corso dei controlli sono stati totalmente ignorati e sono stati rimpiazzati da informazioni sulla produzione acquisite da altre società e da valutazioni fabbricate ad arte” ha dichiarato il rappresentante del Gruppo Nlmk.

Inoltre Medvedkov ha dichiarato: "A nostro parere, l'indagine è stata realizzata violando le norme del WTO. Noi lo abbiamo dichiarato diverse volte sia a livello politico che pratico. Tuttavia la Commissione europea alla fine di luglio 2016 ha introdotto i dazi antidumping definitivi, ignorando di fatto le nostre argomentazioni e chiudendo il mercato europeo alle aziende metallurgiche russe, cosa non ammessa dal WTO".

“I nuovi dazi introdotti dall’Ue avranno delle ripercussioni negative sulla redditività dei laminati a freddo prodotti dalle imprese russe.

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A essere particolarmente colpite saranno le imprese che hanno una quota maggiore di export nell’Unione Europea; i gruppi Nlmk e Severstal guadagnano oltre il 30% dei loro utili dall’export anche verso i Paesi dell’Unione Europea”137.

La Commissione europea ha inoltre avviato un'indagine (ad oggi ancora in corso) per stabilire se le importazioni di specifici prodotti in acciaio laminati a caldo provenienti da Brasile, Iran, Russia e Ucraina siano state oggetto di dumping sul mercato Ue e stiano quindi arrecando "grave danno all'industria dell'Unione". Si tratta di elementi utilizzati sia come parti di altri prodotti siderurgici che direttamente in diverse applicazioni industriali in ambito edile, navale ed L'indagine nel settore dell'acciaio piatto laminato a caldo è stata aperta alla luce di una minaccia di danno, e non sulla base di un danno effettivo energetico. La denuncia alla base dell'inchiesta era stata presentata il 23 maggio 2016 dall'Associazione europea della siderurgia (Eurofer) per conto di produttori che rappresentano oltre il 25% della produzione totale dell'Unione della merce in oggetto.

La denuncia di dumping verso Brasile, Iran, Russia e Ucraina si basa sul confronto tra il prezzo interno del prodotto e il prezzo di esportazione dello stesso verso l'Unione europea.

Su questa base i margini di dumping calcolati, si legge nel documento ufficiale di Bruxelles, sono "significativi" per tutti i Paesi interessati; inoltre Eurofer ha poi dimostrato che le importazioni del prodotto in esame dai 4 Paesi coinvolti sono aumentate in termini assoluti e in termini di quota di mercato.

Gli elementi di prova forniti dall'Associazione, spiega la Commissione, mostrano inoltre che il volume e i prezzi di queste importazioni hanno avuto, tra le altre conseguenze, un impatto negativo sui quantitativi venduti, il livello dei prezzi praticati e la quota di mercato detenuta dall'industria dell'Unione sugli stessi prodotti, con conseguenti danni significativi sulle prestazioni complessive, sulla situazione finanziaria e occupazionale dell'industria dell'Unione.

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L'indagine copre il periodo dal 1° luglio 2015 al 30 giugno 2016 (periodo d'inchiesta) e prevede un'analisi delle tendenze rilevanti per la valutazione del danno dal 1° gennaio 2013 alla fine del periodo dell'inchiesta.

L'inchiesta sarà conclusa entro 15 mesi dalla data di pubblicazione dell'avviso sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Nei primi 9 mesi la Commissione deve stabilire se sussistano le condizioni per imporre dazi compensativi provvisori; nei successi 6 mesi, invece, sarà tenuta a decidere se imporre misure definitive138.

Altro caso in cui la Russia risulta essere attivamente coinvolto riguarda la vendita di veicoli commerciali leggeri.

Secondo l’organizzazione mondiale del commercio la Russia avrebbe disatteso diverse regole per sfavorire la vendita di veicoli commerciali leggeri (le misure riguardano i veicoli commerciali leggeri con un peso compreso tra 2,8 e 3,5 tonnellate tipo furgoni con motori diesel di cilindrata non superiore a 3 000 cm3 destinati al trasporto di merci fino a due tonnellate o al trasporto misto di merci e passeggeri) di Italia e Germania sul territorio russo.

Nel 2014 l’Ue si era rivolta al WTO per contestare i dazi del 23 e 29% entrati in vigore sui veicoli commerciali leggeri (light commercial vehicles Lcv) provenienti dall’Italia e dalla Germania.

Il Consiglio economico eurasiatico aveva introdotto questi dazi nel 2013 per tutelare i furgoni di produzione locale, considerando dumping i prezzi fissati dai fornitori europei.

L’Organizzazione mondiale del commercio ha dichiarato illegali i dazi antidumping che la Federazione russa ha introdotto nel maggio 2013 per ostacolare l’export dei veicoli commerciali leggeri di Italia e Germania; il panel di esperti ha dato ragione all'UE su tutte le rivendicazioni procedurali e riconosciuto una serie di problemi nell'analisi effettuata dalla Russia che ha condotto all'istituzione dei dazi infatti le autorità russe, escludendo alcuni produttori nazionali dai loro calcoli, hanno utilizzato cifre non realistiche

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Le informazioni relative ai prodotti in acciaio laminati a caldo sono tratte dal sito internet

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nell'analizzare il pregiudizio che sarebbe stato causato all'industria nazionale

Nel documento Dumping: aspetti economici e sociali (pagine 134-151)

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