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Il funzionamento: il grande circolo del 5x

1.3 L’istituto del 5x1000: profili giuridici, economici e tecnic

1.3.3. Il funzionamento: il grande circolo del 5x

Per intendere il funzionamento dell’istituto del 5x1000 occorre precisarne alcuni aspetti tecnici relativi al flusso di risorse da esso generato e messo in circolazione. È quello che potremmo chiama- re, rievocando il summenzionato circolo della generosità, il grande circolo del 5x1000: attivato dalla scelta dei contribuenti a favore dei beneficiari, redistribuito dallo Stato, ricevuto dai beneficiari e ulteriormente da questi redistribuito alla società attraverso la for- nitura di determinati beni o servizi. Queste tre fasi possono essere suddivise nel momento del dare (i contribuenti), redistribuire (lo Stato), ricevere e dare di nuovo (i beneficiari).

↘ Rafforzamento della società civile

SETTEMBRE 2020

1.3.3.1. Dare: la scelta dei contribuenti

Il circolo del 5x1000 è attivato dalle scelte dei contribuenti. Tale scelta, come anche quella per l’8x1000 e il 2x1000, viene eserci- tata attraverso la compilazione di un’apposita scheda allegata al modello della dichiarazione dei redditi. A questo riguardo occorre ricordare che la scelta può essere esercitata anche se non si deve presentare un’apposita dichiarazione dei redditi come nel caso del modello CU16.

Se si considera l’istituto italiano di Percentage philanthropy nella sua interezza, cioè l’8x1000, il 5x1000 e il 2x1000, si può notare come esso presenti alcune caratteristiche che lo rendo- no unico nel panorama internazionale, soprattutto per quanto ri- guarda l’ampiezza delle scelte di destinazione a disposizione dei contribuenti.

Il contribuente che intende destinare una parte delle sue tasse e vuole quindi compilare la scheda allegata al modello dichiarati- vo, può destinare:

• l’8x1000 del gettito IRPEF allo Stato oppure a un’istituzione religiosa;

• il 5x1000 dell’IRPEF per determinate finalità di interesse sociale;

• il 2x1000 della propria IRPEF in favore di un partito politico. Tali scelte non sono mutuamente escludentesi, cioè non sono in alcun modo alternative tra loro e, pertanto, possono essere espresse simultaneamente. Ciò vuole anche dire che se il contri- buente scegliesse tutti e tre gli ambiti, potrebbe arrivare a desti- nare fino all’1,5% delle imposte sul reddito (dato dalla sommatoria di 0,8% + 0,5% + 0,2%). In ogni caso, la scelta non determina maggiori imposte dovute.

All’interno dei macrosettori, il contribuente può a sua volta sce- gliere una e solo una delle opzioni disponibili:

• 8x1000: lo Stato o una delle confessioni religiose indicate nel mo- dello, apponendo la propria firma nel riquadro corrispondente;

• 5x1000: volontariato e non profit, ricerca scientifica e universi- taria, ricerca sanitaria, attività di tutela, promozione e valoriz- zazione dei beni culturali e paesaggistici, attività sociali svolte dal Comune di residenza, associazioni sportive dilettantistiche o enti gestori delle aree protette, apponendo la propria firma nel riquadro corrispondente o indicando anche il codice fiscale di uno specifico beneficiario17;

• 2x1000: uno dei partiti politici, apponendo la firma e indicando il partico scelto attraverso uno specifico codice identificativo dello stesso.

16  Come indicato sul sito dell’AE: «I contribuenti esonerati dall’obbligo di presentazione della dichia- razione possono effettuare le scelte per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’IRPEF, presen- tando la scheda, in busta chiusa, entro il 31 ottobre 2019» (consultato il 27/09/2019).

17  Solo la scelta a favore delle “attività sociali svolte dal Comune di residenza” non richiede di inseri- re il codice fiscale del beneficiario (il Comune), giacché questo è identificato univocamente tramite la residenza del contribuente.

↘ Ampiezza delle scelte di destinazione IL D O N O D E L 5 X1 0 0 0

Nel caso del 5x1000 occorre precisare che lo spettro di scelte a disposizione del contribuente è molto più ampio di quello previsto per l’8x1000 e il 2x1000 per almeno tre ragioni. In primo luogo, l’istituto del 5x1000 dà al contribuente la facoltà di destinare o meno il 5x1000 delle imposte da lui dovute. Qualora il contribuen- te non opti, cioè non eserciti la scelta (a favore di un settore ge- nerico o uno specifico beneficiario), la parte non optata del suo 5x1000 rimane un’imposta a tutti gli effetti e, di conseguenza, confluisce nelle casse dello Stato. Invece, nel caso dell’8x1000, qualora il contribuente non opti, esso verrà redistribuito in ogni caso tra i beneficiari (Stato e confessioni religiose) secondo criteri che vedremo meglio nel prosieguo.

In secondo luogo, l’istituto del 5x1000 offre al contribuente un’ulteriore facoltà per quanto riguarda le possibilità o modalità della scelta binaria, cioè del settore o anche di uno specifico be- neficiario. Più in particolare, il contribuente può limitarsi a effet- tuare una scelta generica in favore di uno degli (attuali) sette set- tori citati, semplicemente apponendo la firma in uno dei riquadri corrispondenti, oppure effettuare anche una scelta specifica, cioè scegliendo uno specifico beneficiario all’interno di uno dei settori. In quest’ultimo caso egli dovrà non solo apporre la firma nel riqua- dro, ma anche indicare il codice fiscale del beneficiario (apparte- nente a quel settore) a cui intende destinare il suo 5x1000.

Infine, il contribuente che abbia deciso di dare il suo 5x1000 a uno specifico beneficiario ha una amplissima libertà di scelta, stante i numerosissimi beneficiari presenti in ogni settore, a ec- cezione, ovviamente, del Comune di residenza.

1.3.3.2. Redistribuire: il ruolo dello Stato

Nel meccanismo del 5x1000 lo Stato (attraverso alcuni suoi ap- parati) agisce come istituzione che redistribuisce ai beneficiari il gettito derivante dalle scelte dei contribuenti. Il ruolo dello Stato, quindi, al di là di alcuni aspetti più specificamente politici, come la fissazione del tetto massimo del gettito che si può redistribuire ai beneficiari, è di coordinatore o semplice mediatore tra contri- buenti e beneficiari. A questo scopo si serve di apparati specifici, fra cui l’AE e alcuni ministeri competenti per ognuno dei settori del 5x1000, che presiedono il meccanismo di calcolo, riparto e corresponsione delle somme ai beneficiari appartenenti al proprio settore di competenza. Ciascuno di questi ministeri, inoltre, detta e precisa le regole che i beneficiari dovranno seguire per aver ac- cesso al beneficio. La redistribuzione non è quindi da intendersi in senso politico giuridico, come per esempio quella operata dal Welfare State in virtù di qualche principio di giustizia distributiva o equità. È una redistribuzione solo nel senso tecnico del termine: lo Stato – attraverso il calcolo, riparto e corresponsione delle som- me – trasforma le scelte dei contribuenti in un flusso di risorse da redistribuire ai beneficiari.

SETTEMBRE 2020

Essendo il 5x1000 un importo percentuale (0,5%) delle impo- ste dovute dal contribuente, ogni beneficiario riceverà esatta- mente quanto gli è stato destinato dai contribuenti che l’hanno scelto indicandone il codice fiscale.

Ma cosa succede quando il contribuente sceglie solo il settore generico (apponendo la firma nel relativo riquadro) e non anche uno specifico beneficiario (non inserendo il codice fiscale di que- sto)? Come vengono redistribuite quelle risorse ai beneficiari? È questo il caso del cosiddetto inoptato, cioè l’ammontare totale delle risorse destinate a un settore generico.

In questo caso, la redistribuzione dell’inoptato a ogni singolo bene- ficiario avverrà in proporzione al numero di scelte espresse dai contri- buenti per quel beneficiario. Il che vuol dire che i beneficiari più scelti dai contribuenti riceveranno una porzione maggiore di quell’inoptato. Infine, occorre considerare i tempi della redistribuzione, o, me- glio, della corresponsione delle somme ai beneficiari, che oggi avviene due anni dopo rispetto all’assegnazione da parte dei con- tribuenti. L’attuale riforma del 5x1000 sta cercando di abbreviare i tempi di questa redistribuzione.

1.3.3.3. Ricevere e dare di nuovo: i beneficiari

Gli enti che intendono beneficiare del 5x1000 dovranno iscri- versi secondo regole specifiche indicate dai rispettivi ministeri di competenza che presiedono il calcolo, il riparto e la corresponsio- ne del gettito del 5x100018.

Il grande circolo del 5x1000 non si chiude con il ricevimento delle somme da parte degli enti beneficiari. Come disse il relatore della prima proposta di legge volta alla stabilizzazione del 5x1000, ogni euro destinato dai contribuenti ai beneficiari del 5x1000 «ottiene un effetto leva, un effetto moltiplicatore grazie al fatto che viene in- vestito in attività concrete a sostegno della collettività»19. Dunque,

tali risorse verranno poi rimesse in circolo nella società civile dagli stessi enti. Queste somme, infatti, dovranno essere utilizzate per le finalità e gli scopi istituzionali del soggetto beneficiario, il quale, fra l’altro, sarà poi tenuto a rispettare gli obblighi di trasparenza e pubblicità, con particolare riferimento alla rendicontazione delle somme ricevute, il loro utilizzo e destinazione (regole attualmente in corso di ridefinizione in virtù della riforma del Terzo settore e del 5x1000). Per questa via, le risorse derivanti dal 5x1000 forniscono un importante supporto alle attività istituzionali dell’ente e, quindi, all’erogazione di beni e servizi alla società civile nel suo complesso. 18  Più in particolare, per ognuno dei settori del 5x1000 è competente un determinato apparato o ministero: volontariato (competente il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali — Direzione Generale del Terzo Set- tore e della responsabilità sociale delle imprese); ricerca scientifica e universitaria (competente il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca); ricerca sanitaria (competente il Ministero della Salute); politiche socia- li perseguite dai Comuni (competente il Ministero dell’Interno); attività sportive a carattere dilettantistico (competente la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il supporto del CONI); attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici (competente il Ministero per i Beni e le Attività Culturali). 19  Non ci pare siano mai stati fatti studi scientifici volti a testare se e in che misura esista questo effetto leva o moltiplicatore del 5x1000. Ma ciò, se da un lato ci ricorda quanto il 5x1000 sia ancora poco studia- to, dall’altro ci pare una ragione in più per sviluppare analisi di questo tipo in futuro.

↘ L’inoptato ↘ Tempi di redistribuzione IL D O N O D E L 5 X1 0 0 0

1.3.4. Il grande circolo del 5x1000: un