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Il Made in Italy agroalimentare nei Paesi BRICS e TICKS

Andamento numero imprese attive nel settore agroalimentare

6. Il Quadro giuridico

6.3 Agroalimentare e Made in Italy

6.3.1 Il Made in Italy agroalimentare nei Paesi BRICS e TICKS

Per un Paese come l’Italia che gode di ottima reputazione internazionale per la propria produzione agroalimentare e punta a sostenere la ripresa dell’economia anche attraverso un ulteriore sviluppo dell’export di settore, la crescente domanda dei Paesi ad economia emergente costituisce un’opportunità molto significativa (Centro Studi Confagricoltura, 2016).

I Brics e Ticks, in particolare, sono una grande opportunità per l’agroalimentare made in Italy. BRICS e TICKS sono acronimi, adottati da alcuni fondi internazionali di investimento finanziario, che individuano i principali Paesi ad economia emergente. I Paesi BRICS sono Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica. I Paesi TICKS sono Taiwan, India, Cina, Sud Corea. In tutto sette Paesi, visto che Cina e India fanno parte di entrambi.

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Complessivamente, nel periodo 2001-2015, l’export agroalimentare complessivo dell’Italia verso i Paesi BRICS e TICKS (tabella 6), è cresciuto costantemente, tranne che nel 2009 (-86 milioni di € rispetto al 2008), nel 2014 (-13 milioni di € rispetto al 2013) e nel 2015 (-142 milioni di € rispetto al 2014). Ha registrato flessioni nel 2015 rispetto al 2013 l’export agroalimentare dell’Italia verso Russia, e Sudafrica; per il Brasile la flessione si registra nel 2015 rispetto al 2014 ed è da valutare, considerando le difficoltà economiche del Paese sudamericano, se si tratti di un fenomeno occasionale oppure di una tendenza che proseguirà nei prossimi anni.

Tabella 6. Export agroalimentare dell’Italia verso i Paesi BRICS/TICKS (in milioni di €) (Fonte: Centro Studi

Confagricoltura, 2016).

Anno Totale (milioni di Euro)

2001 333 2002 360 2003 398 2004 447 2005 540 2006 664 2007 775 2008 845 2009 759 2010 1042 2011 1287 2012 1429 2013 1608 2014 1595 2015 1453

Facendo un focus sulla Cina si evince che l’esportazione di prodotti agroalimentari dell’Italia verso la Cina (1,38 miliardi di abitanti), fra il 2001 e il 2015 è cresciuta in media del 28,6% l’anno, superando nel 2015 l’esportazione verso la Russia. Nel 2015, rispetto al 2014, l’incremento è stato del 19%. L’importazione è cresciuta mediamente, nello stesso periodo, del 3,9% l’anno. Il saldo della bilancia commerciale, pur sempre passivo, si è dimezzato negli ultimi anni passando, dai precedenti picchi di oltre 400 milioni di euro (2007), ai 169 milioni di euro del 2014 e ai 202 milioni del 2015.

Tabella 7. Import ed export agroalimentare dell’Italia con la Cina (valore milioni di €) (Fonte: Centro Studi

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Anno Import (milioni di €) Export (milioni di €) Saldo

2001 425 16 -409 2002 340 14 -326 2003 328 22 -306 2004 368 28 -341 2005 413 33 -380 2006 422 61 -361 2007 495 79 -416 2008 459 92 -367 2009 391 124 -266 2010 498 192 -306 2011 589 249 -341 2012 529 303 -226 2013 556 342 -214 2014 536 367 -169 2015 639 437 -202 7. Bibliografia

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