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Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 30 giugno 2020, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato del periodo, ammonta a 12.210,8 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2019, pari a 11.861,0 milioni.

L’incremento, pari a 349,8 milioni, deriva dall’emissione di 400 milioni nominali di strumenti Additional Tier 1 nel mese di gennaio rilevati in bilancio per un ammontare di 397,3 milioni (pari al corrispettivo incassato dedotti i costi di transazione) nella voce “140. Strumenti di capitale” al netto del contributo negativo della redditività complessiva registrata nel semestre. Quest’ultima è negativa per 33,4 milioni per effetto di un utile netto di periodo pari a 105,2 milioni e della variazione negativa delle riserve da valutazione pari a 138,6 milioni.

Inoltre sono state registrate altre variazioni negative per complessivi 14,1 milioni, relative al pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 e alla variazione delle azioni proprie in portafoglio.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio

netto

Risultato del periodo Saldi al 30/06/2020 come da bilancio della Capogruppo 11.294.999 111.370

Effetto del consolidamento di società controllate 839.785 39.965

Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 43.498 70.302 Elisione dei dividendi incassati nell’esercizio da società controllate e collegate - (147.746)

Altre rettifiche di consolidamento 32.567 31.340

Saldi al 30/06/2020 come da bilancio consolidato 12.210.849 105.231

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) e nella direttiva 2013/36/UE (“CRD IV”) del 26 giugno 2013 che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto “Single Rulebook”.

Le nuove norme hanno introdotto un trattamento di eliminazione progressiva (“phase-out” in un arco temporale esteso fino al 2021 in regime di “grandfathering”) per gli strumenti patrimoniali che non rispettano integralmente i requisiti di computabilità delle nuove norme.

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2020 sono i seguenti:

• coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: “CET1 ratio”) minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: “CCB”);

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• coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;

• coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d’Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il primo e secondo trimestre del 2020.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d’Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2020 pari allo 0,13%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall’esercizio 2020.

La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all’art.

4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all’art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il precedente).

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare a livello consolidato per il 2020, secondo i criteri transitori in vigore, i seguenti ratio patrimoniali:

• CET1 ratio: 9,385%;

• Tier 1 ratio: 10,885%;

• Total Capital ratio: 12,885%.

Con lettera dell’8 aprile 2020, BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 sopracitata a seguito dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1). Pertanto, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2020, a partire da giugno 2020 e fino a nuova comunicazione, sono i seguenti:

• CET1 ratio: 8,398%;

• Tier 1 ratio: 10,319%;

• Total Capital ratio: 12,882%.

Il Banco BPM ha esercitato l’opzione per l’applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l’impatto sui fondi propri derivante dall’applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell’applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

• periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell’applicazione del principio contabile IFRS 9;

• periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

• periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

• periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

• periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l’impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Con riferimento alla misurazione delle attività di rischio ponderate si precisa che il Gruppo Banco BPM è autorizzato ad utilizzare le seguenti metodologie basate sui propri modelli interni:

• sistema interno di misurazione del rischio di credito relativo alle esposizioni verso imprese e al dettaglio, secondo l’approccio avanzato (Advanced – IRB), per la determinazione del relativo requisito patrimoniale consolidato e individuale.

Il modello si applica alle sole esposizioni creditizie figuranti nel bilancio della Capogruppo Banco BPM S.p.A.;

• modello interno di misurazione dei rischi di mercato (generico e specifico sui titoli di capitale, generico sui titoli di debito e di posizione su quote di OICR) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale individuale e consolidato.

Il modello si applica alle sole esposizioni figuranti nei bilanci della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e di Banca Akros S.p.A.;

• modello interno di misurazione del rischio operativo (AMA) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale individuale e consolidato.

Il modello si applica alla Capogruppo Banco BPM S.p.A. ed alla Divisione Leasing della Capogruppo(1). Applicando il regime transitorio in vigore al 30 giugno 2020, i ratio patrimoniali sono i seguenti:

• Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 14,56% (14,73% includendo anche l’utile del semestre in formazione) rispetto al dato di fine dicembre 2019 pari al 14,43%;

• Tier 1 Capital Ratio pari al 15,79% (15,96% includendo anche l’utile del semestre in formazione) in aumento rispetto al dato di fine dicembre 2019 pari al 15,08%;

• Total Capital Ratio pari al 17,77% (17,94% includendo anche l’utile del semestre in formazione) rispetto al dato di fine dicembre 2019 pari al 17,40%.

I ratios a regime calcolati sempre includendo l’utile del primo semestre 2020 in formazione sono i seguenti:

• CET1 Ratio pari al 13,31%;

• Tier 1 Capital Ratio pari al 14,38%;

• Total Capital Ratio pari al 16,35%.

Il livello dei fondi propri al 30 giugno 2020 consente al Banco BPM di rispettare ampiamente la richiesta degli Organi di Vigilanza, sia avendo a riferimento le regole di calcolo oggi applicabili nel cosiddetto periodo transitorio, sia considerando le regole che dovranno essere utilizzate a regime.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, ”LCR”). La normativa prevedeva un percorso di adeguamento progressivo (“phase in”)(2). Il gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2020 un indice LCR consolidato pari al 193%.

E’ prevista nel prossimo futuro l’introduzione di un ulteriore requisito di liquidità misurato su un orizzonte temporale più lungo, denominato Net Stable Funding Ratio (“NSFR”). Il suddetto indice, calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto, è superiore al 100%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria (“Leverage ratio”), il valore al 30 giugno 2020 si è attestato al 5,187% (4,710% con la definizione del capitale regolamentare a regime).

(1)Decisione della Banca Centrale Europea notificata il 15 giugno 2016.

(2) 60% dal 1° ottobre 2015; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017; 100% dal 1° gennaio 2018.

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