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Il percorso dell’Italia verso uno sviluppo sostenibile

3. L’Agenda 2030 in Italia

3.5 Il percorso dell’Italia verso uno sviluppo sostenibile

La posizione dell’Italia rispetto agli SDGs

Il 27 febbraio 2019, nel corso dell’evento organiz-zato presso la Camera dei Deputati, alla presenza del Presidente della Camera Roberto Fico e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ASviS ha diffuso l’aggiornamento al 2017 degli indicatori compositi sviluppati per descrivere l’andamento dell’Italia rispetto ai 17 SDGs. I dati qui presentati beneficiano della pubblicazione, da parte del-l’Istat, del secondo Rapporto sugli SDGs presen-tato lo scorso aprile, nel quale sono stati inseriti nuovi indicatori elementari. A seguito di questi ag-giornamenti, gli indicatori compositi hanno subito alcune modifiche, particolarmente significative per i Goal 1, 4, 7, 1421.

Gli indicatori compositi sono stati costruiti utiliz-zando la metodologia AMPI, adottata anche dal-l’Istat per costruire gli analoghi indicatori BES. In particolare, è stato possibile costruire un indica-tore composito (a partire da oltre 100 indicatori elementari) per 15 Obiettivi su 17, mentre per i Goal 13 e 17 si è scelto di continuare a utilizzare un singolo indicatore headline. Sia gli indicatori forniti dall’Istat sia gli indicatori compositi sono disponibili nel database ASviS, che contiene anche dati riferiti alle diverse regioni. Il valore dell’Italia del 2010 rappresenta il valore base (pari a 100) e gli indici mostrano il miglioramento (se il valore sale) o il peggioramento (se scende) della situa-zione rispetto al valore del 2010. Se un indice composito presenta un miglioramento, ciò non si-gnifica necessariamente che l’Italia sia su un sen-tiero che le consentirà di centrare gli Obiettivi nel 2030, ma semplicemente che il Paese si sta muo-vendo nella direzione giusta “in media”, in quanto non si tiene conto della distribuzione (cioè degli aspetti legati alle disuguaglianze) del fenomeno. Guardando ai dati più recenti, l’Italia mostra segni di miglioramento, tra il 2016 e il 2017, per nove Obiettivi (3, 5, 8, 9, 10, 11, 12, 16 e 17), una so-stanziale stabilità si rileva per gli Obiettivi 4 e 13, mentre peggiorano gli indicatori relativi agli Obiettivi 1, 2, 6, 7, 14 e 15. Tra il 2010 e il 2017, invece, l’Italia mostra segni di miglioramento in nove aree: alimentazione e agricoltura sosteni-bile, salute, educazione, uguaglianza di genere, sistema energetico, innovazione, modelli sosteni-bili di produzione e di consumo, lotta al cambia-mento climatico, cooperazione internazionale.

Per sei aree, invece, la situazione peggiora: po-vertà, condizione economica e occupazionale, condizioni delle città, condizione dei mari, ecosi-stema terrestre e qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide, mentre per i restanti due Obiettivi (acqua e disuguaglianze) la condi-zione appare sostanzialmente invariata.

La situazione migliora significativamente tra il 2010 e il 2017 per i seguenti Obiettivi:

• Obiettivo 2 (Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutri-zione e promuovere un’agricoltura sosteni-bile). Dopo il forte aumento registrato fino al 2016 - dovuto principalmente all’incremento della produzione per unità di lavoro delle aziende agricole e della quota di superficie agricola utilizzata (SAU) per coltivazioni biolo-giche - si rileva una flessione nell’ultimo bien-nio, causata principalmente dall’aumento dell’utilizzo di fertilizzanti in agricoltura (+7,1% tra il 2016 e il 2017). Si evidenzia infine l’andamento positivo dell’indicatore elemen-tare relativo all’utilizzo dei prodotti fitosani-tari (pesticidi, diserbanti e simili), che dal 2010 al 2017 diminuisce del 20%.

• Obiettivo 3 (Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età), il cui indicatore migliora nell’arco di tempo considerato. In particolare, a partire dal 2015 la dinamica po-sitiva è spiegata dalla riduzione della probabi-lità di morte sotto i 5 anni (3,4 decessi entro i 5 anni per mille nati vivi nel 2017) e della pro-porzione standardizzata di persone di 14 anni e più che non praticano alcuna attività fisica, nonostante aumenti contestualmente il tasso di lesività grave per incidente stradale. In Ita-lia, dopo il trend di forte diminuzione avvenuto fino al 2016, il tasso di mortalità per incidente stradale nel 2017 è tornato ad aumentare.

• Obiettivo 4 (Assicurare un’istruzione di qua-lità, equa ed inclusiva, e promuovere opportu-nità di apprendimento permanente per tutti), per il quale l’indicatore migliora sensibilmente nel corso degli anni. Dal 2010 in poi si osserva un deciso aumento sia della quota di persone di 30-34 anni che hanno conseguito un titolo universitario sia della quota di persone di 25-64 che hanno completato almeno la scuola se-condaria di II grado (scuola media superiore). Da sottolineare poi come la percentuale di stu-denti di 15 anni che non raggiungono il livello di competenze matematiche di base sia

dimi-nuita nel corso del tempo. Infine, nell’ultimo anno il tasso di abbandono scolastico peggiora, in controtendenza con gli anni precedenti, at-testandosi al 14%.

• Obiettivo 5 (Raggiungere l’uguaglianza di ge-nere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze) il cui indicatore composito mostra un andamento crescente per tutta la serie storica osservata. Dopo la lieve flessione avvenuta nel 2016, l’indicatore torna a migliorare grazie all’aumento della percentuale di donne nei consigli di amministrazione delle società quo-tate in borsa e della quota di donne presenti negli organi decisionali. A sostenere il buon an-damento dell’indicatore composito, si segnala la tendenza crescente dei rapporti di femmi-nilizzazione del tasso di occupazione e di quello dei laureati.

• Obiettivo 7 (Assicurare a tutti l’accesso a si-stemi di energia economici, affidabili, sosteni-bili e moderni) il cui indicatore composito, dopo un iniziale aumento dovuto al migliora-mento di tutti gli indicatori elementari, subi-sce una flessione negativa a partire dal 2014. Quest’ultima è causata dalla riduzione della produzione di energia da fonti rinnovabili, che dopo aver raggiunto il suo valore massimo nel 2014, diminuisce di sei punti percentuali negli ultimi quattro anni.

• Obiettivo 9 (Costruire una infrastruttura resi-liente e promuovere l’innovazione e una indu-strializzazione equa, responsabile e sostenibile), per il quale continuano a miglio-rare significativamente tutti gli indicatori ele-mentari. In particolar modo, aumentano gli indicatori relativi alla diffusione di banda larga tra le famiglie, l’uso di internet, il tasso di ricercatori per 10.000 abitanti e la quota di merci trasportate su ferrovia. Influiscono po-sitivamente sull’andamento del composito anche la crescita del valore aggiunto dell’in-dustria manifatturiera e la forte diminuzione dell’intensità di emissione di CO2 del valore aggiunto.

• Obiettivo 12 (Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo), per il quale l’indi-catore composito aumenta significativamente grazie al miglioramento di quasi tutti gli indi-catori elementari. In particolar modo, si osser-vano progressi importanti per l’indice di circolarità della materia e la percentuale di ri-ciclo dei rifiuti, che con un valore di 49,4% si

avvicina al Target europeo per il 2020 (50%). Oltre a ciò, è in costante diminuzione il con-sumo materiale interno per unità di PIL (-26% rispetto al 2010), mentre l’indicatore relativo al numero di organizzazioni registrate EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) peggiora, diminuendo di anno in anno.

• Obiettivo 13 (Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze), per cui l’indicatore headline (gas serra totali secondo l’inventario nazio-nale delle emissioni) migliora fino al 2014 per poi peggiorare nel triennio successivo, in cor-rispondenza della ripresa economica. Analiz-zando l’indicatore nel dettaglio, è da segnalare come tre quarti delle emissioni to-tali di gas serra provengano dal settore pro-duttivo, mentre il resto delle emissioni è causato da consumi familiari.

• Obiettivo 17 (Rafforzare il partenariato mon-diale e i mezzi di attuazione per lo sviluppo so-stenibile), per cui l’indicatore headline (quota dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo - APS - sul reddito nazionale lordo) aumenta significativa-mente nel periodo 2014-2017, anche a causa dell’aumento degli aiuti agli immigrati, arri-vando a rappresentare lo 0,3% del RNL. Nono-stante i progressi, il livello raggiunto rimane ancora molto lontano dall’obiettivo fissato dalla Strategia Europa 2020, pari allo 0,7% del RNL.

La situazione peggiora sensibilmente per i se-guenti Obiettivi:

• Obiettivo 1 (Porre fine ad ogni forma di po-vertà nel mondo), il cui indicatore, dopo un an-damento stazionario nel periodo 2012-2014, registra un netto peggioramento nel corso degli anni successivi. Nel biennio 2016-2017, la dinamica negativa è dovuta a un aumento della povertà assoluta e della povertà relativa, che registrano entrambe il valore più alto di tutta la serie storica osservata (rispettivamente, 8,4% e 15,6% della popolazione). Tra gli indivi-dui in povertà assoluta si stima che i giovani di 18-34 anni siano 1 milione e 112mila, il valore più elevato dal 2005. Da segnalare che nel 2017 si registra una diminuzione dell’indice di grave deprivazione materiale, il quale resta comunque superiore di 3,5 punti rispetto alla media europea.

• Obiettivo 8 (Incentivare una crescita econo-mica duratura, inclusiva e sostenibile,

un’oc-cupazione piena e produttiva e un lavoro digni-toso per tutti), il cui indicatore è fortemente influenzato dal ciclo economico. Di conse-guenza, esso peggiora fino al 2014, a causa dell’andamento sfavorevole del PIL per occu-pato e dell’aumento della disoccupazione e della quota dei giovani NEET (la più alta dei Paesi UE), mentre nel triennio 2015-2017 si re-gistra un lento recupero. Infine, si rere-gistra una riduzione costante del numero di infortuni mortali e inabilità permanenti per 10.000 oc-cupati, che migliora del 25% nel periodo 2010-2016.

• Obiettivo 11 (Rendere la città e gli insedia-menti umani inclusivi, sicuri, duraturi e soste-nibili), per il quale il confronto con il dato del 2010 rimane negativo, nonostante si registri un miglioramento negli ultimi tre anni. La recente tendenza positiva è dovuta soprattutto al mi-glioramento degli indicatori relativi al riciclo e alla quota di rifiuti conferiti in discarica sul to-tale della raccolta, oltre alla diminuzione del numero di persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali o problemi di umidità. Da segnalare anche che l’esposizione della popo-lazione urbana all’inquinamento atmosferico da particolato (PM10e PM2.5) si riduce forte-mente dal 2010. A peggiorare nell’arco di tutta la serie storica è invece l’indice di abusivismo edilizio, che cresce di otto punti percentuali rispetto al 2010.

• Obiettivo 14 (Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile), il cui indicatore mostra un andamento altalenante: migliora fino al 2015, grazie alla crescita significativa dell’indicatore relativo alle aree marine pro-tette, per poi peggiorare sensibilmente negli ultimi due anni, a causa dell’aumento dell’at-tività di pesca e del sovrasfruttamento degli stock ittici, il cui dato si attesta all’83,3% ri-spetto ad una media europea del 42%.

• Obiettivo 15 (Proteggere, ripristinare e favo-rire un uso sostenibile dell’ecosistema terre-stre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica). L’indicatore composito è caratterizzato da una tendenza estremamente negativa, causata dal netto peggioramento degli indicatori elementari re-lativi alla frammentazione del territorio e alla

Figura 3 - Indicatori sintetici per l’Italia

GOAL 1

Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo

60 80 100 120 140 160 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

GOAL 2

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

GOAL 3

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

60 80 100 120 140 160

GOAL 4

Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160 2004

GOAL 5

Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

GOAL 6

Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

GOAL 7

Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

GOAL 8

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2004 60 80 100 120 140 160

GOAL 9

Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

GOAL 10

Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

GOAL 11

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

GOAL 12

Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2004 60 80 100 120 140 160

GOAL 13

Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2004 60 80 100 120 140 160

GOAL 14

Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

GOAL 15

Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 40 60 80 100 120 140

GOAL 16

Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 60 80 100 120 140 160

copertura del suolo. Migliora, invece, l’indice di boscosità, il cui andamento è però dovuto al progressivo abbandono dei terreni agricoli.

• Obiettivo 16 (Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile, of-frire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli), il cui indicatore registra una ten-denza fortemente negativa fino al 2014, per poi migliorare notevolmente, grazie al com-plessivo miglioramento degli indicatori di cri-minalità (tasso di omicidi – tra i più bassi d’Europa –, rapine, furti e borseggi) e della quota di detenuti adulti nelle carceri italiane in attesa di primo giudizio. Tuttavia, se que-st’ultimo indicatore è in calo, aumenta quello relativo al sovraffollamento delle carceri (114 detenuti per 100 posti disponibili nel 2017). Infine, la situazione è stabile per i seguenti Obiettivi:

• Obiettivo 6 (Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie) il cui indicatore mostra un andamento positivo fino al 2014, trainato da una riduzione del numero di fami-glie che non si fidano di bere l’acqua del rubi-netto e di quelle che lamentano l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua. Negli ultimi tre anni, però, si registra un netto peggioramento, dovuto all’aumento della quota di famiglie che lamentano irregolarità nell’erogazione dell’ac-qua e alla diminuzione dell’efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile.

• Obiettivo 10 (Ridurre l’ineguaglianza all’in-terno di e fra le Nazioni). L’indicatore, dopo un lungo periodo altalenante, a partire dal 2015 migliora grazie alla ripresa del tasso di variazione del reddito familiare pro capite per

il 40% più povero della popolazione e a quello per il totale della popolazione. Nel 2017, l’in-dice di disuguaglianza del reddito disponibile risulta in aumento rispetto al 2010 ed è più elevato di quello medio europeo. Si evidenzia, infine, un peggioramento continuo per l’indi-catore relativo al rischio di povertà.

I territori e le politiche di sviluppo soste-nibile

Come già descritto, il MATTM ha stimolato le Re-gioni e le Province Autonome a predisporre delle Strategie regionali di sviluppo sostenibile in linea con quella nazionale approvata a dicembre 2017 dal CIPE. Secondo quanto previsto da quest’ul-tima, le Strategie regionali vanno costruite sulla base della capacità dei diversi soggetti istituzio-nali presenti sul territorio di cooperare per imma-ginare, programmare e guidare un percorso condiviso. Si tratta, quindi, di organizzare un per-corso mirato a: promuovere e mobilitare risorse in grado di arricchire le specializzazioni locali, in-fluire sull’ecosistema locale e il suo governo au-mentando il livello di partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche, migliorare la qualità so-ciale delle comunità territoriali.

Nel Rapporto 2018, l’ASviS ha presentato per la prima volta gli indicatori compositi regionali, con i quali è possibile verificare il grado di attuazione dei singoli SDGs nei diversi territori. Successiva-mente, sono stati avviati i contatti con alcune Re-gioni per assisterle nella predisposizione del documento di “posizionamento” rispetto agli SDGs. A tal fine, più che concentrarsi sulla posi-zione relativa tra le Regioni, è importante valu-tare gli andamenti rispetto ai vari SDGs. Nelle pagine seguenti viene presentata l’analisi delle variazioni rilevate tra il 2010 e il 2017 degli indici compositi per ogni Regione rispetto ai diversi Obiettivi.

Per una corretta lettura degli indicatori compositi a livello regionale, va sottolineato, in primo luogo, che i grafici che seguono sono costruiti a partire da indicatori elementari parzialmente differenti da quelli relativi all’Italia nel suo complesso, visto che non per tutti sono disponibili dati disaggregati per regione. In particolare, non è stato possibile calcolare a livello regionale l’indicatore per il Goal 13 (Cambiamento climatico), Goal 14 (Vita sott’ac-qua) e 17 (Pace, giustizia e istituzioni solide). In secondo luogo, la metodologia utilizzata per

cal-GOAL 17

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2004 60 80 100 120 140 160

colare gli indicatori compositi si basa sulla scelta di un valore di riferimento (quello assunto dall’Ita-lia nel 2010) e una standardizzazione degli indica-tori elementari in un intervallo definito dai valori minimi e massimi di ciascun indicatore per tutte le unità considerate e per l’intero intervallo di tempo. Ciò significa che i valori minimi e massimi sono differenti a seconda che si consideri solo l’Italia o tutte le regioni italiane. Infine, benché tutti gli indicatori siano stati calcolati rispetto al valore dell’Italia al 2010, è possibile confrontare le variazioni di quelli relativi ai diversi Goal all’in-terno della stessa regione, ma non i valori assoluti. Di conseguenza, i grafici qui presentati riportano le variazioni in termini assoluti degli indicatori compositi, intervenute tra il 2010 e il 2017 per i diversi Goal e per singola regione.

Valle d’Aosta

G oa l 1 G oa l 2 G oa l 3 G oa l 4 G oa l 5 G oa l 6 G oa l 7 G oa l 8 G oa l 9 G oa l 1 0 G oa l 1 1 G oa l 1 2 G oa l 1 5 G oa l 1 6 -10 0 10 20 30

La Valle d’Aosta presenta significativi migliora-menti per i Goal 4 e 12, mentre peggiora in modo significativo per i Goal 3 e 8. Il peggioramento del Goal 3 è causato dall’aumento della mortalità per suicidio e della lesività grave per incidente stra-dale che passa dal 12,6 per 100.000 persone nel 2012 al 32,2 per 100.000 nel 2017. L’Obiettivo 8 diminuisce a causa del peggioramento del tasso di disoccupazione e dell’aumento della quota di part time involontario sul totale degli occupati. Il Goal 4 è l’Obiettivo che mostra l’incremento maggiore dal 2010 al 2017 (+23%) grazie all’aumento della percentuale di persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle quattro settimane precedenti (raddoppiato in sette anni) e della quota di persone di 30-34 anni che hanno conseguito un titolo universitario.

Piemonte

G oa l 1 -10 -5 0 5 10 15 20 G oa l 2 G oa l 3 G oa l 4 G oa l 5 G oa l 6 G oa l 7 G oa l 8 G oa l 9 G oa l 1 0 G oa l 1 1 G oa l 1 2 G oa l 1 5 G oa l 1 6

Rispetto al 2010, il Piemonte migliora sensibil-mente per i Goal 4 e 9, mentre registra un peggio-ramento significativo soltanto per il Goal 8 (-6%), dovuto soprattutto alla negativa evoluzione del PIL reale per abitante e per occupato e all’aumento della quota di part-time involontario sul totale degli occupati. L’andamento positivo del Goal 9 (+15%) è spiegato dalla crescita dell’intensità di ri-cerca, del numero di ricercatori (in equivalente tempo pieno) e della percentuale di famiglie con connessione a banda larga fissa e/o mobile (+25 punti percentuali). Infine, l’aumento rilevato per il Goal 4 è dovuto alla diminuzione dell’uscita pre-coce dal sistema di istruzione e formazione e dal-l’aumento della percentuale di persone di 30-34 anni che hanno conseguito un titolo universitario.

Lombardia

G oa l 1 G oa l 2 G oa l 3 G oa l 4 G oa l 5 G oa l 6 G oa l 7 G oa l 8 G oa l 9 G oa l 1 0 G oa l 1 1 G oa l 1 2 G oa l 1 5 G oa l 1 6 -10 -5 0 5 10 15 20

In Lombardia, a migliorare particolarmente nel pe-riodo 2010-2017 sono gli Obiettivi 4 e 9. L’aumento del Goal 4 è trainato dal miglioramento degli indi-catori relativi alla percentuale di persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle quattro settimane precedenti e della quota di persone di 30-34 anni che hanno conseguito un titolo universitario. L’andamento po-sitivo del Goal 9 è dovuto all’aumento del numero di ricercatori (in equivalente tempo pieno) e della percentuale di famiglie con connessione a banda larga fissa e/o mobile. A peggiorare è invece il Goal 8, a causa soprattutto del peggioramento degli in-dicatori riguardanti la quota di part-time involon-tario sul totale degli occupati e il tasso di crescita annuo del PIL reale per occupato.

Provincia autonoma

di Bolzano/Bozen

G oa l 1 G oa l 2 G oa l 3 G oa l 4 G oa l 5 G oa l 6 G oa l 7 G oa l 8 G oa l 9 G oa l 1 0 G oa l 1 1 G oa l 1 2 G oa l 1 5 G oa l 1 6 -5 0 5 10 15 20

La Provincia di Bolzano/Bozen migliora per il Goal 4 e, in misura minore, per il 9, mentre nessun Goal segnala significativi peggioramenti. Il Goal 4 registra una variazione positiva dovuta ai miglio-ramenti nell’uscita precoce dal sistema di istru-zione e formaistru-zione e nella percentuale di persone di 25-64 anni che hanno partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle quattro settimane precedenti. L’Obiettivo 9 migliora, invece, grazie all’aumento della percentuale di ricercatori e delle famiglie con connessione a banda larga fissa e/o mobile.

Liguria

G oa l 1 G oa l 2 G oa l 3 G oa l 4 G oa l 5 G oa l 6 G oa l 7 G oa l 8 G oa l 9 G oa l 1 0 G oa l 1 1 G oa l 1 2 G oa l 1 5 G oa l 1 6 -5 0 5 10 15 20

La Liguria migliora fortemente per i Goal 5, 9 e 12. L’indicatore composito che registra la crescita