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Le iniziative del Governo e delle amministrazioni pubbliche

3. L’Agenda 2030 in Italia

3.1 Le iniziative del Governo e delle amministrazioni pubbliche

pubbliche a quattro anni dalla

firma dell’Agenda 2030

In Italia, dalla pubblicazione del Rapporto ASviS 2018 ad oggi, intorno al tema dello sviluppo so-stenibile si è assistito a un fermento importante a tutti i livelli, dalla società civile al mondo delle imprese, dal Governo nazionale alle Regioni e alle Province autonome. La mancanza di una chiara e condivisa strategia di attuazione dell’Agenda 2030 non ha però condotto il nostro Paese, a quattro anni dalla firma di quest’ultima, a fare quel salto di qualità che ha invece caratterizzato l’azione di altri Paesi. Se il Rapporto ASviS dell’anno scorso si apriva con le parole “non ci siamo”, gli eventi dell’ultimo anno hanno reso ancora più preoccu-pante il ritardo accumulato dall’Italia a causa del-l’inerzia degli ultimi tre Governi e di una certa disattenzione dell’opinione pubblica, che pure tratta del tema del cambiamento climatico in modo più frequente e approfondito.

Le iniziative del Governo

Un passo avanti per dotare l’Italia di una gover-nance per l’Agenda 2030 è stato fatto con la co-stituzione della Cabina di regia “Benessere Italia”, annunciata il 21 maggio dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione del-l’apertura della terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile. La Cabina è stata istituita con l’obiettivo “di coordinare, quindi di monito-rare, misurare e migliorare le politiche di tutti i ministeri nel segno del benessere dei cittadini” e si è riunita per la prima volta nello scorso mese di luglio.

La Cabina dovrebbe favorire il coordinamento delle politiche economiche, sociali e ambientali volte al raggiungimento entro il 2030 degli Obiet-tivi di sviluppo sostenibile, come già previsto dalla Direttiva del Governo Gentiloni nella primavera dello scorso anno, la quale creava un’apposita “Commissione nazionale per lo sviluppo sosteni-bile, presieduta dal Presidente del Consiglio o da

un suo delegato1. Peraltro, il decreto richiama la Direttiva, il che determina alcuni dubbi interpre-tativi sull’assetto organizzativo, con possibili so-vrapposizioni di funzioni tra i diversi organismi previsti dai due testi, che si spera vengano supe-rate al più presto.

Fin dalla sua istituzione, l’ASviS ha sollecitato la creazione di un organismo presso Palazzo Chigi per coordinare e integrare le politiche dei ministeri verso l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo svi-luppo sostenibile. Di conseguenza, l’iniziativa va apprezzata, così come l’inclusione del Portavoce dell’ASviS, unico rappresentante della società ci-vile italiana, nel comitato scientifico2che aiuterà la Cabina di regia a realizzare il mandato ad essa conferito.

La creazione di una struttura di coordinamento per l’Agenda 2030 rappresenta un passo potenzial-mente importante di un percorso che, nell’ultimo anno, ha registrato anche forti delusioni. Nel di-cembre 2018, infatti, la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha respinto l’emenda-mento alla Legge di Bilancio promosso dall’ASviS, che prevedeva il cambio del nome del CIPE, da Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica a Comitato Interministeriale per lo Svi-luppo Sostenibile, proposta sulla quale si erano espresse a favore, prima delle elezioni, molte delle forze politiche presenti in Parlamento, com-preso il M5S. Ovviamente, il cambiamento di nome non sarebbe stato un puro atto formale, ma un segno della volontà di valutare gli investimenti pubblici secondo criteri di sostenibilità econo-mica, sociale e ambientale.

Alcuni passi avanti vanno rilevati in relazione al-l’attuazione della Strategia Nazionale per lo Svi-luppo Sostenibile (SNSvS) approvata a dicembre 20173. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), in attesa dell’avvio della Cabina di regia di Palazzo Chigi, ha proseguito le attività di istituzione del “Forum per lo sviluppo sostenibile” previsto dalla Strategia, presentan-done ufficialmente il funzionamento durante la prima Conferenza nazionale per lo sviluppo soste-nibile, svoltasi a Napoli nel dicembre 2018.

3. L’Agenda 2030 in Italia

Il Forum, ancora non costituito ufficialmente, do-vrebbe rappresentare una multi-stakeholder

plat-form analoga a quella istituita su iniziativa della

Commissione europea nel 2017. I componenti del Forum dovrebbero operare a supporto della coe-renza delle politiche per la sostenibilità, organiz-zando le proprie attività in gruppi di lavoro corrispondenti alle aree identificate dalla Strate-gia stessa (persone, pianeta, prosperità, pace e partnership), oltre a quella di natura trasversale identificata come area “vettori della sostenibi-lità” (conoscenza, educazione e comunicazione). Al fine di garantire la massima coerenza delle at-tività a supporto dell’elaborazione della SNSvS, il Forum dovrebbe operare in stretto raccordo con il Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Svi-luppo (CNCS) per ciò che concerne la dimensione internazionale della Strategia, mentre la Confe-renza nazionale annuale dovrebbe rappresentare l’occasione per verificare e discutere l’avanza-mento di ambedue le dimensioni della Strategia. Ad agosto 2018, il MATTM ha pubblicato un avviso per la presentazione di manifestazioni d’interesse mirate alla sottoscrizione di Accordi di collabora-zione con le Regioni e le Province autonome fina-lizzati alla definizione delle Strategie Regionali/ Provinciali per lo Sviluppo Sostenibile. Quasi tutte le Regioni (18) e una Provincia autonoma hanno stipulato, a fine 2018, accordi di collaborazione con il Ministero e hanno avviato iniziative di varia natura, alcune delle quali realizzate in collabora-zione con l’ASviS. A luglio 2019 il Ministero ha pub-blicato un secondo avviso (per un valore di 4 milioni di euro, analogo al precedente) per la rea-lizzazione di attività che siano totalmente distinte da quelle previste negli accordi già stipulati, ma che, al contempo, integrino e si raccordino con queste ultime, nell’ambito del più ampio processo di definizione e attuazione delle Strategie Regio-nali/Provinciali.

In linea con la proposta formulata dall’ASviS in oc-casione dell’incontro del Festival dello Sviluppo Sostenibile dedicato alla territorializzazione dell’Agenda 2030, ad agosto 2019 il Ministero ha poi pubblicato un analogo bando orientato alle città metropolitane, allo scopo di “definire Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile, che siano orientate all’attuazione dell’Agenda 2030 e delle strategie di sviluppo sostenibile na-zionale e regionali con riferimento alla dimen-sione sociale, ambientale ed economica della sostenibilità”. Il bando (2,5 milioni di euro) è

orientato a: irrobustire e qualificare l’attenzione verso lo sviluppo sostenibile all’interno dei piani strategici metropolitani, in ottica di piena inte-grazione di tutte le dimensioni della sostenibilità negli strumenti di pianificazione, programmazione e gestione metropolitana; promuovere, di con-certo con le istituzioni locali e gli attori del terri-torio metropolitano, azioni integrate di sviluppo sostenibile; diffondere consapevolezza e favorire l’attivazione sociale e imprenditoriale sui temi della sostenibilità, anche attraverso il più ampio coinvolgimento dei cittadini e della società civile. Da segnalare, infine, che, in conformità con la normativa esistente, a febbraio il Governo ha pre-sentato la “Relazione sull’impatto della Legge di Bilancio sugli indicatori di Benessere equo e so-stenibile (BES)”. L’analisi d’impatto dovrebbe es-sere condotta sui 12 indicatori di Beneses-sere equo e sostenibile selezionati nel 2018 dall’apposita Commissione scientifica, di cui ha fatto parte anche il Portavoce dell’ASviS4. Purtroppo, la Re-lazione limita la valutazione dell’impatto atteso della Legge di Bilancio fino al 2021 soltanto a quattro indicatori: reddito medio pro capite, di-suguaglianza, non partecipazione al mercato del lavoro (distinto tra uomini e donne) ed emissioni di gas inquinanti. Come si legge nel documento, “Ulteriori indicatori verranno aggiunti nelle pros-sime edizioni in base agli avanzamenti nello svi-luppo degli strumenti statistici e modellistici necessari per fornire previsioni nell’orizzonte temporale del ciclo di programmazione econo-mico-finanziaria”.

Le iniziative del Parlamento

Nel mese di aprile sono state discusse alla Camera dei Deputati alcune mozioni relative allo sviluppo sostenibile, alla dichiarazione di “emergenza cli-matica” e alla candidatura italiana per ospitare nel 2020 la riunione COP 26, destinata a fare il punto sulle politiche contro il cambiamento cli-matico. La mozione approvata (n. 1/00154 del primo aprile 2019) impegna il Governo a:

“dare immediata e piena attuazione alla Diret-tiva del marzo 2018, istituendo la Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché si attuino la regia e il coordinamento delle poli-tiche di sostenibilità, attraverso anche aggior-namenti periodici della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e le politiche inerenti all’attuazione della strategia stessa;

assumere iniziative affinché i provvedimenti legislativi e attuativi della Strategia conten-gano una relazione tecnica sugli impatti attesi sui singoli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile;

assumere iniziative per rendere obbligatorio l’impegno del Governo entro il mese di feb-braio di ogni anno a presentare al Parlamento una relazione sull’attuazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, sia in rela-zione all’attuarela-zione del Piano nazionale di svi-luppo sostenibile, sia in relazione agli impatti della Legge di Bilancio dello Stato;

avviare una campagna nazionale, anche in co-ordinamento con altre istituzioni pubbliche e scientifiche, con enti e associazioni private, d’informazione rivolta ai cittadini, al mondo delle imprese e della finanza, sugli obiettivi da raggiungere contenuti nell’Agenda 2030 e sulla responsabilità che ricade su ogni cittadino o impresa;

avviare un tavolo permanente con le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali per coordinare le azioni a fa-vore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni;

avviare un’ampia consultazione nel Paese e tra le istituzioni per costruire una proposta pro-grammatica e politica che sostenga la candi-datura dell’Italia ad ospitare la 26a COP nel 2020 a Milano;5

avviare un ampio confronto sul tema della so-stenibilità in relazione anche al documento di riflessione predisposto dalla Commissione eu-ropea “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030”, tenendo conto che il prossimo Consiglio europeo sarà chiamato ad esprimersi su tale documento;

avviare nel Paese un ampio percorso-confronto al fine di definire iniziative normative volte a introdurre, attraverso le opportune procedure, nella Carta costituzionale il principio dello svi-luppo sostenibile come principio fondamentale della Repubblica”.

Nel corso del dibattito sulla mozione, tutti i gruppi parlamentari hanno, seppur con sfumature diverse, richiesto azioni per la promozione del-l’economia circolare, la riduzione dei gas climal-teranti, la decarbonizzazione dell’economia, l’efficienza energetica e una più efficiente ge-stione dei rifiuti. Il Governo si è però mostrato

L’EVENTO AL SENATO DELLA

REPUBBLICA CON GRETA THUNBERG

In aprile, la giovane attivista svedese, pala-dina della lotta al cambiamento climatico, Greta Thunberg, è stata invitata dalla Presi-dente del Senato Elisabetta Alberti Casellati a partecipare all’incontro "Il tempo cambia. È tempo di cambiare”, coordinato dal portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini.

“Oggi siamo qui per ascoltare chi ci ricorda che stiamo lasciando indietro proprio la generazione più istruita della storia umana, quella che non ha alcuna colpa dell’attuale stato del mondo”, ha ricordato Giovannini. Da parte sua, la Presidente Casellati ha esposto le prime misure adottate dal Senato per contenere le emissioni e l’uso della plastica e ha dato appuntamento all’anno pros-simo per fare il punto su quanto realizzato. Nelle parole di Greta Thunberg: “la cosa più triste è che molti ragazzi non hanno la consa-pevolezza del destino che li attende e rischiano di non comprenderlo fino a quando non sarà troppo tardi. Tra tredici anni potremmo tro-varci in una situazione che sfuggirà al controllo umano e potrebbe portare alla fine della civiltà così come noi la conosciamo. Ma dobbiamo considerare che ci basiamo su stime, su calcoli. In realtà i punti di non ritorno potrebbero es-sere anche più vicini del 2030”.

Anche dalle parole delle giovani e dei giovani at-tivisti intervenuti al dibattito è emersa la neces-sità di un urgente cambiamento culturale che coinvolga contemporaneamente le generazioni. Come emerge dal “World Youth Report: Youth and the 2030 Agenda for Sustainable Develop-ment”, diffuso a febbraio 2019 dal Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite, i governi devono urgentemente agire su istruzione e occupazione: sono 142 milioni i gio-vani che non hanno conseguito un’istruzione se-condaria e 71 milioni quelli disoccupati. Il Rapporto evidenzia poi come questo sia un tema che tocca prevalentemente i Paesi in via di svi-luppo, dove entro il 2030 saranno 1,9 miliardi i ragazzi che avranno compiuto 15 anni. Attraverso politiche mirate, grazie anche alle infinite op-portunità offerte dai social media, ogni elemento di questa straordinaria massa di giovani potrebbe divenire un vero e proprio “agente della sosteni-bilità” per il raggiungimento degli SDGs.

contrario ad alcune proposte presentate, quali la modifica del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), volta a renderlo maggiormente coerente con il raggiungimento degli obiettivi fis-sati con l’Accordo di Parigi del 2015.

La mozione cita l’inserimento del concetto di so-stenibilità in Costituzione, una delle proposte qualificanti dell’ASviS fin dalla sua nascita. Con l’avvio della XVIII Legislatura, è stato ripresentato il disegno di legge che prevede tale inserimento, mentre all’inizio di quest’anno è stata depositata in Cassazione la proposta di legge di iniziativa po-polare che prevede di modificare gli articoli 2 e 9 della Costituzione italiana per garantire maggiore giustizia intergenerazionale, sostenibilità e ri-spetto per l’ambiente.

A giugno, invece, il Senato ha bocciato la richie-sta di dichiarare l’emergenza climatica per l’Ita-lia, contenuta in tre mozioni presentate da FI, PD e LeU, che avevano avuto il parere contrario del Governo. È passata invece la mozione della maggioranza, che di emergenza non parla e im-pegna il Governo "a ricorrere all’eco-design; a fa-vorire l’autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili; a promuovere campagne di sen-sibilizzazione e informazione rivolte ai cittadini in sinergia con gli enti locali, anche mediante l’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole".

Un’importante occasione di confronto con la po-litica è stata la presentazione, il 27 febbraio scorso, del documento ASviS “La Legge di Bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile”6ai vertici del Go-verno e del Parlamento, alla presenza dei rappre-sentanti dei principali partiti e movimenti politici. Il Rapporto rappresenta un documento unico e in-novativo in quanto, valutando in termini qualita-tivi l’impatto atteso degli oltre 1.000 commi della Legge di Bilancio sui 17 Obiettivi di sviluppo so-stenibile, dimostra che un nuovo modo di dise-gnare e valutare le politiche è possibile.

Proprio per modificare il processo legislativo alla luce dell’Agenda 2030, l’ASviS ha scritto ai Presi-denti di Camera e Senato e ai Capigruppo dei par-titi politici, proponendo di includere nella relazione illustrativa di accompagnamento ad ogni proposta di legge una nota che spieghi gli effetti attesi rispetto al raggiungimento dei 17 SDGs. La proposta è stata ribadita dal Portavoce dell’ASviS nel corso dell’audizione svolta presso le Commis-sioni Bilancio di Camera e Senato sulla citata re-lazione sugli indicatori BES.

Infine, si segnala che, nell’ambito del progetto “Nuove narrazioni per la cooperazione”, coordi-nato da ActionAid e finanziato dall’Agenzia Ita-liana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’ASviS ha coordinato e realizzato il ciclo di for-mazione rivolto ai parlamentari (Camera dei De-putati e Senato) sui temi dell’Agenda 2030 che si è tenuto dal 25 marzo al 15 aprile presso l’Istituto Luigi Sturzo.

3.2 L’educazione allo sviluppo