Yosemite Valley vista dal Tunnel View (www.nps.gov)
gestione degli aspetti scenici dei parchi naturali, de- nominato Scenery Assessment & management, utile allo scopo di orientare le decisioni sugli abbattimenti selettivi arborei all’interno dei parchi naturali applican- do una procedura di impatto ambientale.
Il parco di Yosemite National Park negli Stati Uniti si è da tempo dotato di un piano di gestione delle visuali (Scenic Vista Management Plan) che risulta necessario al fine di garantire il mantenimento di una delle attrat- tive più importanti del parco ovvero il godimento delle meraviglie naturali e delle vedute panoramiche che ne costituiscono la principale caratteristica: la Yosemite Valley ed il Mariposa Grove sono state le prime aree vincolate dal governo federale nel 1864 proprio per la grandezza scenica dei loro panorami. Il grande nume- ro di visitatori comporta la necessità di un programma di gestione controllata nel tempo attraverso metodo- logie di pianificazione specifiche delle aree naturali: privilegiando le vedute sceniche, l’applicazione di tali metodologie di analisi e valutazione sostengono l’am-
missibilità e la compatibilità ambientale di interventi di diradamento della vegetazione che, se non guidata, le annullerebbero. I processi biologici della vegetazione naturale hanno infatti comportato nella Yosemite Val- ley la crescita incontrollata di chiome e volumi verdi che, in assenza di controllo, hanno occultato nel tem- po, gli spazi aperti e dunque le visuali panoramiche. Allo scopo di dare priorità al panorama è stato stu- diato, nel 1980, un sistema di gestione rispettoso sia delle risorse naturali e culturali che dei valori del parco denominato Yosemite general management plan, ov- vero Piano di gestione delle visuali, che ha consentito interventi coerenti sul territorio del parco. Il piano co- stituisce un processo obiettivo di selezione e classifi- cazione delle vedute panoramiche ai fini del loro man- tenimento, indica le condizioni da ottenere, nonchè gli interventi di gestione della vegetazione utili al ripristino delle vedute panoramiche non più visibili.
Partendo dal rilevamento dei più importanti panorami dello Yosemite (pari a 181) sono stati effettuati tre ri-
L’evoluzione della vegetazione dal 1940 ad oggi di una delle viste sul El Capitan Meadow, monumento naturale del parco (www.nps.gov)
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pristini per ogni decennio utilizzando tecniche forestali che hanno recuperato le vedute panoramiche storiche attraverso lo studio e l’eventuale correzione della com- posizione botanica delle associazioni vegetali boschive presenti , l’analisi della loro struttura e funzione siste- mica, anche utilizzando antiche tecniche tradizionali dei nativi americani quali il diserbo manuale e l’uso del fuoco.
La popolazione residente partecipa alle procedure di valutazione di impatto ambientale: infatti l’ammini- strazione del parco ha sempre coinvolto l’opinione pubblica nella fase decisionale e solo dopo averne ot- tenuto l’approvazione, ha dato inizio ai lavori.
Ad esempio nel 2008, grazie ad un progetto di riqua- lificazione del belvedere Tunnel View, uno dei punti panoramici più popolari del parco, è stata ripristinata la storica e rievocativa vasta veduta della yosemite val- ley così come la videro nel 1851 i primi coloni americani dal punto di vista che si gode dall’Ispiration Point. Tale punto panoramico è un sito storico istituito nel 1932
La vista che si presenta all’uscita della galleria (Tunnel View). Rispetto al 1933 (foto sx) nel 2006 la scena era preclusa dalla crescita di alcuni pini e dal parcheggio dei veicoli. (www.nps.gov)
Schema delle viste primarie (P) e secondarie (S) da valorizzare con i nuovi interventi dell’area di sosta. (www.nps.gov)
e compreso nell’elenco dei luoghi storici nazionali nel 1986. Le conifere avevano nel tempo occultato la vista dal panorama crescendo senza controllo: inoltre la ri- duzione degli scenari storici visibili da punto panorami- co aveva comportato una concentrazione di visitatori e dunque di traffico automobilistico nocivo per l’eco- sistema, che l’intervento di riqualificazione ha effica- cemente risolto. (McCardle K. in Cassatella C., Bagliani F., 2012)
Dai casi applicativi riportati si evince che l’approccio analitico è strettamente dipendente dall’obiettivo dello studio, ma in generale possiamo dire che la finalità a cui tendono gli studi di visibilità è contribuire alla tutela e alla gestione dei valori visuali del paesaggio.
Il mantenimento di una visuale comporta che nei vari piani di profondità si agisca per il corretto inserimento delle trasformazioni e in generale si faccia attenzione all’introduzione di elementi che possono ostacolare la vista considerata (ingombro visivo).
Ciò comporta una gestione accurata della vegetazione sull’immediato contesto e in campo urbanistico una serie di prescrizioni di uso (ad esempio cartellonisti- ca, altezze), oltre a indicare politiche di valorizzazione (promozione della fruibilità e accessibilità, etc..). Sulla gestione delle aree verdi, si è notata una partico- lare trascuratezza e tale assenza è evidente nella cre- scita non controllata delle alberature (uno dei fattori più comuni di impedimento alle visuali).
Gestire il rapporto tra i confini definiti di un bene pae- saggistico e le relazioni visive che possono derivare da esso è una questione particolarmente complicata. Infatti la tutela sovraordinata di questi beni panora- mici interessa solitamente solo gli ambiti più prossimi al punto di vista: quelli direttamente in rapporto con l’osservatore, sui quali si è apposto un vincolo al fine di verificare che l’attività edificatoria non comprometta la veduta.
Non viene previsto, né fa parte della comune prassi
urbanistica, considerare l’intero ambito della veduta e verificare come le modifiche sui secondi o terzi piani del campo visivo possano interferire con la tutelata im- magine di insieme.
Il recepimento delle indicazioni dal livello regionale a li- vello locale, a parte casi esemplari non è ancora diven- tata prassi comune per quanto riguarda la tutela dei caratteri scenici del paesaggio. E’ a questa scala infatti che possono esserci implicazioni dirette per la pianifi- cazione e la progettazione del paesaggio. Le viewshed analysis attraverso gli strumenti GIS diventano essen- ziali nell’individuazione delle aree di visibilità da tenere in considerazione per un corretto monitoraggio delle trasformazioni locali.
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