QUADRO CONOSCITIVO:
Il Quadro conoscitivo è stato sviluppato su 4 principali assi tematici:
• Naturalistico-ambientale (fisico ed ecosistemico) • Storico-culturale
• Percettivo-identitario
• Morfologico-insediativo
Le componenti visivo-percettive, sono quindi distinte e descritte all’interno di uno specifico asse tematico di analisi del paesaggio.
La tavola che rappresenta le componenti paesaggi- stiche è la “P4: Componenti paesaggistiche”, da cui è possibile leggere le componenti percettivo-identitarie:
-Belvedere, bellezze panoramiche, siti di valore sce- nico ed estetico:
• Belvedere
• Percorsi panoramici
• Assi prospettici: di grande rilievo storico e percet-
tivo, esito del disegno territoriale dell’assolutismo sabaudo, aventi come fulcro visivo le Residenze Sabaude, con evidenza dei tratti di valore scenico, in relazione visuale diretta con i fulcri visivi;
• Fulcri del costruito: visibili potenzialmente da una
molteplicità di punti di osservazione
• Fulcri naturali: costituenti elementi del paesaggio
naturale visibili da uno o più punti di osservazione;
• Profili paesaggistici: costituenti elementi del pae-
saggio naturale visibili da uno o più punti di osser-
vazione (in particolare orli morenici, ecc.)
• Elementi caratterizzanti di rilevanza paesaggi- stica: riguardanti complessi costruiti significativi
per forma, posizione, morfologia o paesaggi rico- nosciuti localmente come fattore identitario; -Relazioni visive tra insediamento e contesto
-Aree rurali di specifico interesse paesaggistico
Con riferimento a tali componenti, in affiancamento al Piano, vengono inoltre predisposte le “Linee guida per la tutela e la valorizzazione degli aspetti scenico-per- cettivi del paesaggio”, che suggeriscono la metodolo- gia da adottare per approfondire la comprensione e la capacità di gestione di questi aspetti, con particolare attenzione alla scala locale.(si vedrà successivamente) INDIRIZZI NORMATIVI:
Gli obiettivi generali che il piano si pone riguardo il pa- esaggio scenico sono di tutela, valorizzazione e salva- guardia delle componenti individuate, con particolare attenzione alle relazioni visive al mantenimento delle visuali ampie e quindi delle immagini espressive l’iden- tità regionale.
Viene inoltre suggerito come il raggiungimento de- gli obiettivi potrebbe essere verificato attraverso un
monitoraggio, utilizzando i punti di osservazione di maggior rilievo e valutando nel tempo sia la panora- micità, sia i caratteri della scena.
L’apparato regolativo del Piano è articolato in 7 parti; Gli articoli riguardanti le componenti percettivo-iden-
titarie si ritrovano nella parte quarta “Componenti e
beni paesaggistici” e vengono indicati indirizzi e diret-
tive di
• Belvedere, bellezze panoramiche, siti di valore scenico ed estetico(Art.30)
• Relazioni visive tra insediamento e contesto, (Art.31)
• Aree rurali di specifico interesse paesaggistico (Art.32)
• Luoghi ed elementi identitari (Art. 33) specifican- do norme per i Siti e le relative aree esterne di protezione inseriti nella lista del Patrimonio mon- diale dell’Unesco e le norme per i Tenimenti storici dell’Ordine Mauriziano.
• Aree caratterizzate da elementi critici e con detra- zioni visive.(art.41)
In modo molto preciso e didascalico vengono precisate e approfondite le direttive per tutti gli elementi di rile- vanza scenica individuati nelle carte di analisi.
Il PPR prevede che, in sede di adeguamento, i piani set-
toriali ed i piani territoriali provinciali e locali effettuino uno Studio generale sull’assetto scenico sul proprio territorio di competenza, esplicato dalle linee guida descritte di seguito.
LINEE GUIDA
PER L’ANALISI, LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEGLI ASPETTI SCENICO PERCETTIVI DEL PAESAGGIO: Le Linee guida sono frutto di una ricerca del Diparti- mento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST) del Politecnico e dell’Università di To- rino, per la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte del MiBACT.
Seguendo l’impostazione del Piano Paesaggistico Re- gionale approfondiscono l’assetto scenico percettivo suggerendo la metodologia da adottare per sviluppare la comprensione e la capacità di gestione di tali aspet- ti, con attenzione alla scala locale: “l’attenzione è volta alla scelta dei canali di osservazione, alla definizione di bacini visivi utili alla verifica di relazioni di intervisibilità
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e, più in generale, all’evidenziazione di relazioni e se- quenze tra le componenti del paesaggio, espressive di valori paesaggistici.” (Cassatella, 2014)
Le Linee guida trovano principale applicazione nella pianificazione locale, per l’adeguamento alla pianifi- cazione paesaggistica e nella verifica di compatibilità paesaggistica di interventi. Vengono specificate e ap- profondite le componenti e i beni definiti dal PPR. Esplicitato l’abaco degli elementi individuabili nelle aree studio, viene descritta la metodologia distin- guendo il lavoro in più fasi, dall’analisi alla valutazione, all’individuazione di indirizzi normativi. Per ordinare le informazioni raccolte e prodotte viene suggerita la compilazione di una Scheda con le specifiche delle va- rie fasi.
Di corredo alla scheda vengono previsti degli elaborati quali:
La Carta dei caratteri scenici: costituisce la rappre-
sentazione grafica della Scheda delle componenti sce- niche, quindi dei luoghi privilegiati di osservazione del paesaggio e delle relazioni visive che intercorrono tra questi e le bellezze panoramiche d’insieme e di det- taglio. Vengono inoltre cartografati i Fattori critici e di detrazione visiva.
L’abaco dei caratteri scenici: selezione di fotografie significative, adatte a mettere in evidenza i caratteri scenici percettivi riconosciuti.
Le carte dei bacini visivi: a ciascuno dei Punti di os-
servazione del paesaggio e dei Percorsi di interesse paesistico ambientale riconosciuti si associa il relativo
bacino visivo, una rappresentazione cartografica bidi- mensionale dell’area visibile.
La Carta delle zone di influenza visiva: Se nella fase di
riconoscimento emergono fulcri visivi particolarmente rilevanti, viene prevista l’elaborazione di una carta del- le zone di influenza visiva, per definire la porzione di territorio dalla quale il fulcro può essere teoricamente visto.
La Carta della sensibilità visiva: risultante della so-
vrapposizione delle carte dei bacini visivi relativi a tutti i luoghi di osservazione, in cui il territorio è distinto in celle classificate seconda della percentuale di punti dai quali esse sono visibili.
INDICAZIONI NORMATIVE:
Per perseguire gli obiettivi del piano paesaggistico che trovano riferimento normativo agli articoli 30-31-32- 33 e 41 le Linee guida propongono Indirizzi generali e Indirizzi per componenti e situazioni sceniche, affiancati da alcune rappresentazioni grafiche. Tra le rappresentazioni vengono fornite anche alcune si- mulazioni con lo scopo di illustrare l’applicazione degli indirizzi suggeriti dalle Linee guida (non fanno alcun ri- ferimento a progetti concreti). In figura la simulazione di una indicazione sul paesaggio urbano ”Proteggere e valorizzare il paesaggio delle sponde fluviali; la visibili- tà, l’intervisibilità e le relazioni tra i fulcri visivi a scala locale e sovralocale”.
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