Capitolo 3 Il terremoto del Wenchuan e la rinascita dell’industria turistica del Sichuan
3.1. Il terremoto del Wenchuan
3.1.2. Il processo di ricostruzione nelle aree terremotate
Il terremoto del Wenchuan ha generato danni su larga scala in tutti i settori della vita umana. Nel processo di ricostruzione il governo ha chiarito fin da subito attraverso il documento “Wenchuan Earthquake 2008: Recovery and Reconstruction in Sichuan Province9” redatto dalla China Earthquake Administration (CEA), l’ Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione dei Rischi di Catastrofi (UNDRR), l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e l’International Recovery Platform (IRP) (2010) i due principi fondamentali da rispettare: people first e build back better. Dopotutto, sono le persone che generano ricchezza economica, pertanto si devono porre i bisogni di queste davanti ad ogni pretesa di profitto economico, e l’obiettivo della ricostruzione non deve essere il ripristino dello status quo antecedente al disastro, ma l’eliminazione dei fattori di vulnerabilità ai disastri e il ripensamento del modello di sviluppo
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economico che spesso esacerba le vulnerabilità dell’ambiente naturale aumentando l’impatto negativo dei disastri. Infatti, i disastri naturali si trasformano velocemente in crisi umane generando enormi perdite economiche e alterando l’ambiente e le abitudini di vita delle persone, ma rappresentano anche ottime opportunità per costruire una nuova società più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Il termine cinese per crisi, 危机 (weiji), è per l’appunto un termine composto dalle parole pericolo危险 (weixian) e opportunità 机会 (jihui), e il governo ha saputo sfruttare questa crisi per accelerare il processo di sviluppo economico delle aree più arretrate del Sichuan e della provincia in generale.
Subito dopo il sisma le amministrazioni locali hanno avviato i lavori di soccorso ed evacuazione dei sopravvissuti e hanno contemporaneamente avvisato il governo provinciale a Chengdu e il governo nazionale a Pechino dell’evento. Il giorno stesso Pechino ha organizzato la spedizione in Sichuan di una prima squadra di funzionari di alto livello guidati dal premier Wen Jiabao e già dal giorno successivo personale di primo soccorso, militare e medico da tutto il paese è giunto nelle aree terremotate per partecipare alle operazioni di recupero e soccorso. Al 15 maggio, tre giorni dopo il terremoto, più di 64 mila persone hanno avuto accesso alle cure ospedaliere, ed entro luglio il ministero ha spedito 1.5 milioni di tende, 4.8 milioni di coperte e 14 milioni di capi di vestiario alle persone bisognose (CEA, UNDRR, OIL, IRP, 2010). Contemporaneamente, l’ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA) ha fornito 8 milioni di dollari per provvedere alle necessità delle comunità colpite e gestito quasi 230 milioni di dollari mandati da individui e governi stranieri e dalle organizzazioni internazionali, oltre a 14 mila tende, 63 mila coperte e 634 tonnellate di generi alimentari e kit medici da distribuire in Sichuan (CEA, UNDRR, OIL, IRP, 2010).
Mentre erano in atto queste operazioni di primo soccorso, la China Earthquake Administration ha iniziato ad indagare le cause che hanno reso possibili conseguenze così devastanti del sisma così da comprendere le sfide e le priorità di ricostruzione. Una pianificazione accurata antecedente alle azioni reali di ricostruzione permette di allocale in maniera ottimale le risorse disponibili così da andare incontro ai bisogni a breve termine dei cittadini, ma anche di
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garantire uno sviluppo sostenibile a lungo termine. La Cina può contare su una forte leadership centrale, un’esperienza comprovata nella gestione dei disastri naturali e un’abbondanza di risorse materiali, finanziarie e umane che possono essere raccolte da tutto il paese e spedite dove c’è maggiore necessità (CEA, UNDRR, OIL, IRP, 2010).
Terminata la fase di emergenza, a settembre del 2008, quattro mesi dopo il sisma, il National Development and Reform Committee della RPC ha rilasciato il documento “The Overall Planning for Post-Wenchuan Earthquake Restoration and Reconstruction10” (di seguito nominato SOP), al fine di implementare un progetto di ricostruzione ordinato che tenga conto delle vulnerabilità e delle sfide attuali e realizzi misure che favoriscano uno sviluppo futuro delle aree interessate dal sisma. Oltre a ciò, il governo ha favorito la creazione di un fondo di ricostruzione a cui hanno contribuito soggetti di varia entità cinesi e stranieri e ha ideato politiche preferenziali per consentire ai privati e alle imprese delle aree colpite di accedere a prestiti a tassi agevolati e per sospendere il pagamento delle tasse per un certo periodo di tempo. Tuttavia, essendo il Sichuan una provincia ancora relativamente arretrata in confronto alla controparte costiera del paese e la prefettura di Aba arretrata rispetto ad altre aree del Sichuan stesso, gli aiuti economici non potevano essere sfruttati appieno senza la presenza di personale qualificato che guidasse i lavori. Ecco allora che è stato promosso il programma Paired Assistance to Disaster Affected Areas (PADAA) all’interno dello SOP, in modo che ci fossero trasferimenti sia di capitale che di conoscenza. Analizziamo ora queste due misure.
Attraverso l’analisi dello SOP si rileva che l’attenzione governativa si sia prevalentemente concentrata sulle 51 delle contee più colpite dal sisma (39 in Sichuan, 8 in Gansu e 4 nello Shaanxi) su un totale di 417, estese su un’area di 132.596 km² e con una popolazione di 19.867 milioni nel 2007, un PIL regionale di 241.8 miliardi di yuan e un reddito pro capite di 13.050 yuan per i nuclei urbani e 3.533 per i nuclei rurali (SOP, 2008). Le contee oggetto di questo piano si trovavano tra l’altopiano del Qinghai-Tibet e il bacino del Sichuan e presentavano
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https://www.recoveryplatform.org/outfile.php?id=493&href=https://www.recoveryplatform.org/assets/publication/chi na%20reconstruction%20plan.pdf
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caratteristiche topografiche e climatiche e livelli di sviluppo socioeconomico differenti. I disastri naturali non erano una novità per questi territori, ma un evento come quello del 12 maggio è risultato di carattere eccezionale non solo per il Sichuan, ma per tutta la Cina.
Lo SOP aveva come premessa il principio di people first, ovvero la necessità di garantire il benessere fisico e psicologico delle persone nell’implementazione di ogni politica di sviluppo. Di conseguenza, era necessario salvaguardare l’ambiente naturale in cui questi vivevano per evitare l’occorrenza di un altro disastro di simili dimensioni. Ciò significava valutare attentamente i rischi e le vulnerabilità dei luoghi in cui venivano costruite città e villaggi, assicurando una certa qualità dei materiali di costruzione e un certo grado di resistenza sismica degli edifici, specialmente per edifici pubblici come scuole ed ospedali progettati per ospitare una grande quantità di individui nello stesso momento. Più in concreto, lo SOP aveva tra i suoi obiettivi:
- Assicurare che ogni famiglia avesse di nuovo una casa;
- Assicurare che almeno un membro di ogni famiglia potesse avere un lavoro stabile e un reddito non inferiore ai livelli antecedenti al sisma;
- Assicurare un accesso equo ai servizi pubblici di base, inclusi educazione e sanità; - Migliorare le infrastrutture di trasporto, di comunicazione, elettriche e idriche; - Ripristinare le attività economiche e promuovere la crescita regionale;
- Considerare i rischi ambientali nel processo di ricostruzione; - Migliorare le capacità di prevenzione e mitigazione dei disastri.11
La trasparenza e il confronto con altre realtà nazionali e internazionali hanno concesso alla provincia di rispettare anche il principio del build back better. Inoltre, il documento ha fatto riferimento alle diverse necessità dell’ambiente urbano e rurale e di come intervenire nei tre settori economici dell’industria primaria, secondaria e terziaria. Ha poi indicato tutte le misure e le politiche atte a sostenere gli sforzi finanziari necessari alle operazioni di ricostruzione e ha indicato delle misure per preservare le rovine e la memoria del terremoto.
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China Earthquake Administration, Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione dei Rischi di Catastrofi, Organizzazione Internazionale del Lavoro, International Recovery Platform (2010), Wenchuan Earthquake 2008:
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Il PADAA (duikou zhiyuan) è stato un programma promosso all’interno del SOP, ma presente in Cina sin dal 1945 in virtù del principio socialista per cui quando uno (individuo, comunità, città/villaggio, provincia) si trova in difficoltà per svariati motivi, gli altri accorrono in suo aiuto condividendo risorse finanziarie, tecniche e umane (Zhong e Lu, 2018). È quello che in un certo senso è avvenuto attraverso l’implementazione della Great Western Development Strategy dove la regione orientale ha sostenuto lo sviluppo della regione occidentale economicamente arretrata a causa di condizioni di sviluppo di partenza sfavorevoli nel nuovo assetto del socialismo di mercato. Se alle condizioni di arretratezza iniziali si aggiungono i disastri naturali, le realtà locali non hanno la possibilità di riprendersi solo con le proprie forze, pertanto gli aiuti esterni diventano una condizione essenziale per progettare la ricostruzione e la ripartenza dell’economia locale.
Il PADAA, conosciuto anche come twin assistance o assistenza one-to-one, ha creato delle coppie tra una contea interessata dal sisma e una provincia/municipalità economicamente avanzata che avrebbe fornito sostegno economico per almeno l’1% del PIL del 2007 della contea vittima di disastro per tre anni consecutivi al fine di finanziare progetti di recupero e sviluppo economico, oltre che inviare personale qualificato per sopperire alla carenza di capitale umano e formare la popolazione locale su certe professioni, cosicché alla fine del progetto il livello di sviluppo socioeconomico locale possa superare quello del 2007. Il meccanismo del PADAA ha anche favorito una competizione interna tra le coppie volte a promuovere i piani di sviluppo migliori nel minor tempo possibile e aumentando l’efficienza e la velocità di ricostruzione, mentre il governo coordinava le varie politiche (Yi e Tu, 2018).
Yi e Tu (2018), al fine di valutare l’efficacia del PADAA, hanno messo a confronto la situazione di 269 contee interessate dal terremoto negli anni 2002 e 2015, dividendole tra coloro che non avevano subito danni, coloro che avevano subito danni minori e potevano riprendersi autonomamente, coloro che avevano subito danno rilevanti e ricevuto aiuti governativi e coloro che avevano subito i danni maggiori, ricevuto aiuti governativi e beneficiato del PADAA. I risultati hanno mostrato che in linea generale quest’ultimo gruppo ha registrato un tasso di recupero migliore, sebbene in termini assoluti, avendo subito più danni, abbia impiegato più anni
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per riprendersi. Inoltre, la quasi totalità delle province è riuscita a completare gli obiettivi di ricostruzione in due anni invece che tre, e la metà ha anche superato gli impegni richiesti dal governo.
In conclusione, i progetti dello SOP e gli aiuti governativi hanno raggiunto il loro obiettivo principale, ovvero sostenere la crescita economica delle aree terremotate migliorando il livello di benessere socioeconomico delle comunità colpite. Dopo due anni dal sisma il 74% dei progetti di ricostruzione (su un totale di quasi 30 mila) stati ultimati, soprattutto nel settore dell’edilizia (CEA, UNDRR, OIL, IRP, 2010). Il PIL provinciale del 2009 ha raggiunto i 1415 miliardi di yuan, con un incremento del 14,5% rispetto al 2008, mentre il PIL delle 39 contee maggiormente colpite ha raggiunto 521.22 miliardi di yuan alla fine del 2014, ben 2,32 volte superiore ai livelli del 2008, con il reddito pro capite urbano che è passato da 11.290 a 24.464 yuan, e il reddito pro capite rurale da 4.446 a 10.135 yuan nei rispettivi anni (Zhong e Lu, 2018). Questa crescita economica si è accompagnata ad alcuni cambiamenti strutturali avvenuti all’interno delle società terremotate. Il disastro ha reso evidente che un modello economico basato sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali non era più sostenibile, pertanto era necessario individuare modelli di sviluppo alternativi che potessero salvaguardare l’ambiente naturale. In particolare, sono diminuite le percentuali di lavoratori occupati nel settore agricolo e manifatturiero, mentre sono aumentati quelli impiegati nel settore delle costruzioni e dei servizi (Ma, 2019). Questi cambiamenti sono dovuti da una parte ai danni diretti del sisma che hanno impedito la ripresa delle attività tradizionali, dall’altra alle maggiori opportunità occupazionali e dalle attività più remunerative nei nuovi settori dell’economia post-sisma.