Capitolo 2 Gli effetti dei disastri naturali sulla crescita economica in Cina
2.4. Turismo e crescita economica in Sichuan
2.4.1. Vantaggi e limiti dello sviluppo del turismo nella provincia del Sichuan
La regione occidentale cinese è caratterizzata da risorse turistiche ricche e uniche, che se ben sviluppate possono acquisire un enorme vantaggio competitivo. Infatti, il turismo rappresenta un’industria molto redditizia che, in virtù della sua interrelazione con altre industrie collegate alla destinazione, genera un effetto moltiplicatore sui ricavi turistici (si stima che per ogni 1 yuan di ricavo turistico diretto si guadagnino altri 4.3 yuan nelle industrie collegate) e sui posti di lavoro (per ogni assunzione diretta nel settore turistico possono crearsi fino a cinque posti di lavoro in altri settori) (Yang, 2004), contribuendo così alla crescita dell’economia locale sia dal punto di vista dei redditi della popolazione impegnata nell’industria sia per gli investimenti in servizi e infrastrutture necessarie per attirare il mercato turistico interno e internazionale.
Tuttavia, il turismo è caratterizzato da un ambiente altamente competitivo, e l’area occidentale del paese presenta basi economiche piuttosto arretrate che rendono difficile la trasformazione del vantaggio di risorse in vantaggio economico. La mancanza di padronanza verso i sistemi di gestione dei flussi e delle destinazioni turistiche fa sì che la capacità di ricezione risulti insufficiente, il livello delle costruzioni sia piuttosto basso e il servizio imperfetto, riducendo così la qualità dell’esperienza turistica e danneggiando l’immagine della destinazione (Wu e Zhao, 2009; Mu, 2016). Di conseguenza, il gap nello sviluppo economico tra Cina orientale e Cina occidentale si riflette anche nel settore turistico.
Se prendiamo come anno di riferimento il 2007, è facile notare che tra le prime dieci posizioni nel turismo internazionale e nazionale, le province orientali occupano quasi tutte le posizioni, ma in termini di turismo internazionale compaiono anche lo Yunnan e il Guangxi, in termini di guadagni turistici totali compare il Sichuan, e in termini di potenziale di sviluppo turistico possiamo trovare il Sichuan e lo Yunnan (Wu e Zhao, 2009). Questa classifica rivela che, sebbene le province occidentali rappresentino una minoranza, riescono comunque a rientrare nella top ten. Dopotutto, più di venti province e municipalità cinesi hanno deciso di rendere il turismo una delle industrie pilastro per la crescita economica, investendo denaro nella costruzione di destinazioni turistiche e nel miglioramento delle infrastrutture che hanno aumentato la qualità dell’esperienza turistica e ridotto le distanze tra le città di origine e di destinazione, e tra le
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destinazioni stesse (Wu e Zhao, 2009). In Sichuan, per esempio, dopo aver ultimato la costruzione dell’aeroporto Jiuzhai Huanglong, i flussi turistici hanno conosciuto un rapido aumento.
Tra le due province occidentali con alte potenzialità turistiche andiamo ad analizzare proprio il Sichuan, che negli anni è riuscita a conquistarsi una fetta sempre maggiore di turisti domestici, sino a superare molte province della costa orientale. Il vantaggio del Sichuan è rappresentato dalla ricchezza delle sue risorse turistiche naturali, storiche e culturali. Infatti, nella provincia vivono 14 etnie diverse, si trovano le radici dell’antica cultura Shu-Han del periodo dei Tre Regni, è un’importante base della cultura rossa e luogo di nascita dell’unica imperatrice donna della storia, Wu Zetian, e del leader Deng Xiaoping, iniziatore del nuovo percorso di sviluppo storico del paese. Inoltre, nella provincia sono presenti 5 patrimoni riconosciuti dall’UNESCO (Jiuzhaigou, Huanglong, monte Emei e Buddha Gigante di Leshan, monte Qingcheng e sistema di irrigazione di Dujiangyan, riserva naturale del Panda Gigante a Wolong e monte Siguniang), 12 siti turistici con la classificazione nazionale 5A (la più alta) e 263 di livello 4A, 15 siti turistici nazionali e 79 provinciali, 167 riserve naturali, 3 parchi geologici di livello mondiale e 18 di livello nazionale e 220 opere culturali protette (Governo del Popolo della Provincia del Sichuan, 2019). In aggiunta, la provincia si trova al centro della regione sudoccidentale cinese e molti spostamenti nella regione richiedono un passaggio obbligato attraverso il Sichuan, rendendolo il centro della comunicazione e il punto di riferimento della Cina sudoccidentale.
Tuttavia, nelle prime fasi di sviluppo turistico il governo provinciale non ha saputo approcciarsi all’industria, di conseguenza si è concentrato sulla costruzione dei siti turistici ignorando lo sviluppo della destinazione nel suo insieme, ovvero tutte le attività che contribuiscono a sostenere e ad arricchire l’esperienza turistica come ristoranti, alberghi, mezzi di trasporto, shopping e intrattenimento. In questo modo il turismo in Sichuan è stato caratterizzato da brevi permanenze e bassi consumi. Col passare degli anni si è iniziato a comprendere la necessità di uno sviluppo armonico di tutta la destinazione turistica, ma dati i limiti del budget governativo e la bassa attrattività dei prodotti provinciali, non era facile attirare investitori (Wu e Zhao, 2009).
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Quando si è iniziato a sviluppare anche il turismo interno, il Sichuan ha iniziato ad emergere come una delle maggiori destinazioni turistiche, portando il governo a riconoscere il turismo come una delle industrie pilastro per la crescita economica all’inizio del 2000 e attirando così più investitori rispetto al passato (Zhou, 2018). Tuttavia, il turismo non è ancora riuscito a sfruttare pienamente il suo potenziale, in quanto oltre a sviluppare o migliorare i servizi per i turisti, era necessario porre attenzione anche ai piccoli dettagli dell’ambiente circostante che potevano influenzare negativamente l’esperienza dei visitatori. Per esempio, mezzi di trasporto fatiscenti e sovraffollati o incuria dei luoghi pubblici possono ridurre l’apprezzamento dei turisti per la destinazione, anche se i siti turistici risultano molto interessanti. Inoltre, essendo le tendenze turistiche costantemente in cambiamento, è necessario che anche le destinazioni continuino a innovarsi, dato che un prodotto di successo oggi può velocemente diventare obsoleto domani. Per esempio, a Zigong la Festa delle Lanterne che segnava la fine della Festa di Primavera aveva attirato un numero molto elevato di visitatori nei primi tempi, ma il fatto che essa si sia mantenuta stabile negli anni ha fatto si che abbia ceduto la sua posizione ad altre Feste delle Lanterne in grado di innovarsi periodicamente. Infine, può essere stabilito un network turistico con altre città e altre province allo scopo di creare prodotti turistici tematici, ma ciò richiede che le destinazioni turistiche presentino un certo livello di sviluppo per assicurare un certo livello di qualità, e che i collegamenti tra le destinazioni non richiedano un grande dispendio di energia, tempo e denaro (Wu e Zhao, 2009).
Tutti questi elementi suggeriscono che lo sviluppo di una destinazione turistica non è semplice, e richiede un impegno non indifferente di tutti i soggetti coinvolti. Infatti, il turismo non riguarda solo lo sviluppo delle risorse turistiche, ma anche di un ambiente sostenibile, oltre alla necessità di forti basi economiche, la presenza di un’eredità culturale, di una civilizzazione e di una buona qualità dello staff (Chen e Zheng, 2007). Vale a dire che nello sviluppo delle risorse turistiche si deve salvaguardare l’integrità dell’ambiente naturale e costruire una solida base economica in modo da sfruttare appieno il potenziale turistico potenziando le strutture di trasporto e le attività di promozione e aumentando la qualità di ristoranti e alberghi, in modo da offrire un’esperienza di valore ai visitatori. Tuttavia, i turisti non devono diventare il perno delle riforme
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locali, altrimenti possono causare insoddisfazione e danneggiare anche l’eredità culturale e le abitudini di vita locali. Infine, l’industria turistica richiede anche l’impiego di personale specificatamente formato. Coloro che interagiscono direttamente con i turisti hanno una grande responsabilità perché rappresentano direttamente l’immagine della destinazione, e l’incapacità di gestione dei flussi turistici o le barriere linguistiche possono abbassare la qualità dell’esperienza turistica.
Tenendo in considerazione questi aspetti, possiamo distinguere tre stadi nello sviluppo del turismo nel Sichuan (Mu, 2016). Negli anni Ottanta il turismo era legato alle destinazioni di Chengdu, Leshan e Aba, i luoghi dove si trovavano quattro dei futuri siti UNESCO provinciali. Infatti, i programmi di sviluppo turistico iniziali erano prevalentemente diretti al turismo internazionale, ed essendo i fondi a disposizione limitati, la provincia ha dovuto scegliere in maniera strategica in quale direzione dirigerli, riconoscendo il valore di tali siti. Negli anni Novanta le infrastrutture hanno conosciuto un rapido sviluppo, e complice l’inizio dello sviluppo del turismo nazionale, alle destinazioni turistiche iniziali si sono aggiunti Ganzi, Liangshan e alcune aree meridionali della provincia. La terza fase ha avuto inizio con il Duemila, quando il Sichuan ha individuato il turismo come un’industria pilastro per la crescita economica provinciale, e ha iniziato a ragionare in un’ottica di collaborazione turistica tra diverse destinazioni all’interno del Sichuan e con altre province, come il triangolo turistico con lo Yunnan e il Guizhou o quello con Chongqing e il Guizhou.
La collaborazione turistica è un elemento che può generare enormi benefici sia per il Sichuan che per le altre province. Infatti, molte risorse turistiche della Cina sudoccidentale presentano caratteristiche simili. Per esempio, la capacità dello Yunnan nel promuovere le bellezze naturali e i costumi etnici nel mondo gli hanno valso un posto rilevante nel turismo internazionale. Tuttavia, anche il Sichuan possiede questi due elementi, e può puntare su Jiuzhaigou (ma non solo) nel caso delle risorse naturali, e sulle sue 14 minoranze, in particolare la cultura tibetana, Qiang e Yi, per quanto riguarda i costumi etnici. In aggiunta, il Guizhou presenta risorse non indifferenti in questi due ambiti, e Chongqing era fino al 1997 parte integrante della provincia del Sichuan, quindi la provincia e la municipalità condividono molti
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aspetti in comune. Di conseguenza, queste quattro regioni non dovrebbero competere tra loro per attirare i turisti, ma collaborare per promuovere un’immagine turistica generare, e sulla base di ciò differenziare i prodotti al fine di offrire un’esperienza turistica coerente ma variegata, così che possano competere con forza contro le province orientali, che registrano un numero molto elevato di turisti in virtù del loro maggiore vantaggio economico (Qiu e Zhu, 2004; Zhou, 2018).
Una volta superati i limiti finanziari e compreso come sviluppare e mantenere attive le sue destinazioni turistiche, il Sichuan è riuscito ad ottenere un’ottima posizione all’interno del mercato turistico nazionale. Se nel 2000 il numero di visitatori internazionali era di 462 mila unità, nel 2018 hanno raggiunto i 3.7 milioni, con i guadagni che sono passati da 122 milioni a 1.5 miliardi di dollari. Nel turismo interno, invece, il numero di turisti è passato da 54.01 a 701.98 milioni di unità, a cui corrispondono guadagni turistici di 24.8 miliardi e 1 bilione di yuan nei rispettivi anni (Sichuan Statistical Yearbook, 2019). Vale a dire che tra il 2000 e il 2018 si è registrata una crescita media annua del 12,2% per il numero di turisti internazionali, del 15% per i guadagni turistici internazionali, del 15,3% per il numero di turisti interni e del 22,8% per i guadagni turistici interni. Tutti questi valori sono superiori alla media nazionale (6,3%, 12,1%, 11,8%, 16,7%) e sono un ottimo segnale della giusta direzione di sviluppo del mercato turistico (China Statistical Yearbook, 2019).
A favorire lo sviluppo del turismo in Sichuan hanno collaborato anche le numerose conferenze internazionali tenutesi nella provincia sin dal 2003, tra cui figurano il Sichuan International Travel Expo ma anche la 22ª Assemblea Generale dell’OMT. Inoltre, negli ultimi anni la strategia marketing del Sichuan si è basata sullo slogan “Sichuan, more than pandas”, con lo scopo di mostrare l’enorme offerta turistica che la provincia è in grado di offrire. In particolare, il Sichuan promuove il suo turismo attraverso tre brand significativi, simbolo della ricchezza e della diversità delle risorse turistiche provinciali, ovvero Sanxingdui, Jiuzhaigou e il Panda Gigante, che uniscono storia e natura. In aggiunta, nel 2010 l’UNESCO ha premiato la città di Chengdu come capitale della gastronomia. Questa nuova strategia prevedeva anche la collaborazione con enti esterni come i centri culturali dei cinesi d’oltremare, gli Istituti Confucio e la Sichuan Airlines, la più importante compagnia aerea provinciale. Infine, sulla scia di molte
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province orientali, anche il Sichuan ha promosso la politica 144 hour visa-free, accompagnata da un miglioramento delle infrastrutture, collegamenti aerei diretti con molti paesi europei e l’attivazione di servizi turistici multilinguistici per attirare quote crescenti di turismo internazionale (Governo del Popolo della Provincia del Sichuan, 2019).
In conclusione, il turismo in Sichuan ha conosciuto una crescita costante sin da quanto è stata riconosciuta come industria pilastro per la crescita economica provinciale, contribuendo in misura crescente al PIL provinciale nel corso degli anni (Tabella 2.5), fatta eccezione nel 2008 (- 2,9% rispetto al 2007) a causa del terremoto del Wenchuan (Zhao, 2018).
Tabella 2.5. Contributo dei guadagni turistici al PIL della provincia del Sichuan
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 7,3% 8,0% 7,9% 8,9% 9,8% 11,3% 11,6% 8,7%
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 10,4% 11,2% 11,6% 13,8% 14,8% 17,1% 20,62% 23,58%
Fonte: Zhao, 2018
Tuttavia, esistono delle differenze interne nella distribuzione dei flussi turistici, con la città di Chengdu che si distingue in maniera netta rispetto alla seconda destinazione, Leshan per i turisti internazionali e Yibin per i turisti interni. Nel 2018 la città ha ospitato 242.7 milioni di visitatori su un totale di circa 705 milioni, ovvero quasi un terzo del totale (Sichuan Statistical Yearbook, 2019). Questo è strettamente correlato al fatto che Chengdu, in virtù di capoluogo di provincia e città più sviluppata della provincia, rappresenta il porto d’ingresso e d’uscita per la maggior parte dei turisti, e qualsiasi spostamento interno alla provincia corrisponde ad uno spostamento circolare da Chengdu verso una seconda/terza città e con ritorno a Chengdu, prima di lasciare la provincia (Shi, Zhang et al., 2007).
Se Chengdu rappresenta il porto d’ingresso e d’uscita dei turisti dal Sichuan, si nota che più ci si allontana dal suo centro minore è lo sviluppo turistico. Questo è determinato non solo dal livello di crescita economica dell’area, ma anche dalla quantità e dalla qualità delle risorse turistiche e dal livello di sviluppo delle infrastrutture, che fanno sì che Panzhihua, sebbene in linea
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generale presenti una crescita economica simile ai livelli di Chengdu, si trovi solo all’undicesimo e diciottesimo posto nel turismo internazionale e interno (Sichuan Statistical Yearbook, 2019). Le analisi di Bai e Guo (2013) dimostrano che il turismo in Sichuan presenta una distribuzione altamente polarizzata nel caso del turismo internazionale, mentre per il turismo interno c’è una distribuzione più uniforme, una volta tolta Chengdu. Ecco perché anche in questo caso è utile analizzare in maniera separata i flussi turistici internazionali e interni.