Capitolo 2 Gli effetti dei disastri naturali sulla crescita economica in Cina
2.4. Turismo e crescita economica in Sichuan
2.4.2. Il turismo internazionale in Sichuan
Nonostante il turismo internazionale nella Cina occidentale non registri numeri elevati a livello nazionale, la maggior parte delle province occidentali ha conosciuto un aumento dei flussi e dei guadagni turistici nel corso degli anni, e il Sichuan si trova di norma in quarta posizione dopo Yunnan, Shaanxi e Guangxi (quest’ultimo superato nel 2018) per i flussi, e in quinta posizione dopo Yunnan, Shaanxi, Guangxi e Chongqing per i guadagni, confermando buone potenzialità turistiche non ancora del tutto esplorate (China Statistical Yearbook, 2019).
Il turismo internazionale in Sichuan è cresciuto in maniera stabile sin dal 2000, anno in cui la provincia ha deciso di elevare il turismo a industria pilastro per la crescita economica: se nel 2000 erano arrivati solamente 462 mila visitatori, nel 2018 sono diventati quasi 3.7 milioni, con una crescita del 700%. I guadagni turistici, invece, sono passati da 121.87 milioni a 1.51 miliardi di dollari, con una crescita del 1140% (Sichuan Statistical Yearbook, 2019). Tuttavia, ad uno sguardo più attento appare che negli anni 2003, 2008 e 2013 sia i flussi che i guadagni turistici abbiano registrato un tasso di crescita negativo in confronto ai corrispettivi anni precedenti, e le cause sono da attribuirsi all’epidemia SARS, al terremoto del Wenchuan e al terremoto di Lushan. Di questi il terremoto del Wenchuan ha sicuramente avuto l’impatto peggiore, ma già nel 2015 i valori sono più che raddoppiati rispetto al 2010, e ciò significa che il sisma non ha avuto effetti negativi a lungo termine sull’industria turistica.
Il mercato turistico internazionale si divide in due sottocategorie fondamentali: il mercato dei turisti cinesi di Hong Kong, Macao e Taiwan e il mercato strettamente straniero. Se negli anni Ottanta il mercato prevalente era composto da turisti stranieri, negli anni Novanta, in seguito
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all’eliminazione del blocco all’ingresso dei cittadini di Taiwan nel continente e alla crisi politica innescata dagli eventi di piazza Tiananmen nel 1989, gli equilibri si sono invertiti. Tuttavia, all’inizio degli anni Duemila i turisti stranieri sono tornati a rappresentare la maggioranza, complice l’ingresso del paese nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, e ancora oggi è così (Tu, 2004).
I cittadini stranieri, soprattutto asiatici, apprezzano la storia e la cultura del Sichuan, rappresentati dall’antica cultura Shu-Han del periodo dei Tre Regni, oltre che i ricchi e variegati paesaggi naturali che la provincia ha da offrire. Tra tutti, il Giappone registra le quote di ingresso maggiori, ma sono in crescita anche i visitatori dalla Corea del Sud e da diversi paesi dell’ASEAN, come Singapore, Malesia e Thailandia, dove si registrano numeri piuttosto elevati di cittadini di origine cinese. Il mercato asiatico rappresenta due quinti dei visitatori stranieri in Sichuan, e ciò significa che ci sono quote consistenti di turisti internazionali anche da paesi più lontani, come l’Europa e l’America settentrionale, che insieme formano altri due quinti, con Stati Uniti, Regno Unito e Germania in prima linea (Sichuan Statistical Yearbook, 2019). Se è vero che i turisti asiatici sono più presenti in Sichuan, è altrettanto vero che in media i turisti europei e americani hanno un potere d’acquisto maggiore, pertanto rappresentano una fonte di reddito più importante rispetto ai primi.
Anche se i turisti stranieri sono di più rispetto ai turisti cinesi provenienti dalle tre regioni amministrative speciali, se si considerano i singoli paesi, i mercati di Hong Kong, Macao e Taiwan registrano flussi maggiori a qualsiasi altro paese, asiatico e non. Sebbene i turisti di Hong Kong e Macao preferiscano il Guangdong per ragioni di vicinanza culturale e geografica, ciò non significa che non siano interessati ad altre province cinesi, e il Sichuan presenta alcune risorse culturali che nel Guangdong non si possono trovare. I visitatori di Taiwan, invece, sono emotivamente più legati al Sichuan, tanto che hanno rappresentato sin dall’inizio una delle principali fonti di investimenti esteri per la provincia all’interno della politica di riforma ed apertura (Zhu e He, 2007).
I flussi turistici in Sichuan non sono uniformemente distribuiti durante tutto l’anno, ma variano in base alle motivazioni di viaggio e alle caratteristiche climatiche della provincia. Tra le
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varie motivazioni legate all’ingresso di visitatori stranieri in Sichuan, la metà riguarda le attività turistiche in senso lato, un 33.9% giunge nella provincia per motivi lavorativi o d’affari e un 5.6% per far visita a parenti ed amici (Tu, 2004). Inoltre, i flussi turistici presentano una certa stagionalità, in quanto il numero di visitatori è generalmente basso tra gennaio e marzo, mentre registra i numeri più elevati tra agosto ed ottobre grazie ad un clima piacevole e una maggiore disponibilità di tempo dei visitatori. Infine, la permanenza media in Sichuan è piuttosto bassa, di 1.8 giorni, con un consumo medio pro capite di 163 dollari (Zhu e He, 2007). Questo dipende da una parte dalle motivazioni di viaggio, dall’altra dal reddito disponibile, dalla capacità di ricezione turistica e dalla qualità dei prodotti turistici alla destinazione. I turisti internazionali difficilmente hanno come destinazione di viaggio un’unica provincia, e dato che le distanze in Cina sono molto elevate e il tempo a disposizione dei visitatori limitato, difficilmente scelgono di passare molti giorni in Sichuan, specie se si tratta del loro primo viaggio nel paese. Infatti, il turismo internazionale è pesantemente concentrato a Chengdu, e al massimo copre o Leshan o Aba, luoghi dove si trovano i siti turistici più famosi della provincia (Tu, 2004; Zhu e He, 2007).
Come risulta dai calcoli effettuati da Bai e Guo (2013) nel periodo compreso tra il 2001 e il 2011, il turismo internazionale risulta altamente polarizzato, con un coefficiente di Gini di 0.843 nel 2001, sceso nel corso degli anni solo fino al valore di 0.784 nel 2011. Il modello turistico del Sichuan presenta un unico centro, Chengdu, che assume il ruolo di porto d’ingresso e d’uscita dei visitatori dal Sichuan, e se questi decidono di visitare altri luoghi, spesso la scelta ricade sulla prefettura di Leshan, dove si trovano il monte Emei e il Buddha Gigante, o sulla prefettura di Aba, dove invece si trovano Jiuzhaigou e Huanglong. Infatti, esclusa Chengdu, solo Leshan e Aba sono riusciti a superare i 100 mila visitatori annuali nel periodo preso in esame. In linea generale, Leshan è preferita ad Aba in quanto si trova più vicina a Chengdu, e presenta livelli di sviluppo economico e turistico più in linea con gli standard internazionali. Aba, essendo una prefettura prevalentemente abitata da minoranze, è anche caratterizzata da una maggiore povertà che influisce sul livello di offerta turistica. Inoltre, il territorio è caratterizzato dall’altopiano del Qinghai-Tibet che rende più difficile la costruzione di infrastrutture legate al turismo. Tuttavia, la costruzione dell’aeroporto Jiuzhai Huanglong nel 2006 ha aiutato enormemente lo sviluppo
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turistico dell’area, sino ad accogliere il maggior numero di turisti in Sichuan dopo Chengdu, ma diversi disastri naturali come i terremoti del 2008 e del 2017 hanno distrutto le strade e le strutture dei servizi turistici, riducendo di conseguenza i flussi (Zhao, 2018). Infatti, nel 2017 Aba ha accolto solo 53 mila turisti, la metà rispetto all’anno prima, e nel 2018 solamente 2400, mentre Leshan non ha mai conosciuto questo genere di cali (Sichuan Statistical Yearbook, 2019).