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1. ESAME DEL QUADRO ANALITICO

1.4. Il quadro della situazione economica e sociale

1.4.1. Demografia

Gli elementi analitici basilari facenti parte del quadro conoscitivo relativo al territorio di Montecatini Terme sono stati introdotti ed esaminati nella Relazione tecnica generale allegata al Piano Strutturale approvato con Del. C.C. n. 20/2004, che la presente proposta di variante recepisce integralmente, procedendo con la presente relazione ad aggiornare gli elementi conoscitivi ivi esposti. In particolare nell’indagine demografica condotta nella suddetta relazione si illustra l’andamento del numero di abitanti

e delle famiglie residenti per il ventennio 1980-2000, che rivela un progressivo calo della popolazione residente nel corso degli anni ’90, interpretabile anche alla luce delle migrazioni, soprattutto di giovani coppie, nei comuni contermini dovuta alla maggiore accessibilità, anche economica, del mercato immobiliare, ma altresì all’incremento del dato relativo alle unità familiari residenti nel ventennio suddetto, rivelando, in tal modo, una sostanziale riduzione del numero medio di componenti il nucleo familiare.

L’aggiornamento dei dati demografici è riassunto nelle seguenti tabelle e grafici

Tabella 1 : COMUNE DI MONTECATINI TERME - Bilancio demografico 2002 – 2010 (fonte ISTAT)

Tabella 2 : Popolazione straniera residente (fonte ISTAT)

Figura 1: Comune di Montecatini Terme, Bilancio Demografico 2002 – 2010 (fonte ISTAT)

Figura 2: Variazione della Popolazione residente al 31 Dicembre (Anni 2002 - 2010)

Figura 3 : Popolazione Straniera residente al 1 Gennaio (2003-2010) – Fonte ISTAT

Dalla lettura dei grafici e delle tabelle, emerge che la tendenza al decremento di popolazione riscontrata nel ventennio 1980 – 2000 subisce un’inversione di tendenza a partire dal 2007, anno in cui oltre che registrarsi il picco incrementale del bilancio demografico dell’ultimo decennio, si registra altresì una più accentuata crescita della popolazione straniera residente. Il bilancio demografico comunale, pur riducendosi successivamente al 2007, si assesta sostanzialmente su livelli costanti negli anni successivi ed i lievi incrementi appaiono essenzialmente connessi all’aumento della componente straniera.

E’ stata altresì stata analizzata la composizione della popolazione residente montecatinese nella sua costituzione per fasce d’età, per l’arco temporale dal 2002 al 2010. I risultati, rappresentati nella Tabella 3 e nei Grafici 4 e 5, rivelano una struttura pressoché costante, sia in termini costitutivi delle fasce d’età, sia in relazione alla dimensione temporale, risultando orientativamente composta per circa il 10% da una popolazione di fascia inferiore a 14 anni, per il 65% da una popolazione in età compresa fra i 15 e 65 anni e per il residuo 25% da una popolazione con età superiore a 65 anni. Le suddette percentuali rimangono prevalentemente inalterate dal 2002 al 2010, il cui dato più significativo è, anche in questo caso, rappresentato dal picco demografico della popolazione compresa fra i 14 e 65 anni, avvenuto a cavallo fra il 2007 e il 2008.

Tabella 3 : Popolazione residente per fasce d'età. Fonte ISTAT

Figura 4: Popolazione residente per fascia d'età. Fonte ISTAT

Figura 5 : Percentuale di composizione della popolazione residente. Fonte ISTAT

Ulteriore analisi demografica è stata condotta sul numero di famiglie presenti sul territorio e sul numero medio componente il nucleo familiare per il periodo 2003 – 2010, i cui risultati sono confluiti in Tab. 4.

Quest’indagine conferma la tendenza già evidenziata nella vigente relazione di PS e riscontrata nel decennio precedente, consistente in un progressivo aumento del numero di famiglie sul territorio nel corso degli anni, il quale, più che dovuto all’aumento del numero di abitanti, appare connesso prevalentemente alla riduzione dei componenti il nucleo familiare.

Tabella 4 : Numero di famiglie e numero medio di componenti per famiglia. Fonte ISTAT

1.4.2. Il Settore Turistico

La tendenza evolutiva descritta dallo strumento provinciale in relazione all’incremento dei flussi turistici nel decennio 1996-2006, particolarmente orientato a categorie alberghiere di elevata qualità e comunque derivante da flussi turistici stranieri, dimostra come l’offerta turistica rappresenti uno dei motori principali di sviluppo locale all’interno dell’area pistoiese, per quanto, a partire dal 2007 si registri un inversione di tendenza sulla spesa effettuata dai visitatori (Fonte: Relazione al P.T.C.P. par. 4.7.3 – Il ruolo del turismo).

Tuttavia la Città di Montecatini Terme, che da oltre un secolo rappresenta uno dei centri turistici per eccellenza in Italia, con un patrimonio alberghiero di circa 230 alberghi ed una capacità ricettiva di 11.700 posti letto, attraversa da tempo una fase di trasformazione della fruizione turistica che, più che legata al termalismo, la vede connessa alla filiera dell’offerta turistica del “prodotto Toscana”.

Tale circostanza è dimostrata dal trend evolutivo per il Comune registrato nel medio periodo fra il 1997 ed il 2009, ove, pur se con lieve oscillazione delle presenze annue, si registra una notevole riduzione dei turisti italiani e un incremento delle presenze straniere, con una permanenza media in giorni che scende da 3,4 a 3,0, con ciò dimostrandosi che le tradizionali “cure termali” si sono abbreviate o sono state sostituite da pernottamenti legati alla visita della città e del suo immediato territorio (Fig. 6)

L’orientamento recessivo e la diversificazione della clientela attuata dall’offerta ricettiva, con incremento della capacità montecatinese dedicata a quote crescenti di gruppi organizzati di turisti, per lo più stranieri, interessati a combinare la vacanza termale con la visita alle maggiori città d’arte vicine, si sono particolarmente accentuati nell’ultimo triennio, interessato, come ben noto, da una situazione di crisi globale dei mercati ancor oggi perdurante. Come altresì osservato da I.R.P.E.T. nei rapporti congiunturali sul turismo in Toscana dell’ultimo biennio, fra i settori toscani di tale categoria più criticamente colpiti spiccano le località termali ed in particolare Montecatini Terme, che ha visto una riduzione di presenze complessive pari all’11,8% nel 2008, dopo aver subito una diminuzione del 5,1% nel

2007. Se, per certi versi, tali riduzioni sono ascrivibili ad una diminuzione degli arrivi stranieri e, in via generale, del turismo organizzato a basso costo, che risultano particolarmente colpiti dalla situazione di crisi, è altrettanto realistico ritenere che una buona parte del calo di presenze sia dovuta ad una generale riduzione, nel triennio anzidetto, del turismo termale e alle sue difficoltà a rinnovarsi e trovare nuova

Figura 6: Arrivi e presenze turistiche anni 1997 - 2000

collocazione sul mercato.

Dalle considerazioni sovraesposte è ravvisabile come il rilancio dell’attività turistica e, più generalmente, commerciale per Montecatini Terme sia strettamente connesso all’aumento di competitività della tradizionale offerta termale, che di per sé è interessata da una profonda necessità di rinnovamento e di modernizzazione, in risposta a una progressiva riduzione della domanda “terapeutica” e, per contro, allo sviluppo della domanda legata al benessere.

L’analisi del dato provinciale, congiuntamente a quello derivante dal trend evolutivo regionale in relazione alla presenza turistica per categoria ricettiva, che ha registrato un sostanziale calo di presenze e un incremento delle chiusure degli alberghi più economici, è strettamente collegato con una delle problematiche più avvertite dalla Città, riferita da un lato alla riconversione delle strutture alberghiere non più attive, e dall’altro alla riqualificazione e al miglioramento delle strutture in esercizio che, oltre a coinvolgere aspetti di natura urbanistica, interessa e incide sui temi del sociale, dell’economia e della finanza urbane.

All’attualità le linee di indirizzo e prescrittive per la regolamentazione degli ampliamenti e degli svincoli, questi ultimi intesi quale accezione della riconversione d’uso delle strutture ricettive prive di funzionalità attiva, sono espresse dall’art. 15 del vigente Piano Strutturale, le cui caratteristiche salienti della norma strategica consistono nell’ammissibilità delle trasformazioni d’uso di strutture ricettive, prevalentemente ubicate all’esterno dell’area centrale, a forte vocazione turistica e turistico/termale, aventi ridotto numero di camere, la cui attività risulta documentalmente cessata in data anteriore al 16/7/1998, previa attivazione di uno strumento attuativo.

Sull’argomento, nel rispetto delle direttive indicate dal P.S. approvato con Del. C.C. n. 20/2004, delle limitazioni alla pianificazione poste dall’art. 39 della L.R. 5/95 e propedeuticamente al Regolamento urbanistico, l’Amministrazione, nel corso del quinquennio trascorso, ha intrapreso il percorso delineato all’interno del quadro degli strumenti e atti di governo comunali.

Come sintetizzato nella Tabella 5- Richieste di svincoli alberghieri accolte con Del.C.C. 66/2008, alla data di approvazione della variante 66/2008, le richieste inserite in comparti di recupero, conformi alle condizioni imposte dal bando e dal Piano Strutturale in relazione alla dinamica alberghiera, si quantificavano con un n. di 22 domande di svincolo, sul totale di 229 attività presenti sul territorio, rappresentative del 5.2% della complessiva offerta ricettiva della Città; in prevalenza la domanda di svincolo era costituita da attività di categoria medio/bassa e, comunque, la cui cessazione è avvenuta in tempi remoti, come indirettamente dimostra la percentuale di struttura ricettiva di categoria indeterminata:

Tabella 5- Richieste di svincoli alberghieri accolte con Del.C.C. 66/2008

Dall’approvazione della Del. C.C. n. 66/2008, all’attualità risultano in itinere n. 6 istanze di piano attuativo finalizzato allo svincolo di strutture ricettive.

Successivamente ai termini previsti dal bando di partecipazione alla formazione del Regolamento Urbanistico, sono pervenute 31 istanze di svincolo alberghiero, riepilogate in ragione della categoria alberghiera di appartenenza, sulla tabella a seguire:

Tabella 6 - Richieste di svincolo alberghiero pervenute successivamente alla Del.C.C. 66/2009 La domanda di svincolo alberghiero del quinquennio 2006/2010, successiva ai termini previsti dal bando, interessa il 13,54% dell’offerta ricettiva generale della città, con un incremento corrispondente all’8,3%

rispetto all’avviso pubblico del 2006 ed è quasi complessivamente costituita da alberghi in zona centrale (a prevalente vocazione alberghiera o turistico/termale), di categoria medio/bassa, non in grado di sostenere il trend evolutivo della domanda, recentemente orientato ad un’offerta medio/alta e alle strutture extra-alberghiere.

E’ inoltre particolarmente significativo il fatto che su un totale di 31 istanze di svincolo, 7 delle stesse fossero già presenti fra le istanze pervenute nel bando di partecipazione alla formazione del R.U. del 2006, con richiesta di ampliamento della struttura ricettiva.

Gli argomenti predetti pongono le basi per una riflessione sull’opportunità di una revisione della norma relativa alla trasformazione dell’uso di strutture ricettive non più attive, in relazione a due aspetti della medesima e comunque tendente ad una maggior efficacia, efficienza ed economia dell’azione amministrativa:

1) l’aggiornamento del termine temporale ivi previsto come condizione per lo svincolo, al fine di limitare il porsi di condizioni favorevoli all’accentuazione del degrado fisico, socio-economico ed ambientale della Città;

2) la verifica della necessità del piano di recupero, quale procedimento per l’attuazione dello svincolo, ove non si pongano le condizioni per l’aggravio del carico urbanistico.

1.4.3. Il Settore Termale

Come indicato nella Relazione di Avvio del Procedimento, la Società partecipata Terme di Montecatini S.p.a. ha intrapreso dal 2006 una strategia di rinnovamento della propria offerta, ad oggi prevalentemente orientata ai soli servizi termali di tipo tradizionale, mediante una profonda ridefinizione degli investimenti urbanistici e finanziari attuabili sul proprio compendio immobiliare, il cui obiettivo principale resta quello di realizzare un’offerta in grado di inserirsi nel sistema “Città” ed in stretta sinergia con gli operatori economici locali: i capisaldi di tale strategia sono l'affermazione di Montecatini quale nuova ville d’eau e villaggio termale e , sotto il profilo urbanistico, la valorizzazione del proprio patrimonio edilizio, sia mediante la riqualificazione di quello strategico in condizioni di sottoutilizzo, sia, al contempo, mediante la re-immissione in efficienza del patrimonio privo di attuale funzione e ritenuto non determinante per le finalità del proprio piano di sviluppo aziendale.

Circa la riqualificazione del patrimonio termale, la normativa strategica prevista dal vigente Piano Strutturale dispone la redazione del Piano di Recupero dell’Area Termale (di seguito denominato P.R.A.T.), le cui linee d’indirizzo e prescrizioni vengono fornite all’art. 63 delle relative NTA. Tale norma , come tutto il PS, fu redatta in una stagione affatto diversa per le prospettive e la gestione del sistema termale:

all'epoca le Terme erano affidate in gestione ad un soggetto privato mediante contratto d'affitto d'azienda. Il contratto fu risolto nel 2006 con lodo arbitrale ed insieme alla gestione privata decadde anche il progetto industriale ad essa associato.

Il PS, nelle sua normativa , risente delle particolari condizioni di gestione dell' azienda ed in particolare dell'esigenza di fissare limiti molto stretti all'iniziativa dei soggetti gestori: tutto ciò ben al di là della specifica natura statutaria e strategica dei contenuti del Piano strutturale.

Nel 2006, la società partecipata fra Comune di Montecatini Terme e Regione Toscana, ha nominato un Consiglio di Amministrazione che ha immediatamente avviato l’elaborazione di un nuovo Piano Industriale.

Ciò rende a maggior ragione necessaria una revisione sostanziale delle norme del PS per liberarle dagli attuali elementi di rigidità e per ancorare l'uso e la trasformazione delle Terme, fondamentale risorsa ed elemento di identità per Montecatini a principi statutari, ad indirizzi strategici e non a meri criteri gestionali, che per la loro portata e variabilità attengono ai piani operativi ed agli atti di governo del territorio.

1.4.4. La trasformazione del territorio e l’attività edilizia

La crisi del settore e le limitazioni alla potestà pianificatoria dell’Amministrazione imposte dall’art. 39 L.R. 5/95 nelle more per l’approvazione del Regolamento urbanistico hanno influito sulle trasformazioni edilizie ed urbanistiche attuate nel periodo 2004 – 2010 incidenti sulle risorse essenziali del territorio.

L’indagine al proposito condotta nel Servizio Assetto del Territorio è sintetizzata nella seguente tabella:

Tabella 7 : Trasformazioni urbanistico/edilizie incidenti sulle risorse essenziali del territorio autorizzate nel periodo 2004 - 2010

I dati sopra riportati assumono particolare significatività se confrontati con le tabelle sulla popolazione residente, analizzate nel paragrafo 1.3.1.

Dal confronto fra la tab. 1 e tab.7 è possibile desumere l’indice di affollamento urbanistico convenzionale (Iac) per l’arco temporale 2004 – 2010, definito come il rapporto fra il numero di abitanti e il numero di vani convenzionali realizzati nel medesimo periodo, laddove, come misura del vano convenzionale unitario è stata considerata una superficie di mq. 14,00.

Nell’arco temporale indicato l’incremento di popolazione (equivalente alla differenza fra la popolazione residente al 31/12/2010 e la popolazione residente al 1/1/2004) è pari a 747 abitanti. I vani convenzionali realizzati, [32.000/ (3*14)] = 761,90. Pertanto, il relativo indice di affollamento è pari a

Iac = 0,98 ab/vano.

L’analisi dei quadri socio/economici, legislativi e territoriali, che delineano lo scenario di base per la valutazione, è confluita nel lavoro svolto dall’Ufficio allo scopo di approfondire ed aggiornare il Quadro Conoscitivo territoriale ed allineare all’attualità alcuni dati e contenuti obsoleti del Piano Strutturale. Il lavoro svolto è sintetizzato nella seguente tabella che elenca altresì gli elaborati prodotti:

LAVORO SVOLTO ELABORATI CORRISPONDENTI

Verifica delle concessioni edilizie rilasciate negli ultimi 7 anni e georeferenziazione dei progetti

ƒ Tavola con ubicazione dei progetti;

ƒ Tabella suddivisa per UTOE Verifica delle strutture turistico ricettive in rapporto

con i livelli di tutela del patrimonio edilizio

ƒ Tavola di rilievo del patrimonio edilizio a destinazione turistico ricettiva;

ƒ Tabella suddivisa per UTOE Rilievo e schedatura delle aree previste a standard

dal PRG vigente

ƒ Schede di valutazione;

Elaborato grafico con le aree realizzate e le previsioni di PRG non attuate

Aggiornamento della cartografia di PRG vigente con l’inserimento delle Lottizzazioni convenzionate

approvate negli ultimi 15 anni

ƒ Aggiornamento quantitativo delle aree a

“standard”;

ƒ Aggiornamento cartografico Rilievo e schedatura del patrimonio edilizio

all’interno del sistema insediativo

ƒ Carta dei paesaggi urbani;

ƒ Elaborato grafico con altezza degli edifici esistenti;

ƒ Elaborato grafico con destinazioni d’uso degli edifici;

ƒ Numerazione di tutti gli edifici con relativa scheda di rilievo;

Esame, verifica delle richieste rispetto alle previsioni del Piano Strutturale, georeferenziazione

delle richieste di inserimento nel Regolamento Urbanistico

ƒ elaborato grafico con la localizzazione delle richieste;

ƒ proposta di perimetrazione degli ambiti di recupero edilizio;

ƒ schede prive dei dati sensibili per l’esame da parte dell’Amministrazione e la successiva

pubblicazione con gli elaborati di Piano Esame, verifica delle richieste rispetto alle

previsioni del Piano Strutturale, georeferenziazione delle Osservazioni al Piano Strutturale rimandate

all’esame del Regolamento Urbanistico

ƒ elaborato grafico con la localizzazione delle richieste;

ƒ schede prive dei dati sensibili per l’esame da parte dell’Amministrazione e la successiva

pubblicazione con gli elaborati di Piano Schedatura delle “aree problema” relative a

contenziosi in corso e problemi non risolti della pianificazione corrente

ƒ schede di supporto alle decisioni da parte del progettista incaricato e dell’Amministrazione Preparazione bando di adesione ai Piani di recupero

ai sensi dell’articolo 15 del P.S.

Esame delle proposte ricevute dal bando per i P.d.R.

ex art. 15 del P.S. e predisposizione dei perimetri degli ambiti

ƒ cartografia con perimetro delle aree soggette a Piano di recupero

ƒ schede di rilievo degli elementi di degrado

In particolare dal recente studio demografico effettuato, dalla suddivisione dei residenti e dei nuclei familiari per UTOE di appartenenza, dal censimento sullo stato di attuazione delle attrezzature ed infrastrutture realizzate sul territorio comunale, è emersa la necessità dell’aggiornamento dei dati riportati sullo stato attuale delle tabelle del dimensionamento afferenti alle UTOE del Piano Strutturale in vigore, ferme restando le caratteristiche dimensionali previste e riportate sullo stato di progetto. I risultati di tale studio sono riassunti negli allegati denominati:

­ tabella del numero di abitanti e dei nuclei familiari suddivisi per UTOE di appartenenza

­ Tabelle dello standard di PRG eseguito

­ Censimento e cartografia delle attrezzature e delle infrastrutture previste dal vigente PRG e relativo stato di attuazione.

1.5. Il quadro di riferimento ambientale

L’analisi del quadro conoscitivo relativa agli aspetti ambientali allo stato attuale delle conoscenze e le relative criticità emerse sono delineate nel Documento Preliminare per la verifica di assoggettabilità alla V.A.S. redatto ai sensi dell’art. 22 della L.R. 10/2010 (Paragrafo 2 – Ricognizione dello stato dell’ambiente), allegato alla Delibera di Giunta che ha avviato il procedimento della presente variante al Piano Strutturale, n. 184/2011 nonché nei paragrafi 3.3 e 3.4. del Documento Preliminare alla V.A.S., redatto ai sensi dell’art. 23 della L.R. 10/2010.

In relazione agli effetti ambientali attesi dal procedimento di Variante in corso appare necessario

confermare che il vigente Piano Strutturale è corredato dei documenti della Valutazione degli Effetti Ambientali ( VEA ) redatta in conformità alla LR 5/1995 dal dr. geol. Roberto Chetoni. Il documento della VEA, come spiegato nella prima parte della Relazione, delinea un quadro completo delle risorse e delle qualità ambientali del Comune con un attenta disamina anche degli elementi di criticità che attengono in primo luogo alla crescita dei consumi idrici ed energetici ed all'incremento della domanda di depurazione, di produzione dei rifiuti, di emissioni nell'atmosfera, di inquinamento elettromagnetico.

Rispetto a tale quadro, come delineato nel suddetto Documento Preliminare alla V.A.S. redatto ai sensi dell’art. 23 della L.R. 10/2010, il Rapporto ambientale di V.A.S. conterrà una matrice Azioni/effetti basata sul punto 4.1 delle Linee guida per la valutazione degli effetti attesi di piani e programmi regionali (procedure, modelli ed indicatori)”, allegato F al citato “Modello analitico per l’elaborazione, il monitoraggio e la valutazione dei piani e programmi regionali” approvato dalla Giunta Regionale Toscana con Decisione n.2 del 27.6.2011, pubblicata sul Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 28 del 13.7.2011.

La Valutazione sarà effettuata congiuntamente per la variante al PS e per la variante al PRG, in considerazione della sostanziale omogeneità degli obiettivi e dei contenuti delle due Varianti.

Gli obiettivi e le azioni indicate nella matrice fanno riferimento agli obiettivi e alle azioni della Variante al PS e tengono conto degli omologhi obiettivi ed azioni della Variante al PRG.

Sulla base degli elementi forniti principalmente dagli enti ed aziende gestori dei servizi, e dei suddetti schemi matriciali, già in fase preliminare è possibile effettuare una prima valutazione dei possibili effetti di cui all’ Allegato 2 LR 10/2010.

L'aggiornamento della situazione descritto dagli enti gestori mette infatti in evidenza un diffuso miglioramento delle condizioni ambientali e quantomeno il non aggravamento delle situazioni di criticità segnalate in precedenza: unica eccezione in questo quadro è la depurazione dei reflui che risente di un problema comune a tutta la Valdinievole, per la cui soluzione è allo studio un progetto comprensoriale.

Su tale quadro la Variante n.1 al PS e la Variante al PRG non producono impatti significativi, in primo luogo per gli obiettivi ed i contenuti della stessa Variante. Come successivamente approfondito nella presente relazione, in relazione all'Obiettivo 1, essa è una Variante prevalentemente normativa di adeguamento alle discipline sovraordinate; per gli Obiettivi 2 e 3 essa agisce all'interno degli assetti insediativi esistenti e riconosciuti dal vigente PS e non interessa l'uso di aree e risorse significative dal punto di vista ambientale. In secondo luogo non si rilevano impatti negativi significativi anche perché lo scenario di riferimento rispetto al quale si valutano gli effetti delle Varianti è uno scenario caratterizzato dalla dismissione o sottoutilizzazione di strutture, attrezzature ed attività che fino a pochi decenni fa

Su tale quadro la Variante n.1 al PS e la Variante al PRG non producono impatti significativi, in primo luogo per gli obiettivi ed i contenuti della stessa Variante. Come successivamente approfondito nella presente relazione, in relazione all'Obiettivo 1, essa è una Variante prevalentemente normativa di adeguamento alle discipline sovraordinate; per gli Obiettivi 2 e 3 essa agisce all'interno degli assetti insediativi esistenti e riconosciuti dal vigente PS e non interessa l'uso di aree e risorse significative dal punto di vista ambientale. In secondo luogo non si rilevano impatti negativi significativi anche perché lo scenario di riferimento rispetto al quale si valutano gli effetti delle Varianti è uno scenario caratterizzato dalla dismissione o sottoutilizzazione di strutture, attrezzature ed attività che fino a pochi decenni fa

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