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Obiettivi della Variante al P.S. e del P.R.G

1. ESAME DEL QUADRO ANALITICO

1.3 Gli obiettivi specifici della Variante

1.3.1. Obiettivi della Variante al P.S. e del P.R.G

La presente variante al PS e la conseguente variante al PRG, come approfondito nella Relazione Tecnica di Avvio del Procedimento, risultano necessarie per il perseguimento di tre obiettivi principali:

OBIETTIVO 1: Adeguamenti alle discipline sovraordinate OBIETTIVO 2: Migliorare la gestione dello sviluppo termale.

OBIETTIVO 3: Innovare la disciplina della dinamica alberghiera.

Il raggiungimento di questi obiettivi si inquadra e si collega ad un contestuale adeguamento del quadro conoscitivo del PS. L'implementazione e l'aggiornamento delle conoscenze sono rese necessarie dalla contemporanea elaborazione del Regolamento Urbanistico e soprattutto dalla repentina evoluzione del quadro economico e sociale a seguito della forte crisi mondiale che ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti anche in una realtà come quella di Montecatini che, per sua natura e vocazione, è estremamente sensibile al mutamento degli scenari internazionali.

Questa stessa relazione di Valutazione Integrata iniziale costituisce un segmento del lavoro di complessivo adeguamento del quadro conoscitivo: la prima parte dà avvio all'aggiornamento delle conoscenze sugli aspetti ambientali attraverso una prima panoramica degli studi intervenuti dopo il Piano Strutturale ed una ricognizione sullo stato delle risorse essenziali e dei principali servizi a rete (aria, acqua, depurazione, raccolta rifiuti, approvvigionamenti energetici). Tale lavoro costituisce in pertanto la base per gli studi degli effetti ambientali legati alla valutazione integrata ed alla valutazione strategica delle azioni del Regolamento Urbanistico.

Più in generale l'aggiornamento del quadro conoscitivo, in modo specifico la riflessione sugli effetti della crisi economica sulla struttura turistico ricettiva e termale dell'economia cittadina, è alla base della

definizione degli obiettivi 2 e 3 della Variante. I temi dei mutamenti economici e sociali e dei loro effetti territoriali sono poi una componente importante dell'adeguamento del PS alle discipline sovraordinate (obiettivo 1), adeguamento che , proprio per questo, non costituisce un mero adempimento di ufficio, ma un atto indispensabile di ridefinizione della cornice delle attività di pianificazione e programmazione.

1.3.1.1. Obiettivo 1: Adeguamenti alle discipline sovraordinate

Questo obiettivo scaturisce dalla necessità, oltre che dall'obbligo, di adeguare alla nuova normativa di settore, al PIT ed al PTC, il Piano Strutturale vigente, che è stato approvato con Del. C.C. n. 20 del 14/04/2004, e redatto ai sensi della legge regionale 5/1995, Norme per il governo del territorio.

L'adeguamento normativo riguarda le numerose modifiche legislative nazionali e regionali succedutesi, a partire dall'introduzione della LR 1/2005 e smi, che ha sostituito la legge 5/95 introducendo consistenti novità nelle procedure e nei contenuti dei piani , nella loro valutazione, nonché nella disciplina del territorio aperto e del paesaggio.

Alla Legge 1/2005 sono poi seguiti i regolamenti attuativi:

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.2/R Regolamento di attuazione dell’art.37, comma 3, della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1- Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli insediamenti

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.3/R Regolamento di attuazione delle disposizioni del Titolo V della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.4/R Regolamento di attuazione dell’art.11, comma 5, della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 in materia di valutazione integrata

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.5/R Regolamento di attuazione del Titolo IV, capo III “Il territorio rurale”

della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1

­ Modifica del DPGR 9 febbraio 2007, 5/R con il DPGR 9 febbraio 2010 7/R.

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.6/R Regolamento di attuazione dell’art.29, comma 5, della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1- Disciplina del sistema informativo geografico regionale.

­ DPGR 27 aprile 2007, n.26/R Regolamento di attuazione dell’art.62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 in materia di indagini geologiche.

­ Ulteriori novità hanno riguardato la disciplina del commercio:

­ L.R. n.28 del 7 febbraio 2005, il Codice del Commercio, “Testo Unico in materia di commercio in sede fissa, su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande, vendita di stampa quotidiana e periodica e distribuzione di carburanti”

­ DPGR 1 aprile 2009 n.15/R “Regolamento di attuazione della legge regionale 7 febbraio 2005, n.28”

A questo si aggiungono altre novità normative:

- -L.R. n.10/2010 che ha dettato le norme in materia di valutazione strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza

- Legge regionale Toscana 8 maggio 2009, n. 24, “Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”

- Legge regionale 08 febbraio 2010 n. 5 - Norme per il recupero abitativo dei sottotetti.

Rispetto a questa intensa stagione di modifiche legislative ( fra l'altro non ancora esaurita in quanto la Regione Toscana ha annunciato una modifica della stessa LR 1/2005) si rende necessario adeguare il PS in relazione ad alcuni temi fondamentali che possono essere così riassunti, deducendoli dalle indicazioni della Relazione di Avvio del Procedimento:

- la disciplina del territorio rurale e del paesaggio;

- la fragilità del territorio ed in modo particolare la prevenzione del rischio idraulico e geologico come ridefinita nel regolamento 26/R;

- la sostenibilità ed eco-compatibilità degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia;

- le procedure di valutazione degli strumenti di pianificazione;

- i nuovi istituti per l'equità e l'efficacia del Piano, ed in primo luogo la perequazione urbanistica.

Questi temi, nella Relazione di Avvio del Procedimento, sono in genere declinati in relazione agli adeguamenti al PTC che, per il rapporto diretto con il PS e per l'ampiezza e specificità territoriale, delle tematiche trattate, costituisce il principale riferimento degli adeguamenti fissati dall'obiettivo 1.

Attraverso l'adeguamento alla disciplina ed alla cartografia del PTC si consegue quasi sempre l'obiettivo di aggiornare il PS anche alla legislazione di settore, almeno fino al 2009: anno di approvazione del PTC, ed al PIT, il Piano di Indirizzo Territoriale regionale.

Per quanto riguarda l'adeguamento del PS agli strumenti sovraordinati di pianificazione approvati dopo l'entrata in vigore del PS vigente, si riporta il seguente estratto della Relazione Tecnica di Avvio del Procedimento:

Il P.I.T. regionale approvato con Del. C.R. n. 72 del 24/7/2007, successivamente implementato mediante la disciplina paesaggistica adottata con Del. C.R. n. 32 del 16/6/2009 che, costituendo lo strumento fondamentale di riferimento per le regole statutarie delle specificità territoriali regionali e per la loro tutela, ne pone altresì le basi strategico-propulsive per lo sviluppo, mediante l’individuazione dei propri sistemi funzionali, fra i quali, per le peculiarità che caratterizzano il Comune di Montecatini Terme, si sottolinea il sistema dell’attrattività e dell’accoglienza.

Il sistema funzionale dell'attrattività e dell'accoglienza è senza dubbio per Montecatini il principale punto di riferimento strategico del PIT, ma la realtà comunale deve misurarsi anche con gli indirizzi e le prescrizioni della parte statutaria del PIT. In particolare si rende necessaria una lettura ragionata ed una

verifica attenta delle disposizioni relative alle seguenti invarianti strutturali.

- la “città policentrica toscana” con specifico riguardo alle direttive e prescrizioni per l'accoglienza, per la mobilità intraregionale, per la qualità della città, per il turismo, per il commercio, per la regolazione degli orari;

- il “patrimonio collinare” con specifico riguardo alle direttive e prescrizioni per la tutela attiva delle risorse della Toscana rurale, e per il controllo degli interventi per il turismo , per gli impianti sportivi e per il tempo libero.

Infine, sebbene sia solo adottata, è necessario confrontarsi con le disposizioni della parte seconda della Disciplina del PIT, relativa ai beni paesaggistici.

Da quest'ultimo tema , così come in genere da tutte le disposizioni del PIT, sia statutarie che strategiche, non sono emersi dalla ricognizione effettuata dagli Uffici elementi di irriducibile contrasto con i contenuti e le norme del vigente Piano Strutturale : in alcuni casi si rende necessaria una messa a punto delle indicazioni cartografiche e sopratutto della disciplina del PS, senza però sostanziali innovazioni o correzioni degli elaborati approvati.

Per quanto riguarda invece il PTC si riporta il seguente estratto dalla Relazione di Avvio del Procedimento:

La Variante al P.T.C. provinciale approvata con D.C.P. 21/4/2009, n. 123 che, passando per l’aggiornamento, l’implementazione del quadro conoscitivo e l’individuazione delle risorse del territorio provinciale, perfeziona e approfondisce le regole statutarie già delineate in precedenza e stabilisce un rinnovamento delle strategie economiche, funzionali, insediative ed infrastrutturali del territorio, ponendo in risalto per il Sistema della Valdinievole, la valorizzazione delle risorse termali e la promozione del turismo in tutte le sue forme.

Certamente la tendenza evolutiva descritta dallo strumento provinciale in relazione all’incremento dei flussi turistici nel decennio 1996-2006, particolarmente orientato a categorie alberghiere di elevata qualità e comunque derivante da flussi turistici stranieri, dimostra come l’offerta turistica rappresenti uno dei motori principali di sviluppo locale all’interno dell’area pistoiese, per quanto, a partire dal 2007 si registri un inversione di tendenza sulla spesa effettuata dai visitatori (Fonte: Relazione al P.T.C.P. par.

4.7.3 – Il ruolo del turismo).

Le analisi sulle prospettive del settore turistico contenute nel PTC risentono del periodo in cui sono state effettuate: gli anni che precedono la grave crisi nata fra il 2008 ed il 2009 di cui nel 2007 si avvertivano i segni premonitori. Il tema del turismo e del sistema funzionale del turismo è nel PTC come nel PIT il tema di maggior interesse per il Piano Strutturale del Comune di Montecatini. Altre questioni, tuttavia, come evidenziato nella dettagliata disamina critica dei contenuti del PTC effettuata nella Relazione di Avvio del Procedimento, richiedono una specifica verifica fra le disposizioni e le indicazioni del vigente PS e quelle della Variante generale al PTC. Aggregando per macro temi le questioni da esaminare scaturisce il seguente elenco essenziale:

- le risorse naturali con specifico riferimento a flora e fauna,

- le risorse storico- culturali con specifico riferimento alle esigenze di aggiornamento dei quadri conoscitivi su alcune emergenze come alberi monumentali e viabilità storica, assunte dagli strumenti sovraordinati solo successivamente all’approvazinoe del P.S. avvenuta con Del C.C. n. 20/2004 - la fragilità del territorio sotto il profilo della vulnerabilità degli acquiferi: su questo tema sono state

effettuate importanti studi negli ultimi anni e sono in corso le elaborazioni e gli aggiornamenti per il Regolamento Urbanistico,

- la disciplina per incrementare la qualità del sistema insediativo con particolare riguardo alla articolazione e rappresentazione della evoluzione ed attuale consistenza del patrimonio insediativo, anche attraverso la riconversione funzionale di strutture dismesse, la ricollocazione di servizi esistenti (Questura), le direttive urbanistiche per il Commerciale e il Social Housing.

- la disciplina delle nuove urbanizzazioni con particolare attenzione alla verifica del dimensionamento degli standard e delle nuove funzioni da insediare in relazione sopratutto ad alcuni errori materiali rilevati nei calcoli del vigente PS,

- la sostenibilità degli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica con specifico riguardo al tema del risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabile.

Su questo insieme di temi si rendono sicuramente necessari diffusi aggiornamenti della cartografia e delle norme del PS : dal dettagliato lavoro di ricognizione già compiuto dagli Uffici non sono comunque emerse sostanziali divergenze fra PS e Variante Generale al PTC. Gli adeguamenti da fare e che sono più dettagliatamente illustrati nella Relazione di Avvio del Procedimento sono frequentemente di natura redazionale od attengono alla corretta rappresentazione e descrizione delle risorse, delle strategie e delle previsioni più che alla loro natura e sostanza: per cui si può in conclusione affermare che dagli adeguamenti del PS alle discipline sovraordinate non emergano elementi che mettono in discussione le fondamentali scelte ed indicazioni che lo strumento di pianificazione comunale aveva promosso.

1.3.1.2. Obiettivo 2: Migliorare la gestione dello sviluppo termale

Come indicato nella Relazione di Avvio del Procedimento, la Società partecipata Terme di Montecatini S.p.a. ha intrapreso dal 2006 una strategia di rinnovamento della propria offerta, ad oggi prevalentemente orientata ai soli servizi termali di tipo tradizionale, mediante una profonda ridefinizione degli investimenti urbanistici e finanziari attuabili sul proprio compendio immobiliare, il cui obiettivo principale resta quello di realizzare un’offerta in grado di inserirsi nel sistema “Città” ed in stretta sinergia con gli operatori economici locali: i capisaldi di tale strategia sono l'affermazione di Montecatini quale nuova ville d’eau e villaggio termale e , sotto il profilo urbanistico, la valorizzazione del proprio patrimonio edilizio, sia mediante la riqualificazione di quello strategico in condizioni di sottoutilizzo, sia, al contempo, mediante la re-immissione in efficienza del patrimonio privo di attuale funzione e ritenuto

non determinante per le finalità del proprio piano di sviluppo aziendale.

In relazione alla riqualificazione del patrimonio termale, la normativa strategica prevista dal vigente Piano Strutturale dispone la redazione del Piano di Recupero dell’Area Termale (di seguito denominato P.R.A.T.), le cui linee d’indirizzo e le prescrizioni vengono fornite all’art. 63 delle relative NTA. Tale norma , come tutto il PS, fu redatta in una stagione affatto diversa per le prospettive e la gestione del sistema termale: all'epoca le Terme erano affidate in gestione ad un soggetto privato mediante contratto d'affitto d'azienda. Il contratto fu risolto nel 2006 con lodo arbitrale ed insieme alla gestione privata decadde anche il progetto industriale ad essa associato.

Il PS, nelle sua normativa , risente delle particolari condizioni di gestione dell' azienda ed in particolare dell'esigenza di fissare limiti molto stretti all'iniziativa dei soggetti gestori: tutto ciò ben al di là della specifica natura statutaria e strategica dei contenuti del Piano strutturale.

Nel 2006, la società partecipata fra Comune di Montecatini Terme e Regione Toscana, ha nominato un Consiglio di Amministrazione che ha immediatamente avviato l’elaborazione di un nuovo Piano Industriale.

Ciò rende a maggior ragione necessaria una revisione sostanziale delle norme del PS per liberarle dagli attuali elementi di rigidità e per ancorare l'uso e la trasformazione delle Terme, fondamentale risorsa ed elemento di identità per Montecatini a principi statutari, ad indirizzi strategici e non a meri criteri gestionali, che per la loro portata e variabilità attengono ai piani operativi ed agli atti di governo del territorio.

1.3.1.3. Obiettivo 3: Innovare la disciplina della dinamica alberghiera

Nella Relazione di Avvio del Procedimento sono compiutamente spiegati i mutamenti intervenuti nell'ultimo decennio nel sistema ricettivo alberghiero della Città, conseguenti in larga misura ad una fase di forte trasformazione della fruizione turistica, che, sintetizzata nel rapporto presenze turistiche/permanenze, permette di interpretare il dato come connesso ad una riduzione del turismo termale e ad un utilizzo dell’offerta turistico/ricettiva della Città più orientato alla visita del territorio circostante.

L’analisi di questo dato, congiuntamente a quello derivante dal trend evolutivo regionale in relazione alla presenza turistica per categoria ricettiva che ha registrato un sostanziale calo di presenze e un incremento delle chiusure degli alberghi più economici, è strettamente collegato con una delle problematiche più avvertite dalla Città, che, oltre a coinvolgere aspetti di natura urbanistica, interessa e incide sui temi del sociale, dell’economia e della finanza urbane: la riconversione delle strutture alberghiere non più attive.

All’attualità le linee di indirizzo e prescrittive per la regolamentazione degli ampliamenti e degli svincoli, intesi quale accezione della riconversione d’uso delle strutture ricettive prive di funzionalità attiva, sono fornite dall’art. 15 del vigente Piano Strutturale.

La norma, riportata integralmente nella Relazione di Avvio del Procedimento, consente le trasformazioni d’uso di strutture ricettive, prevalentemente ubicate all’esterno dell’area centrale, a forte vocazione turistica e turistico/termale, aventi ridotto numero di camere, la cui attività risulta documentalmente cessata in data anteriore al 16/7/1998 e previa attivazione di uno strumento attuativo.

Nei precedenti paragrafi della presente relazione 1.2.2. e 1.3.2 è riportato il resoconto del percorso intrapreso dall'Amministrazione nell'ultimo quinquennio su questo tema , così come illustrato altresì nella citata Relazione di Avvio: il percorso ha dovuto tenere conto del rispetto delle direttive indicate dal P.S., delle limitazioni alla pianificazione poste dall’art. 39 della L.R. 5/95 e del fatto di essere propedeutico al Regolamento urbanistico.

Come già esposto, alla data di approvazione della variante 66/2008, le richieste inserite in comparti di recupero, conformi alle condizioni imposte dal bando e dal Piano Strutturale in relazione alla dinamica alberghiera, si quantificavano con un n. di 22 domande di svincolo, sul totale di 229 attività presenti sul territorio e rappresentative del 5.2% della complessiva offerta ricettiva della Città; in prevalenza è costituita da attività di categoria medio/bassa.

Dall’approvazione della Del. C.C. n. 66/2008, all’attualità risultano in itinere n. 6 istanze di piano attuativo finalizzato allo svincolo di strutture ricettive.

Successivamente ai termini previsti dal bando di partecipazione alla formazione del Regolamento Urbanistico, sono pervenute 31 istanze di svincolo alberghiero.

La domanda di svincolo alberghiero del quinquennio 2006/2010 e successiva ai termini previsti dal bando interessa il 13,54% dell’offerta ricettiva generale della città, con un incremento corrispondente all’8,3%

rispetto all’avviso pubblico del 2006 ed è quasi complessivamente costituita da alberghi in zona centrale (a prevalente vocazione alberghiera o turistico/termale), di categoria medio/bassa, non in grado di sostenere il trend evolutivo della domanda, recentemente orientato ad un’offerta medio/alta e alle strutture extra-alberghiere.

Questo quadro pone l'esigenza di una revisione della norma del PS, datata e troppo vincolante per la stessa natura dello strumento di pianificazione. In particolare si pone l'esigenza di aprire la riflessione su due aspetti : l’aggiornamento del termine temporale previsto come condizione per lo svincolo e la verifica della reale necessità di uno strumento attuativo (Piano di recupero) per governare questo tipo di trasformazioni che sono in genere assai modeste e singolarmente poco impattanti sul contesto insediativo.

Obiettivo della Variante è quindi una revisione dell'art.15 del PS per introdurre alcuni necessari elementi di flessibilità e gradualità nelle condizioni e nelle procedure dei cosiddetti svincoli alberghieri, al fine di garantire il recupero e la rifunzionalizzazione di immobili spesso in disuso ed in forte degrado da anni ma avendo al tempo stesso ben presente l'esigenza di tutelare e valorizzare, in un processo di necessaria riqualificazione, il vasto patrimonio di strutture turistiche ricettive che costituiscono il tratto sicuramente più peculiare del ruolo e dell'identità di Montecatini Terme.

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