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COMUNE DI MONTECATINI TERME PROVINCIA DI PISTOIA

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(1)

ALLEGATO “C”

COMUNE DI MONTECATINI TERME

PROVINCIA DI PISTOIA

VARIANTE N.1 AL PIANO STRUTTURALE E VARIANTE AL P.R.G.

PER:

A

DEGUAMENTO ALLE

N

ORMATIVE

S

OVRAORDINATE :

Legge Regionale n. 1 del 3 Gennaio 2005 e s.m. e i.

P.I.T. approvato con Del. C.R. 72 del 24 luglio 2007 Variante al P.T.C. approvata con D.C.P. n. 123 del 21 aprile 2009

D

EFINIZIONE DELL’

A

MBITO DI

S

VILUPPO DELL

’A

REA

T

ERMALE

(Riformulazione dei contenuti dell’art. 63 delle N.T.A.)

R

EVISIONE DELLA

D

INAMICA

A

LBERGHIERA (Modifiche all’art. 15 delle N.T.A.)::

VALUTAZIONE INTEGRATA INIZIALE - R ELAZIONE

(D.P.G.R. 9 Febbraio 2007 n. 4/R – Artt. 5, 6)

Sindaco

Dr. Giuseppe Bellandi Assessore all'Urbanistica Avv. Davide Ferretti

Responsabile del procedimento Arch. Mario Damiani

Garante della comunicazione Arch. Fabio Ciliberti

Gruppo di progettazione Arch. Mario Damiani Arch. Fabio Ciliberti Clara Lazzeretti

Valutazione Ambientale Strategica ATP “Montecatini 2011” – Capogruppo:

Arch. Riccardo Luca Breschi

Agosto 2011

(2)
(3)

INDICE:

IL PROCESSO VALUTATIVO ... 5

LA VALUTAZIONE INTEGRATA... 5

SEMPLIFICAZIONE E COORDINAMENTO DELLE PROCEDURE DI VI E VAS... 8

I CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE INIZIALE... 9

1. ESAME DEL QUADRO ANALITICO ... 9

SCENARIDIRIFERIMENTO ...10

1.1. Il quadro di riferimento normativo...10

1.2. Il quadro degli strumenti di pianificazione...10

1.2.1. Strumenti di pianificazione sovraordinati ...10

1.2.2. Strumenti di pianificazione e atti di governo comunali ...12

1.3 Gli obiettivi specifici della Variante ...14

1.3.1. Obiettivi della Variante al P.S. e del P.R.G. ...14

1.3.2. Azioni da intraprendere nella Variante al P.S. e nella Variante al P.R.G. ...21

1.4. Il quadro della situazione economica e sociale...25

1.4.1. Demografia ...25

1.3.2. Il Settore Turistico ...30

1.3.3. Il Settore Termale ...34

1.3.4. La trasformazione del territorio e l’attività edilizia ...34

1.5. Il quadro di riferimento ambientale ...36

1.5.1. Caratteristiche degli impatti...38

1.5.2. Rischi per la salute umana e per l'ambiente...40

1.5.3. Valore e vulnerabilità delle aree ...40

1.5.4. Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale ...41

2. FATTIBILITÀ TECNICA, GIURIDICO AMMINISTRATIVA E ECONOMICO-FINANZIARIA DEGLI OBIETTIVI .... 41

3. VERIFICHE INIZIALI DI COERENZA ... 42

3.1 Verifica iniziale di coerenza esterna ...43

3.2 Verifica iniziale di coerenza interna...46

4. FORME DI PARTECIPAZIONE... 46

5. PROGRAMMA DELLA VALUTAZIONE... 47

6. MONITORAGGIO E COMPENSAZIONE ... 48

7. INDICAZIONI PER LA RELAZIONE DI SINTESI ... 48

(4)
(5)

IL PROCESSO VALUTATIVO

Un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità delle strategie territoriali che, nell’adempiere alle necessità individuate, sia in grado di preservare le qualità e le quantità delle proprie risorse, garantendone la trasmissibilità alle future generazioni, in un’ottica compatibile sul piano ambientale, sociale, economico-culturale e della salute umana, non può prescindere dal considerare, contestualmente alla definizione delle strategie pianificatorie, la valutazione delle stesse, intesa come processo dinamico interagente con la formazione del piano, atto a ponderare, anche mediante il sostegno della partecipazione pubblica delle scelte, la validità delle decisioni perseguite, a verificarne la coerenza con le discipline sovraordinate, ad esaminarne i risultati e a fornire effetti retroattivi in grado di monitorare le politiche territoriali intraprese.

In quanto processo interagente, la valutazione affianca i vari stadi della procedura per l’approvazione della variante allo strumento di pianificazione territoriale e si implementa attraverso gli stessi livelli pianificatori nel corso del procedimento di formazione del piano.

In quanto processo dinamico, la valutazione non termina con l’approvazione dello strumento urbanistico, ma prosegue nella fase del monitoraggio degli effetti delle trasformazioni indotte dalle modifiche allo strumento, i quali costituiscono gli elementi del quadro conoscitivo per le valutazioni degli atti di governo del territorio.

La valutazione integrata

La valutazione integrata è stata introdotta nella legislazione regionale con la L.R. 3 gennaio 2005 n. 1 e attuata mediante il Regolamento approvato con D.P.G.R. 9 febbraio 2007 n. 4/R.

Si sostanzia come il processo che pone in evidenza, nel corso della formazione dello strumento della pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio:

- le coerenze della proposta di piano, sia rispetto alle relazioni tra gli obiettivi e le azioni proposte per il loro raggiungimento, sia rispetto agli strumenti della pianificazione territoriale riferiti allo stesso ambito territoriale e provenienti da soggetti istituzionali.

- L’esame degli effetti attesi che derivano dalle scelte di pianificazione, sul piano ambientale, territoriale, economico, sociale e sulla salute umana.

Ai sensi dell’art. 4 del regolamento regionale 4/R la valutazione si attua mediante:

- La partecipazione di soggetti esterni all’Amministrazione procedente e la messa a disposizione delle informazioni relative alla stessa valutazione;

- Il monitoraggio degli effetti attraverso l’utilizzo di predeterminati indicatori - La valutazione ambientale di cui alla direttiva 2001/42/CE, ove prevista.

Essendo definita come processo che è parte integrante del procedimento di approvazione dello strumento

(6)

di pianificazione, la valutazione si svolge in tre fasi, che si concludono anteriormente all’approvazione del piano, sì da individuare eventuali ulteriori argomenti che necessitano di approfondimenti e consentire la scelta di pianificazione più congrua fra gli scenari di riferimento. E’ comunque fatta salva dal regolamento regionale la possibilità di effettuare la valutazione integrata in un'unica fase, motivando la scelta in relazione alla complessità del provvedimento oggetto di valutazione.

Nella caratterizzazione in tre fasi, la valutazione è organizzata in:

- Valutazione integrata iniziale: avente per oggetto l’esame del quadro conoscitivo analitico, l’analisi della fattibilità di obiettivi generali sul profilo tecnico, giuridico/amministrativo ed economico/finanziario, nonché l’analisi delle coerenze degli obiettivi e delle azioni conseguenti rispetto agli altri strumenti di pianificazione che interessano l’ambito comunale.

Tale fase è volta altresì ad indicare la procedura di valutazione da perseguire e il relativo percorso partecipativo. Il suo esito si concretizza nella predisposizione del presente documento, da sottoporre alle autorità per l’espressione di pareri e al pubblico per la manifestazione di eventuali contributi.

- Valutazione integrata intermedia: avente per oggetto la condivisione di quadri analitici di riferimento ed obiettivi specifici, intesi quale perfezionamento degli obiettivi di carattere più generale individuati nella fase iniziale, l’indicazione delle azioni volte al loro conseguimento, le possibili soluzioni alternative e l’individuazione degli indicatori. Questa fase considera altresì l’analisi della coerenza interna degli obiettivi generali e specifici e delle relative azioni da intraprendere rispetto alle linee di indirizzo e ai possibili scenari alternativi assunti nello stesso piano oggetto di valutazione, nonché l’analisi della coerenza esterna dello strumento oggetto di valutazione rispetto agli strumenti di pianificazione che interessano lo stesso ambito comunale. Il predetto esame valutativo di questa fase verterà a considerare sia la probabilità di realizzazione e l’efficacia delle azioni previste, sia gli effetti attesi dalle medesime sotto il profilo ambientale, economico, sociale, territoriale e sulla salute umana, sia le eventuali alternative presentate.

L’attuazione della seguente fase dovrà altresì proseguire il percorso partecipativo intrapreso nella fase iniziale, mediante il coinvolgimento delle autorità e del pubblico, la presentazione dei contenuti della proposta e del materiale prodotto, l’acquisizione delle indicazioni e delle segnalazioni eventualmente formulate e la valutazione delle modifiche da apportare sulla base delle predette formulazioni.

- Relazione di sintesi: la terza ed ultima fase del processo di valutazione consiste nella predisposizione di un documento atto a sintetizzare l’attività di valutazione svolta, che dovrà essere messo a disposizione del percorso partecipativo intrapreso e che dovrà contenere:

a) I risultati delle valutazioni, la verifica della fattibilità e della coerenza esterna ed interna;

b) La motivazione della scelta e della soluzione adottata;

c) La definizione di un idoneo sistema di monitoraggio;

(7)

d) Il rapporto ambientale, secondo quanto previsto dall’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, dal D. Lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente) e s.m.i. e dalla disciplina regionale L.R. 10/2010 in relazione alla Valutazione Ambientale Strategica

Il processo di Valutazione Integrata consente la partecipazione e l'informazione dei soggetti pubblici e privati interessati, attraverso la pubblicazione dei materiali preliminari e l'organizzazione di eventuali incontri di consultazione e dibattito pubblico sui temi inerenti il Piano.

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 della L.R. 1/2005, la Variante n. 1 al Piano Strutturale approvato con Del. C.C. n. 20/2004, include la Valutazione Integrata (VI) degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici e sulla salute umana.

Alla Variante al PS è altresì correlata una Variante al PRG attuativa della stessa variante 1 al P.S., come indicato nel procedimento avviato con Del. G.C. n.184 del 12/05/2011.

Il seguente paragrafo premette altresì alcune precisazioni in merito alla semplificazione del procedimento di valutazione ed al coordinamento delle procedure di Valutazione Integrata e Valutazione Ambientale Strategica

A tale proposito si fa presente che:

- in data 11 Maggio 2011 P.G. 17935 è stato trasmesso il Documento preliminare per la verifica di assoggettabilità alla VAS della Variante n.1 al RU redatto ai sensi dell’art. 22 della L.R. 10/2010, che secondo le conclusioni del Proponente non necessita di essere sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica;

- che in data 12/5/2011 la Giunta Comunale (Autorità Competente), con Deliberazione n. 184, immediatamente eseguibile, ha preso atto di tale rapporto;

- che con Nota in data 17 Maggio 2011 Prot. n 18654 il Responsabile del Procedimento della Variante n.1 ha inviato detto Documento preliminare ai Soggetti Competenti in materia ambientale (S.C.A.) al fine di acquisirne il parere.

In fase di consultazione per la Verifica di assoggettabilità alla VAS sono pervenuti i seguenti Contributi:

• Autorità di Bacino del Fiume Arno (prot. 2132 del 25/05/2011)

• Dipartimento provinciale ARPAT di Pistoia (prot. 3826 del 07/06/2011)

• Provincia di Pistoia (prot. 83016 del 13/06/2011)

• Regione Toscana (prot. A00GRT/151643/N.60.20 del 14/06/2011)

• Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio (prot. 5711/VI/004 del 20/06/2011)

Considerati i contributi pervenuti e tenuto conto degli indirizzi legislativi della Regione Toscana in materia di Valutazione ambientale (fondati sul superamento della Valutazione Integrata e su una più ampia e

(8)

diffusa applicazione della Valutazione Ambientale Strategica), si ritiene opportuno assoggettare la Variante n.1 del PS alla VAS, elaborando apposito Documento Preliminare della Valutazione Ambientale Strategica ai sensi dell’art. 23 della L.R. 10/2010.

I contenuti dei contributi pervenuti sono riportati nel paragrafo Sintesi dei contributi pervenuti del suddetto Documento Preliminare redatto ai sensi dell’art. 23 della L.R. 10/2010.

Poiché la Variante al PRG è meramente attuativa della Variante al PS, nel rispetto del principio della non duplicazione delle valutazioni contenuto nella stessa LR 10/2010, la presente Valutazione Integrata riguarda sia il procedimento di Variante al PS che il procedimento di Variante al Piano Regolatore Generale.

Semplificazione e coordinamento delle procedure di VI e VAS

La normativa vigente prevede misure di semplificazione delle procedure che consentono di evitare il sovrapporsi di valutazioni derivanti da diversi riferimenti di legge, e permettono di calibrare il processo di valutazione sulla significatività degli effetti prodotti dal piano o programma oggetto di valutazione.

L’art.10 c. 2 della LR 10/2010 include la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nel processo di Valutazione Integrata, stabilendo le forme con cui questi due strumenti possono essere coordinati, in attesa del regolamento di attuazione della LR 10/2010 che definirà maggiormente le forme di coordinamento tra Valutazione integrata e VAS.

Ciascuno dei due strumenti può in alcuni casi essere semplificato:

- la Valutazione Integrata può essere eseguita in un'unica fase ai sensi dell'art.4 comma 4 del Regolamento 4/R motivando la scelta della semplificazione nella Relazione di Sintesi finale;

- trattandosi di Valutazione Integrata relativa ad una Variante dello strumento di pianificazione, ai sensi dell'art.11 del Regolamento 4/R, la stessa può essere effettuata con modalità semplificata, prendendo in considerazione solo gli effetti territoriali, ambientali, economici, sociali e sulla salute umana che possono derivare dalla variante stessa, motivando l’applicazione della procedura semplificata di V.I. nella Relazione di Sintesi finale;

- la Valutazione Ambientale Strategica può essere semplificata ai sensi dell'art.8 comma 5 della LR10/2010 che consente di accorpare la verifica di assoggettabilità ed il rapporto preliminare previsto dal Dlgs.

152/2006 s.m.i.;

- in caso di assoggettabilità della Variante alla VAS, il Rapporto Ambientale di cui alla direttiva 2001/42/CE corrisponde al Rapporto Ambientale di cui all'art.24 della LR 10/2010.

Alla luce di quanto detto, il presente documento rappresenta, insieme ai suoi allegati, il Documento di Valutazione Iniziale della Valutazione Integrata ai sensi dell’art. 5 del D.P.G.R. 4/R/2007, redatto nella modalità semplificata e come premessa della Valutazione intermedia e della Valutazione finale che saranno elaborate congiuntamente e corredate della Relazione di sintesi.

Inoltre, intraprendendo il percorso di Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi dell’art. 10 comma 2

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della L.R. 10/2010 si allega alla presente valutazione il Documento Preliminare della V.A.S.

A questo documento, nel processo di valutazione delle Varianti, farà seguito in ogni caso la Relazione di Sintesi. Tale Relazione farà parte dei documenti della Variante n.1 al P.S. che dovranno essere adottati ed approvati dal Consiglio Comunale e comprenderà il Rapporto Ambientale di cui all'Allegato 1 della direttiva 2001/42/CE ed agli artt. 2 e 4 comma 2 del DPGR 9 febbraio 2007, n. 4/R.

I CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE INIZIALE

In coerenza con le indicazioni dell'art.5 comma 1 del DPGR 9 febbraio 2007, n. 4/R, il Documento di Valutazione iniziale contiene:

a) l’esame del quadro analitico comprendente i principali scenari di riferimento e gli obiettivi;

b) la fattibilità tecnica, giuridico amministrativa e economico-finanziaria degli obiettivi, con particolare riferimento all’eventuale impegno di risorse dell’amministrazione procedente;

c) la coerenza degli obiettivi dello strumento di pianificazione territoriale o dell’atto di governo del territorio in formazione rispetto agli altri strumenti di pianificazione e atti di governo del territorio che interessano lo stesso ambito territoriale;

d) l’individuazione di idonee forme di partecipazione.

Il presente Documento assume e fa propri i contenuti della Relazione di Avvio del Procedimento e del Documento Preliminare per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica deliberati dalla Giunta Comunale con n. 184 del 12/5/2011, già trasmessi agli S.C.A. come anzidetto.

Al presente Documento è altresì allegato il Rapporto Preliminare della V.A.S. redatto ai sensi dell’art. 23 della L.R. 10/2010.

Tali documenti contengono le analisi e le informazioni richieste dalla normativa vigente nella fase iniziale della Valutazione Integrata e ad essi pertanto si rimanda per quanto riguarda un esame dettagliato dei contenuti, del quadro conoscitivo di riferimento e della valutazione degli effetti ambientali di tale atto.

Di seguito si sintetizzano e si integrano i contenuti di tali documenti articolati come previsto dal citato art.5 comma 1.

1. ESAME DEL QUADRO ANALITICO

Per una descrizione più approfondita del quadro analitico comprendente i principali scenari di riferimento e gli obiettivi si fa riferimento ai documenti allegati citati nel precedente paragrafo. Da essi sono state estratte le parti salienti e riorganizzate sulla base della seguente scaletta:

Scenari di riferimento

- Il quadro aggiornato di riferimento normativo

- Il quadro degli strumenti di pianificazione sovraordinati - Il quadro della situazione economica e sociale

- Il quadro di riferimento ambientale

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Obiettivi

- Gli obiettivi specifici della variante 1 al PS ed i connessi obiettivi della variante di PRG in adeguamento al PS.

SCENARI DI RIFERIMENTO

1.1. Il quadro di riferimento normativo

• Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente

• Istruzioni tecniche per la valutazione degli atti di programmazione e pianificazione territoriale degli Enti Locali ai sensi dell'art. 13 della L.R. 16 gennaio 1995 n. 5 "Norme per il governo del territorio".

• D.Lgs. 152/2006 s.m.i. Codice dell’Ambiente

• Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 - Norme per il governo del territorio - (BURT 12 gennaio 2005, n. 2): Titolo II – Capo I - Valutazione integrata di piani e programmi

• DPGR 9 febbraio 2007, n. 4/R, Regolamento di attuazione dell’articolo 11, comma 5, della Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 in materia di valutazione integrata (BURT 14 febbraio 2007, n. 2)

• Legge Regionale 12 febbraio 2010, n. 10 e s.m.i. - Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione d’incidenza.

• Nelle more di approvazione del Regolamento Urbanistico, il quadro normativo di riferimento si completa con i limiti alla potestà gestionale edilizia e di pianificazione posti dall’art. 39 della L.R.

5/95 e illustrate con Circ. Reg. 118/2003 e le salvaguardie poste dall’art. 36 del vigente P.I.T.

regionale.

• Decisione della Giunta Regionale Toscana n.2 del 27.6.2011, pubblicata sul Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 28 del 13.7.2011, contenente “Modello analitico per l’elaborazione, il monitoraggio e la valutazione dei piani e programmi regionali”.

• Proposta di Legge Regionale “Modifica alla legge regionale 12 febbraio, N.10 (Norme in materia di valutazione ambientale strategica VAS, di valutazione di impatto ambientale VIA e di valutazione di incidenza). Modifiche alla l.r.49/1999, l.r.1/2005, l.r.56/2000”.

1.2. Il quadro degli strumenti di pianificazione

1.2.1. Strumenti di pianificazione sovraordinati

• P.I.T. approvato con Del. C.R. 72 del 24/7/2007 – Disciplina Generale: Costituisce lo strumento di pianificazione fondamentale di riferimento per le regole statutarie delle specificità territoriali regionali e per la loro tutela, ponendo le basi strategico-propulsive per lo sviluppo del territorio.

In particolare gli obiettivi della Variante n. 1 al P.S. Comunale, dovranno misurare la propria coerenza con gli indirizzi e le prescrizioni della parte statutaria dello strumento regionale, riassunti nella seguente tabella.

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• Variante al P.I.T. 2005-2010 adottata con Del. C.R. n. 32 del 16/6/2009 – Disciplina Paesaggistica:

Sebbene trattasi di disciplina solo adottata, è necessario che gli obiettivi della Variante n. 1 al P.S.

siano confrontati con le disposizioni della parte seconda della Disciplina del PIT, relativa ai beni paesaggistici.

• Variante al PTC provinciale approvata con D.C.P. 21/4/2009 n. 123: Come evidenziato altresì nell’Allegato alla Relazione di Avvio del Procedimento, ulteriori questioni richiedono una specifica verifica di rispondenza degli obiettivi di Variante n. 1 al PS con le disposizioni e le indicazioni della suddetta variante al PTC che, aggregate per macro-temi, conducono al seguente elenco

Su questo insieme di temi si rendono sicuramente necessari diffusi aggiornamenti della cartografia e delle norme del PS : dal dettagliato lavoro preliminare di ricognizione già compiuto dall’Ufficio, non sono comunque emerse sostanziali divergenze fra PS e Variante Generale al PTC. Gli adeguamenti da fare, più dettagliatamente illustrati nella Relazione di Avvio del Procedimento sono frequentemente di natura redazionale od attengono alla corretta rappresentazione e descrizione delle risorse, delle strategie e delle previsioni più che alla loro natura e sostanza: per cui si può in conclusione affermare che dagli adeguamenti del PS alle discipline sovraordinate non emergano elementi che mettono in discussione le fondamentali scelte ed indicazioni che lo strumento di pianificazione comunale aveva promosso.

• Piano di Bacino del Fiume Arno Stralcio Assetto Idrogeologico, approvato con D.P.C.M. 6/5/2005 (G.U. n. 230 del 3/10/2005).

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1.2.2. Strumenti di pianificazione e atti di governo comunali

• Piano Strutturale, approvato con Del. C.C. 20 del 14/04/2004: Il vigente Piano Strutturale del Comune di Montecatini Terme è stato adottato con Del. C.C. n. 72 del 16/07/2003, approvato con Del. C.C. n. 20 del 14/04/2004 ed è entrato in vigore con la pubblicazione sul B.U.R.T. n. 18 del 05/05/2004.

I principi generali dello strumento di pianificazione si conformano a quelli della legge regionale 5/1995, Norme per il governo del territorio e sono definiti all’art. 2:

Costituiscono obiettivi generali del Piano Strutturale

1. La tutela delle risorse naturali del territorio e la difesa del suolo.

2. Il miglioramento delle qualità generali, ambientali e di vita, attraverso più incisive qualità delle prestazioni dell’intero territorio, tenuta presente la salvaguardia del patrimonio storico, ambientale e naturale.

3. L’individuazione di azioni tendenti a:

- ridurre e prevenire gli effetti ambientali negativi, promovendo i più alti livelli di protezione;

- tutelare le zone di particolare interesse ambientale;

- protezione delle “bellezze naturali”;

- mantenere la qualità e quantità delle risorse naturali e dei servizi;

- tramite alcune riallocazioni funzionali (ad es. il “polo scolastico”), il Piano Strutturale individua la diversa programmazione degli orari e dei tempi d’uso delle attrezzature e dei servizi essenziali.

Particolare e diversa regolamentazione dei tempi conseguirà anche dalla nuova arteria stradale

“Meridiana della Borra” (nord-sud) che faciliterà il traffico, rendendo finalmente permeabili zone oggi faticosamente accessibili.

4. Il “riequilibrio del territorio” comunale, attualmente diviso da infrastrutture quali la Ferrovia e l’Autostrada, nonché da strutture presenti nel territorio obsolete e sotto utilizzate.

La valorizzazione del “fuso della Nievole”, l’utilizzazione ora realistica della Cava Maona (con un collegamento pedonale), il Parco di Biscolla ove attualmente è la montagnola dell’inceneritore e delle ex- discariche, il nuovo Polo Sportivo a sud, sono novità di forte riequilibrio territoriale e di innalzamento della qualità della vita, con tutta la necessaria attenzione alla “sostenibilità”.

5. Riorganizzazione e valorizzazione del “Parco Termale”, come unità ambientalmente organica (terme, giardini, parco). È’ proposto un ampliamento del Parco Termale, così da collegarne la parte “storica” già consolidata, alle Panteraie, fino alla Cava Maona.

6. Una serie di operazioni strategiche, definite “Progetti speciali” che propongono interventi di riqualificazione dell’immagine urbana, quali la Nuova Piazza Italia, il Polo convegnistico, il Palazzo Europa, il nuovo Polo Sportivo, il Fuso della Protezione Civile, il Nuovo Polo Scolastico, la “Porta Ovest”.

7. La salvaguardia e la valorizzazione di Montecatini Alto attraverso azioni prioritarie:

- realizzazione di parcheggi “incassati” nel sistema viario, evitando terrazze esterne deturpanti del paesaggio e dei valori ambientali;

- valutazione di fattibilità viaria e ambientale del superamento dell’attuale problematica viaria generata dalla incompletezza del sistema circolatorio (cul-de-sac), evitando l’attuale dietro-front delle auto e dei pulmann.

- valorizzazione della “funicolare”, con la realizzazione di un’area di rispetto a “parco”.

8. L’interramento della Ferrovia nel tratto che attraversa il centro urbano e la rifunzionalizzazione dell’area ferroviaria con l’obiettivo di ricreare la continuità urbana.

L’interramento è stato un obiettivo prioritario del P.S., espresso come condizione ristrutturante il territorio, oggi presente nel P.T.C. è già oggetto di “Protocollo con le F.S.” (marzo 2003).

9. Il miglioramento del sistema insediativo, della sua accessibilità e mobilità.

Ai fini della presente proposta di variante assumono importanza particolare gli obiettivi descritti al punto 5) e 6), ritenuti strategici per la riqualificazione della città e per i quali lo strumento di pianificazione territoriale definisce la localizzazione nella Tav. 13 entro il quadro complessivo dei Progetti speciali e dei piani attuativi di recupero.

Occorre tuttavia considerare che, mentre nella prassi della pianificazione territoriale i piani attuativi derivano dalle scelte del Regolamento Urbanistico, il vigente strumento strategico prevede (artt. 7 e

(13)

72 delle N.T.A.) percorsi autonomi per la loro l’approvazione rispetto allo stesso Regolamento, purché conformi e coerenti per contenuti, direttive e prescrizioni al P.S.

Come conseguenza delle predette direttive discende che, nel rispetto della coerenza dell’azione di governo da parte dell’Amministrazione Comunale, la normativa relativa ai piani attuativi deve conformarsi non solamente il Piano Strutturale, ma essere altresì coordinata con il redigendo Regolamento urbanistico, al fine di escludere l’insorgenza di eventuali contrasti al momento dell’adozione dell’atto di governo del territorio.

Tale considerazione, congiuntamente al citato rinnovamento del quadro legislativo nazionale e regionale nelle more di approvazione del Regolamento Urbanistico, ha comportato per l’Amministrazione la duplice necessità di:

• Approfondire ed aggiornare il quadro conoscitivo del P.S., al fine di riallinearsi allo stato attuale della pianificazione territoriale, come ulteriormente approfondito in un successivo paragrafo della presente relazione.

• Modificare mediante alcune varianti, in parte anticipatorie dei contenuti del R.U., il vigente Piano Regolatore Generale Comunale approvato con Delibera di Giunta Regionale n° 7945 del 30/07/1980, adeguandosi alla vigente legislazione per mezzo di alcune modifiche normative coerenti anche ai limiti gestionali al P.R.G. imposti dall’art. 39 della L.R. 5/’95, estendendo le possibilità d’intervento consentite nelle salvaguardie. L'ultima Variante relativa alle normative ed alla ridefinizione dei perimetri di zona conseguenti alla realizzazione di opere pubbliche è stata approvata con Delibera C.C. n. 102 del 26/11/2009 ed è entrata in vigore con la pubblicazione sul B.U.R.T. n. 52 del 30/12/2009.

Precedentemente alla variante in vigore del P.R.G. sono state approvate le seguenti varianti:

­ Delibera di Giunta n. 178/2006 “Proposte di privati per la formazione del R.U. – Indirizzi: La G.C. ha inteso avvalersi di concrete proposte dei privati per il dimensionamento degli interventi attuabili mediante Piani attuativi, garantendo così un procedimento il più possibile partecipato, per mezzo della pubblicazione di un avviso, finalizzato ad invitare i soggetti interessati all’attuazione degli obiettivi ed indirizzi strategici definiti nel Piano Strutturale.

­ Delibera di Consiglio Comunale n. 18 del 03/04/07 avente per oggetto “INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE - Legge 457/78 art. 27: Con la Delibera di Consiglio Comunale di individuazione degli ambiti di recupero l’Amministrazione comunale ha inteso raggiungere alcuni degli obiettivi individuati nel Piano Strutturale mediante il coinvolgimento dei privati ed all’interno di un quadro temporale degli interventi.

­ Variante al P.R.G. vigente per la ridefinizione ed individuazione degli ambiti di riqualificazione urbana e disciplina per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, approvata con Del .C.C. n. 66/2008: Con la variante, conformemente al vigente Piano Strutturale e propedeuticamente all’approvazione del redigendo Regolamento urbanistico, l’Amministrazione comunale ha disciplinato le trasformazioni urbanistiche ed

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edilizie ammissibili all’interno degli àmbiti di riqualificazione, già individuati con la suddetta Del. 18/2007 disponendo altresì le categorie d’intervento ammissibili a mezzo di specifico strumento attuativo e quelle realizzabili con titolo diretto

Per completare inoltre il quadro legislativo di riferimento bisogna altresì precisare che essendo decaduto il termine temporale per l’applicazione delle misure di salvaguardia previste all’art. 53, comma 2 lett. h) della L.R. 1/2005 e all’art. 72 delle N.T.A. allegate al vigente P.S., nelle more di approvazione ed efficacia del Regolamento Urbanistico, per il Comune di Montecatini Terme vige una duplice tipologia di limitazione alla potestà gestionale in materia edilizia e di pianificazione comunale:

• I limiti imposti dal comma 2bis dell’art. 39 della L.R. 5/95, e illustrate con Circ. Reg. 118/2003.

• Le salvaguardie imposte dall’art. 36 del vigente P.I.T. come implementato dalla suddetta disciplina paesaggistica adottata con Del. C.R. n. 32 del 16/6/2009.

1.3 Gli obiettivi specifici della Variante

1.3.1. Obiettivi della Variante al P.S. e del P.R.G.

La presente variante al PS e la conseguente variante al PRG, come approfondito nella Relazione Tecnica di Avvio del Procedimento, risultano necessarie per il perseguimento di tre obiettivi principali:

OBIETTIVO 1: Adeguamenti alle discipline sovraordinate OBIETTIVO 2: Migliorare la gestione dello sviluppo termale.

OBIETTIVO 3: Innovare la disciplina della dinamica alberghiera.

Il raggiungimento di questi obiettivi si inquadra e si collega ad un contestuale adeguamento del quadro conoscitivo del PS. L'implementazione e l'aggiornamento delle conoscenze sono rese necessarie dalla contemporanea elaborazione del Regolamento Urbanistico e soprattutto dalla repentina evoluzione del quadro economico e sociale a seguito della forte crisi mondiale che ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti anche in una realtà come quella di Montecatini che, per sua natura e vocazione, è estremamente sensibile al mutamento degli scenari internazionali.

Questa stessa relazione di Valutazione Integrata iniziale costituisce un segmento del lavoro di complessivo adeguamento del quadro conoscitivo: la prima parte dà avvio all'aggiornamento delle conoscenze sugli aspetti ambientali attraverso una prima panoramica degli studi intervenuti dopo il Piano Strutturale ed una ricognizione sullo stato delle risorse essenziali e dei principali servizi a rete (aria, acqua, depurazione, raccolta rifiuti, approvvigionamenti energetici). Tale lavoro costituisce in pertanto la base per gli studi degli effetti ambientali legati alla valutazione integrata ed alla valutazione strategica delle azioni del Regolamento Urbanistico.

Più in generale l'aggiornamento del quadro conoscitivo, in modo specifico la riflessione sugli effetti della crisi economica sulla struttura turistico ricettiva e termale dell'economia cittadina, è alla base della

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definizione degli obiettivi 2 e 3 della Variante. I temi dei mutamenti economici e sociali e dei loro effetti territoriali sono poi una componente importante dell'adeguamento del PS alle discipline sovraordinate (obiettivo 1), adeguamento che , proprio per questo, non costituisce un mero adempimento di ufficio, ma un atto indispensabile di ridefinizione della cornice delle attività di pianificazione e programmazione.

1.3.1.1. Obiettivo 1: Adeguamenti alle discipline sovraordinate

Questo obiettivo scaturisce dalla necessità, oltre che dall'obbligo, di adeguare alla nuova normativa di settore, al PIT ed al PTC, il Piano Strutturale vigente, che è stato approvato con Del. C.C. n. 20 del 14/04/2004, e redatto ai sensi della legge regionale 5/1995, Norme per il governo del territorio.

L'adeguamento normativo riguarda le numerose modifiche legislative nazionali e regionali succedutesi, a partire dall'introduzione della LR 1/2005 e smi, che ha sostituito la legge 5/95 introducendo consistenti novità nelle procedure e nei contenuti dei piani , nella loro valutazione, nonché nella disciplina del territorio aperto e del paesaggio.

Alla Legge 1/2005 sono poi seguiti i regolamenti attuativi:

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.2/R Regolamento di attuazione dell’art.37, comma 3, della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1- Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli insediamenti

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.3/R Regolamento di attuazione delle disposizioni del Titolo V della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.4/R Regolamento di attuazione dell’art.11, comma 5, della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 in materia di valutazione integrata

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.5/R Regolamento di attuazione del Titolo IV, capo III “Il territorio rurale”

della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1

­ Modifica del DPGR 9 febbraio 2007, 5/R con il DPGR 9 febbraio 2010 7/R.

­ DPGR 9 febbraio 2007, n.6/R Regolamento di attuazione dell’art.29, comma 5, della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1- Disciplina del sistema informativo geografico regionale.

­ DPGR 27 aprile 2007, n.26/R Regolamento di attuazione dell’art.62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 in materia di indagini geologiche.

­ Ulteriori novità hanno riguardato la disciplina del commercio:

­ L.R. n.28 del 7 febbraio 2005, il Codice del Commercio, “Testo Unico in materia di commercio in sede fissa, su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande, vendita di stampa quotidiana e periodica e distribuzione di carburanti”

­ DPGR 1 aprile 2009 n.15/R “Regolamento di attuazione della legge regionale 7 febbraio 2005, n.28”

A questo si aggiungono altre novità normative:

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- -L.R. n.10/2010 che ha dettato le norme in materia di valutazione strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza

- Legge regionale Toscana 8 maggio 2009, n. 24, “Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”

- Legge regionale 08 febbraio 2010 n. 5 - Norme per il recupero abitativo dei sottotetti.

Rispetto a questa intensa stagione di modifiche legislative ( fra l'altro non ancora esaurita in quanto la Regione Toscana ha annunciato una modifica della stessa LR 1/2005) si rende necessario adeguare il PS in relazione ad alcuni temi fondamentali che possono essere così riassunti, deducendoli dalle indicazioni della Relazione di Avvio del Procedimento:

- la disciplina del territorio rurale e del paesaggio;

- la fragilità del territorio ed in modo particolare la prevenzione del rischio idraulico e geologico come ridefinita nel regolamento 26/R;

- la sostenibilità ed eco-compatibilità degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia;

- le procedure di valutazione degli strumenti di pianificazione;

- i nuovi istituti per l'equità e l'efficacia del Piano, ed in primo luogo la perequazione urbanistica.

Questi temi, nella Relazione di Avvio del Procedimento, sono in genere declinati in relazione agli adeguamenti al PTC che, per il rapporto diretto con il PS e per l'ampiezza e specificità territoriale, delle tematiche trattate, costituisce il principale riferimento degli adeguamenti fissati dall'obiettivo 1.

Attraverso l'adeguamento alla disciplina ed alla cartografia del PTC si consegue quasi sempre l'obiettivo di aggiornare il PS anche alla legislazione di settore, almeno fino al 2009: anno di approvazione del PTC, ed al PIT, il Piano di Indirizzo Territoriale regionale.

Per quanto riguarda l'adeguamento del PS agli strumenti sovraordinati di pianificazione approvati dopo l'entrata in vigore del PS vigente, si riporta il seguente estratto della Relazione Tecnica di Avvio del Procedimento:

Il P.I.T. regionale approvato con Del. C.R. n. 72 del 24/7/2007, successivamente implementato mediante la disciplina paesaggistica adottata con Del. C.R. n. 32 del 16/6/2009 che, costituendo lo strumento fondamentale di riferimento per le regole statutarie delle specificità territoriali regionali e per la loro tutela, ne pone altresì le basi strategico-propulsive per lo sviluppo, mediante l’individuazione dei propri sistemi funzionali, fra i quali, per le peculiarità che caratterizzano il Comune di Montecatini Terme, si sottolinea il sistema dell’attrattività e dell’accoglienza.

Il sistema funzionale dell'attrattività e dell'accoglienza è senza dubbio per Montecatini il principale punto di riferimento strategico del PIT, ma la realtà comunale deve misurarsi anche con gli indirizzi e le prescrizioni della parte statutaria del PIT. In particolare si rende necessaria una lettura ragionata ed una

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verifica attenta delle disposizioni relative alle seguenti invarianti strutturali.

- la “città policentrica toscana” con specifico riguardo alle direttive e prescrizioni per l'accoglienza, per la mobilità intraregionale, per la qualità della città, per il turismo, per il commercio, per la regolazione degli orari;

- il “patrimonio collinare” con specifico riguardo alle direttive e prescrizioni per la tutela attiva delle risorse della Toscana rurale, e per il controllo degli interventi per il turismo , per gli impianti sportivi e per il tempo libero.

Infine, sebbene sia solo adottata, è necessario confrontarsi con le disposizioni della parte seconda della Disciplina del PIT, relativa ai beni paesaggistici.

Da quest'ultimo tema , così come in genere da tutte le disposizioni del PIT, sia statutarie che strategiche, non sono emersi dalla ricognizione effettuata dagli Uffici elementi di irriducibile contrasto con i contenuti e le norme del vigente Piano Strutturale : in alcuni casi si rende necessaria una messa a punto delle indicazioni cartografiche e sopratutto della disciplina del PS, senza però sostanziali innovazioni o correzioni degli elaborati approvati.

Per quanto riguarda invece il PTC si riporta il seguente estratto dalla Relazione di Avvio del Procedimento:

La Variante al P.T.C. provinciale approvata con D.C.P. 21/4/2009, n. 123 che, passando per l’aggiornamento, l’implementazione del quadro conoscitivo e l’individuazione delle risorse del territorio provinciale, perfeziona e approfondisce le regole statutarie già delineate in precedenza e stabilisce un rinnovamento delle strategie economiche, funzionali, insediative ed infrastrutturali del territorio, ponendo in risalto per il Sistema della Valdinievole, la valorizzazione delle risorse termali e la promozione del turismo in tutte le sue forme.

Certamente la tendenza evolutiva descritta dallo strumento provinciale in relazione all’incremento dei flussi turistici nel decennio 1996-2006, particolarmente orientato a categorie alberghiere di elevata qualità e comunque derivante da flussi turistici stranieri, dimostra come l’offerta turistica rappresenti uno dei motori principali di sviluppo locale all’interno dell’area pistoiese, per quanto, a partire dal 2007 si registri un inversione di tendenza sulla spesa effettuata dai visitatori (Fonte: Relazione al P.T.C.P. par.

4.7.3 – Il ruolo del turismo).

Le analisi sulle prospettive del settore turistico contenute nel PTC risentono del periodo in cui sono state effettuate: gli anni che precedono la grave crisi nata fra il 2008 ed il 2009 di cui nel 2007 si avvertivano i segni premonitori. Il tema del turismo e del sistema funzionale del turismo è nel PTC come nel PIT il tema di maggior interesse per il Piano Strutturale del Comune di Montecatini. Altre questioni, tuttavia, come evidenziato nella dettagliata disamina critica dei contenuti del PTC effettuata nella Relazione di Avvio del Procedimento, richiedono una specifica verifica fra le disposizioni e le indicazioni del vigente PS e quelle della Variante generale al PTC. Aggregando per macro temi le questioni da esaminare scaturisce il seguente elenco essenziale:

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- le risorse naturali con specifico riferimento a flora e fauna,

- le risorse storico- culturali con specifico riferimento alle esigenze di aggiornamento dei quadri conoscitivi su alcune emergenze come alberi monumentali e viabilità storica, assunte dagli strumenti sovraordinati solo successivamente all’approvazinoe del P.S. avvenuta con Del C.C. n. 20/2004 - la fragilità del territorio sotto il profilo della vulnerabilità degli acquiferi: su questo tema sono state

effettuate importanti studi negli ultimi anni e sono in corso le elaborazioni e gli aggiornamenti per il Regolamento Urbanistico,

- la disciplina per incrementare la qualità del sistema insediativo con particolare riguardo alla articolazione e rappresentazione della evoluzione ed attuale consistenza del patrimonio insediativo, anche attraverso la riconversione funzionale di strutture dismesse, la ricollocazione di servizi esistenti (Questura), le direttive urbanistiche per il Commerciale e il Social Housing.

- la disciplina delle nuove urbanizzazioni con particolare attenzione alla verifica del dimensionamento degli standard e delle nuove funzioni da insediare in relazione sopratutto ad alcuni errori materiali rilevati nei calcoli del vigente PS,

- la sostenibilità degli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica con specifico riguardo al tema del risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabile.

Su questo insieme di temi si rendono sicuramente necessari diffusi aggiornamenti della cartografia e delle norme del PS : dal dettagliato lavoro di ricognizione già compiuto dagli Uffici non sono comunque emerse sostanziali divergenze fra PS e Variante Generale al PTC. Gli adeguamenti da fare e che sono più dettagliatamente illustrati nella Relazione di Avvio del Procedimento sono frequentemente di natura redazionale od attengono alla corretta rappresentazione e descrizione delle risorse, delle strategie e delle previsioni più che alla loro natura e sostanza: per cui si può in conclusione affermare che dagli adeguamenti del PS alle discipline sovraordinate non emergano elementi che mettono in discussione le fondamentali scelte ed indicazioni che lo strumento di pianificazione comunale aveva promosso.

1.3.1.2. Obiettivo 2: Migliorare la gestione dello sviluppo termale

Come indicato nella Relazione di Avvio del Procedimento, la Società partecipata Terme di Montecatini S.p.a. ha intrapreso dal 2006 una strategia di rinnovamento della propria offerta, ad oggi prevalentemente orientata ai soli servizi termali di tipo tradizionale, mediante una profonda ridefinizione degli investimenti urbanistici e finanziari attuabili sul proprio compendio immobiliare, il cui obiettivo principale resta quello di realizzare un’offerta in grado di inserirsi nel sistema “Città” ed in stretta sinergia con gli operatori economici locali: i capisaldi di tale strategia sono l'affermazione di Montecatini quale nuova ville d’eau e villaggio termale e , sotto il profilo urbanistico, la valorizzazione del proprio patrimonio edilizio, sia mediante la riqualificazione di quello strategico in condizioni di sottoutilizzo, sia, al contempo, mediante la re-immissione in efficienza del patrimonio privo di attuale funzione e ritenuto

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non determinante per le finalità del proprio piano di sviluppo aziendale.

In relazione alla riqualificazione del patrimonio termale, la normativa strategica prevista dal vigente Piano Strutturale dispone la redazione del Piano di Recupero dell’Area Termale (di seguito denominato P.R.A.T.), le cui linee d’indirizzo e le prescrizioni vengono fornite all’art. 63 delle relative NTA. Tale norma , come tutto il PS, fu redatta in una stagione affatto diversa per le prospettive e la gestione del sistema termale: all'epoca le Terme erano affidate in gestione ad un soggetto privato mediante contratto d'affitto d'azienda. Il contratto fu risolto nel 2006 con lodo arbitrale ed insieme alla gestione privata decadde anche il progetto industriale ad essa associato.

Il PS, nelle sua normativa , risente delle particolari condizioni di gestione dell' azienda ed in particolare dell'esigenza di fissare limiti molto stretti all'iniziativa dei soggetti gestori: tutto ciò ben al di là della specifica natura statutaria e strategica dei contenuti del Piano strutturale.

Nel 2006, la società partecipata fra Comune di Montecatini Terme e Regione Toscana, ha nominato un Consiglio di Amministrazione che ha immediatamente avviato l’elaborazione di un nuovo Piano Industriale.

Ciò rende a maggior ragione necessaria una revisione sostanziale delle norme del PS per liberarle dagli attuali elementi di rigidità e per ancorare l'uso e la trasformazione delle Terme, fondamentale risorsa ed elemento di identità per Montecatini a principi statutari, ad indirizzi strategici e non a meri criteri gestionali, che per la loro portata e variabilità attengono ai piani operativi ed agli atti di governo del territorio.

1.3.1.3. Obiettivo 3: Innovare la disciplina della dinamica alberghiera

Nella Relazione di Avvio del Procedimento sono compiutamente spiegati i mutamenti intervenuti nell'ultimo decennio nel sistema ricettivo alberghiero della Città, conseguenti in larga misura ad una fase di forte trasformazione della fruizione turistica, che, sintetizzata nel rapporto presenze turistiche/permanenze, permette di interpretare il dato come connesso ad una riduzione del turismo termale e ad un utilizzo dell’offerta turistico/ricettiva della Città più orientato alla visita del territorio circostante.

L’analisi di questo dato, congiuntamente a quello derivante dal trend evolutivo regionale in relazione alla presenza turistica per categoria ricettiva che ha registrato un sostanziale calo di presenze e un incremento delle chiusure degli alberghi più economici, è strettamente collegato con una delle problematiche più avvertite dalla Città, che, oltre a coinvolgere aspetti di natura urbanistica, interessa e incide sui temi del sociale, dell’economia e della finanza urbane: la riconversione delle strutture alberghiere non più attive.

All’attualità le linee di indirizzo e prescrittive per la regolamentazione degli ampliamenti e degli svincoli, intesi quale accezione della riconversione d’uso delle strutture ricettive prive di funzionalità attiva, sono fornite dall’art. 15 del vigente Piano Strutturale.

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La norma, riportata integralmente nella Relazione di Avvio del Procedimento, consente le trasformazioni d’uso di strutture ricettive, prevalentemente ubicate all’esterno dell’area centrale, a forte vocazione turistica e turistico/termale, aventi ridotto numero di camere, la cui attività risulta documentalmente cessata in data anteriore al 16/7/1998 e previa attivazione di uno strumento attuativo.

Nei precedenti paragrafi della presente relazione 1.2.2. e 1.3.2 è riportato il resoconto del percorso intrapreso dall'Amministrazione nell'ultimo quinquennio su questo tema , così come illustrato altresì nella citata Relazione di Avvio: il percorso ha dovuto tenere conto del rispetto delle direttive indicate dal P.S., delle limitazioni alla pianificazione poste dall’art. 39 della L.R. 5/95 e del fatto di essere propedeutico al Regolamento urbanistico.

Come già esposto, alla data di approvazione della variante 66/2008, le richieste inserite in comparti di recupero, conformi alle condizioni imposte dal bando e dal Piano Strutturale in relazione alla dinamica alberghiera, si quantificavano con un n. di 22 domande di svincolo, sul totale di 229 attività presenti sul territorio e rappresentative del 5.2% della complessiva offerta ricettiva della Città; in prevalenza è costituita da attività di categoria medio/bassa.

Dall’approvazione della Del. C.C. n. 66/2008, all’attualità risultano in itinere n. 6 istanze di piano attuativo finalizzato allo svincolo di strutture ricettive.

Successivamente ai termini previsti dal bando di partecipazione alla formazione del Regolamento Urbanistico, sono pervenute 31 istanze di svincolo alberghiero.

La domanda di svincolo alberghiero del quinquennio 2006/2010 e successiva ai termini previsti dal bando interessa il 13,54% dell’offerta ricettiva generale della città, con un incremento corrispondente all’8,3%

rispetto all’avviso pubblico del 2006 ed è quasi complessivamente costituita da alberghi in zona centrale (a prevalente vocazione alberghiera o turistico/termale), di categoria medio/bassa, non in grado di sostenere il trend evolutivo della domanda, recentemente orientato ad un’offerta medio/alta e alle strutture extra-alberghiere.

Questo quadro pone l'esigenza di una revisione della norma del PS, datata e troppo vincolante per la stessa natura dello strumento di pianificazione. In particolare si pone l'esigenza di aprire la riflessione su due aspetti : l’aggiornamento del termine temporale previsto come condizione per lo svincolo e la verifica della reale necessità di uno strumento attuativo (Piano di recupero) per governare questo tipo di trasformazioni che sono in genere assai modeste e singolarmente poco impattanti sul contesto insediativo.

Obiettivo della Variante è quindi una revisione dell'art.15 del PS per introdurre alcuni necessari elementi di flessibilità e gradualità nelle condizioni e nelle procedure dei cosiddetti svincoli alberghieri, al fine di garantire il recupero e la rifunzionalizzazione di immobili spesso in disuso ed in forte degrado da anni ma avendo al tempo stesso ben presente l'esigenza di tutelare e valorizzare, in un processo di necessaria riqualificazione, il vasto patrimonio di strutture turistiche ricettive che costituiscono il tratto sicuramente più peculiare del ruolo e dell'identità di Montecatini Terme.

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1.3.2. Azioni da intraprendere nella Variante al P.S. e nella Variante al P.R.G.

La Relazione di avvio del procedimento contiene una analisi approfondita delle azioni che la Variante dovrà intraprendere per conseguire gli obiettivi preposti, ed una illustrazione degli effetti attesi derivanti da tali azioni. Se ne riportano di seguito sinteticamente alcuni estratti.

1.3.2.1. PS - OBIETTIVO 1: Adeguamenti alle discipline sovraordinate

Gli obiettivi individuati per l’adeguamento del Piano Strutturale alle discipline sovraordinate sono stati tradotti in azioni da intraprendere, riassunte nel rapporto A1 allegato alla Relazione di avvio del procedimento, denominato “Adeguamenti del P.S. alle norme sovraordinate, definizione degli obiettivi e azioni conseguenti (L.R. 1/2005 - Art. 15)”.

Azioni da intraprendere nella variante al PS:

1.3.2.1.1. Adeguare cartografia e normativa alla disciplina sovraordinata

• RISORSE NATURALI: Adeguamenti cartografici e normativi

• RISORSE STORICO/CULTURALI: Aggiornamenti cartografici e normativi su alcune emergenze assunte successivamente dagli strumenti di pianificazione sovraordinati quali gli alberi monumentali, la viabilità storica

• FRAGILITA' TERR.LE: Aggiornamenti cartografici e normativi, in particolare sul tema del rischio idraulico, del rischio sismico e la vulnerabilità degli acquiferi

1.3.2.1.2. Incrementare la qualità del sistema insediativo

• SISTEMA INSEDIATIVO: Individuazione di strumenti e procedure per l'incremento della qualità del sistema insediativo:

- Riconversione funzionale di strutture produttive dismesse - Direttive urbanistiche per le attività Commerciali

- Indirizzi per il Social Housing - Indirizzi per l'arredo urbano

- Localizzazione dei servizi di sicurezza pubblica

• NUOVE URBANIZZAZIONI:

- Verifiche dimensionali e qualitative sulle attrezzature e spazi di interesse pubblico e sulle conseguenti dotazioni di standard

- Direttive al RU per l'individuazione di stazione ecologica - Direttive al RU per l'individuazione di Orti Urbani

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• SOSTENIBILITA':

- Risparmio Energetico - Fonti di energia rinnovabili

1.3.2.1.3. Valorizzazione del territorio rurale

• TERRITORIO RURALE:

- Aggiornamento cartografico e normativo atto alla classificazione ambientale ed economico/agraria del territorio

- Indirizzi al RU atti a:

- favorire sviluppo aziende agricole e permanenza sul territorio rurale.

- garantire forme incentivanti il recupero patrimonio a destinazione non agricola - disciplinare l'attività agricola esterna al Piano Paesistico della Collina

1.3.2.1.4. Incrementare l'equità e l'efficacia delle previsioni urbanistiche

• PEREQUAZIONE

1.3.2.2. PS - OBIETTIVO 2: Migliorare la gestione dello sviluppo termale

Azioni conseguenti:

1.3.2.2.1. Modificare la normativa per la gestione dello sviluppo termale

Modifica dell’art. 63 delle N.T.A. del vigente P.S., in relazione al PRAT sulla base dei seguenti contenuti:

• Definizione dell’Ambito di Sviluppo Termale quale porzione identitaria del territorio comunale, caratterizzata dalla prevalenza della funzione termale, finalizzata al potenziamento dell’offerta turistico/termale ;

• Abrogazione del Piano di Recupero dell’Area Termale quale atto di governo comunale “unitario”

per la realizzazione, a mezzo di piano particolareggiato eseguibile anche per stralci funzionali, degli interventi di valorizzazione del patrimonio edilizio termale;

• conseguente sostituzione del PRAT con progetti speciali attuabili a mezzo di piani attuativi aventi unità minime d’intervento organico non inferiori al singolo stabilimento termale;

• Estensione dell’ammissibilità del titolo diretto all’intero Ambito di Sviluppo Termale per categorie d’intervento non superiori alla Ristrutturazione Edilizia, previo parere della Soprintendenza e a condizione che l'intervento proposto non pregiudichi le caratteristiche dell’immobile subordinate

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a vincolo diretto.

1.3.2.3. PS - OBIETTIVO 3: Innovare la disciplina della dinamica alberghiera

Azioni conseguenti:

1.3.2.3.1. Modificare la normativa per adeguare al nuovo contesto socio-economico la disciplina della dinamica alberghiera

L’individuazione degli scenari percorribili per rispondere all’obiettivo in oggetto è avvenuta anche mediante consultazione delle associazioni di categoria, in un incontro svolto il 4/3/2010. Le azioni conseguenti intraprese per il raggiungimento dell’obiettivo in oggetto consistono in una modifica normativa all’art. 15 del P.S. – Dinamica alberghiera e direttive relative, alinea 15a - Cambiamento di destinazione (Svincoli), che in via prioritaria provveda a:

1) consentire un termine temporale “dinamico” per l’attuazione dello svincolo alberghiero, ossia non più vincolato alla data di adozione dello strumento urbanistico, come stabilito dalla norma vigente, ma tale da assicurare sia l’ammissibilità dello svincolo di strutture alberghiere non attive da una data posteriore a quella ivi prevista.

2)Istituire, ove compatibili, delle forme di intervento diretto, pur comportanti l’assunzione di specifici obblighi da parte dei richiedenti lo svincolo, in relazione al miglioramento delle aree urbane limitrofe o di aree indicate dall’Amministrazione Comunale, in luogo della strumentazione urbanistica d’attuazione prevista dalla norma vigente, al fine di rendere più agevole il recupero e la riconversione ad altra destinazione degli immobili esistenti, senza rinunciare al governo del processo, conservando nel contempo l’opportunità di procedere alla riqualificazione di spazi urbani in stato di degrado, utilizzando lo strumento del titolo edilizio convenzionato.

3)Istituire delle disposizioni incentivanti l’edilizia sociale convenzionata con l’Amministrazione

4)Istituire delle disposizioni per il regime “transitorio” di attività ricettive dismesse, volte ad evitare il degrado fisico degli immobili privi di utilizzo, e quello sociale, economico ed ambientale ricadente sulla Città.

La variante al PRG in oggetto è associata alla Variante n. 1 al PS di cui assume in toto gli obiettivi, le azioni e gli effetti attesi . Oltre ad una mera correzione degli errori materiali di digitalizzazione degli elaborati del PRG vigente, rispetto ai 3 obiettivi generali della Variante al PS, i contenuti specifici della Variante al PRG sono:

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1.3.2.4. PRG OBIETTIVO 1: Adeguamenti alle discipline sovraordinate Azioni conseguenti:

1.3.2.4.1. Adeguare cartografia e normativa alla disciplina sovraordinata

La Variante al PRG riguarderà un generale adeguamento alla normativa nazionale e regionale, nonché, ove necessario agli strumenti di pianificazione del territorio provinciale e regionale ( PTC e PIT ). . Fra gli adeguamenti alla normativa sovraordinata rientrano gli aggiornamenti delle definizioni urbanistico - edilizie, gli adeguamenti delle procedure per gli interventi edilizi, la puntualizzazione di alcune disposizioni relative agli interventi sul patrimonio edilizio esistente, in coerenza con la legislazione regionale e nazionale ( esempio: la L.R. sul recupero dei sottotetti).

1.3.2.4.2. Incrementare la qualità del sistema insediativo

Al fine di incrementare la qualità del sistema insediativo, in coerenza con le indicazioni delle discipline sovraordinate, la Variante al PRG conterrà alcune specifiche disposizioni che possono così essere sintetizzate:

- garantire la qualità dell'Arredo Urbano, attraverso l'inserimento di un articolo nelle NTA che rinvii a specifico regolamento di disciplina degli elementi di arredo,

- introdurre lievi rettifiche al perimetro del sistema insediativo in coerenza con le previsioni del PS,

- modificare la localizzazione dei servizi di pubblica sicurezza per sopravvenute esigenze pubbliche (esempio: sede della Polizia di Stato),

- individuare correttamente le aree a verde sportivo di interesse pubblico, distinguendole da quelle a verde privato (esempio aree a verde del Convento di via Marruota).

1.3.2.4.3 Valorizzazione del territorio rurale e

1.3.2.4.4. Incrementare l'equità e l'efficacia delle previsioni urbanistiche

Rispetto a queste due specifiche azioni della Variante al PS, non è prevista alcuna modifica nella Variante al PRG.

In relazione al territorio rurale si fa presente che un significativo adeguamento della normativa è stato effettuato con la Variante al PRG approvata con Delibera C.C. n.102 del 26.11.2009. Ciò consente di rinviare al Regolamento Urbanistico una più organica azione di valorizzazione del territorio rurale.

Il tema della perequazione sarà introdotto nella variante al PS, demandando al Regolamento Urbanistico la definizione dei meccanismi perequativi per incrementare l'equità e l'efficacia delle previsioni urbanistiche. Questo tema non sarà pertanto oggetto della variante al PRG.

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1.3.2.5. PRG OBIETTIVO 2: Migliorare la gestione dello sviluppo termale.

Azioni conseguenti:

1.3.2.5.1 Modificare la normativa per la gestione dello sviluppo termale

La Variante al PRG , in coerenza con gli obiettivi e le azioni della Variante al PS, ha lo scopo di individuare gli edifici termali ritenuti non strategici sulla base del progetto industriale della Società Terme e che possono essere recuperati per attività e funzioni di rilevante interesse per la città e per la valorizzazione del suo patrimonio storico architettonico.

Nell'ambito del processo di riqualificazione del patrimonio termale saranno individuate aree non strategiche e prive di specifici valori, sulle quali possono essere ammessi limitati interventi di completamento edilizio, in continuità con l'edificato circostante.

Saranno riviste le procedure per gli interventi di adeguamento del teatro Verdi, ammettendo la possibilità dell'intervento diretto e convenzionato.

1.3.2.6. PRG OBIETTIVO 3: Innovare la disciplina della dinamica alberghiera.

Azioni conseguenti:

1.3.2.6.1. Modificare la normativa per adeguare al nuovo contesto socio-economico la disciplina della dinamica alberghiera

La Variante al PRG, conseguentemente alla modifica del PS, conterrà la modifica degli articoli relativi agli svincoli alberghieri e l'inserimento di nuove norme coerenti con le seguenti indicazioni su cui si fonda la Variante al PS illustrata nel precedente paragrafo:

- introdurre un termine temporale “dinamico” per ammettere il mutamento di destinazione d'uso di strutture alberghiere non più funzionali,

- prevedere, ove compatibili, forme di intervento diretto in luogo della strumentazione urbanistica d’attuazione prevista dalla vigente normativa,

- incentivare l’edilizia sociale convenzionata,

- introdurre disposizioni per il regime “transitorio” di attività ricettive dismesse.

1.4. Il quadro della situazione economica e sociale

1.4.1. Demografia

Gli elementi analitici basilari facenti parte del quadro conoscitivo relativo al territorio di Montecatini Terme sono stati introdotti ed esaminati nella Relazione tecnica generale allegata al Piano Strutturale approvato con Del. C.C. n. 20/2004, che la presente proposta di variante recepisce integralmente, procedendo con la presente relazione ad aggiornare gli elementi conoscitivi ivi esposti. In particolare nell’indagine demografica condotta nella suddetta relazione si illustra l’andamento del numero di abitanti

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e delle famiglie residenti per il ventennio 1980-2000, che rivela un progressivo calo della popolazione residente nel corso degli anni ’90, interpretabile anche alla luce delle migrazioni, soprattutto di giovani coppie, nei comuni contermini dovuta alla maggiore accessibilità, anche economica, del mercato immobiliare, ma altresì all’incremento del dato relativo alle unità familiari residenti nel ventennio suddetto, rivelando, in tal modo, una sostanziale riduzione del numero medio di componenti il nucleo familiare.

L’aggiornamento dei dati demografici è riassunto nelle seguenti tabelle e grafici

Tabella 1 : COMUNE DI MONTECATINI TERME - Bilancio demografico 2002 – 2010 (fonte ISTAT)

Tabella 2 : Popolazione straniera residente (fonte ISTAT)

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Figura 1: Comune di Montecatini Terme, Bilancio Demografico 2002 – 2010 (fonte ISTAT)

Figura 2: Variazione della Popolazione residente al 31 Dicembre (Anni 2002 - 2010)

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Figura 3 : Popolazione Straniera residente al 1 Gennaio (2003-2010) – Fonte ISTAT

Dalla lettura dei grafici e delle tabelle, emerge che la tendenza al decremento di popolazione riscontrata nel ventennio 1980 – 2000 subisce un’inversione di tendenza a partire dal 2007, anno in cui oltre che registrarsi il picco incrementale del bilancio demografico dell’ultimo decennio, si registra altresì una più accentuata crescita della popolazione straniera residente. Il bilancio demografico comunale, pur riducendosi successivamente al 2007, si assesta sostanzialmente su livelli costanti negli anni successivi ed i lievi incrementi appaiono essenzialmente connessi all’aumento della componente straniera.

E’ stata altresì stata analizzata la composizione della popolazione residente montecatinese nella sua costituzione per fasce d’età, per l’arco temporale dal 2002 al 2010. I risultati, rappresentati nella Tabella 3 e nei Grafici 4 e 5, rivelano una struttura pressoché costante, sia in termini costitutivi delle fasce d’età, sia in relazione alla dimensione temporale, risultando orientativamente composta per circa il 10% da una popolazione di fascia inferiore a 14 anni, per il 65% da una popolazione in età compresa fra i 15 e 65 anni e per il residuo 25% da una popolazione con età superiore a 65 anni. Le suddette percentuali rimangono prevalentemente inalterate dal 2002 al 2010, il cui dato più significativo è, anche in questo caso, rappresentato dal picco demografico della popolazione compresa fra i 14 e 65 anni, avvenuto a cavallo fra il 2007 e il 2008.

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Tabella 3 : Popolazione residente per fasce d'età. Fonte ISTAT

Figura 4: Popolazione residente per fascia d'età. Fonte ISTAT

Figura 5 : Percentuale di composizione della popolazione residente. Fonte ISTAT

Ulteriore analisi demografica è stata condotta sul numero di famiglie presenti sul territorio e sul numero medio componente il nucleo familiare per il periodo 2003 – 2010, i cui risultati sono confluiti in Tab. 4.

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Quest’indagine conferma la tendenza già evidenziata nella vigente relazione di PS e riscontrata nel decennio precedente, consistente in un progressivo aumento del numero di famiglie sul territorio nel corso degli anni, il quale, più che dovuto all’aumento del numero di abitanti, appare connesso prevalentemente alla riduzione dei componenti il nucleo familiare.

Tabella 4 : Numero di famiglie e numero medio di componenti per famiglia. Fonte ISTAT

1.4.2. Il Settore Turistico

La tendenza evolutiva descritta dallo strumento provinciale in relazione all’incremento dei flussi turistici nel decennio 1996-2006, particolarmente orientato a categorie alberghiere di elevata qualità e comunque derivante da flussi turistici stranieri, dimostra come l’offerta turistica rappresenti uno dei motori principali di sviluppo locale all’interno dell’area pistoiese, per quanto, a partire dal 2007 si registri un inversione di tendenza sulla spesa effettuata dai visitatori (Fonte: Relazione al P.T.C.P. par. 4.7.3 – Il ruolo del turismo).

Tuttavia la Città di Montecatini Terme, che da oltre un secolo rappresenta uno dei centri turistici per eccellenza in Italia, con un patrimonio alberghiero di circa 230 alberghi ed una capacità ricettiva di 11.700 posti letto, attraversa da tempo una fase di trasformazione della fruizione turistica che, più che legata al termalismo, la vede connessa alla filiera dell’offerta turistica del “prodotto Toscana”.

Tale circostanza è dimostrata dal trend evolutivo per il Comune registrato nel medio periodo fra il 1997 ed il 2009, ove, pur se con lieve oscillazione delle presenze annue, si registra una notevole riduzione dei turisti italiani e un incremento delle presenze straniere, con una permanenza media in giorni che scende da 3,4 a 3,0, con ciò dimostrandosi che le tradizionali “cure termali” si sono abbreviate o sono state sostituite da pernottamenti legati alla visita della città e del suo immediato territorio (Fig. 6)

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L’orientamento recessivo e la diversificazione della clientela attuata dall’offerta ricettiva, con incremento della capacità montecatinese dedicata a quote crescenti di gruppi organizzati di turisti, per lo più stranieri, interessati a combinare la vacanza termale con la visita alle maggiori città d’arte vicine, si sono particolarmente accentuati nell’ultimo triennio, interessato, come ben noto, da una situazione di crisi globale dei mercati ancor oggi perdurante. Come altresì osservato da I.R.P.E.T. nei rapporti congiunturali sul turismo in Toscana dell’ultimo biennio, fra i settori toscani di tale categoria più criticamente colpiti spiccano le località termali ed in particolare Montecatini Terme, che ha visto una riduzione di presenze complessive pari all’11,8% nel 2008, dopo aver subito una diminuzione del 5,1% nel

2007. Se, per certi versi, tali riduzioni sono ascrivibili ad una diminuzione degli arrivi stranieri e, in via generale, del turismo organizzato a basso costo, che risultano particolarmente colpiti dalla situazione di crisi, è altrettanto realistico ritenere che una buona parte del calo di presenze sia dovuta ad una generale riduzione, nel triennio anzidetto, del turismo termale e alle sue difficoltà a rinnovarsi e trovare nuova

Figura 6: Arrivi e presenze turistiche anni 1997 - 2000

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