• Non ci sono risultati.

Il social network del Partito socialista: il caso della Coopol

Il ruolo da protagonista indiscusso di Internet nella scena politica francese, dopo i primi anni di marginalità, è diventato dirompente a ridosso della campagna elettorale per il referendum sulla rettifica del trattato costituzionale europeo nel

2005 e soprattutto nella campagna presidenziale del 2007. Questa trasformazione della rete da mezzo di comunicazione e propaganda a risorsa strategica di mobilitazione ha subito una forte accelerazione nel momento in cui la campagna elettorale ne ha dettato una sorta di «obbligatorietà» (Ethuin e Lefebvre 2002). Infatti, il mantra iniziale del «bisogna esserci» ha spinto prima i candidati e poi i partiti stessi ad occupare lo spazio virtuale attraverso una vera e propria strategia di posizionamento e comunicazione. In questa dinamica di auto-collocazione anche il Partito socialista francese ha mosso da subito i propri militanti a conquistare la visibilità del web attraverso l'organizzazione di una piattaforma online: la Coopérative Politique (Coopol), ovvero il social network per gli utenti vicini al Ps201. La Coopol è stata presentata al pubblico ufficialmente il 12 gennaio 2010202 come lo «strumento in grado di migliorare l'organizzazione degli attivisti permettendone lo scambio di idee, di strutturare azioni e dimostrazioni collettive, oltre che organizzare gruppi di lavoro, gruppi di riflessione, non solo nei loro dipartimenti, ma un po' ovunque in Francia»203.

Le modalità con le quali i partiti politici hanno subito l'attrazione delle opportunità messe in campo dalle nuove tecnologie (Sauger 2002) – oltre che le possibili strategie che ne hanno implementato la classica organizzazione delle campagne elettorali (Blanchard 2009) – hanno permesso di proliferare negli ultimi anni, all'interno della letteratura francese di un numero significativo di lavori e di ricerche scientifiche. La maggior parte di questa produzione accademica riguarda soprattutto un focus sui siti e i blog dei candidati singoli o più in generale delle organizzazioni politiche (Greffet 2001; Serfaty 2006). Per quanto riguarda un altro aspetto della ricerca sulla Rete – come ad esempio l'analisi dei forum dei partiti politici (Desquinabo 2011; Kies 2008; Marcoccia 2006) oppure quella più specifica sui social network e le piattaforme di condivisione sociale (Barboni e Treille 2010) – la produzione scientifica ha trovato dei limiti soprattutto per il fatto che questa tipologia di strumenti costituisce una novità assoluta del

201 http://www.lacoopol.fr/presentation.

202 Da allora, diversi partiti politici hanno creato la propria piattaforma online: i Democratici con il

loro Modem e Think Centre per il Nuovo centro.

203 Martine Aubry, primo segretario del Partito socialista, 12 gennaio 2010, durante la

presentazione della Coopol ai media: http://www.dailymotion.com/video/xbu3sq_martine-aubry- presente-la-coopol_news (TdA).

panorama politico francese degli ultimi anni. Basti pensare, infatti, all'assenza in Francia di ricerche empiriche degne di nota su una tipologia specifica di utenti Internet come quella degli attivisti/militanti 2.0204. Tuttavia, alcuni studiosi hanno iniziato, in maniera quasi pioneristica, a indagare questo particolare fenomeno evidenziandone alcuni aspetti utili soprattutto in riferimento al profilo socio- demografico dei forumers militanti. Ad esempio, Godefroy Beauvallet e Maurice Ronai (2005) forniscono un primo studio sul profilo dei partecipanti a Temps Réels, una sezione virtuale del Partito socialista. Per i due studiosi, Temps Réels, si distingue per una composizione sociologica diversa rispetto a quella classica del Partito socialista: da un punto di vista sociale e professionale il 70% dei membri proviene dal settore privato; per quanto riguarda l'età i membri sono nettamente più giovani rispetto alla media del Partito socialista; il genere è presente solo il 25% delle donne che riflette senza dubbio un modello storicamente settoriale per quanto riguarda l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Un altro studio interessante riguarda il sondaggio online realizzato nel maggio 2005 da Kies (2008) che, in qualche modo, ha confermato le identiche particolarità per quanto riguarda l'analisi del profilo degli utenti Internet, nello specifico coloro che hanno partecipato al forum dei Radicali italiani. Infatti, gli utenti del forum si distinguevano fortemente rispetto alla popolazione media italiana in termini di età, sesso e attività professionale. Per quanto riguarda l'età, ad esempio, il sondaggio rivelava che le fasce più rappresentate erano quelle comprese tra 26-35 (24%), 36-45 (28%) e 46-55 anni (20%). Inoltre, il campione indicava un dato interessante nell'ottica dell'analisi dei livelli di studio (dato che troveremo anche nelle nostre indagini del capitolo V): metà del campione (45%) dichiarava di essere in possesso di un titolo universitario. Anche Hargittai (2006), ad esempio, ha analizzato nel dettaglio una specificità del profilo degli utenti Internet: il rapporto di genere. Infatti, soffermandosi nella comparazione tra

204

La ricerca attuale in Francia all'interno del campo delle scienze sociali non dice molto su questa caratteristica degli strumenti online. Il problema principale è dato dalla difficoltà di sapere con esattezza quale tipologia di utente esprime il proprio parere nella Rete. Tuttavia, molti studiosi hanno sottolineato l'importanza di affrontare in maniera più sistematica lo studio della Rete. È il caso di Patrice Flichy (2008) che evidenziando l'assenza di ricerca empirica in questo settore si sofferma, sostanzialmente, sull'importanza di conoscere e chiedersi chi partecipa ai dibattiti su Internet. O anche Stéphanie Wojcik (2008) che nota come sia difficile – quanto necessario – comprendere lo sviluppo delle traiettorie individuali nella visione strategica della partecipazione, sia a livello virtuale che reale.

gruppi politici online e gruppi reali, ha sottolineato, nella comparazione tra le due tipologie di aderenti, una sostanziale differenza soprattutto nel rapporto tra uomini e donne, dove quest'ultime risultavano meno rappresentate sul web rispetto alla realtà.

Per quanto concerne le ricerche sull'analisi dei contenuti, invece, gli studi tentano di sviluppare e comparare i forum analizzati in relazione al modello deliberativo di matrice habermarsiana, attribuendo alle analisi alcuni spunti interessanti. Innanzitutto, lo studio di Kies (2008), evidenzia quattro criteri per valutare la qualità del dibattito. I primi due riguardano l'inclusione e l'uguaglianza, concentrandosi sulla percezione espressa dagli utenti. Il terzo riguarda l'aspetto riflessivo del forum, ovvero la valutazione che gli utenti forniscono in relazione ai propri contenuti nella misura in cui gli stessi siano in grado o meno di sviluppare un miglioramento delle loro opinioni. Infine, il livello di rispetto all'interno del forum, ovvero il parere degli utenti in relazione alla capacità di sviluppare dinamiche di ascolto e condivisione. In generale, la ricerca giunge a conclusioni «negative» nei confronti della piattaforma di discussione proposta nei forum – in comparazione con la dimensione dello spazio pubblico – in quanto la struttura, l'organizzazione e l'interazione sembrerebbero allontanarsi dalle pratiche prossime all'ideale deliberativo. Inoltre, altri studi come quello di Michael Dumoulin (2002) che ha analizzato il contenuto di tre forum di discussione canadesi hanno sottolineato la presenza di una tipologia di interazione ricorrente, i cosiddetti «monologhi interattivi», ovvero forme di autismo cibernetico che portano a lunghissime discussioni nelle quali le espressioni dei singoli diventano dei commenti interdipendenti dalla discussione generale.

Il doppio impianto nella ricerca scientifica, quello sociografico degli utenti e quello dei contenuti da loro espressi, ci ha spinto ad osservare la Coopol da entrambe le prospettive. Tuttavia, la predisposizione data dalle domande di ricerca e l'impostazione generale del caso francese – in una dinamica di personalizzazione – ci hanno permesso di soffermarci maggiormente ed esclusivamente sul dibattito scaturito all'interno della Coopol evidenziandone alcuni punti interessanti. Innanzitutto, l'analisi del periodo della campagna elettorale per le primarie socialiste, e di conseguenza le discussioni presenti all'interno della Coopol, hanno

messo in evidenza la presenza di alcune dinamiche fortemente accentratrici e personalizzanti rispetto ai singoli candidati. Secondariamente, l'analisi dei partecipanti al social network è stata predisposta in relazione all'osservazione non tanto nella loro dimensione individuale, quanto piuttosto nella loro capacità di organizzarsi intorno a tematiche comuni e argomenti condivisi. Questa strutturazione, con la tendenza a segmentare gli utenti collocandoli all'interno dei gruppi tematici presenti nella Coopol, è stata una delle caratteristiche principali del social network fin dalla sua creazione. Infatti, a partire dal 2010, diverse discussioni di militanti e simpatizzanti sono comparse sulla Coopol e da allora il dibattito ha trovato una forte sollecitazione da parte del Ps all'interno dei gruppi collettivi rispetto ai profili individuali. Questa predisposizione ha implementato, soprattutto nei primi mesi, l'ipotesi di sviluppare la rete socialista per sostenere la mobilitazione e migliorare la comunicazione tra gli utenti aderenti e simpatizzanti. Dal luglio del 2011, con l'inizio delle campagne per le primarie, la Coopol ha, in qualche modo, cambiato la struttura base degli iscritti attraverso un ingresso corposo al suo interno di membri che hanno strutturato e canalizzato – oltre che rivitalizzato – i diversi gruppi di interesse principalmente intorno alle figure dei singoli candidati. Dunque, la Coopol ha registrato la presenza di sostenitori che hanno direttamente utilizzato il social network per mobilitare gli attivisti e i simpatizzanti soprattutto intorno alla figura di un candidato. «Abbiamo 40000 utenti, dei quali il 40% non è iscritto al Partito socialista. Ci sono state diverse fasi, a maggiore o minore intensità, nell'iscrizione al social network, con dei picchi nei momenti elettorali. Con le primarie, c'è stato un rinnovamento degli iscritti, e una rivitalizzazione del dibattito interno. Infatti, prima dell'estate, circa l'80% degli utenti della Coopol erano membri attivi e partecipativi»205.

Da questa prospettiva è emersa l'effettiva difficoltà metodologica di analizzare nei dettagli e con precisione un dibattito che ha presentato da subito tutte le problematiche inerenti alle finalità della ricerca. Su cosa soffermarsi? Cosa analizzare? Come rapportarsi all'analisi del discorso presente all'interno del social network? L'informatizzazione e la crescita esponenziale della consultazione elettronica di testi hanno, in qualche modo, rivoluzionato l'analisi linguistica

mediante l'uso della statistica testuale (Bolasco 2005). L'uso di software – brevettati, acquistabili, opensource, ecc – hanno consentito un rapido confronto «descrittivo» delle unità di analisi, convenzionalmente riconosciute e presenti nei testi: le parole. La dimensione della materia – troppo ampia e dibattuta per essere affrontata in questo singolo paragrafo – è focalizzata sulla sola descrizione delle forme grafiche206 individuate. La classica contrapposizione dell'analisi statistica al valore ermeneutico del contenuto esaminato (o del linguaggio), infatti, consente una migliore interpretazione delle «parole» soltanto207 in relazione al valore complessivo dato alla ricerca attraverso l'elaborazione del contenuto tenendo in considerazione il rapporto tra gli argomenti, i gruppi e i soggetti individuati. Da un punto di vista prettamente metodologico – si veda nel dettaglio la nota metodologica – sono state rispettate le regole classiche dell'analisi statistica di testi (documenti, resoconti di interviste, ecc): l'organizzazione interna e la trascrizione del corpus208; la comparabilità dei testi del corpus (massimo 800 caratteri per ogni post) in relazione ad alcuni elementi quali struttura e dimensioni; inventario, conteggio e ordinamento delle forme grafiche. Per quanto riguarda la ricerca, l'uso della statistica testuale è stata applicata ad un corpus di oltre 120.000209 occorrenze – dato statistico di ogni unità lessicale nel corpus – su un totale di 2823 post monitorati per un periodo totale di osservazione di circa tre mesi (20 luglio-16 ottobre), e successivamente aggregato in base alle unità lessicali.

Questa impostazione metodologica ci ha permesso di analizzare il dibattito presente all'interno dei 15 gruppi210 più frequentati dagli utenti della Coopol durante il periodo delle primarie (Tab.7). La Tabella mostra quattro tipologie di

206 «Le analisi basate sulle forme grafiche hanno il vantaggio di essere indipendenti dalla lingua. Si

tratta di un approccio puramente formale che privilegia i segni (significanti) per arrivare al senso (in quanto insieme di significati) come rappresentazione del contenuto o del discorso» (Bolasco 2005, 21).

207

Una delle critiche mosse agli studiosi di documenti testuali è la produzione di risultati privi di rigore, oltre che l'insieme di gruppi omogenei di unità di analisi illeggibili e difficili da analizzare.

208 «Per corpus s'intende un qualsiasi insieme di testi, fra loro confrontabili sotto un qualche punto

di interesse […] lo studio assume interesse quanto più ampia è l'estensione del corpus testuale, e, di conseguenza, quanto più risulta utile una sua analisi in modalità automatica» (Bolasco, 1999, 179).

209 In funzione delle occorrenze un corpus può essere considerato: piccolo (fino a 15mila

occorrenze), medio (da 15mila a 40mila occorrenze), grande (da 45mila a 100mila occorrenze).

gruppi: tematici, politici, supporter e Think Tank. Il primo gruppo, Pour le droit de vote des étrangers résidents en France aux élections locales, è stato creato per promuovere la proposta numero 50 di Hollande. «Garantirò il diritto di voto nelle elezioni locali per gli stranieri legalmente residenti in Francia da più di cinque anni. Allo stesso modo sarò duro contro l'immigrazione illegale e contro il lavoro nero. Garantirò l'immigrazione legale. La regolarizzazione sarà fatta caso per caso, in base a criteri oggettivi»211. Il secondo gruppo, La force citoyenne, avec Ségolène Royal, è stato avviato dai Militants de l'Espoir à Gauche, molto vicini a Ségolène Royal. Questo gruppo mette insieme attivisti e simpatizzanti che identificano loro stessi con la candidata Ségolène Royal, con il suo socialismo del XXI secolo e con una nuova Repubblica basata sulla partecipazione dei cittadini. Il terzo gruppo, Terra Nova, è un Think Tank progressista e indipendente creato per supportare una politica innovativa per la Francia e l'Europa. Il «muro» sul gruppo Coopol è stato creato per la produzione di contenuti – post/documenti collaborativi – per lo sviluppo di proposte politiche.

Il quarto gruppo, Formation Histoire du Parti Socialiste: de sa création à nos jours, è un'altra tipologia di Think Tank che cerca di mettere in contatto gli utenti della Coopol con la storia del Partito socialista e del socialismo francese – video, poster, testi, biografie e bibliografie, ecc. Il quinto gruppo, Collectif Aubry, è stato creato con l'obiettivo di sostenere il leader del partito. Si tratta del gruppo più commentato tra i 15 analizzati. Fin dalla sua apertura, il gruppo ha attraversato tre fasi di trasformazione legate al sostegno a Martine Aubry: leader del partito; candidata alle elezioni primarie per la presidenza della repubblica; e ancora leader del partito vicino al candidato socialista alle elezioni presidenziali. Il sesto gruppo, Non au travail du dimanche, è nato per il diritto dei lavoratori e dei consumatori a non lavorare la domenica.

Il settimo gruppo è stato creato per difendere la scuola pubblica dopo la raccolta di 11 milioni di firme e una petizione per sostenerla. L'ottavo gruppo è un'associazione vicina a Ségolène Royal, chiamato Desir d'avenir. Questa

211

«J'accorderai le droit de vote aux élections locales aux étrangers résidant légalement en

France depuis cinq ans. Je conduirai une lutte implacable contre l'immigration illégale et les filières du travail clandestin. Je sécuriserai l'immigration légale. Les régularisations seront opérées au cas par cas sur la base de critères objectifs» (Fonte: Coopol).

associazione è stata creata nel dicembre del 2005 per le elezioni presidenziali del 2007, nelle quali Ségolène Royal era la candidata socialista. Il gruppo sulla Coopol è stato creato subito dopo l'apertura del social network. L'idea è la stessa delle elezioni 2007, quella di scambiare opinioni e sostenere la nomination di Ségolène Royal per le elezioni del 2012. Il nono gruppo, una sorta di Think Tank chiamato Grand Projet Socialiste, è stato creato per trovare una soluzione alla disoccupazione, alla povertà e al degrado ambientale.

Il decimo gruppo è un'organizzazione locale fondata per discutere specificatamente intorno a tre issues: la giustizia sociale, l'ambiente e l'economia. L'undicesimo gruppo, Démocratie & Socialisme, è un magazine di informazione che ha lo scopo di spingere il partito socialista più a sinistra. Sostanzialmente presenta quattro obiettivi principali: difendere le 35 ore settimanali, il pensionamento a 60 anni, il minimo salariale (SMIC) a 1700 euro e l'inammissibilità di guadagnare più di 20 volte rispetto allo SMIC nazionale. Inoltre, questo gruppo è stato costituito per formulare un'ipotesi di ricostruzione del Codice del lavoro, per incentivare lo sviluppo di una repubblica socialista e per spingere politicamente le forze progressiste e di sinistra verso l'unità. Il dodicesimo gruppo, Politics: révolution numérique et enjeux sociaux/politiques de l'internet, è un gruppo di azione sulla rivoluzione digitale nelle tematiche sociali e politiche. Sostanzialmente è un gruppo nel quale si è discusso durante la campagna elettorale dell'importanza della Rete e della capacità di cambiare il mondo.

Il tredicesimo è stato creato per appoggiare la mozione di Hamon al congresso di Reims, Un monde d'avance. Il gruppo è stato predisposto per richiamare il Partito socialista ad un rinnovamento verso una chiara prospettiva di sinistra, contro la crisi economica e il capitalismo finanziario. Il quattordicesimo gruppo, La coopol sous une seule coupole!, è un gruppo un po' particolare in quanto è nato per criticare il numero elevato di gruppi creati sulla Coopol a sostegno di specifici candidati o mozioni. Lo scopo del gruppo è quello di dimostrare che la Coopol dovrebbe essere usata per la discussione generale e non per dividere il Partito socialista in diverse fazioni. L'ultimo gruppo, Je suis socialiste, donc je suis

syndiqué(e)!, è stato creato per tutti gli utenti socialisti vicini all'idea che la sinistra non possa esistere senza un vero movimento sociale.

Tabella 10 – I 15 gruppi più frequentati e discussi sulla Coopol

N Gruppi Membri Tipologia Vicinanza Post J'aime Creatore

1 Pour le droit de vote des étrangers résidents en France aux élections locales.

2357 Thematic F.Hollande 357 134 B. Lucas

2 La force citoyenne, avec Ségolène Royal

1893 Supporter S. Royal 813 1031 P. Moine

3 Terra Nova 1843 Think Tank - 27 4 R. Prudent 4 Formation Histoire du Parti Socialiste: de sa création à nos jours... 1709 Think Tank - 15 24 J.C. Maurin

5 Collectif Aubry 1587 Supporter M. Aubry 984 1226 Collectif Aubry 6 Non au travail du dimanche 1505 Thematic - 4 0 W. Montoya 7 «Signons et faisons signer l'Appel National Pour L'Ecole Publique« 1228 Thematic (petition) - 5 2 F. Marchand

8 Desirs d'avenir 1205 Supporter S. Royal 81 80 S.Bonnenfant 9 Grand Projet Socialiste – GPS 1150 Think Tank - 164 134 F. Lutaud 10 L'Ile-de-France à

gauche avec les Ecologistes rassemblés 1146 Politics - 2 0 J.P. Huchon 11 Démocratie & Socialisme 1039 Think Tank A.Montebourg 310 141 C. Gourdet 12 Politics : révolution numérique et enjeux sociaux / politiques de l'internet

1026 Thematic S. Royal 41 12 B. Thieulin

13 Un monde

d'avance

952 Politics B. Hamon 12 23 A. Wattiez

14 La coopol sous

une seule coupole!

917 Politics - 2 0 P. Vidoni

15 Je suis socialiste,

donc je suis syndiqué(e)!

915 Politics - 6 4 D. Ramage

In relazione alla descrizione sintetica, ma comunque necessaria, dei 15 gruppi, uno degli elementi più interessanti, già anticipato in precedenza, è la particolarità dei gruppi strutturati come aggregatori di individui intorno a issues particolari. A tal proposito, Benoit Thieulin, uno dei creatori della Coopol, spiega la presenza di discussioni tematiche sulla Coopol differenziando «l'attivista negli anni ‘70, che partecipava per perseguire motivazioni generali e molto ideologiche, dall'attivista degli anni 2000, molto spesso, legato ad una partecipazione vincolata alla presenza di un solo argomento di interesse o ad una persona» (ibidem). E ancora, Thieulin spiega ad esempio come la riforma dell'istruzione da parte di Nicola Sarkozy abbia, in qualche modo, costituito un fattore catalizzante rispetto alla categoria degli insegnati e dei professori: «tu sei un professore. Tu sei scandalizzato dal modo in cui Nicolas Sarkozy ha riformato l'Istruzione. Puoi venire nel Ps per alimentare la discussione in quanto pensiamo che dal confronto potrebbe nascere un programma in materia di istruzione» (ibidem). Questa democratizzazione rispetto all'utilizzo delle competenze, in genere crea all'interno delle sezioni reali una difficoltà di confronto, in quanto senza un'organizzazione per settori specifici, il problema di trovarsi di fronte ad un gruppo di volontari sprovvisti di «specialisti» è alto. La forza della Coopol è di «aiutare ad avere discussioni migliori», sostiene Thieulin, ovvero individuare le competenze individuali e sparse per la Francia, metterle in contatto e riuscire a «organizzare delle discussioni tematiche molto interessanti e utili per il socialismo francese»212. Vicino ai gruppi tematici, mito fondativo degli organizzatori, sono nati i gruppi a sostegno dei candidati alle primarie, come La force citoyenne avec Ségolène Royal oppure Collectif Aubry. Questi gruppi, ben compartimentati a ridosso delle elezioni primarie hanno avuto nella fase iniziale di vita del social network un periodo più «appassionato». Infatti, quando la Coopol è nata, nello stesso gruppo erano presenti i sostenitori di Ségolène Royal, Martine Aubry e Manuel Valls e sia i postumi del congresso di Reims, sia l'acutizzazione delle battaglie intestine tra le diverse mozioni avevano trasformato i gruppi in un regolamento di conti tra i socialisti. «All'inizio, abbiamo avuto molti attivisti che hanno aderito e che si sono