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Il World Wide Web è organizzato come un’opera di rete di reti parziali omogenee, funzionali e tematiche (“siti”) i cui nodi (“moduli”) sono collegati uno all’altro dai link. L’autore di un ipertesto contrasta con l’autore di un libro non come conduttore che accompagna il lettore dall’inizio, attraverso un finto percorso di lettura, fino alla fine del testo. Egli è più che altro un donatore d’informazioni, riceve gli ospiti nella “homepage” e sostiene, con i mezzi d’organizzazione e una struttura specifica del mezzo con letture selettive, percorsi di ricezione individuali.

Un fattore di successo determinante del WWW è l’intreccio di comunicazione e informazione: gli iperlink non connettono solo le pagine WWW una con l’altra, ma possono richiamare formulari e-mail o iniziare spazi chat, cioè attivare servizi d’informazione via internet. Il WWW diventa per questa ragione un canale che rende possibile non solo trasmettere ma anche ricevere, quindi, “non solo far ascoltare l’ascoltatore, ma anche farlo parlare e non isolarlo, ma metterlo in collegamento” (Brecht 1932, 440) così come avrebbe sperato Brecht nella sua teoria sulla radio come nuovo mezzo di comunicazione.

Figura 1: Homepage di un ipertesto sulla storia della radio.

Con il WWW possono mettersi in contatto persone dai diversi angoli del mondo interessate allo stesso argomento, ed eseguire un documento comune. I risultati provvisori sull’e-mail e sulla lista di discussione possono commentare e anche discutere nelle conferenze on-line gli aspetti di parte. Con la semplice attualizzazione e lo scambio veloce e conveniente di idee e di dati il WWW non assume solo le funzioni di una biblioteca mondiale

virtuale, ma anche quelle di un caffè virtuale, di una piazza del mercato per le idee da interpretare in modo informale, opinioni e prodotti dell’informazione semifiniti, che vengono venduti per una perizia ulteriore.

Chi eseguirà gli ipertesti per il WWW è sottomesso a condizioni tecniche marginali che cambiano con la tipica velocità della tecnica del computer. Come fattori importanti, intesi come lo spazio d’azione per l’organizzazione da parte degli autori dell’ipertesto, sono detti:

- Lo standard usato per distinguere le pagine web: l’HTLM (Hypertext Markup Language), la lingua per distinguere i moduli e i link nel WWW, viene sempre più ampliata con la W3-Consortium, l’istituzione standardizzata del WWW. Ogni cambiamento ha come conseguenza una trasformazione visibile delle pagine di saluto e di accesso: Siegel (1997) distingue i siti web della prima, seconda e terza generazione; nel frattempo si dovrebbe già essere arrivati alla sesta o alla settima. Nel 1998 il sostegno deciso di XML come completamento all’HTML modifica ancora una volta enormemente il WWW, poiché l’XML estende in modo evidente l’ambito di impostazione degli autori nei confronti dell’HTML (cfr. Goldfarb 1999). Dal punto di vista della linguistica del testo è soprattutto interessante la possibilità determinata di tipizzare con l’XML i links e i moduli e di precisare strutture ipertestuali specifiche del tipo di testo.

- La comodità del software viene usata per la produzione: chi deve eseguire la sua presentazione del WWW con un semplice editore, deve rinunciare piuttosto a elementi dispendiosi per l’organizzazione. Molti ambienti di sviluppo forniscono modelli prefabbricati di organizzazione delle homepage, che devono ancora essere usate. Questi contribuiscono molto, poiché portano senza grande dispendio di tempo e denaro a una propria homepage, ovviamente alla forma e al consolidamento dei modelli di strutturazione e di organizzazione nel WWW.

- I browser-software, sono adoperati dai possibili utenti che rilevano entrambi i concorrenti nel conflitto del Browser, Netscape (Navigator) e

Microsoft (internet Explorer), sostengono diverse estensioni HTML o rappresentano in modo diverso gli stessi elementi HTML. Chi ottimizza la sua presentazione Web per un determinato browser può sfruttare pienamente le sue funzionalità. Gli utenti che lavorano con altri browser sono tuttavia danneggiati o perfino esclusi. Perciò le guide di stile raccomandano di scrivere per diverse versioni e tipi di browser, ciò che servirebbe a versioni parallele (p. es. frame e moframe) e ciò che servirebbe a evitare che gli elementi non venissero sostenuti da tutti i browser.

- Estensione della banda (“bandwith”) disponibile per l’utente viene ristretta da fattori come la dotazione di hardware e software, la potenza del computer del client-computer e la potenza del computer del server- computer. L’estensione della banda determina la velocità di trasmissione dei dati e inoltre decide se l’utente finale può godere di presentazioni multimediali. Il problema dell’estensione della banda prima o poi diminuirà, finora si è piuttosto acuito nonostante “il potenziamento” più costante di tutti i fattori partecipanti, poiché il miglioramento delle capacità attraverso il numero sempre più crescente degli utenti e la trasmissione crescente degli archivi dati di toni e video pesanti di megabyte viene sempre ricompensato (cfr. Nielsen 1998).

Figura 2: due moduli dalla grammatica on-line “Grammis”

Queste condizioni di margine di pagina per produrre l’ipertesto (“authoring”) hanno un ruolo fondamentale per valutare la qualità e la conformità dell’ipertesto nel WWW. È importante che alla pagina di ricevimento dell’ipertesto (“navigation”) si mettano a disposizione strategie di ricezione tipiche del mezzo e per questo si possano considerare gli strumenti di navigazione adatti. Si possono distinguere due forme base:

- Per la ricerca automatica di un modello di ricerca sono a disposizione strumenti che prima di tutto sono vantaggiosi se l’informazione ricercata può essere usata “secondo il concetto”.

- Con il browsing l’utente segue dei links dall’aspetto importante nella speranza di ricevere risposte per una domanda o per un concetto più chiaro per una formulazione della domanda profilatasi all’inizio in modo vago (cfr. Kuhlen 1991, 128ss). Questa forma di ricezione vale in modo particolarmente adatto alle situazioni nelle quali c’è sicuramente un fabbisogno di informazioni, ma lo scopo della ricerca non è formulabile in modo chiaro. Per cercare nelle informazioni offerte senza solidi vantaggi si usa la comune espressione “navigare”, basandosi sull’espressione americana “channel surfing”, cioè lo zapping spassoso nei canali televisivi.

L’autore dell’ipertesto, qui non più essere guida di se stesso ma padrone di casa, può rimanere perciò nascosto per permettere al ricevente di trovare la propria informazione. La ricerca finalizzata alle informazioni può essere notevolmente migliorata con il contrassegno semantico dei testi e con i metadati dei componenti dell’ipertesto: uno standard per comprendere questi dati nel WWW è la “Resource Description Framework” (RDF, cfr. W3org/TR/WD-rdf-syntax.html). Per il browsing, al contrario, è importante collegare i moduli nel modo più trasparente possibile attraverso i link, così

che gli utenti possano mantenere una dimensione ottimale per quanto riguarda le possibilità di scelta per i propri modi di ricezione futuri. Quale compito deve risolvere un autore dell’ipertesto in relazione a questi nuovi mezzi di organizzazione e quali possibilità di scelta sono a disposizione nel WWW con i quali devono essere descritte in seguito le prospettive stilistiche?

3. Come si diventa un buon linker? La relazione con l’iperlink secondo