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Lo IAS 39 valuta la riduzione di valore in base al concetto dell’incurred losses (perdita sostenuta anche se non ancora identificata). L’impresa deve determinare, a ogni data di riferimento del bilancio se vi è qualche obiettiva evidenza che un’attività o un gruppo di attività finanziarie abbiano subito una riduzione di valore (impairment loss)45.

Si considera che un’attività o un gruppo di attività finanziarie abbiano sostenuto una riduzione di valore, con conseguente iscrizione di una perdita, quando esiste l’obiettiva evidenza di una riduzione di valore in seguito a uno o più eventi verificatisi dopo la rilevazione iniziale (un evento di perdita) e tale evento o eventi hanno un impatto sui futuri flussi di cassa stimati associati alle attività o al gruppo di attività finanziarie46. Se la perdita di valore interessa un’attività finanziaria iscritta al costo ammortizzato (HtM e L&R), l’importo della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile dell’attività e la stima del valore attuale dei flussi di cassa futuri, attualizzati usando il tasso di interesse effettivo originario dell’attività finanziaria. Anche, però, le attività disponibili per la vendita (AfS) e le attività finanziarie valutate al costo sono soggette a verifica per la perdita di valore (cd. impairment test).

Come detto in precedenza, la verifica per riduzione di valore deve essere condotta ogni volta che sussiste l’obiettiva evidenza di eventi di perdita. Lo IAS 39 fornisce, in tal senso, un elenco di possibili indicatori di perdita, il quale, però, non deve essere considerato come esaustivo.

Si ritiene, pertanto, che ci possa essere una possibile perdita quando:

 l’emittente o il debitore si trova in significative difficoltà finanziarie;

 l’emittente o il debitore risulta inadempiente in seguito a violazione del contratto;

 concessioni fatte al beneficiario legate alle difficoltà economiche dello stesso;  sussiste la probabilità che l’emittente o il debitore si trovi in situazione

fallimentare, procedure concorsuali o altri processi di ristrutturazione finanziaria;

45 TOSELLI-ROTA, “Gli strumenti finanziari”, Egea, 2007 46 BIANCONE-BUSSO-DEZZANI, “IAS/IFRS”, Ipsoa, 2010

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 scomparsa del mercato attivo dello strumento finanziario dovuta a difficoltà finanziarie dell’emittente. Tuttavia, la scomparsa del mercato attivo dello strumento finanziario non è evidenza di una perdita durevole di valore.

Analogamente, il peggioramento del rating attribuito a uno strumento finanziario non è un motivo di impairment, se considerato autonomamente. Quest’ultimo assume rilevanza solo se è accompagnato da altri elementi sintomatici del rischio di default dell’emittente;

 calo sensibile della stima dei flussi di cassa futuri associati a un gruppo di attività finanziarie, anche se tale calo non può ancora essere ricondotto alle singole attività del gruppo.

La valutazione della riduzione di valore e l’iscrizione della relativa perdita dipendono, comunque, dalla classificazione dell’attività finanziaria e dal relativo trattamento contabile.

3.4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (HtM e L&R) – Perdita di valore

Nel caso delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (HtM e L&R), la verifica di eventuali perdite di valore viene effettuata confrontando il valore contabile dell’attività con la stima del valore recuperabile ed iscrivendo l’eventuale differenza a conto economico come perdita di valore. Il valore recuperabile stimato rappresenta il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi (capitale e interessi) dall’attività finanziaria, attualizzati utilizzando il tasso di interesse effettivo originario dello strumento finanziario.

La tempistica dei flussi di cassa futuri attesi, compresi i corrispettivi per eventuali garanzie, è di cruciale importanza nel determinare tanto l’esistenza che l’importo di una riduzione di valore. In particolare, si considera verificata una riduzione di valore anche quando, pur prevedendo di ricevere tutti i pagamenti dovuti per interessi e capitale, l’impresa si aspetta di dover concedere una variazione della tempistica dei rimborsi senza ottenere in cambio una piena compensazione del ritardo, calcolata in base al tasso di interesse effettivo originario dell’attività. Il valore contabile dell’attività dovrà essere ridotto direttamente o tramite l’uso di un accantonamento. L’importo della perdita di valore deve essere rilevato in ogni caso a conto economico; inoltre, sempre a conto

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economico dovrà essere rilevata l’eventuale successiva ripresa di valore dell’attività finanziaria.

La valutazione della perdita di valore può essere effettuata in due modi:

- valutazione analitica, ossia si analizzano i flussi attesi dalla singola attività e se

ne confronta il valore attuale netto con il valore di bilancio;

- valutazione collettiva, ossia si analizzano i flussi e/o le perdite attese da un

portafoglio omogeneo di attività finanziarie.

La valutazione verrà effettuata a livello di portafoglio quando esiste un’indicazione di riduzione di valore in un gruppo di attività simili e la perdita non può essere attribuita a una singola attività. Un’attività che risulti aver subito una riduzione di valore su base individuale non potrà essere successivamente inclusa in un gruppo di attività assoggettate a verifica per riduzione durevole su base collettiva. Un esempio classico è quello relativo alla valutazione dei crediti commerciali: quando una singola posta fornisce obiettive evidenze di perdita di valore si procede a una valutazione specifica della perdita attesa, altrimenti si lavora per portafogli omogenei (categorie di clienti, fasce di scaduto, tipologia di garanzie, ecc.) applicando coefficienti di abbattimento differenziati per portafoglio.

Nel caso di valutazione analitica è necessario, inoltre, ricordare che il tasso di attualizzazione deve essere:

 il tasso originario effettivo di un’attività a tasso fisso, altrimenti l’adozione di un tasso corrente di mercato comporterebbe implicitamente una valutazione al fair value;

 il tasso corrente effettivo di un’attività a tasso variabile.

Per il resto si tratta ancora una volta di attualizzare i flussi di cassa futuri attesi e di confrontare il valore attuale netto con il valore contabile, imputando a conto economico l’eventuale perdita.

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3.4.2 Attività finanziarie valutate al Fair value – Perdita di valore

La verifica di eventuali perdite di valore va compiuta anche per le attività disponibili per la vendita (AfS), le cui variazioni di valore, come noto, non dovrebbero influenzare la formazione del reddito.

Nel caso delle attività finanziarie disponibili per la vendita (AfS), la verifica di eventuali perdite di valore viene effettuata confrontando il costo originario, al netto dei rimborsi di capitale e degli ammortamenti, dell’attività finanziaria con il suo fair value corrente, al netto delle perdite già iscritte nel conto economico e trasferendo l’eventuale perdita di valore rilevata a conto economico.

Lo IAS 39, infatti, prevede che le perdite di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita (AfS), precedentemente imputate al patrimonio netto, debbano essere fatte traslocare dal patrimonio netto al conto economico dell’esercizio, anche se l’attività finanziaria non è stata eliminata dal bilancio; si ritiene opportuno, però, dapprima ridurre l’eventuale posta del patrimonio netto precedentemente alimentata da variazioni positive del fair value, e, successivamente, solo per la differenza residua, prevedere l’imputazione a conto economico. Inoltre, la logica valutativa prevista lascia presupporre che debba trattarsi di riduzioni di valore non provocate dalle normali fluttuazioni del mercato, già rilevate altrimenti attraverso le differenze negative di fair value in sede di valutazione di fine periodo.

Nel caso, poi, di un’eventuale successiva ripresa di valore dell’attività finanziaria, essa dovrà essere rilevata a conto economico nel caso si tratti di titoli di debito, mentre a patrimonio netto nel caso si tratti di titoli azionari.

3.4.3 Attività finanziarie valutate al costo – Perdita di valore

Nel caso delle attività finanziarie valutate al costo (titoli azionari non quotati in mercati attivi con fair value determinabile in modo non attendibile e relativi derivati), la verifica di eventuali perdite di valore viene effettuata confrontando il valore contabile dell’attività con la stima del valore recuperabile ed iscrivendo l’eventuale differenza a conto economico come perdita di valore. Il valore recuperabile stimato rappresenta il valore attuale dei flussi di cassa attesi dall’attività finanziaria, attualizzati utilizzando il tasso di rendimento corrente di mercato per un’attività finanziaria similare. A differenza dei due precedenti casi, per le attività finanziarie valutate al costo sono vietate le riprese di valore.

Nella tabella seguente viene riepilogato il trattamento contabile adottato per le diverse categorie di strumenti finanziari:

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Categoria Criterio di valutazione

a) Strumenti finanziari valutati a fair value rilevato in conto economico (FVTPL)

Fair value

Incrementi/decrementi di valore inseriti in conto economico

b) Investimenti detenuti fino a scadenza (HtM)

Costo ammortizzato Impairment test

c) Finanziamenti e crediti (L&R) Costo ammortizzato Impairment test

d) Attività finanziarie disponibili per la

vendita (AfS)

Fair value

Incrementi/decrementi di valore inseriti in una riserva di patrimonio netto

Impairment test

e) Passività finanziarie non incluse nella

categoria dei FVTPL

Costo ammortizzato

Tabella 7. Il criterio di valutazione per ogni categoria di strumento finanziario

3.5 La riclassificazione degli strumenti finanziari

Con la modifica apportata allo IAS 39 dall’emendamento contenuto nel Regolamento n. 1004/2008, è stato reso possibile, a determinate condizioni, riclassificare alcuni strumenti finanziari originariamente iscritti nella categoria FVTPL, con valutazione obbligatoria al fair value, in un’altra categoria (HtM, L&R e AfS); tuttavia, tale disposizione non si può applicare nei confronti dei strumenti derivati e dei strumenti finanziari classificati al momento iniziale tra i FVTPL per opzione (fair value option), i quali in nessun caso possono essere riclassificati in categorie diverse da quella dei FVTPL47.

Lo stesso discorso vale per le passività finanziarie, che non possono essere riclassificate, in quanto la modifica apportata allo IAS 39 riguarda soltanto le attività finanziarie. E’ rimasto, invece, vietato iscrivere uno strumento finanziario nella categoria FVTPL

47 ROSCINI VITALI, “Crisi finanziaria e fair value”, Contabilità, finanza e controllo, volume 32, fascicolo 1, 2009

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successivamente alla sua rilevazione iniziale. Andando più nello specifico, l’emendamento allo IAS 39 ha previsto che48:

a) la riclassificazione di un’attività finanziaria dalla categoria HfT alle categorie AfS e HtM può essere effettuata qualora l’attività finanziaria che si intende riclassificare: - non sia più posseduta al fine di essere venduta o riacquistata a breve;

- non soddisfi alla data della riclassificazione la definizione di L&R; - ricorrano le cosiddette “rare circostanze”;

b) la riclassificazione di un’attività finanziaria dalla categoria HfT alla categoria L&R può essere effettuata qualora l’attività finanziaria che si intende riclassificare:

- non sia più posseduta al fine di essere venduta o riacquistata a breve; - soddisfi alla data della riclassificazione la definizione di L&R;

- l’entità abbia intenzione e la capacità di detenere l’attività nel prevedibile futuro o sino a scadenza.

Le imprese, inoltre, qualora decidano di effettuare tali riclassificazioni, devono:

- iscrivere le attività finanziarie interessate al loro fair value alla data della riclassificazione;

- non ripristinare gli utili e le perdite precedentemente rilevati nel conto economico in applicazione del criterio del fair value In sostanza, quindi, il fair value della data di riclassificazione rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato; tuttavia, è prevista un’eccezione per le riclassificazioni effettuate entro il 31 ottobre 2008, per le quali il fair value al 1luglio 2008 diventa il nuovo costo ammortizzato Le variazioni apportate allo IAS 39 non sono di carattere temporaneo, ma modifiche definitive. Infatti, è precisato che qualsiasi classificazione di un’attività finanziaria effettuata in esercizi aventi inizio il 1 novembre 2008 o in data successiva acquisisce efficacia solo a partire dalla data in cui è realizzata la classificazione49.

Pertanto le regole dettate per i trasferimenti costituiscono “norme a regime”, ch potranno essere utilizzate anche successivamente, ma, la riclassificazione dei strumenti finanziari originariamente iscritti nella categoria FVTPL in un’altra categoria, potrà avvenire solo quando ricorrono le cosiddette “rare circostanze”, come è accaduto per l’attuale situazione di crisi. È fondamentale ricordare, però, che gli emendamenti dello IAS 39 non riportano alcuna esemplificazione per identificare cosa debba intendersi per

48 BIANCONE-BUSSO-DEZZANI, “IAS/IFRS”, Ipsoa, 2010

49 ROSCINI VITALI, “Crisi finanziaria e fair value”, Contabilità, finanza e controllo, volume 32, fascicolo 1, 2009

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“rare circostanze”; tuttavia, lo IASB ha chiarito con un comunicato stampa che le condizioni di mercato che si sono verificate nel terzo trimestre del 2008 sono un possibile esempio di ciò.

Un altro cambiamento introdotto dall’emendamento allo IAS 39 è stato quello di aver consentito alle attività finanziarie iscritte nella categoria Available for Sale (AfS) di poter essere riclassificate nella categoria Loans and Receivables (L&R) nel caso in cui50:

- soddisfino alla data della riclassificazione la definizione di L&R;

- l’entità abbia l’intenzione e la capacità di detenerli nel prevedibile futuro o sino a scadenza.

Il valore di iscrizione delle attività finanziarie oggetto di riclassificazione dal portafoglio AfS al portafoglio L&R è il relativo fair value alla data della riclassificazione. Pertanto, anche in questo caso il fair value alla data della riclassificazione rappresenta il nuovo costo ammortizzato; tuttavia, è prevista un’eccezione per le riclassificazioni effettuate entro il 31 ottobre 2008, per le quali il fair value al 1 luglio 2008 diventa il nuovo costo ammortizzato. Gli utili e le perdite precedentemente rilevati nel conto economico (es.: in seguito all’applicazione dell’impairment test) non devono essere ripristinati.

Nel caso si effettui tale riclassificazione, inoltre, la riserva iscritta nel patrimonio netto (utile/perdite da variazione di fair value) deve:

a) nel caso di un’attività finanziaria con una scadenza fissa (es.: titoli di debito), essere ripartita (ammortizzata a conto economico) lunga la durata residua dell’attività finanziaria, sulla base del tasso di interesse effettivo, il quale deve essere determinato tenendo conto:

- del nuovo costo ammortizzato, coincidente con il fair value alla data della riclassificazione;

- dei flussi finanziari stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario;

b) nel caso di un’attività finanziaria che non ha una scadenza fissa (es.: azione), rimanere nel patrimonio netto fino a quando l’attività finanziaria viene venduta o diversamente alienata, nel qual caso essa deve essere rilevata a conto economico.

Successivamente alla riclassificazione, però, l’entità potrebbe rivedere al rialzo le stime dei flussi finanziari attesi, configurando così la fattispecie della revisione delle stime. Tuttavia, l’emendamento allo IAS 39 ha modificato anche il par. AG8, specificando che

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quando la revisione al rialzo delle stime avviene su titoli riclassificati da FVTPL a AfS, HtM e L&R oppure da HtM a L&R, l’entità deve ricalcolare un nuovo tasso di interesse effettivo, senza modificare il valore contabile dell’attività finanziaria al momento della revisione delle stime. In tal modo, al momento della revisione delle stime sui flussi di cassa futuri, non viene rilevato nel conto economico alcun provento51

3.5.1 La riclassificazione da Held to Maturity (HtM) aAvailable for Sale (AfS) Le uniche riclassificazioni consentite dallo IAS 39, prima dell’emendamento dell’ottobre 2008, erano quelle dalla categoria Held to Maturity (HtM) alla categoria Available for Sal (AfS) e viceversa.

La riclassificazione di un’attività finanziaria dalla categoria HtM alla categoria AfS può avvenire nei seguenti casi52:

- cambiamento di volontà o di capacità di detenere l’attività finanziaria fino a scadenza;

- applicazione della tainting rule, a causa di vendite non consentite prima della scadenza.

In tal caso, la differenza tra il valore contabile alla data di riclassificazione e il fair value alla data di riclassificazione deve essere rilevata in una riserva di patrimonio netto.

3.5.2 La riclassificazione da Available for Sale (AfS) ad Held to Maturity (HtM) La riclassificazione di un’attività finanziaria dalla categoria AfS alla categoria HtM può avvenire nei seguenti casi53:

- cambiamento di volontà o di capacità di detenere l’attività finanziaria fino a scadenza;

- trascorrere degli esercizi di penalizzazione previsti dalle tainting rule.

Tale riclassificazione determina l’abbandono del fair value e l’utilizzo, al suo posto, del costo ammortizzato; peraltro, il fair value dello strumento finanziario alla data di riclassificazione diviene il nuovo costo ammortizzato dell’attività finanziaria.

Nel caso si effettui tale riclassificazione, inoltre, la riserva iscritta nel patrimonio netto (utile/perdite da variazione di fair value) deve essere ripartita (ammortizzata a conto economico) lunga la durata residua dell’attività finanziaria, sulla base del tasso di interesse effettivo.

51 BIANCONE-BUSSO-DEZZANI, “IAS/IFRS”, Ipsoa, 2010 52 BIANCONE-BUSSO-DEZZANI, “IAS/IFRS”, Ipsoa, 2010 53 BIANCONE-BUSSO-DEZZANI, “IAS/IFRS”, Ipsoa, 2010

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3.6 Transizione al nuovo IFRS 9: effetti e cambiamenti

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