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IMPIEGHI Immobilizzazion

Ipotesi di prezzo e stima del fatturato

IMPIEGHI Immobilizzazion

immateriali nette - - - - - Terreni e fabbricati 120.000 120.000 120.000 120.000 120.000 Attrezzature commerciali 20.000 20.000 20.000 20.000 20.000 Stampante 3D 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 Fondo ammortamento 25.000 50.000 75.000 100.000 125.000 Immobilizzazioni materiali nette 165.000 140.000 115.000 90.000 65.000 Immobilizzazioni finanziarie - - - - - Attivo fisso 165.000 140.000 115.000 90.000 65.000 Magazzino 49.500 59.500 74.500 92.000 113.250

Crediti verso clienti 45.000 55.000 70.000 87.500 108.750

Attività liquide 5.400 6.600 8.400 10.500 13.050

Attivo circolante 99.900 121.100 152.900 190.000 235.050

Totale impieghi 264.900 261.100 267.900 280.000 300.050

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Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5

FONTI

Capitale sociale 20.000 20.000 20.000 20.000 20.000

Risultato d’esercizio 38.636 36.296 76.009 95.525 145.356

Fondo riserva - 2.705 2.541 5.321 6.687

Patrimonio netto 58.636 59.001 98.549 120.846 172.043

Debito verso banche

esigibili oltre l’esercizio 111.697 102.733 93.058 82.612 71.337

Fondo TFR 2.129 4.258 6.387 9.581 12.774

Debiti consolidati 113.826 106.991 99.445 92.193 84.111

Debiti verso fornitori 6.000 7.250 9.125 11.375 14.000

Debiti diversi - 2.000 5.500 7.000 8.500

Banche c/c passivo 86.438 85.858 55.281 48.586 21.397

Debiti correnti 92.438 95.108 69.906 66.961 43.897

Capitale di terzi 206.264 202.099 169.351 159.154 128.007

Totale fonti 264.900 261.100 267.900 280.000 300.050

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Flusso netto di cassa dell’investimento

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5

Flusso netto dell’investimento

-203.220 -5.470 29.905 29.092 53.467 Flussi netti dei

finanziamenti (entrate/uscite, no c/c

passivo)

122.157 102.157 102.157 102.157 102.157

Tabella 16: Flusso di cassa netto dell'investimento

Dall’analisi dei flussi netti di cassa dell’investimento si può notare che i flussi relativi ai finanziamenti si mantengono quasi costanti nei 5 anni considerati, mentre quelli relativi agli investimenti crescono di anno in anno. Il fatto che i flussi di finanziamento siano maggiori rispetto a quelli di investimento è un aspetto caratteristico delle prime fasi di ogni investimento, le quali richiedono un esborso iniziale.

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Figura 18: Flusso di cassa netto dell'investimento

-250000 -200000 -150000 -100000 -50000 0 50000 100000 150000

Anno 1 Anno2 Anno 3 Anno 4 Anno 5

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Break-even analysis

Il break-even point è un valore che indica la quantità, espressa in volumi di produzione o fatturato, di prodotto venduto necessaria a coprire i costi precedentemente sostenuti, al fine di chiudere il periodo di riferimento senza profitti né perdite. Rappresenta quindi il punto di pareggio tra i costi finora sostenuti e ricavi ottenuti. Nella tabella seguente vediamo un riassunto dei costi fissi e variabili sostenuti, grazie alla quale possiamo risalire al costo variabile unitario e al totale dei costi fissi.

Costi fissi

Costi variabili

Descrizione

Importo

Descrizione

Importo

Ammortamenti 125.000 Costo unitario acquisto 1.500

Spese produzione 10.500 Spese trasporto 250

Salari 285.476

Fondo TFR 12.774

Costi commerciali 63.500 Oneri finanziari 40.553

COSTI FISSI 537.803 COSTO VARIABILE UNITARIO 1.750

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Attraverso la formula: totale costi fissi / (prezzo di vendita – costo variabile unitario) troviamo che la quantità di break-even è raggiunta dopo 165 unità.

Figura 9: Analisi del Break-even point

0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 1 0 0 1 1 0 1 2 0 1 3 0 1 4 0 1 5 0 1 6 0 1 7 0 1 8 0 1 9 0 2 0 0 Costi/Ricavi Quantità vendute

Analisi del Break-Even Point

Break even point

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Payback Period

Il Payback Period è il periodo di tempo richiesto per recuperare i fondi spesi in un investimento, è quindi il periodo di tempo che serve a raggiungere il break- even point. Per calcolarlo è necessario partire dal potenziale di vendita e ricavare i flussi di cassa negli anni considerati, come mostrato dalle tabelle seguenti.

2017 2018 2019 2020 2021

36 44 56 70 87

Tabella 18: Potenziale di vendita

Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5

-283.900 -9.860 108.350 158.038 183.544 240.949

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Successivamente si procede calcolando l’anno, il mese e il giorno in cui si ha per la prima volta un flusso di cassa positivo.

Anno 1: -283.900 + (-9.860) = -293.760

Anno 2: -293.760 + 108.350 = -185.410 Anno 3: -185.410 + 158.038 = -27.372 Anno 4: -27.372 + 183.544 = 156.172 Flussi mensili al quarto anno:

183.544/12 = 15.295,33

Gennaio: -27.372 + 15.295,33 = -12.076,67 Febbraio: -12.076,67 + 15.295,33 = 3.218,66 Flussi giornalieri al secondo mese:

15.295,33/30 = 509,84 5 Febbraio: -12.076,67 + (509,84*5) = -9.527,47 10 Febbraio: -9.527,47 + (509,84*5) = -6.978,27 15 Febbraio: -6.978,27 + (509,84*5) = -4.429,07 20 Febbraio: -4.429,07 + (509,84*5) = -1.879,87 23 Febbraio: -1.879,87 + (509,84*3) = -350,35 24 Febbraio: -350,35 + 509,84 = 159,49

Nel nostro caso, quindi, il payback period è raggiunto dopo 3 anni, 1 mese e 24 giorni.

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VAN, TIR e Z-score

βlev Beta levered società 1.15

Ke Costo capitale di rischio 9,20%

D/E Rapporto debito/equity 13,20

WACC lordo Costo medio ponderato lordo 8,79%

WACC netto Costo medio ponderato netto 5,55%

VAN definitivo

210.511

TIR

27%

Tabella 20: Calcolo del VAN e del TIR

Il VAN (valore attuale netto) è il valore di una somma di flussi di cassa attualizzati al tempo zero a un tasso pari al costo opportunità del capitale finanziario. Il modello presuppone la presenza di un mercato perfetto in cui gli investitori abbiano libero accesso al mercato finanziario in modo da poter calcolare il costo opportunità dell’investimento alternativo di pari rischiosità.

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Nella pratica si assume come costo opportunità il costo medio ponderato del capitale, il WACC. Se il VAN risulta essere maggiore di zero, come in questo caso, l’investimento è conveniente poiché il rendimento futuro è superiore al costo opportunità del capitale investito.

Il TIR (Tasso interno di rendimento) è il tasso di sconto che rende nullo il valore attuale netto dei flussi di cassa generati da un progetto d’investimento. Esso esprime il rendimento implicito di un progetto d’investimento, ovvero il costo massimo della raccolta affinché permanga la convenienza economica dell’investimento. Quando il TIR è superiore al WACC, come in questo caso, allora il rendimento del progetto considerato eccede il relativo costo dei finanziamenti e si genera ricchezza incrementale.

Lo z-score è un indice creato da Edward I. Altman che serve a determinare con tecniche statistiche le probabilità di fallimento di una società. Nel 2004 è stato effettuato uno studio da Pietro Bottani, Letizia Cipriani e Francescomaria Serao per applicare il calcolo dello z-score alle piccole e medie imprese italiane, definendo le variabili discriminanti che si adattando meglio a questa realtà. Da questo studio è emersa la seguente funzione discriminante:

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Dove:

 X1 = Capitale Circolante netto / Capitale investito

 X2 = Riserva legale + Riserva straordinaria / Capitale investito

 X3 = Utile operativo netto / Capitale investito

 X4 = Patrimonio netto / Capitale investito

 X5 = Ricavi di vendita / Capitale investito

Nel nostro caso quindi avremo i dati della seguente tabella.

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5

X1 0,37712344 0,463806971 0,570735349 0,678571429 0,7833694

X2 0 0,010358175 0,009483863 0,019002171 0,0222855

X3 0,18186483 0,173021801 0,314206764 0,367583887 0,5063272

X4 0,22135142 0,22596943 0,367858943 0,431592941 0,5733797

X5 0,67955017 0,842589046 1,045166107 1,25 1,4497584

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Facendo i calcoli opportuni otteniamo che lo z-score = 10,4499413

Lo studio citato precedentemente ha ricavato anche i valori del cut off e dell’area dell’incertezza che servono a valutare lo stato di salute della società.

Se Z 4,846 La società è destinata al fallimento a meno di non modificare pesantemente la sua struttura economico- finanziaria

Se 4,846 Z 8,105 La società necessita di cautela nella gestione

Se Z 8,105 La società è strutturalmente sana

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Indici di bilancio

Indici di redditività

ROI = margine operativo netto / totale attivo

2017 2018 2019 2020 2021

ROI 18,56% 17,75% 32,44% 38,19% 52,94%

Tabella 22: Calcolo ROI

Il ROI indica la redditività e l’efficienza economica della gestione caratteristica, esprime cioè quanto rende il capitale investito in azienda rapportandolo al risultato operativo globale della stessa. È fisiologico che il ROI aumenti con il susseguirsi degli anni poiché l’ammortamento cresce ogni anno riducendo la base contabile. Nel nostro caso si una crescita molto elevata poiché stiamo parlando di un mercato in forte espansione e di conseguenza il fatturato, e quindi il margine operativo netto, crescono in modo esponenziale.

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ROS = margine operativo netto / Vendite

2017 2018 2019 2020 2021

ROS 26,76% 20,53% 30,06% 29,41% 34,92%

Tabella 23: Calcolo ROS

Il ROS rappresenta il risultato operativo medio per unità di ricavo, esprime quindi la redditività aziendale in relazione alla capacità remunerativa del flusso di ricavi. Questo indice presenta un trend di crescita in linea con la situazione aziendale. Al secondo anno diminuisce sempre a causa della variazione delle rimanenze che fa gonfiare il ROS al primo anno; al quarto anno invece la diminuzione avviene principalmente a causa dell’aumento dei costi del personale.

ROE = utile netto / patrimonio netto

2017 2018 2019 2020 2021

ROE 65,89% 61,52% 77,13% 79,05% 84,49%

Tabella 24: Calcolo ROE

Il ROE esprime i risultati economici dell’azienda, ovvero la capacità della stessa di remunerare il capitale di rischio. Nel nostro caso vediamo un andamento crescente in linea con i risultati dell’azienda.

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Indici di composizione

Indice di rigidità della gestione = valore aggiunto operativo / fatturato netto

2017 2018 2019 2020 2021

IRG 55,56% 53,04% 54,58% 54,56% 54,68%

Tabella 25: Calcolo dell'indice di rigidità della gestione

Questo indice esprime quanto il valore aggiunto operativo incida sul fatturato netto. Nel nostro caso vediamo che si mantiene stabile e su valori abbastanza elevati.

Indice di rigidità degli impieghi = totale attivo immobilizzato / totale attivo

2017 2018 2019 2020 2021

IRI 62,29% 53,62% 42,93% 32,14% 21,66%

Tabella 26: Calcolo dell'indice di rigidità degli impieghi

L’indice di rigidità degli impieghi ci mostra quanto la capacità dell’azienda di trasformare gli investimenti in forma liquida, poiché esprime la percentuale di impieghi a lungo ciclo di utilizzo rispetto al totale dell’attivo. Nel nostro caso è fortemente decrescente data la natura degli investimenti; al primo anno si ha un’elevata presenza di impieghi immobilizzati a causa dell’acquisto dell’immobile e della stampante che verranno successivamente ammortizzati negli anni, facendo così scendere il valore di questo indice.

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Indici finanziari

Indebitamento finanziario / indebitamento totale

2017 2018 2019 2020 2021

IF/IT 96,06% 93,32% 87,59% 82,43% 72,44%

Tabella 27: Indebitamento finanziario/indebitamento totale

Questo indice ci mostra quanto incide l’indebitamento finanziario sull’indebitamento totale. Nel nostro caso, data la scelta dell’azienda di avere un basso capitale sociale e finanziarsi principalmente con mutuo e scoperti in conto corrente, risulta essere molto elevato, anche se decrescente.

Indice di indebitamento finanziario a breve / indebitamento finanziario totale

2017 2018 2019 2020 2021

IFB/IT 43,63% 45,53% 37,27% 37,03% 23,07%

Tabella 28: Indebitamento finanziario a breve/indebitamento finanziario totale

Questo indice esprime l’incidenza dell’indebitamento finanziario a breve termine sull’indebitamento finanziario totale. Nel nostro caso l’indice risulta fisiologicamente decrescente.

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Indice di autonomia finanziaria = patrimonio netto / capitale investito

2017 2018 2019 2020 2021

IAF 22,14% 22,60% 36,79% 43,16% 57,34%

Tabella 29: Calcolo dell'indice di autonomia finanziaria

L’indice di autonomia finanziaria indica il rapporto tra il capitale netto e quello investito. Un indice inferiore al 33%, come nei primi due anni, segnala una bassa autonomia finanziaria e una conseguente struttura finanziaria pesante, giustificata però dall’investimento per l’apertura della nuova filiale. Valori compresi tra il 33% e il 55% segnalano una struttura finanziaria da tenere sotto controllo, nel nostro caso però al terzo e quarto anno l’indice risulta crescente e si sta allontanando da una situazione peggiore. Valori compresi tra il 55% e il 66%, come all’ultimo anno, indicano una struttura soddisfacente; mentre valori superiori al 66% indicano notevoli possibilità di sviluppo. Nel nostro caso l’indice risulta sempre crescente e i valori bassi iniziali sono giustificati dagli ingenti costi iniziali di apertura della filiale commerciale, il tutto infatti è fisiologico e non patologico, come vediamo con la ripresa negli anni successivi.

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Indici di correlazione

Quoziente di struttura secondario = (patrimonio netto + debiti a medio-lungo termine) / totale attivo immobilizzato

2017 2018 2019 2020 2021

QSS 105 119 172 237 394

Tabella 30: Calcolo del quoziente di struttura secondario

Il quoziente di struttura secondario indica il grado di copertura degli impieghi durevoli mediante le passività permanenti. Nel nostro caso, valori così elevati evidenziano la bassa rischiosità dell’azienda dato che con le fonti è possibile coprire tutti gli impieghi a medio-lungo termine e parte dell’attivo non immobilizzato.

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Quoziente secondario di tesoreria = (liquidità differite + liquidità immediate) / passivo corrente

2017 2018 2019 2020 2021

QST 55 65 112 146 277

Tabella 31: Calcolo del quoziente secondario di tesoreria

Il quoziente secondario di tesoreria ci mostra il grado di copertura delle passività correnti mediante le liquidità immediate e differite. Nel nostro caso troviamo valori soddisfacenti e crescenti che evidenziano le buona capacità dell’impresa di far fronte al passivo corrente.

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Analisi di sensitività

In questa analisi si è pensato di agire sul prezzo, creando due possibili scenari: il primo con prezzo di 4.500€ e il secondo con prezzo iniziale di 5.000€ nei primi tre anni e di 5.500€ negli ultimi due anni. In entrambi gli scenari il potenziale di vendita è rimasto invariato come mostra la prima tabella.

Nella tabella seguente invece vengono mostrati il VAN, il TIR e lo z-score relativi agli scenari considerati.

Break even point VAN TIR Z-score

Primo scenario 195 83.023,32 16% 9,58187633

Secondo scenario

156 288.604,18 31% 11,2681352

Tabella 33: Bep, VAN, TIR e z-score

2017 2018 2019 2020 2021

36 44 56 70 87

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Nel primo scenario si ha un VAN più basso rispetto alla base di partenza poiché il prezzo di vendita è stato diminuito, ma è comunque maggiore di zero e giustifica l’investimento in questo progetto anche con un prezzo di vendita inferiore. Questa convenienza è sottolineata dal TIR al 16% che è comunque superiore al WACC sia lordo (8,78%) sia netto (5,56%). Infine lo z-score risulta essere, anche se di poco, superiore all’ 8,105, soglia che definisce una società strutturalmente sana.

Nel secondo scenario troviamo un VAN più elevato rispetto a quello della base di partenza, si attesta dunque su valori molto positivi che giustificano l’investimento. Il TIR conferma a sua volta la convenienza dell’investimento dato che il suo valore, 31%, risulta di molto superiore al WACC netto (5,56%) e lordo (8,78%). Infine lo z-score è superiore alla soglia che delimita una società strutturalmente sana (8,105).

Di seguito inoltre vediamo il calcolo del payback period in entrambi gli scenari per calcolare dopo quanti anni, mesi e giorni l’azienda avrà un flusso di cassa positivo.

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Calcolo del payback period nel primo scenario

Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5

-274.360 -41.900 83.230 125.358 144.084 190.819

Tabella 34: Flussi di cassa

Anno 1: -274.360 + (-41.900) = -316.260 Anno 2: -316.260 + 83.230 = -233.030 Anno 3: -233.030 + 125.358 = -107.672 Anno 4: -107.672 + 144.084 = 36.412 Flussi mensili al quarto anno:

144.084/12 = 12.007 Gennaio: -107.672 + 12.007 = -95.665 Febbraio: -95.665 + 12.007 = -83.658 Marzo: -83.658 + 12.007 = -71.651 Aprile: -71.651 + 12.007 = -59.644 Maggio: -59.644 + 12.007 = -47.637 Giugno: -47.637 + 12.007 = -35.630 Luglio: -35.630 + 12.007 = -23.623 Agosto: -23.623 + 12.007 = -11.616 Settembre: -11.616 + 12.007 = -391

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Flussi giornalieri all’undicesimo mese: 12.007/30 = 400,23 5 Settembre: -11.616 + (400,23*5) = -9.614,85 10 Settembre: -9.614,85 + (400,23*5) = -7.613,7 15 Settembre: -7.613,7 + (400,23*5) = -5.612,55 20 Settembre: -5.612.55 + (400,23*5) = -3.611,4 25 Settembre: -3.611,4 + (400,23*5) = -1.610,25 28 Settembre: -1.610,25 + (400,23*3) = -409,56 29 Settembre: -409,56 + 400,23 = -9,33 30 Settembre: -9,33 + 400,23 = -391

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Calcolo del payback period nel secondo scenario

Anno 0 Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5

-283.900 -9.860 108.350 158.038 246.844 291.079

Tabella 35: Flussi di cassa

Anno 1: -283.900 + (-9.860) = -293.760 Anno 2: -293.760 + 108.350 = -185.410 Anno 3: -185.410 + 158.038 = -27.372 Anno 4: -27.372 + 246.844 = 219.472 Flussi mensili al quarto anno:

246.844/12 = 20.257,33

Gennaio: -27.372 + 20.257,33 = -6.801,67 Febbraio: -6.801,67 + 20.257,33 = 13.455,66 Flussi giornalieri al secondo mese:

20.257,33/30 = 675,24

5 Febbraio: -6.801,67 + (675,24*5) = -3.425,47 10 Febbraio: -3.425,47 + (675,24*5) = -49,27 6 Febbraio: -49,27 + 675,24 = 625,97

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Di seguito si può vedere una tabella riassuntiva dei dati ottenuti dalle precedenti simulazioni.

BEP VAN TIR Z-score PBP

Situazione base 171 194.634,90 25% 10,4760924 3a,1m,24gg Primo scenario 195 83.023,32 16% 9,58187633 3a,8m,30gg Secondo scenario 156 288.604,18 31% 11,2681352 3a,1m,6gg

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Confronto con altri scenari

Si è ritenuto opportuno completare questa analisi con il confronto con altri tre possibili scenari: uno in cui l’apertura della filiale commerciale sarebbe avvenuta solo al secondo anno, uno con proiezioni molto positive sul potenziale di vendita ed infine uno con proiezioni più prudenziali e negative sul potenziale di vendita.

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