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L’implementazione del ciclo intel con un ulteriore fase di verifica

CAPITOLO III: IMPIEGO DELLA SOCMINT NEL CONTRASTO ALLE MINACCE

4.7 L’implementazione del ciclo intel con un ulteriore fase di verifica

molti esperti del settore secondo la quale, la netta divisione tra fase di acquisizione e quella di analisi è un grave errore ritenendo altresì che questi passaggi siano paralleli e non progressivi.

Come affermato in precedenza, l’esigenza di verificare nuovamente quanto già determinato fa comprendere come il ciclo d’intelligence debba essere strutturato in modo diverso affinchè tenga in considerazione i caratteri dinamici delle informazioni social.

Vista la dinamicità della Social media Intelligence è opportuno valutare di inserire nel ciclo di intelligence la fase di verifica, infatti attraverso quest’ultima, fase successiva a quella di valutazione ed analisi, l’operatore di intelligence ha modo di constatare non soltanto l’attualità delle informazioni ma anche la capacità di fornire un valido contributo da proporre in seguito al decisore.

Tale passaggio, chiaramente non utile nel caso di un’informazione statica e tradizionale, è necessario in un contesto in cui l’informazione sia dinamica.

Infatti, in questo caso, l’analista dovrà cogliere il valore informativo e validarlo ma, successivamente, sarà opportuno verificarla ulteriormente perché potrebbe subire delle variazioni dovute al processo di variazione dei contenuti social.

In questo caso potrebbero verificarsi due situazioni.

Nel primo caso, il contenuto ormai ritenuto valido, potrebbe mutare il proprio significato originario e prima di procedere alla disseminazione sarà dunque necessario procedere ad una verifica del suo contenuto per controllare il livello di qualità informativo in quanto potrebbe essere stato arricchito da particolari che potrebbero incidere sulle strategie che il decisore intende adottare.

Un’osservazione all’introduzione di questo nuovo step di verifica potrebbe consistere nel fatto che il processo di analisi già ricomprendeva una funzione di verifica.

Tuttavia, bisogna pensare come in sede di analisi l’operatore faccia tale passaggio al fine di dar corso ad un ulteriore controllo teso a validare il contenuto in informazione e determinarne il contenuto della stessa.

Queste due verifiche operano, dunque, su piani diversi e bisogna specificare che mentre quella effettuata in sede di analisi è parte integrante del processo di validazione, la verifica effettuata a posteriori è essa stessa uno step indipendente poichè l’informazione e la sua

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sostanziale genuinità è già provata e l’ulteriore step di verifica è teso, esclusivamente, ad accertare l’attualità dell’informazione e la sua opportunità di utilizzo in un dato contesto. È, di fatto, un controllo sulla sua attitudine a soddisfare determinate richieste informative. Introdurre il passaggio della “verifica” all’interno del ciclo d’intelligence presuppone non solo l’interazione tra i vari passaggi ma, l’instaurarsi di una relazione funzionale tra l’informazione e lo stesso analista che ne cura ulteriormente lo status.

Proiettato sul piano funzionale, lo step della verifica rinnova il rapporto di tensione che si crea tra informazione ed analisti rinnovando, in senso scientifico, il senso di equilibrio che deve contraddistinguere una disciplina tesa a dare un senso reale ad un elemento rappresentativo.

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CONCLUSIONI

I Social Media, per la loro capacità di originare, cogliere e veicolare le attuali tendenze siano esse socio-culturali o politiche, si configurano come un laboratorio delle tendenze globali. Premesso ciò, è evidente come un loro attento monitoraggio e capacità di comprensione possa anche costituire una chiave di lettura importante per la sicurezza nazionale.

Nonostante il mondo dell’intelligence sia tutt’altro che concorde rispetto alla portata operativa della Socmint, è sempre più evidente come questa nel prossimo futuro, debba essere considerata una metodologia di acquisizione ed analisi imprescindibile.

La natura interdisciplinare di questa giovane categoria di intelligence ne fa uno strumento eccezionale e capace di ridurre la differenza strutturale che da sempre esiste tra il fatto e la capacità di comprenderlo a pieno a causa dell’utilizzo di schemi mentali pre-costituiti e non attuali.

In ambito operativo, legarsi a qualunque costo a schemi di analisi predefiniti e rigidi rappresenta un limite assoluto alla buona riuscita del processo di acquisizione conoscitiva ed il dibattito circa la capacità di autonomia della Socmint evidenzia chiaramente quanto sia vero.

Ragionando in ottica futura e tenuto conto di come l’odierna condivisione informativa attraverso le piattaforme social rappresenti solo l’incipit di nuove tendenze che vanno verso un grado di condivisione sempre più ampio, il non riconoscere un ruolo alla Social Media Intelligence sarebbe una atteggiamento poco lungimirante.

Infatti, non si può tener conto come all’interno delle piattaforme Social scorra, e talvolta si determini, lo stesso sviluppo sociale dell’uomo e delle sue attività politiche.

Assetti sociali e progresso tecnologico sono due aspetti della realtà umana che si condizionano a vicenda e che sempre più si condizioneranno.

I Social Media, oltre a sintetizzare questo rapporto, sono in grado di modificarne i contenuti, evidenziando una reale interdipendenza il cui risultato e comprensivo non solo di nuovi stili di vita, ma anche di nuove percezioni della realtà.

E' prossimo il tempo in cui l’intero spazio internet sarà uno spazio condiviso in ogni sua forma, fino a determinarsi quale luogo di relazione assoluto.

Anche in virtù di questo è necessario attribuire alla Social Media Intelligence la capacità di lettura e comprensione di nuovi modelli di vita in un nuovo spazio in cui questa vita la si intenda condividere e manifestarla.

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Ne deriva che se oggi la Socmint rappresenti una categoria importante in un sistema di intelligence necessariamente integrato, in un prossimo futuro, nel quale siano stati superati i limiti presenti oggi, potrebbe ricoprire un ruolo primario nell’ambito delle tecniche di acquisizione informativa.

Chiaramente questo passaggio sarà graduale e dipenderà, in modo esclusivo, sia dal superamento dei limiti strutturali oggi presenti nelle piattaforme social, sia dallo sviluppo delle dinamiche relazionali.

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BIBLIOGRAFIA

- Social Media Intelligence di Wendy W. Moe e David A. Schweidel

- Social Media Intelligence: I movimenti islamici sulla rete di Alessandro Troya

SITOGRAFIA

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