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Implicazioni dell’adesione russa al WTO per l’industria energetica nazionale

Nel documento L'Adesione della Russia al WTO (pagine 37-41)

Adesione russa al WTO: prospettive per l’economia e i suoi diversi settor

2.6 Implicazioni dell’adesione russa al WTO per l’industria energetica nazionale

L’ accordo preso all’interno della cornice di trattative sull’accesso russo al WTO non priverà la Russia del diritto di regolazione tariffaria sul gas e su altri prodotti energetici. I produttori e i distributori di gas lavoreranno infatti su considerazioni commerciali basate sul recupero dei costi e del profitto. La Federazione Russa continuerà a regolare il prezzo delle provviste alle famiglie e ad altri utenti,

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partendo da considerazioni di politica sociale domestica60. La Russia durante le negoziazioni ha accettato una riduzione sulle tariffe dei prodotti energetici esportati.

Aleksej Pavlovič Portanskij, direttore dell’ufficio informazioni per l’ingresso della Russia nel WTO, assicura che riguardo alle condizioni di adesione riferite all’utenza individuale il diritto di regolare la tariffa a propria discrezione è stato discusso nello specifico: “Il livello del prezzo interno sui beni energetici, non è legato all’adesione russa al WTO. Su tale questione Mosca porta avanti una propria strategia energetica. L’aumento del prezzo del gas è legato alla politica di Gazprom”61.

Quando è nato il GATT il settore energetico non costituiva una priorità. Per questo motivo GATT e più tardi WTO non regolano il settore energetico: gas e petrolio sono fuori dalla sua giurisdizione. Secondo la nomenclatura della Tariffa Doganale Armonizzata (HTS), all’energia elettrica è stato affidato il codice 271662. Quanto detto mostra come l’energia elettrica sia considerata dal WTO una merce. Troviamo le stesse disposizioni nella Carta Europea per l’Energia e nelle leggi dell’UE. L’importanza del settore energetico si capisce bene anche guardando al fatto che la Russia durante la crisi del 2008, tra le economie dei BRIC, è quella che ha sofferto di più63; il suo status infatti è legato all’esportazione di risorse energetiche, che in quel periodo di crisi erano poco richieste dai principali partner di esportazione.

Per fare delle previsioni sul destino del settore energetico russo, dobbiamo quindi guardare soprattutto alla più grande compagnia russa di gas naturale, cioè Gazprom. Nel 2008 sul «Financial Times», A. Miller, amministratore delegato di Gazprom, ha affermato che entro un breve periodo di tempo l’azienda sarebbe diventata la più grande compagnia energetica al mondo con uno profitto pari a 1

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Sergey F.Sutyrin, Russia’s accession to the WTO: major commitments, possible implication, ITC (International Trade Center), San Pietroburgo- Ginevra, Settembre 2012, p. 18.

61

V. Ivanov, VTO: Ostorožno, dveri otkryvajutsja, “Echo planety”, n. 25, 2010, p. 15.

62

L’HTS è un sistema internazionale standardizzato, che serve a classificare le singole merci, attraverso l’utilizzo di una serie di numeri. Gestito dalla WCO, tale numerazione consente una chiara e rapida identificazione delle merci negli scambi commerciali.

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Å. Anders, Gazprom: Challenged Giant in Need of Reform, Russia after the global economic

crises, Peter G. Peterson Institute for International Economics and Center for Strategic and

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trilione di dollari, e i prezzi del petrolio avrebbero raggiunto i 250 dollari a barile64.

In realtà dal 2008 al 2010 sono sorti alcuni dubbi riguardo alle prospettive dello sviluppo industriale della compagnia. Nella primavera del 2010 uno degli ex manager del complesso energetico russo, J. Šafranik ha lamentato il fatto che nonostante molte strategie di sviluppo energetico, non esiste un programma strutturato per lo sviluppo industriale del paese. Quasi tutte le sezioni risolvono i loro problemi ad un livello aziendale, i loro approcci non sono legati l’un l’altro e le compagnie spesso risolvono individualmente tematiche che necessiterebbero di

assistenza statale65. Secondo quanto affermato dal segretario stampa del presidente amministrativo di

Gazprom, S. Kuprijanov, la società non subirà effetti diretti dall’adesione russa al WTO:

Oggi i prezzi del gas sono stabiliti dallo Stato, in futuro saranno stabiliti da una formula. Il prezzo dei rifornimenti di gas dell’ultimo anno sono ammontati a 308 dollari per 1000 metri cubi, da questa cifra devono essere detratti un 30%, corrispondente ai dazi all’esportazione e 15-20 dollari corrispondente ai costi di trasporto. Risulterà in questo modo il prezzo che avremmo avuto in caso di una uguale fuoriuscita di reddito66.

Sostiene poi che l’aumento dei prezzi domestici sia inevitabile: “è un dato di fatto: o il gas costerà di più o sarà carente67.

Continua Kuprjanov: “Nel mercato nazionale, il prezzo per il singolo consumatore cambia a seconda della regione. Il prezzo può variare all’interno di una gamma che va da 100 dollari per 1000 metri cubi in su. Le tariffe per le imprese industriali cresceranno del 15%”68.

64

E. Crooks, C. Hoyos, C. Belton, Gazprom chief sets out world vision, “The Financial Time”, 26 giugno 2008, http://www.ft.com/intl/cms/s/0/1dfc6cbc-43c2-11dd-842e-

0000779fd2ac.html#axzz2Ux2x7rzV, (ultimo accesso 27 marzo 2013) .

65

Y. Šafranik, Mesto roždenija. O putjach éffektivnogo razvitija rossijskogo TéK razmyšljaet

predsedatel’ soveta sojusa neftegazopromyšlennikov Rossii, “Rossiskaja gazeta”, 24 marzo 2010.

66

Neft’Rossii,Gazprom ne ždet prjamogo éffecta ot vstuplenija RF v BTO, informacionno-

analitičeskij portal, 30 dicembre 2010, Mosca, http://www.oilru.com/news/225257/, (ultimo accesso 14 aprile 2013).

67

Ibidem.

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L’adesione al WTO non sembra quindi avere serie implicazioni per gli affari di Gazprom. I contratti di esportazione di Gazprom, che costituiscono il 50% dei suoi ricavi, non saranno modificati: infatti nelle trattative non è stato stipulato alcun accordo sull’abolizione dei dazi d’esportazione sui gasdotti.

L’adesione al WTO sembra invece indebolire le posizioni della maggior parte dei produttori di materiali chimici e petrolchimici a causa della concorrenza, in particolare con i prodotti cinesi. Ci si aspetta che i principali effetti negativi si facciano sentire nella produzione di beni in plastica, vernici e smalti, gomma e prodotti domestici. In generale l’ingresso nel WTO sembra non essere un importante fattore di influenza sulla situazione del settore energetico russo. Per l’industria di gas e petrolio sarà molto più significativa la crescita della quota di gas liquefatto, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia nelle nazioni importatrici e fattori politici69. Ad ogni modo, lo status di membro del WTO, cambia l’attitudine degli altri paesi verso la Russia, la quale viene percepita come un partner più credibile.

In conclusione, abbiamo potuto notare che le condizioni di adesione formalmente approvate nel dicembre 2011, sono complessivamente positive per la nazione ed il suo business. Così ad esempio i periodi di transizione negoziati per alcuni prodotti “sensibili” permettono ai produttori di adattarsi alle nuove condizioni di lavoro. Allo stesso modo le procedure doganali e i meccanismi di calcolo per gli obblighi doganali diventeranno più trasparenti e prevedibili. Per alcuni beni, i tassi di imposta sono dichiarati in modo esplicito mentre per altri sono formule prescritte che prendono in considerazione le fluttuazioni dei prezzi mondiali.

In questo capitolo abbiamo potuto analizzare le prospettive, i vantaggi e gli svantaggi dell’adesione della Russia al WTO per l’economia e i suoi settori: il mercato dei beni e dei servizi, l’agricoltura e l’industria nazionale energetica.

Vedremo invece nel prossimo capitolo la posizione del governo e di altre voci favorevoli all’adesione russa al WTO.

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Sergey F.Sutyrin, Russia’s accession to the WTO: major commitments, possible implication, ITC (International Trade Center) , San Pietroburgo- Ginevra, Settembre 2012, p. 22.

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CAPITOLO 3

Nel documento L'Adesione della Russia al WTO (pagine 37-41)