Il governo russo e il WTO
4.2 Il WTO nell’opinione pubblica
Riguardo all’opinione dei cittadini russi rispetto all’ingresso nel WTO, il Centro russo nazionale di ricerca e studio sull’opinione pubblica ha condotto uno studio. Le domande poste sono state: I russi sanno che cos’è il WTO? Quanti intervistati sono informati sull’adesione del proprio paese al WTO? Se si, quale opinione hanno riguardo a questo tema? È una decisione legata agli interessi governativi? Quali conseguenze porterà alla Russia? Il 18 e 19 agosto 2012 sono state intervistate 1600 persone in 138 zone abitate di 46 regioni, confini e repubbliche
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A.Eljanov, K voprosu ob integracii Rossii v Mirovuju ékonomiku,“Mirovaja ékonomika i meždunarodnye otnošenija”, n. 10, 1999, pp. 10-22.
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della Russia. Il campione rappresenta la popolazione cittadina russa, l’errore statistico non supera il 3,4%121.
Come emerge chiaramente dai risultati delle interviste, solo il 40% dei russi sa che cos’è il WTO. In linea generale, gli intervistati comprendono in maniera corretta il significato della sigla: il 24% la decifra come “organizzazione mondiale del commercio”, il 10% pensa sia un’organizzazione che si occupa di commercio tra Stati, il 9% dice che regola le relazioni commerciali tra i paesi, mentre un 1% ritiene che WTO che in russo è “vsemirnaja torgovaja organizacija” (organizzazione mondiale del commercio) significhi “vserossiskaja torgovaja organizacija” ovvero organizzazione del commercio di tutta la Russia. Nonostante il basso livello di informazione sul WTO, la notizia dell’adesione della Russia è nota alla maggior parte dei cittadini (70%): tra questi il 19% sa bene di cosa si tratta, il 51% ne conosce i tratti generali. I più informati sono i cittadini tra i 35-44 anni, gli abitanti di Mosca (77%) e San Pietroburgo (78%); è da notare un 76% nella fascia benestante della popolazione. Un quarto degli intervistati, più precisamente il 26%, ha invece sentito parlare per la prima volta dell’accesso russo al WTO durante l’intervista; di questi fanno parte i giovani (40%), gli abitanti delle piccole città (33%) e gli indigenti (34%).
L’indagine ha mostrato che molti cittadini attualmente dubitano dei vantaggi legati all’adesione; nonostante questo notiamo negli anni un incremento della fiducia rispetto a tale scelta: 10 anni fa il 56% della popolazione la riteneva un vantaggio per il governo, successivamente nel 2008, questo era il punto di vista del solo 31% della popolazione, e oggi è quello del 30%. Al contrario, rimane un 25% dei cittadini che ritiene la scelta non corrispondente agli interessi del paese. Una maggioranza relativa degli intervistati (45%) non esprime la propria opinione a tal proposito. Che l’ingresso nel WTO coincida invece con gli interessi della Russia, è opinione del 33-37% dei russi con reddito superiore alla media. Il 32% dei sostenitori ritiene che questo favorirà lo sviluppo delle relazioni economico commerciali internazionali. Il 21% invece è dubbioso riguardo all’aumento delle possibilità di sviluppo economico della Russia. Il 9% degli intervistati sostiene anche che ci sarà un aumento dell’accesso ai prodotti e ai servizi, l’ 8% pensa che
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VCIOM (centro di studio sull’opinione pubblica russa), Issledovanie VCIOM: mnenie rossijan o
Vsemirnoj torgovoj organizacii, 27 agosto 2012, http://gtmarket.ru/news/2012/08/27/4916, (ultimo
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ci sarà uno sviluppo della produzione e dell’industria, il 5% un miglioramento della qualità dei prodotti e il 3% immagina un avvicinamento con gli Stati limitrofi, il richiamo degli investimenti e la possibilità di stare al passo coi tempi. Rispetto al 2008 la percezione dei russi riguardo alla minaccia rappresentata dall’ingresso al WTO è cambiata: prima il 19% sosteneva che questo potesse privare la Russia di vantaggi economici, oggi il 29% degli intervistati lo indica come necessario allo sviluppo della propria economia. Il 18% sostiene che la Russia non sia pronta ad accedere al WTO, mentre il timore che questo passo incrementi la dipendenza della Russia dai paesi occidentali è diminuito (dal 18% del 2008 al 7%). In generale comunque, il parere espresso riguardo alle possibili conseguenze è negativo: il 45% degli intervistati pensa che tale passo porterà al crollo dell’industria, il 42% ritiene verosimile l’aumento dei prodotti esteri come anche il loro prezzo, il 36% invece prevede l’aumento della concorrenza e l’abbassamento dei prezzi di consumo sui prodotti, infine il 48% ritiene che l’ingresso nel WTO possa provocare un aumento delle importazioni, l’abbassamento di produzione dei prodotti russi e l’aumento della disoccupazione. Solo un 30% dichiara che sia una mossa positiva per il mercato del lavoro.
Da questo sondaggio è emerso come a pochi giorni dall’ufficializzazione dell’adesione russa al WTO, i cittadini della Federazione fossero poco consapevoli di cosa fosse tale organizzazione così come del fatto che la loro nazione ne fosse entrata a far parte. Rispetto al 2008 le opinioni si sono leggermente modificate e propendono ad un atteggiamento favorevole, ma continua a prevalere una diffidenza riguardo ai vantaggi della scelta. C’è da tener presente che la mancata conoscenza del tema in questione rende le opinioni poco oggettive e maggiormente legate a stereotipi o impressioni. Rispetto al sondaggio condotto nel 1993, emerge un atteggiamento disincantato nei confronti dei benefici legati al rapporto con le nazioni occidentali. Se nei primi anni ’90, dopo la caduta del regime sovietico, l’Occidente ed il sistema economico occidentali rappresentavano nello scenario collettivo russo un modello invidiabile, un decennio dopo emergono tutte le complessità riguardo un’eventuale uniformazione, e anche l’opinione riguardo alla partecipazione ad istituzioni internazionali cambia. Se nel 1993 la percentuale di quelli che ritenevano utile stabilire relazioni alla pari con gli USA e l’UE era del 68%, nel 2012 solo un 30% ritiene che l’adesione al WTO sia stata una mossa favorevole al mercato del
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lavoro in Russia. Notiamo inoltre che se nel 1993 prevaleva un atteggiamento propositivo verso il miglioramento di uno status quo che poteva e doveva essere modificato in una direzione piuttosto che nell’altra (occidentalisti e slavofili), nel 2012 sembra invece prevalere il pessimismo o il disinteresse rispetto ai fatti che riguardano la direzione presa dalla propria nazione, il 60% degli intervistati non sa cosa sia il WTO a pochi giorni dall’entrata in vigore della ratifica, e tra questi in maggioranza i giovani.
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