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Le imprese analizzate e le loro caratteristiche principali 29 L’analisi condotta in questo volume prende inizialmente in considerazione tutte le

X anno chiusura → anno ritiro status spinoff

ELETTRA SINCROTRONE TRIESTE

4.3 L’analisi empirica

4.3.2 Le imprese analizzate e le loro caratteristiche principali 29 L’analisi condotta in questo volume prende inizialmente in considerazione tutte le

77 imprese che – nel tempo – sono state classificate come spin-off gemmati dagli Enti di ricerca pubblica siti nella regione Friuli Venezia Giulia, di cui sono già state date indicazioni nel capitolo 3 – Il fenomeno degli spin-off in Italia. Di queste 77 im-prese, a fine novembre 2018, 19 risultavano non attive: 2 erano cessate per banca-rotta, 14 erano state liquidate volontariamente, di una non si conosceva la ragione della cessazione, una risultava inattiva (secondo una fonte, attiva per un’altra ma con l’ultimo bilancio depositato nel 2014) e di una lo stato non era noto, quantun-que l’ultimo bilancio depositato risalisse all’esercizio chiuso a fine 2011,30 mentre 58 risultavano attive.31

La Figura 23 rappresenta 1) la distribuzione percentuale delle imprese avviate per ciascun Ente Pubblico di ricerca rispetto al totale delle imprese attivate dal siste-ma della ricerca pubblica del Friuli Venezia Giulia, 2) la percentuale di imprese anco-ra attive per l’Ente rispetto alle 58 imprese attive a novembre 2018 e3) la percentua-le di imprese ancora attive rispetto al totapercentua-le delpercentua-le imprese avviate da ciascun ERP.32

Il maggior numero di imprese spin-off è stato avviato dall’Università di Udine (41 imprese), che evidenzia un tasso di sopravvivenza pari al 75,61%, e dall’Università di Trieste (27 imprese), la quale mostra – però – un tasso di sopravvivenza leggermente inferiore (70,37%). Quattro imprese sono state attivate sia dalla S.I.S.S.A. che dal C.R.O.: per il primo Ente tutte sono ancora attive, mentre per il secondo la percen-tuale è pari al 75%. Elettra ha gemmato una sola impresa che risulta tuttora attiva.

Il fenomeno degli spin-off universitari è stato certamente favorito dal Decreto Legislativo n.297/1999, il quale si proponeva di promuovere la creazione di spin-off da ricerca, ed è stato meglio definito, almeno per il rapporto giuridico dei pro-fessori e ricercatori universitari rispetto all’Ente di appartenenza, con la cosiddetta “Legge Gelmini” (Legge 240/2010).33 L’analisi del momento d’avvio delle 77 iniziative

29 Tutte le successive rappresentazioni grafiche e tabellari sono il risultato di autonome

elabora-zioni da parte degli Autori sulla base delle informaelabora-zioni fornite da modefinance.

30 Per i nostri fini non abbiamo considerato sia l’impresa che presenta una diversa definizione del

proprio status (attiva o inattiva) che l’azienda di cui non è noto lo status, alla stregua delle imprese cessate, non essendovi né bilanci depositati negli ultimi tre anni, né informazioni sul rating delle imprese stesse.

31 Queste informazioni sono state acquisite attraverso l’interrogazione di database pubblici e

pri-vati utilizzati da modefinance per l’analisi di rating.

32 Le imprese spin-off universitarie del Friuli Venezia Giulia mostrano l’età media più elevata in

Italia (9 anni), seguite da quelle dell’Emilia Romagna (8,6 anni) e della Calabria (8,4 anni) (Farsagli, Roveda & Antonutti, 2018).

33 Si rimanda al Capitolo 1 – Il contesto generale, il quadro normativo e la sua evoluzione nel

101 4. L’ANALISI EMPIRICA DEL “MODELLO FRIULI VENEZIA GIULIA”

imprenditoriali mostra una evidente concentrazione in alcuni anni (in particolare il 2007, seguito dal 2008 e dal 2004), che non sembrano essere correlati con particola-ri iniziative legislative o regolamentaparticola-ri. La pparticola-rima impresa nasce nel 1990, e solo dopo otto anni viene attivata la seconda iniziativa, seguita l’anno successivo dallo spin-off (Esteco Spa) che – al momento attuale – è quello che ha avuto il maggiore successo tra tutte le iniziative nate dagli Enti della ricerca pubblica.34

L’avvio di nuova imprese è un percorso che consuma tempo e risorse finanziarie e, per sua natura, è incerto: nel caso di attività avviate dall’interazione tra ricer-ca e merricer-cato diventa rilevante comprendere come il rischio possa essere suddiviso tra i diversi attori (ideatore/sviluppatore, Ente pubblico di ricerca, soggetti finanzia-tori terzi rispetto all’ideatore/sviluppatore) in relazione alle loro migliori capacità di gestione e tenendo conto del loro livello di accettabilità (o tolleranza) al rischio stesso.35 Una soluzione comune a questo problema viene normalmente individuata nell’intermediario rappresentato dai Parchi scientifici e tecnologici che in effetti tra le loro missioni hanno proprio il tema dell’abbattimento del rischio della nuova im-presa tecnologica e delle asimmetrie informative rispetto al mercato. Capita molto

34 A questa impresa dedicheremo una sezione speciale in Appendice, con l’intervista a uno dei

suoi fondatori.

35 A solo titolo di esempio, un soggetto quale un’Università pubblica ha un livello di tolleranza

al rischio che è di tutt’altro ordine rispetto a quello di un investitore specializzato, quale potrebbe essere un fondo di venture capital.

Figura 23 – Le imprese avviate dai diversi ERP e ancora attive a novembre 2018

spesso che l’innovatività di un prodotto non lo renda facilmente e immediatamente percepibile dal potenziale cliente come soluzione al suo bisogno: ecco che la media-zione del Parco scientifico, abituato a lavorare nell’intersemedia-zione tra ricerca e merca-to, e a comunicare al pubblico i termini di questo overlapping, può essere fondamen-tale per avvicinare le due parti in termini di domanda e offerta.

Partendo da questa considerazione, si è cercato di vedere se l’insediamento in un Parco scientifico e tecnologico possa concorrere (o, meglio, aver concorso) a fa-vorire la crescita delle imprese spin-off. Dall’analisi condotta risulta, comunque, che la prevalenza degli spin-off opera al di fuori di essi: infatti solo 24 imprese (il 41% cir-ca) hanno un’unità operativa in uno dei Parchi attivi nel Friuli Venezia Giulia (Trieste, Udine, Pordenone e Amaro).36 Come evidenziato dalla Figura 24, delle 19 imprese che sono state classificate come non attive, solo 3 erano insediate in un parco scien-tifico e tecnologico (una a Trieste e due a Pordenone), pari al 15,8% delle imprese cessate. Questa osservazione porta a pensare, sebbene non vi siano supporti sta-tistici sui dati analizzati che possano confermarlo, che l’insediamento in un Parco

36 Per la quantificazione delle imprese insediate nei Parchi scientifici e tecnologici abbiamo

ana-lizzato i siti dei diversi Parchi scientifici e tecnologici (a novembre 2018) e, in particolare, le liste dei loro insediati, in modo da prescindere da quella che risulta essere la sede legale rispetto al luogo fisico nel quale le imprese operano.

Figura 24 – Frequenza delle imprese spin-off per stato e sede d’insediamento,

in funzione dell’anno di costituzione (Fonte: elaborazione degli Autori)

103 4. L’ANALISI EMPIRICA DEL “MODELLO FRIULI VENEZIA GIULIA”

scientifico e tecnologico possa influenzare positivamente la capacità di sopravvi-venza di un’impresa. Sempre dalla lettura della Figura 24 si evidenzia che la scel-ta dell’insediamento in un Parco scientifico e tecnologico (fotografascel-ta a novembre 2018) contraddistingue prevalentemente le imprese di minore recente costituzione.

La Figura 25 mostra la percentuale di imprese (tra quelle con una valutazione di rating disponibile nel 2017) classificate per il loro stato di salute e il loro insediamen-to all’interno oppure all’esterno di un parco scientifico e tecnologico. Non si nota – ancorché non si possa attribuire alcuna significatività statistica a questa indicazione – una migliore valutazione (in termini di rating) nei tre anni oggetto di analisi per le imprese insediate: infatti la somma di imprese sane ed equilibrate risulta percen-tualmente maggiore per le aziende insediate al di fuori di un Parco sia negli anni 2016 e 2017, mentre la loro somma percentuale era eguale nell’anno 2015.

Descritta la popolazione delle imprese spin-off del sistema della ricerca pubblica del Friuli Venezia Giulia, si è deciso di focalizzarsi sulle 58 imprese che risultavano in stato attivo a novembre 2018. Di esse, tre hanno forma legale di società per azioni, 54 di società a responsabilità limitata (di cui una con socio unico) e una di società semplice.

Figura 25 – Il rating delle imprese spin-off negli anni 2015, 2016 e 2017

rapportato al luogo del loro insediamento (Fonte: elaborazione degli Autori)

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