A proposito del rapporto con Kroeber, c’è un episodio che vale la pena annotare. Durante gli anni di intenso lavoro presso Ottawa, Sapir riceve le insistenti richieste da parte del ex collega Kroeber di fare ritorno, almeno per un breve periodo, in California. Fin dal 1911, infatti, Edward riceve la notizia della presenza presso il museo dell’università californiana di Ishi, l’ultimo membro sopravvissuto della tribù Yahi, uno dei tre raggruppamenti della popolazione Yana, quasi completamente sterminata nella battaglia di Mill Creek del 1866. Ishi era stato già avvistato presso una fattoria, nel 1908. Solo tre anni dopo, però, viene ritrovato vicino ad un mattatoio ad Orville, in California74. Lo straordinario ritrovamento fa subito notizia e poco dopo la voce arriva anche a Berkeley, presso Waterman e Kroeber. I due antropologi accorrono e
73 Wilhelm von Humboldt, Sullo studio comparato delle lingue in relazione alle diverse epoche dello sviluppo
linguistico, in Giovanni Moretto, Fulvio Tessitore (a cura di), Scritti filosofici, Torino, Utet, 2007, p. 741.
74 http://www.farwest.it/?p=320, articolo di Laura Sampietro e datato 13 luglio 2013, consultato il 15 novembre 2018.
decidono di portare Ishi con loro per poterlo studiare. È a questo punto che Kroeber decide di avvisare Sapir attraverso un telegramma, incitandolo a recarsi al più presto al museo. Il linguista è infatti uno dei pochi conoscitori della lingua parlata da Ishi, il quale padroneggia a malapena qualche parola d’inglese. Kroeber, nel lasso di tempo trascorso, non è nemmeno riuscito ad ottenere il suo nome; dopo diversi tentativi decide così di chiamarlo “Ishi”, una delle poche parole conosciute della sua lingua e che ha il significato di “uomo”75.
Se Sapir non si fosse potuto presentare di persona, avvisa Kroeber, allora avrebbe dovuto fornire loro una dettagliata lista degli elementi grammaticali dello Yana76. A causa di alcuni errori di stampa presenti nel telegramma inviato da Kroeber a Sapir il 6 settembre 1911, quest’ultimo non riesce a comprendere totalmente le richieste avanzate dal collega; nonostante ciò, è concorde nell’affermare che: “The opportunity to work out the dialect thoroughly is not to be neglected. Naturally it is not possible for me to seize the opportunity myself, so I hope that you or someone else in California will take the matter up”77.
Sapir è perciò convinto di non poter affrontare il lavoro con Ishi ed è deciso a voler inviare la lista di caratteristiche grammaticali, sottostando alle condizioni di Kroeber. Il linguista però non è persuaso che Kroeber riuscirà ad applicarle come dovrebbe. Egli infatti ha una scarsa stima delle capacità linguistiche degli studiosi californiani. Poco dopo, Kroeber lamenta il fatto che i dialetti parlati, rispettivamente, da Sam Batwi, l’informatore principale di Sapir sulla lingua Yana, e da Ishi, siano estremamente diversi e paventa l’idea che Batwi abbia scordato buona parte delle nozioni dello Yana del Sud; la comunicazione fra i due si fa sempre più difficoltosa. Kroeber è sempre più impaziente e cerca in tutti i modi di convincere Sapir ad intervenire in prima persona; dall’altra parte, anche quest’ultimo è sempre più attratto dal “quasi assoluto stato selvatico” che Kroeber riporta nelle sue lettere nella descrizione di Ishi, ma aspetta che il superstite apprenda qualche nozione in più della lingua inglese. L’anno seguente, Kroeber ammette che l’idea di portare Ishi a Ottawa è quanto mai balzana e propone a Sapir un periodo di vacanza della durata di uno o due mesi sulle coste dell’Oceano Pacifico. Nella risposta, risalente al 23 dicembre 1912, Sapir prende in seria considerazione la proposta, ma sottolinea di avere altri impegni prioritari ed aggiunge che vuole essere sicuro che l’università californiana avrebbe pagato il suo lavoro78. Le negoziazioni vanno avanti fino al 1915, anno in cui si registra la presenza di Sapir in California. Poco prima della sua partenza, Kroeber
75 Jed Riffe, Ishi: The Last Yahi, 1992.
76 Regna Darnell, Edward Sapir, linguist, anthropologist, humanist, Berkeley, University of California Press, 1990, p. 79.
77 Ibidem.
evidenzia insistentemente che Ishi è gravemente malato di tubercolosi e che, in queste condizioni, non crede che vivrà molto a lungo. Sapir si decide a richiedere all’università di Ottawa tre mesi di permesso, ma nel momento in cui arriva in California Kroeber è assente. Egli infatti ha da poco deciso di prendere un anno sabbatico. I due studiosi non si incontrano da quasi sette anni, da quando, cioè, la collaborazione di Sapir con l’università californiana è terminata. Fra i due si può registrare un certo grado di competizione, specie da parte di Kroeber; quest’ultimo, infatti, non evita, anche in questa occasione, di sottolineare l’incredibile successo raggiunto dal collega durante questi sette anni79.
Nonostante l’iniziale scoraggiamento di Sapir, dovuto soprattutto alla scarsissima conoscenza della lingua inglese da parte di Ishi, appena poche settimane dopo, nota con sollievo che quest’ultimo è in grado di dettare dei testi. Sapir capisce che deve riuscire ad usare nuovi metodi d’indagine per poter lavorare proficuamente con lui. Il lavoro ricostruttivo risulta essere particolarmente complesso, tanto che Sapir, al suo ritorno a Ottawa, scrive a Kroeber: “I think I may safely say that my work with Ishi is by far the most time-consuming and nerve-racking that I have even undertaken. Ishi’s imperturbable good humor alone made the work possible, though it also added at times to my exasperation”80.
Dopo diverso tempo trascorso in compagnia di Ishi, Sapir acquisisce la piena consapevolezza del prezioso contributo del superstite alla ricostruzione dei rapporti di parentela fra le diverse lingue indo-americane, in particolare delle lingue parlate in territorio californiano. In un paper riguardante i dialetti Yana, il linguista include dati tratti dai diversi incontri con Ishi, in particolare riguardanti la sua spiegazione di parole, gesti ed i racconti in merito ai contesti mitologici e, come afferma in quelle pagine: “Most important of all, the analogies of the northern dialects”. Dunque, i dati forniti da Ishi contribuiscono notevolmente alla classificazione delle lingue nord americane a cui Sapir sta lavorando in questi anni.
Ishi muore di tubercolosi nel 1916, dopo aver già trascorso sei settimane in ospedale durante il periodo di presenza di Sapir in California. Negli scritti di Theodora Kroeber, seconda moglie dell’antropologo, dedicati al racconto biografico di Ishi, ricorda il forte risentimento del marito alla notizia della sua morte. Tale risentimento è ai suoi occhi giustificabile anche in base ad alcuni pregressi nella vita dell’antropologo, in primis a causa della morte della prima moglie, Henrietta Rothschild, avvenuta nel 1913, proprio di tubercolosi. Oltre a ciò, si sarebbe aggiunto
79 Ivi, p. 81.
un profondo senso di colpa per essere stato lontano dalla California durante la malattia e poi il decesso di quello che ormai è diventato non solo un informatore, ma anche un amico81.