• Non ci sono risultati.

Nel 2020 i lavoratori che hanno usufruito di indennità di mobilità sono pari a 7.089 unità, di cui 111 (2%) con cittadinanza extracomunitaria. Rispetto al 2019, si conferma la diminuzione iniziata già dal 2016 sia del numero globale dei beneficiari di tale prestazione (-59%) sia del numero di lavoratori extracomunitari (-66%). Tale effetto è dovuto principalmente all’abrogazione dell’indennità di mobilita dal 1^ gennaio 2017 (Legge n°92/2012).

Dall’analisi della distribuzione per genere dei beneficiari extracomunitari si conferma la notevole prevalenza degli uomini rispetto alle donne (circa l’83% nel 2020).

Nel 2020 il Sud risulta l’area del Paese in cui maggiormente si concentrano i lavoratori che fruiscono del sussidio di mobilità, per gli extracomunitari però il Nord-Est si mantiene la ripartizione geografica più coinvolta da questo fenomeno. A livello regionale l’incidenza dei beneficiari extracomunitari, escludendo la Valle d’Aosta vista l’esiguità del fenomeno complessivo, risulta più accentuata in Veneto (9%) e Emilia-Romagna (8%) mentre, ad eccezione dell’Abruzzo, le regioni del Sud e Isole presentano una percentuale al di sotto dell’1%.

Con riferimento all’età si osserva che per il 2020 i beneficiari extracomunitari con meno di 55 anni sono il 41%

48.658 52.710

60 anni e oltre (32% del totale), mentre per il complesso dei beneficiari il maggior numero di soggetti si trova nella classe di età 55-59 (38% del totale).

Figura 9.3 Distribuzione territoriale dei beneficiari di mobilità. Anno 2020

Fonte INPS: Coordinamento Generale Statistico Attuariale

I dati di composizione rispetto alla cittadinanza rilevano che i Paesi più interessati nel 2020 sono il Marocco (26%), l’Albania (20%) e il Senegal (7%) che rappresentano il 53% dei Paesi extracomunitari nell’ultimo anno di rilevazione.

9.3 Trattamenti di disoccupazione

L’analisi riguarda distintamente i beneficiari dei trattamenti di NASpI, e di disoccupazione agricola. I dati sono relativi al triennio 2018-2020 per la NASPI, e al triennio 2017-2019 per la disoccupazione agricola, che si riferisce per quest’ultima al periodo in cui si è verificato l’evento.

NASpI

L’indennità di disoccupazione NASpI, entrata in vigore dal 1° maggio 2015 (DLgs 22/2015), in sostituzione del precedente trattamento ASpI, ha registrato un complesso di 2.664.712 beneficiari nel 2020, con una diminuzione rispetto al valore 2019 del 3%, dei quali 383.419 con cittadinanza extracomunitaria pari al 14% del totale.

Rispetto alla composizione per genere nei tre anni di osservazione, la componente femminile dei beneficiari extracomunitari va leggermente riducendosi, mantenendosi però quasi uguale a quella maschile (per il 2020:

49,5% vs 50,5%). Osservando invece la distribuzione per area geografica, nel 2020 le regioni di residenza con una maggiore incidenza di beneficiari extracomunitari risultano essere l’Emilia-Romagna (25%) e la Lombardia (24%).

I beneficiari extracomunitari presentano una distribuzione per classi d’età simile a quella del totale dei beneficiari.

Per entrambi la classe modale è “30-39 anni” (nel 2020 la percentuale è pari al 26,4% per il complesso dei beneficiari e del 26,7% per i cittadini extracomunitari) e inoltre poco più della metà dei beneficiari che usufruisce delle prestazioni di disoccupazione ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni.

619 513

2.227 2.436

1.294

18 40 27 25 1

500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000

Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole

Totale beneficiari Beneficiari extracomunitari

Figura 9.4 Distribuzione territoriale dei beneficiari di NASpI e percentuale di beneficiari extracomunitari rispetto al totale della ripartizione geografica. Anno 2020

Fonte INPS: Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Con riferimento alla cittadinanza anche nel 2020 l’Albania, l’Ucraina, il Marocco e la Moldavia si confermano i quattro Paesi in cui si concentra quasi la metà dei beneficiari extracomunitari (42%) che percepiscono l’indennità di disoccupazione. In particolare, è prevalente la componente femminile tra i beneficiari dell’Ucraina (87%) e della Moldavia (81%), a differenza di quelli provenienti dal Marocco dove risulta maggiore la componente maschile, per l’Albania maschi e femmine sono presenti circa nella medesima proporzione.

Le proroghe della NASpI disposte nel 2020 per l’emergenza COVID

Nel 2020 per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID 19, sono stati emanati due decreti-legge che hanno riguardato i trattamenti di disoccupazione:

1) Il decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto rilancio) che ha disposto per le indennità NASPI che terminavano nel periodo compreso tra il primo marzo 2020 e il 30 aprile 2020, la proroga per ulteriori due mesi, a condizione che il percettore non fosse beneficiario delle indennità dei 600 euro e delle altre indennità previste dal decreto rilancio stesso. L’importo per ogni mensilità aggiuntiva è pari all’importo dell’ultima mensilità della prestazione originaria.

2) Il decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020 (Decreto agosto) che ha disposto per le indennità NASPI che terminavano nel periodo compreso tra il primo maggio 2020 e il 30 giugno 2020, incluse dunque quelle già prorogate dal decreto rilancio, la proroga per ulteriori due mesi, a condizione che il percettore non fosse beneficiario delle indennità dei 600 euro e delle altre indennità previste dal decreto rilancio stesso. Analogamente a quanto disposto dal Decreto rilancio, l’importo per ogni mensilità aggiuntiva è pari all’importo dell’ultima mensilità della prestazione originaria.

I beneficiari di proroghe dei trattamenti NASpI sono risultati nel complesso 207.945, e di questi 30.219 (il 15%) sono risultati extracomunitari. Di tale collettivo, circa la metà risulta di genere maschile, mentre sul totale dei beneficiari la quota degli uomini risulta leggermente inferiore (48%) rispetto a quella delle donne.

Per quanto riguarda la loro distribuzione territoriale, la regione con la percentuale maggiore di beneficiari risulta la Liguria, nella quale si concentrano il 24% dei prorogati extracomunitari, mentre tale quota sul totale dei

21,5

Osservando la suddivisione per classi di età, circa il 53% degli extracomunitari si trova nella fascia di età 30-49 anni, mentre nella totalità dei beneficiari in questa classe di età si concentra il 50% degli individui.

In merito, infine, al Paese di cittadinanza, il maggior numero di prorogati extracomunitari proviene dal Marocco (15%), seguono l’Albania (13%), l’Ucraina (11%) e la Moldavia (5%): nel loro insieme questi quattro Paesi raccolgono il 44% del totale dei beneficiari extracomunitari.

Disoccupazione agricola

Per l’anno 2019 i beneficiari di disoccupazione agricola sono 544.387, di cui il 18,4%, pari a 100.007 unità, con cittadinanza extracomunitaria (24,7% maschi e 8,7% femmine). Tale percentuale è in lieve crescita rispetto ai due anni precedenti (16% del 2017 e 17,1% del 2018).

Con riferimento all’area di residenza il Nord-Ovest presenta l’incidenza maggiore di beneficiari extracomunitari per tutto il triennio di osservazione con un valore che per il 2019 è pari a 48,3%; in particolare in Liguria si rileva una percentuale del 55,9%, seguita dalla Lombardia con il 49,8% e il Piemonte con il 45,9%. Al Sud invece, dove si concentra il 47,8% della totalità dei percettori di disoccupazione agricola, solo il 10,2% sono extracomunitari. L’Emilia-Romagna, la Sicilia, la Puglia e il Lazio sono le regioni in cui si concentra il maggior numero di beneficiari extracomunitari (circa il 46,1% del totale).

Figura 9.5 Distribuzione territoriale dei beneficiari di Disoccupazione agricola e percentuale di beneficiari extracomunitari rispetto al totale della ripartizione geografica. Anno 2019

Fonte INPS: Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Dalla distribuzione per età si nota la maggiore presenza di beneficiari di disoccupazione agricola con età al di sotto dei 50 anni, circa il 79,3% per i beneficiari extracomunitari e il 64,1% per i beneficiari nel complesso. La classe modale per gli extracomunitari risulta essere quella dei “30-39” anni con il 32,6% mentre, per il totale dei beneficiari, la classe è “40-49” con il 27,8%.

Con riferimento alla cittadinanza, il Marocco, l’India e l’Albania si confermano i tre Paesi in cui si concentra il più alto numero di disoccupati agricoli extracomunitari (circa il 56,6% per il 2019).

48,3

10 \ I NFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI

Il L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie Professionali (Inail) è l’Ente Pubblico che gestisce l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. La tutela assicurativa opera nei riguardi dei lavoratori, italiani e stranieri, nel caso in cui subiscano incidenti sul lavoro o contraggano malattie durante lo svolgimento della loro attività lavorativa, individuando nel datore di lavoro il soggetto destinato a sostenerne l’onere economico e garantendo a chi ne è colpito l’erogazione delle prestazioni economiche, sanitarie e riabilitative previste dalla legge.

L’assicurazione comprende tutti i casi di infortunio per causa violenta in occasione di lavoro da cui sia derivata o una inabilità permanente al lavoro (assoluta o parziale) ovvero una inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di tre giorni (Art. 2 del DPR 30 giugno 1965 n. 1124).

Per lavoratore straniero, l’Inail considera tutti i nati all’estero inclusi i cittadini italiani nati all’estero e le persone di origine straniera che hanno acquisito la cittadinanza italiana.

L’esposizione al rischio di infortuni sul lavoro e malattie professionali diventa rilevante per i lavoratori stranieri rispetto ai colleghi italiani, in ragione di un generale utilizzo di tale forza lavoro in settori di attività particolarmente più pesanti e rischiosi, di tipo manuale e ripetitivi.

Le elaborazioni dei dati sono state effettuate rispetto alle tre gestioni assicurative Inail: Agricoltura, Industria e Servizi e Conto Stato; quest’ultima comprensiva sia dei dipendenti delle amministrazioni statali che degli studenti delle scuole/università pubbliche statali.