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L’analisi svolta riguarda i lavoratori dipendenti iscritti alle gestioni pensionistiche dell’INPS con almeno una giornata retribuita nell’anno, distinti per cittadinanza, classe d’età, sesso, regione di lavoro e tipologia contrattuale.

Il periodo osservato è il triennio 2018-2020.

I dati statistici derivano dall’elaborazione delle informazioni contenute negli archivi delle denunce retributive che i datori di lavoro con dipendenti sono tenuti a presentare mensilmente (dichiarazioni UNIEMENS). Si tratta quindi della quasi totalità dei lavoratori dipendenti del settore privato (con esclusione dei lavoratori domestici e degli operai agricoli) e di una quota di lavoratori dipendenti del settore pubblico per i quali è previsto il versamento delle sole contribuzioni minori alla gestione prestazioni temporanee (come, ad esempio, i supplenti della scuola). Il fenomeno è stato analizzato sia per il complesso dei lavoratori sia per gli appartenenti alle varie tipologie contrattuali: tempo determinato, tempo indeterminato e lavoro stagionale.

Nel 2020 il numero di lavoratori con cittadinanza extracomunitaria è stato pari a 1.503.278 a fronte di un totale di 15.573.766. In termini percentuali gli extracomunitari rappresentano il 9,7%

del totale dei lavoratori (11,5% uomini e 7,1% donne) in linea con i due anni precedenti. Nel 2020 il numero di extracomunitari è diminuito del -3,1% rispetto al 2019, nello stesso periodo il totale dei lavoratori dipendenti è diminuito del -2,3%.

Nel 2020, prendendo in considerazione congiuntamente le variabili luogo di lavoro e sesso, si conferma l’andamento dei due anni precedenti, infatti l’incidenza percentuale di extracomunitari è massima per gli uomini che lavorano nel Nord-Est con il 15,1%, ed è minima per le lavoratrici delle Isole (1,6%). Nella distribuzione territoriale l’incidenza dei lavoratori extracomunitari risulta più accentuata in Emilia-Romagna (16,6% uomini;

10,6% donne), in Toscana (15,7% uomini; 11,1% donne), in Lombardia (16,2% uomini; 9,2% donne) e in

Figura 6.1 Distribuzione territoriale dei lavoratori dipendenti da aziende e percentuale di lavoratori extracomunitari rispetto al totale della ripartizione geografica. Anno 2020

Fonte INPS: Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Trentino-Alto Adige (14,8% uomini; 9,9% donne). Le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana assommano i quasi 2/3 dei lavoratori extracomunitari, il 29,7% dei quali nella sola Lombardia.

La retribuzione media annua nel 2020 dei lavoratori extracomunitari è inferiore del 38% a quella del complesso dei lavoratori (12.902 euro e 20.648 euro) e ciò può essere dovuto al minor numero di giornate lavorate e all’avere qualifiche con retribuzioni più basse.

La distribuzione per età dei lavoratori extracomunitari nel 2020, analogamente al biennio precedente, presenta una maggiore concentrazione nelle classi d’età più giovani: al di sotto dei 40 anni, infatti, sono presenti circa il 53,6% dei lavoratori extracomunitari (56,3% nel 2018 e 55,7% nel 2019). Per la generalità dei lavoratori, invece, la quota dei giovani sotto i 40 anni nel 2020 non supera il 42,5%. Sempre nel 2020, la classe d’età con maggiore frequenza tra gli extracomunitari è quella “30-39 anni” con il 29,1% di lavoratori, mentre per la generalità dei lavoratori la classe d’età più consistente è quella successiva, “40-49 anni” con il 27,2% del totale.

La retribuzione media annua in tutti gli anni analizzati è crescente al crescere dell’età, tranne che per la classe

“60 e oltre”, sia per i lavoratori extracomunitari sia per la generalità dei lavoratori.

Con riferimento alla cittadinanza, nel 2020 il 35,5% di tutti i lavoratori extracomunitari proviene da tre Paesi:

Albania con il 15,1%, Marocco con l’10,7% e Cina con il 9,7%. I lavoratori extracomunitari maschi sono, negli anni considerati, più dei 2/3 del totale, tranne nel caso della Cina, dove c’è una equità tra i sessi (come anche in Perù e Ecuador) e dove si riscontra anche la retribuzione media annua più bassa, 7.849 euro rispetto a 12.902 euro del totale Paesi Extracomunitari. Il rapporto tra sessi si capovolge nel caso delle lavoratrici extracomunitarie dell’Ucraina e del Brasile (rispettivamente 59,6% e 64,1%).

Lavoratori a tempo indeterminato

Nell’anno 2020 i lavoratori extracomunitari dipendenti a tempo indeterminato sono 1.042.322, pari all’ 8,7%

degli 11.926.973 lavoratori complessivi, in linea con gli anni precedenti (8,2% nel 2018 e 8,6% nel 2019). Nel 2020 si osserva un aumento dei lavoratori extracomunitari dipendenti a tempo indeterminato rispetto al 2019 pari a +1,2% superiore rispetto a quello rilevato sul totale dei lavoratori a tempo indeterminato che hanno invece subito una lieve diminuzione (-0,2%).

Con riferimento al Paese di cittadinanza si può notare che nel 2020, i lavoratori extracomunitari a tempo indeterminato provenienti dall’Albania sono il 15,6%, seguiti dai cinesi (12,5%) e dai marocchini (10,0%).

La retribuzione media annua dei lavoratori extracomunitari dipendenti a tempo indeterminato nel 2020 è stata pari a 15.465 euro, quella del totale dei lavoratori a tempo indeterminato è stata pari a 24.465 euro.

Lavoratori a tempo determinato

Tra i lavoratori dipendenti a tempo determinato nel 2020 gli extracomunitari sono 402.463 con una incidenza sul totale dei lavoratori pari al 12,8%, in linea rispetto agli anni precedenti (12,5% e 13,2% rispettivamente nel 2018 e 2019). A livello regionale l’incidenza di extracomunitari sul totale dei lavoratori a tempo determinato risulta maggiore in Emilia-Romagna (19,9%), Trentino-Alto Adige (19,5%), Lombardia e Veneto (17,9%).

La retribuzione media annua dei lavoratori extracomunitari dipendenti a tempo determinato nel 2020 è stata pari a 7.291 euro, inferiore al 14,9% di quella del totale del totale dei lavoratori a tempo determinato che è stata pari a 8.564 euro.

Figura 6.2 Distribuzioni percentuali dei lavoratori extracomunitari e nel complesso dei lavoratori dipendenti per tipo di contratto. Anno 2020

Fonte INPS: Coordinamento Generale Statistico Attuariale

Con riferimento al Paese di cittadinanza si può notare che nel 2020, i lavoratori extracomunitari a tempo determinato provengono prevalentemente da Albania (13,5%) e Marocco (12,3%), seguiti da Pakistan (5,3%), Bangladesh (5,1%), Senegal (4,6%), Egitto (4,0%) e Ucraina (3,8%), in questo ultimo Paese risulta molto importante la componente femminile (pari al 62,5%).

Si rileva, inoltre, che l’andamento decrescente degli ultimi anni dei lavoratori dipendenti a tempo determinato, sia nel complesso (-6,7% per il 2019), sia con riferimento ai soli extracomunitari (-2,0% per il 2019), permane anche nel 2020 ma con una maggiore diminuzione (a causa della pandemia da Covid-19) pari a -11,8% in riferimento ai soli extracomunitari e -9,2% nel complesso.

Lavoratori stagionali

Nel 2020 i lavoratori dipendenti stagionali extracomunitari ammontano a 58.902 pari all’11,8% del totale dei lavoratori stagionali (498.661); tale incidenza è massima per gli uomini del Nord-Est (18,2%). La variazione tra il 2019 e il 2020 è negativa (a causa della pandemia da Covid-19) con -6,7% per il totale dei lavoratori dipendenti stagionali e con -11,7% per gli extracomunitari mentre tra il 2018 e il 2019 la variazione è stata positiva (+18,4%

per il totale dei lavoratori dipendenti stagionali e +20,7% per gli extracomunitari).

Le regioni in cui l’incidenza dei lavoratori extracomunitari sul totale degli stagionali è maggiore sono l’Emilia-Romagna (18,7%), la Liguria (18,3%), il Veneto (16,1%) e la Lombardia (16,0%). L’Emilia-l’Emilia-Romagna con il 16,5%, il Trentino-Alto Adige con il 14,8% e il Veneto con il 12,9%, sono le regioni che occupano il maggior numero di lavoratori stagionali extracomunitari. Nella distribuzione per età, la classe a cui appartiene il maggior

76,6 20,2

3,2

Lavoratori dipendenti nel complesso

Tempo indeterminato Tempo determinato Stagionali

69,3 26,8

3,9

Lavoratori extracomunitari

Tempo indeterminato Tempo determinato Stagionali

numero di lavoratori stagionali è quella tra i 30 e i 49 anni con un peso del 39,3% mentre per i lavoratori extracomunitari la stessa classe ha un peso del 51,6%.

Nell’analizzare, infine, i lavoratori stagionali extracomunitari per Paese di provenienza si può costatare che per il 2020 la maggior parte proviene dall’Albania (18,4%; con il 13,3% per gli uomini ed il 24,0% per le donne), dal Marocco (11,8%; con 13,0% per gli uomini e 10,6% per le donne), dall’Ucraina (7,5%; con 3,6% per gli uomini e 11,7% per le donne), dal Senegal (5,6%; con 7,9% per gli uomini e 3,0% per le donne), dalla Moldova (4,5%;

con 2,2% per gli uomini e 6,9% per le donne) e dal Bangladesh (4,3%; con 7,7% per gli uomini e solo lo 0,5%

per le donne, tra le percentuali più basse di presenza femminile tra tutte le cittadinanze), situazione non dissimile da quella degli anni precedenti.