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121 Il lemma che indica il msxtyw rituale rientra dunque nel contesto semantico espresso dal determinativo Gardiner U

che, trattandosi per l’appunto di un’accetta usata nell’ambito della cerimonia dell’apertura della bocca, sintetizza di fatto la forma e la funzione dell’oggetto rituale.

Dall’unica fonte che lo menziona, PT 21/ Pyr. 13a-14a, apprendiamo inoltre che il

msxtyw

è fatto di metallo, un materiale che la fonte afferma essere originato da Seth (

prw m 4tX

) 421, e che esso è ritualmente utilizzato insieme ad un secondo strumento chiamato

nwA Wp-wA.wt,

“l’ascia di Upuaut” 422.

L’etimologia del lemma

msxtyw

è controversa423. Una linea di ragionamento, inaugurata da Grapow424, scompone il lemma in un prefisso “

m-“

e una radice 

sxt

il cui significato è tuttora oggetto di speculazione. E’ stato proposto che tale struttura possa esprimere un nomen instrumentis da assimilare all’ugaritico

mSxt

, che indica un’arma di Baal (forse un’ascia o altra lama da tranciamento)425 oppure all’eblaita /

m

a

Sx

a

t

u

m

/, altro nom. instr., entrambi forse da riferirsi al

Sem. Sxţ/SHţ, “to slaughter”426. Un'altra linea interpretativa ipotizza invece l’origine del lemma a partire da una radice

421

Sul valore di

biA

e il rapporto con la costellazione msxtyw, *Vd. nota 81.

422

La traslitterazione e la traduzione di questo lemma presenta diverse criticità. La grafia presenta infatti due segni dopo gli elementi fonetici, ovvero l’accetta Gardiner U19 e il segno Gardiner E18 che rappresenta un canide ritto in piedi su uno stendardo. I due segni sono intesi come determinativi in WB II, p. 222, n.1, che traduce dunque”Ein Gerät bei der Zeremonie der Mundöffnung”, e in WAINWRIGHT 1932, p. 374, per il quale l’intero gruppo è dunque da rendersi con

nwA

, “ascia”. E’ tuttavia possibile che il segno Gardiner E18 indichi in maniera abbreviata un lemma indipendente da

nwA

e, in questo caso, alcuni studiosi pensano possa trattarsi del nome del dio

Inpw

(cfr. ALLEN2005, N100, p. 252) o del dio

Wp-

wA.wt (

cfr.BLACKMAN 1915, III, p. 28, nota 2 e tav. XXI; traduzione del lemma in FAULKNER1969, PT 21/ Pyr. 13c e 14a; traduzione del titolo sacerdotale in JONES 2000, n. 1904; commento al lemma in ÄW I, p. 605, n. 15130). Quest’ultima soluzione pare effettivamente la più attendibile poiché non risultano grafie del nome di Anubi che prevedano l’uso del segno Gardiner E18 (cfr.

Inpw

in WB I, p. 96, n. 7; ÄW I p. 1585, n. 43244; LÄGG I, p. 390) mentre la tesi

Wp-wA.wt

è confortata sia da una formula nei Testi delle Piramidi (PT 210/Pyr. 126c), ove il segno determina di fatto il nome del dio, sia infine dalle varianti grafiche del teonimo attestate anche nelle epoche successive (cfr. WB I, p. 304, n. 16; ÄW I p. 1588, n. 43429; LÄGG II, p. 342).

423

Per una recente disamina delle ipotesi circa l’etimologia di

msxtyw

, vd. TAKACS 2007, p. 576-578.

424

GRAPOW 1914, p. 30.

425

WARD 1961, p. 37-38.

426

122

msx

seguita da un suffisso

–ti

, del nomen agentis, e una

–w

del plurale maschile. Tale radice è messa in relazione con il berbero

e-mSek,

“enfiler, piquer, transpercer” o ancora all’Afro-Asiatico m-s-K, “part of leg (?)“427.

Sebbene alcuni di tali esiti mostrino suggestive somiglianze con gli oggetti indicati dal lemma egiziano

msxtyw

, occorre tuttavia osservare che essi si collocano cronologicamente in un epoca ben posteriore a quella presa in esame, cosicché talune ipotesi potrebbero al limite rivelare dei prestiti dall’egiziano anziché dei contributi a quella lingua. Sulla base di questi dati non si può pertanto nemmeno escludere una genesi indigena del lemma

msxtyw

428

.

427

TAKACS 2007, p. 576-578.

428

Effettivamente è mia opinione che il lemma

msxtyw

possa avere origini egiziane. Esso potrebbe essere stato prodotto dalla lessicalizzazione di un originario sintagma locativo

m sx.t

>“il luogo del campo” da cui si hanno

msxt

(come sul sarcofago di

Mnw-haf

) e la forma nisbe plurale maschile

msxt

+

y.w

, “quelli del (luogo del) campo”. Un interessante parallelo al fenomeno di lessicalizzazione del sintagma locativo in

m

si può forse individuare anche nel nome della dea

Msxn.t

<

m

sxni

”il luogo dell’accovacciarsi”, evidentemente correlato con i mattoni magici e la postura del parto cui la dea presiede. Nel caso di

msxtyw

,

sx.t”

il campo” potrebbe riferirsi al ben noto

sx.t - Htp.w

, “il campo delle offerte” la cui collocazione è posta infatti dai Testi delle Piramidi nel cosidetto cielo settentrionale (cfr. ALLEN1989, p.6) e più precisamente nell’area delle stelle circumplari

i.xm.w-sk

, “(le stelle) che non tramontano”, tra le quali spicca per brillantezza proprio la costellazione del Grande Carro; l’adozione della forma nisbe plurale potrebbe infine essere risultata opportuna per dare conto della pluralità di stelle che compongono l’asterismo del Grande Carro (cfr. ad es. altre forme plurali per indicare gruppi di stelle come

i.xm.w-

sk

,

i.xm.w-wrD

,

nxx.w

). Per il rapporto tra

sxt-Htp.w

, il cielo e le stelle circumpolari

i.xm.w-sk

, vd. PT 419/Pyr. 749c- e: |c

nh

6

ty pt ir sx.t-iAr.w

|d

ir

6

ty imn=f m sxt-Htp.w

|e

m-m i.xmw-sk Ssmw Wsir

, “Teti will stride the sky to the Marsh of Reeds, Teti will make his abode in the Marsh of Offerings, among the Imperishable Stars who follow Osiris” (Trad. ALLEN2005, T225, p.86); pT 509/Pyr. 1123a-c: |a

pry=f r=f ir p.t m-m sb(A).w i.xm.w-sk

|b

sn.t=f 4pd.t

sSmw=f nTr-dwA(w)

|c

nDr=sny a=f ir sx.t-htp(.w)

, “So he will go forth to the sky among the stars and the Imperishable Stars. His sister Sothis and his leader, the Morning God, shall take his arm to the Marsh of Rest” (Trad. ALLEN

2005, P462, p.158); pT 512/Pyr. 1165a-b: |a

xns=k p.t

|b

ir=k mn.w=k m sx.t-Htp(.w) m-m nTr.w sbiw n

kA.w=sn

, “course the sky, and make your abode in the Marsh of Rest among the gods who have gone to their kas” (Trad. ALLEN2005, P452, p.154); pT 519/Pyr. 1216a-c: |a

Sm.n Ppy pn ir iw aA Hr-ib sx.t-Htp(.w)

|b

sxnnw nTr.w

wr.w Hr=f

|c

wr.w pw i.xm.w-sk, “

When this Pepy has gone to the big island in the midst of the Marsh of Rest on which the gods and the swallow land – the Imperishable Stars are the swallows – they shall give this Pepi that plant of life on which they live and you will all live on it togheter” (Trad. ALLEN2005, P467, p.161).

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