Capitolo II. The Threshold Centre, Cole Street Farm
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Valori medi di risposta (scala 1-7)
economic background 3,5 cultural background 4,7 social background 4,8 political background 4,3
Tabella 15. "Economic, cultural, social and political background"
Probabilmente, anche in relazione alle difficoltà che i cohouser hanno incontrato nella realizzazione del proprio progetto dichiarano di avere scarsa fiducia nei confronti delle istituzioni (nel caso dei servizi sanitari il valore cresce). Infatti, è stato chiesto loro di indicare il proprio grado di fiducia nei confronti delle istituzioni in una scala da 1 a 7 e, in media, il valore risulta essere basso per quanto riguarda sia il Governo centrale, sia l'amministrazione locale. Più in generale, anche i gradi di fiducia nei confronti dei partiti e dei politici risultano essere bassi. Cresce leggermente il grado fiducia nei confronti dei sindacati e risulta maggiore il grado di fiducia nella scuola, nella sanità e nelle forze dell'ordine (Tabella 16).
Confidence in Institutions Valori medi di risposta (scala 1-7) central government 2,3 local amministration 2,9 political parties 1,6 politics 2,6 labor unions 3 school 4 healt service 5,1 law enforcement 3,9 mean 3,2
Tabella 16. "Confidence in institutions"
Nonostante gli obiettivi formulati rispetto all'eterogeneità sociale ed economica, per quanto concerne la composizione interna del gruppo, il Threshold Centre è costituito, come già sottolineato, soprattutto da donne e da single. Oltre alla "visione condivisa", che contribuisce a determinare la composizione interna, anche il design della comunità e delle abitazioni, come si approfondirà nel paragrafo successivo, è importante per definirne la struttura, limitando l'accesso delle famiglie e promuovendo, al contrario, l'ingresso di single.
II.3 Architettura e relazioni sociali
Come la Community Project, il Threshold Centre ha acquistato un terreno già edificato ristrutturando gli edifici presenti. Per questo ha dovuto "adattare" il design della comunità alla conformazione preesistente: al momento dell'acquisto, infatti, erano presenti una grande cascina, sette cottage, e due fienili che sono stati convertiti in abitazioni.
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Le abitazioni, divise in blocchi di cinque (collocate su un lato della casa comune, accanto alla lavanderia), di quattro (perpendicolari al blocco di cinque), di tre (frontali rispetto alla casa comune) e di due (posizionate sull'altro lato della casa comune, una delle quali si affaccia sull'area destinata al parcheggio), e l'edificio comune si sviluppano attorno a un prato centrale (cfr. progetti 1 e 2). Il terreno (grande circa 4000 mq) è separato dal luogo in cui si concentrano le case (è situato di fronte all'ingresso secondario, parallelamente al blocco di 2 abitazioni) da una strada pubblica transitabile in automobile. Il parcheggio è collocato all'ingresso della comunità e i cohouser lo percepiscono come un'area a sé stante, separata dalla comunità, anche se, in realtà, un'abitazione si affaccia su di esso. Infatti, nella realizzazione della mappa il parcheggio viene collocato in un'area separata rispetto alla concentrazione di case. Solo in due casi la mappa realizzata rispecchia la reale conformazione del sito (si tratta delle persone che vivono in quelle abitazioni). Inoltre, nella prima stesura della mappa quattro cohouser tralasciano la rappresentazione del parcheggio e si ricordano della sua presenza solo sotto sollecitazione (è stato chiesto loro di indicare dove le automobili possono transitare). In un caso, un intervistato scrive esplicitamente nella mappa: "no cars beyond here". In generale, l'area interna, compresa tra le abitazioni, è avvertita e rappresentata come pedonale. Solo in un caso un'abitante indica la strada che conduce alla casa comune come transitabile in automobile e spiega il perché (fotografie 11, 12):
"A me è permesso di arrivare fino a casa in macchina perché ho problemi alla schiena" (Abitante 1, Threshold Centre, 2012).
L'edificio comune si sviluppa su tre piani: al piano terreno sono presenti una cucina, una stanza dedicata alla meditazione, una sala da pranzo, un soggiorno, l'area in cui viene recapitata la posta e alcuni uffici; al primo piano, le stanze per gli ospiti e dei membri affittuari; al secondo, una soffitta adibita a deposito. Accanto alla casa comune è presente un altro edificio destinato alla lavanderia e al deposito di materiali (fotografie 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19). La casa comune e il prato collocato al centro, tra le abitazioni, rappresentano per gli intervistati un punto fondamentale per la vita sociale: indicano una frequenza quotidiana in questi spazi. È necessario sottolineare che quasi tutte le case (tranne le due che si trovano all'estremità della comunità verso il parcheggio) si affacciano sul giardino comune, per questo è facile che i cohouser attraversino il prato quotidianamente (fotografia 20). Se tre intervistati rappresentano nelle mappe l'edificio comune semplicemente come un blocco, in quattro casi viene rappresentata anche la suddivisione interna degli spazi con la specificazione che si tratta di tre piani (in un caso vengono disegnati i tre piani). In queste mappe è, inoltre, specificata la frequenza di accesso dei singoli spazi all'interno della casa comune. Lo spazio più visitato dai cohouser è il piano terreno in cui sono collocate le aree comuni. Infatti, nelle quattro mappe che rappresentano i tre piani, il primo viene indicato come spazio privato in quanto lì si trovano le stanze affittate da alcuni membri della comunità e le stanze per gli ospiti. Il secondo piano è percepito come uno spazio "pubblico", ma i cohouser non ci si recano mai o raramente, perché è presente una mansarda adibita a deposito.
L'edificio comune, a differenza della Community Project, è molto più frequentato, non solo in occasione delle attività organizzate, ma rappresenta il punto di incontro per molti cohouser. Ciò dipende anche dal fatto che alcuni membri vivono all'interno dell'edificio e che la posta viene recapitata al suo interno. Giornalmente, dunque, la casa comune viene visitata dai suoi membri. Inoltre, poiché la dimensione delle abitazioni è limitata, questo spinge gli abitanti a fare un uso maggiore dello spazio comune:
"Spesso ci fermiamo a chiacchierare la sera nella casa comune per raccontarci cosa accade nella nostra vita" (Abitante 1, Threshold Centre, 2012).
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Un'altra occasione di incontro per i cohouser dipende dall'assenza di lavatrici all'interno delle abitazioni, perché è stato scelto di collocare una lavanderia comune accanto alla casa condivisa. La conformazione fisica della comunità la rende uno spazio concentrato e orientato all'interno e, secondo gli intervistati, questo aspetto contribuisce al loro incontro:
"Il viale che passa davanti alle nostre abitazioni forma una specie di cerchio. A., che vive qui [indica il punto sulla mappa disegnata], dice sempre di impiegare mezz'ora per arrivare al parcheggio perché incontra persone e chiacchiera. Questo mi piace molto ed è una delle cose che mi ha colpito di più quando sono venuta qui la prima volta [chi parla vive nella comunità da 11 mesi]: il fatto che le case si sviluppino attorno al giardino e quando le persone escono sono tutte qui" (Abitante 1, Threshold Centre, 2012).
La forma circolare della comunità è rispecchiata anche nella realizzazione delle mappe: in tutti i casi gli edifici sono rappresentati secondo uno schema che tende al cerchio e solo in due casi l'abitazione che si affaccia sul parcheggio è rappresentata conformemente alla realtà. Inoltre, un'abitante specifica:
"Abbiamo una perfetta centralità qui [indica sulla mappa l'area dell'edificio comune e del prato]. Vale anche per questi che forse si sentono un po' più lontani [indica le due case all'estremità del sito]. Noi passiamo continuamente davanti alle case di ognuno" (Abitante 5, Threshold Centre, 2012).
Un cohouser, nella realizzazione della mappa, colloca l'edificio comune e il prato al centro e le case attorno a questi specificando:
"Questo è il centro della comunità" (Abitante 7, Threshold Centre, 2012).
Oltre alla ricorrente forma circolare, tre abitanti non inseriscono nel disegno il terreno coltivato che risulta essere separato rispetto alla comunità dalla strada pubblica (fotografie 21, 22). Una possibile spiegazione è da ricondursi anche al fatto che chi rappresenta l'orto è pienamente coinvolto nelle attività che in esso si svolgono (infatti, l'intensità di frequenza è indicata come quotidiana), quindi, l'orto rappresenta, in questi casi, un luogo di primaria importanza. In due casi il disegno della mappa inizia proprio dal terreno e dalla sua descrizione.
Nonostante la comunità venga rappresentata secondo una forma circolare che le conferisce un aspetto chiuso rispetto all'esterno, nessuno degli intervistati inserisce barriere separatorie rispetto all'esterno (nella comunità non sono presenti cancelli).
Come si è già evidenziato, all'interno della comunità prevale la presenza di single. La causa dell'assenza di famiglie con bambini è attribuita dai cohouser soprattutto alla poca disponibilità di spazio all'interno della abitazioni:
"Le abitazioni non sono abbastanza grandi per le famiglie. Alcune famiglie hanno vissuto qua, ma poi si sono trasferite. Quando si ha un solo figlio, o si è una coppia giovane va bene, ma quando i bambini iniziano a crescere o aumentano di numero devono trasferirsi. Inoltre, ormai, solo le persone più anziane possono permettersi di acquistare una casa, i giovani no. C'era una coppia interessata ad un appartamento, ma non gli è stato concesso il mutuo e hanno dovuto abbandonare" (Abitante 4, Threshold Centre, 2012). "Una delle ragioni [perché non ci sono famiglie] è che c'è una sola casa abbastanza grande per famiglie, anzi due potrebbero esserlo: una è affittata privatamente da un single, l'altra è di proprietà di uno dei membri originari, non so se abbia cercato di venderla, ma è in affitto. C'era E. che ha due figli, ma si è trasferita, in parte perché voleva essere più vicina alla scuola, in parte perché non c'erano altre famiglie. Anche se le persone dicono che vorrebbero bambini nella comunità, questo non accade perché non c'è abbastanza spazio. È un peccato!" (Abitante 6, Threshold Centre, 2012).
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Le dimensioni ridotte delle abitazioni, in parte imposte dalla volontà dell'Housing Association di aumentare il numero di unità da destinare al social housing, in parte ricercate dagli stessi abitanti per incentivare l'uso della casa comune, paiono contribuire alla composizione sociale interna. Infatti, prevale il numero di single e quando coppie più giovani con o senza figli decidono di trasferirsi al suo interno considerano la comunità una "residenza momentanea" in attesa di accedere a un'abitazione più grande in cui vivere con la propria famiglia.
Progetto 1. Threshold Centre (fonte: http://www.cohousing.org.uk/threshold-centre-dorset)